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Autore: They are almost Canon    05/04/2018    7 recensioni
le Gold cloth erano misteriosamente sparite da tempo, quando riappare Libra il dramma sembra alle porte, fino all'intervento di Shun
storia vincitrice di un contest all'interno del gruppo "Cavalieri dello Zodiaco: i mitici eroi giapponesi" di FB
Genere: Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Andromeda Shun, Dragon Shiryu, Phoenix Ikki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Niisan'
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Santuario, qualche anno dopo la serie classica

 

Al Tempio erano rimasti – da tempo – solamente i Cavalieri sopravvissuti all'ultima guerra Sacra.

Nessuno di loro, a prescindere dal rango, aveva obiettato alla proposta della Dea di rendere Shiryu – il bronze Saint del Dragone – il nuovo Gran Sacerdote.

In quel periodo relativamente tranquillo era accaduto qualcosa di strano : i dodici scrigni contenenti le armature d'oro erano svanite nel nulla.

Col tempo poi erano riapparse, altrettanto misteriosamente, in punti impervi nei pressi dei luoghi di origine dei loro ultimi, valorosi, proprietari.

I Cosmi contenuti in esse, sopiti per tutto quel tempo, iniziarono a risuonare e man mano che venivano percepiti Shiryu mandava uno dei Cavalieri a recuperarle, per poi recarsi in Jamir, dove Kiki le rimetteva a nuovo.

Quella mattina di Gennaio il gran Sacerdote percepì un cosmo incredibilmente familiare << Roshi... Dohko ... >> pensò fra se e se.

Chiamò una delle guardie << convocami immediatamente Ikki di Phoenix! >> gli disse ed il giovane silenziosamente annuì per poi sparire alla ricerca del Cavaliere.

Ikki si presentò dall'amico dopo pochi minuti << mi dica Sommo >> lo salutò formalmente << Dammi tranquillamente del tu, amico mio >> disse Shiryu << avrei una missione per te >>.

Ikki sorrise << a tua completa disposizione, dimmi tutto >>.

<< Tu sai cosa sta accadendo alle gold cloth, immagino >>chiese il Gran sacerdote << certo, dimmi quale cosmo è riapparso ? >> chiese la Fenice.

<< Libra! >> esclamò il cinese << quella del tuo Maestro?come mai non vai tu? >> chiese stupito il giapponese.

<< Amico mio, siamo senza Gold ed io devo rimanere qui. Fammi questo favore, ed usa pure come base la casa di Roshi, so che esiste ancora. >> gli rispose.

<< va bene! Parto subito >> disse congedandosi.

Il giorno dopo partì di buon mattino, e col primo volo utile arrivò in tarda serata a Goro ho, poco prima che cominciasse a nevicare.

Decise di rinviare le ricerche alla mattina successiva, quando percepì un flebile Cosmo, che riconobbe come quello di Libra, l'obbiettivo della sua ricerca.

Vide un bagliore, nella vecchia cascata ormai gelata e tentando di raggiungerlo mise in fallo un piede e precipitò dal punto in cui era solito sedere Dohko, svanendo nel nulla.

Passarono i giorni, senza alcuna notizia da parte del giapponese.

Shiryu a quel punto – temendo il peggio – fece cercare Shun.

<< Eccomi, che succede? >> chiese il ragazzo, entrando nella sala del Trono.

<< ti stupirai di quel che sto per dirti: temo che tuo fratello sia in grossi guai >> spiegò.

Il Cavaliere di Andromeda lo fissò stupito << che? Ikki? >> chiese << si . L'ho mandato a Goro ho, va a vedere. Ti scongiuro >>.

Shun annuì e – come il fratello qualche giorno prima – partì.

Arrivato a destinazione cercò il cosmo dell'amato fratello.

Dopo qualche ora lo percepì, era debolissimo, talmente debole che ne il Saint ne la Catena di Andromeda ne comprendevano la provenienza.

Continuò a cercare finché, salito sul luogo in cui sovente avevano parlato col defunto Cavaliere di Libra, non vide l'elmo del fratello e – come già era accaduto a Shiryu – temette il peggio.

Con l'aiuto della catena si calò lungo la cascata.

Arrivato alla lastra che ricopriva il lago alla base lo vide: era lì, con l'obbiettivo della sua ricerca accanto, pareva privo di vita.

Lo prese in braccio col cosmo leggermente alzato e si mise sulle spalle l'armatura, cercando di arrivare alla vecchia casa di Dohko.

Gli ci volle qualche minuto, poi lo distese su uno dei letti e lo coprì col suo giaccone, rimanendo ad attendere il suo risveglio.

Poche ore dopo si sentì stringere il braccio: Ikki stava cominciando a risvegliarsi << fratellino... >> lo chiamò con voce flebile << Ikki... finalmente >>.

La fenice lo guardò sorpreso << da quanto siamo qui? >> chiese << da qualche ora. Ti ho trovato dopo averti cercato per qualche giorno... ti temevamo morto >> spiegò il cavaliere di Andromeda.

<< Grazie a te sono vivo, mi hai salvato >> gli sorrise Ikki << non ringraziarmi, ora riposa ancora un po, poi faremo ritorno al Tempio. >> gli rispose.

Il due decisero di far ritorno in Grecia il giorno successivo ed al loro arrivo vennero accolti da tutti gli amici.

 

   
 
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