Ringrazio anche solo chi legge.
Scritto per ‘I prompt del
lunedì’ di ‘Il giardino di
EFP’.
Prompt di P.A.V.: scie
di
stelle.
Il mio vero inizio sei tu
Anastasia alzò le braccia
sbadigliando, colpì Dimitri dietro
di lei al naso. Quest’ultimo gemette e bofonchiò
qualche lamentela in russo.
La granduchessa ridacchiò.
“Oh su, ti comporti sempre
come un bambino” borbottò.
Dimitri sbuffò ed
incrociò le braccia al petto.
“E tu non hai niente di
regale” brontolò.
Anastasia gli appoggiò le
mani sulle spalle e alzò la gamba,
sporgendosi in avanti.
“Meglio. Così
posso stare con uno sguattero” disse.
Dimitri sorrise,
l’afferrò per i fianchi e la sollevò,
facendola girare su se stessa.
Vlad, con il cagnolino di lei tra le
braccia, li guardava
con aria sognante.
“Ah, l’amore ha
trionfato. E’ proprio uno splendido inizio”
sussurrò, passandosi la mano sul ventre rigonfio. Gli
occhialini gli ricadevano
in basso sul naso. Grattò Puka dietro l’orecchio e
cane ansimò, abbaiando
piano.
Dimitri fece volteggiare la
fidanzata, lungo il pavimento di
legno della nave. L’odore della Senna gli pungeva le narici.
“Però Parigi non
ti dispiace lo stesso” disse. La mise a
terra.
Anastasia gli appoggiò la
testa sul petto e sorrise.
“Ho sempre sognato di stare
a Parigi insieme con mia nonna,
ma ora ci sei anche tu” sussurrò.
< Parigi ha la chiave del mio
cuore e mi permette di
stare con te, il mio nuovo inizio > pensarono entrambi.
Anastasia alzò lo sguardo
e indicò sopra di sé.
“Guarda quante
stelle…” sussurrò.
“Dimmi che non vuoi
lanciarti in qualche discorso filosofico
come quello sulle case” brontolò Dimitri.
Lei gli ticchettò con
l’indice sotto il mento, obbligandolo
ad alzare il viso.
“Quelle scie di stelle mi
ricordano la via di casa, ma non
era di quello che volevo parlare. Non pensi siano rassicuranti e
ricordino la
speranza?” domandò.
Dimitri ridacchiò,
grattandosi la testa, passandosi le dita
tra le ciocche castane.
“Se ti regalo un camion di
rose, mi lascerai in pace e smetterai
di perseguitarmi con le case?” chiese.
Anatasia si alzò sulle
punte e lo baciò.
“Se ti dicessi che possiamo
amarci sotto le scie di stelle?”
domandò.
Dimitri ghignò.
“Questo è
già più interessante”
sussurrò.
“Andiamo, piccolo mio.
Credo vogliano stare da soli, adesso”
disse Vlad. Puka, a vedere i due padroni baciarsi, si coprì
gli occhi con le
orecchie voluminose.
Vlad lo portò con
sé sottocoperta.
Dimitri aveva passato il braccio
intorno al fianco di Anastasia.
“Anche se non credo che
spogliarsi sul ponte sia l’idea migliore
del mondo” ammise.
“Rispetto alla Russia, qui
si muore di caldo. Inoltre non
vedo l’ora di sbarazzarmi di questa tenda, magari riesco a
venderla a qualche
circo” disse la granduchessa ironica.
“Ho paura che qualcuno ti
possa vedere. Se fossi geloso?” domandò
Dimitri.
Anastasia arrossì e le sue
iridi brillarono.
“Tranquillo, non faccio
saltare in aria i treni con la
dinamite con tutti” disse. Gli fece l’occhiolino e
gli sorrise.
“Lo so, ma sono uno
sguattero geloso della sua signora”
disse Dimitri. Prese le mani di lei nelle proprie e le baciò
delicatamente.
“Non so mai se questo tuo
modo di fare è seducente o sembri
quello di un avvoltoio” borbottò Anastasia.
Dimitri le posò un bacio
sulle labbra.
“Vediamo se
riuscirò a convincerti che è seducente”
le
soffiò all’orecchio.
< Rimarrei con te fino alla
fine del mondo, dovessi rincorrerti
in eterno fino a quella scia di stelle > promise mentalmente.