Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer
Segui la storia  |      
Autore: MarDC    21/04/2018    0 recensioni
Per quanto cerchi di evitarlo, la voglia di girarmi e ricambiare il suo sguardo è tanta da portarmi quasi alla pazzia. Sono diventata dipendente da lui e mi ci è voluto un po' per non soffrire della dose di amore, di calore e di intimità che mi donava ogni qual volta ci trovavamo a casa dell'uno o dell'altra oppure quando ubriachi, nelle feste, perdevamo il controllo delle nostre razionalità e le nostre bocche, le nostre mani ed i nostri corpi si cercavano.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Calum Hood
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Piccoli brividi iniziano a farsi spazio lungo la mia schiena, cerco di scaldarmi, senza successo, strofinando le mani sulle mie braccia. Seguo Valerie, pronta a tenerla nel caso dovesse perdere l'equilibrio. Lasciarla bere non è stata una grande idea, ma la sua testardaggine l'ha sempre avuta vinta, sia con me che con Mariana, la quale è ancora dentro la festa a cercare la giacca e la borsa di Val.

Siamo fuori dalla villetta di un nostro compagno di classe, le strade sono deserte e, anche se ci sono i lampioni a farci luce, mi spaventa stare qui fuori praticamente da sola dato che Valerie non è nelle sue capacità intellettive. 

Il piccolo tragitto avanti e indietro della mia amica si ferma, porta le mani sulla pancia e mi chiama con la voce spaventata.

"Che c'è Val?" 

Le sono subito affianco e quando lei si piega in avanti, le raccolgo rapidamente i capelli prima che inizi a vomitare. Schifata guardo altrove, senza lasciare la sua chioma bionda e strofinando la sua schiena.

Quando sono sicura non continui più a rimettere, la faccio sedere sul marciapiede e vado a prendere la mia borsa e la mia giacchetta, bagnata di birra a causa dell'incapacità di un ragazzo di stare in equilibrio. Prendo un fazzoletto e lo porgo alla mia amica e quando sto per coprirla con la mia giacca, Mari esce dalla casa con le sue cose e quelle di Valerie.

"Siamo nella merda, ragazze!" 

Con la sua solita drammaticità, Mari ci raggiunge correndo, attirando molto di più la mia attenzione su di lei, dato che prima era alta di 10 cm in più e camminava molto lentamente per i tacchi che stavano uccidendo i suoi piedi.

"Dove diavolo sono le tue scarpe?" 

Lei e Val guardano i suoi piedi coperti solo dal sottile strato del collant nero che indossa. Sento Val ridacchiare e Mari sbuffare.

"Dentro la borsa di Val, non le sopportavo più! Ma questo non è importante!! Ripeto, siamo nella merda, ragazze. Fregate!! Nicole è crollata sul divano e non penso sia in grado di guidare e di riportarci a casa."

Che bella notizia, non poteva andare meglio di cosi. Valuto l'idea di prendere un taxi, ma non penso di avere abbastanza soldi e neanche le mie amiche. Di chiamare i miei per aspettarci sotto casa, non se ne parla perché questo vorrebbe dire fare solo casa e scuola per molto tempo.

"Rag-" 

Valerie non fa in tempo a finire di parlare che è già scattata in piedi a rimettere di nuovo. La raggiungo, chiedendo a Mari di prendere dei fazzoletti dalla borsa, ma lei si mette a correre in cerchio intorno a noi, lamentandosi della puzza di vomito e del fatto che dormiremo per strada.

Cerco di calmare Mari, sperando che nessuno esca in questo momento dalla casa e ci veda in queste condizioni, ma, purtroppo, la fortuna non è dalla nostra parte questa sera.

Un ragazzo con lo sguardo rivolto al suo telefono, si chiude la porta dietro. La sua altezza torreggiante ed i suoi capelli corvini mi aiutano ad identificarlo.

Valerie cerca di mettersi dritta una volta finito, spero del tutto, di rimettere e Mari la affianca, porgendole un fazzoletto.

"Oh cazzo, c'è Hood."

L'esclamazione di Val mi fa mettere sull'attenti, magicamente prende un po' di vita e cerca di sistemarsi il top che indossa in modo da mostrare la sua scollatura il più possibile.

"Come sto?" ci domanda, guardando prima me e poi Mari.

"Ehm quasi decente." Rispondo con un sorriso e pregandola con lo sguardo di non fare quello che penso abbia in mente. Lei però mi ignora ed inizia a camminare con un andatura traballante verso il moro, ora appoggiato sulla sua macchina e gli occhi, incuriositi, puntati sulla mia amica.

"Dimmi che non lo sta facendo." Bisbiglia Mari più agitata di prima, come se Val stesse andando da Leonardo Dicaprio. 

Stanca e stufa, mi giro per andare a sedermi sul marciapiede, ma non lo raggiungo perché la risata di Mari e di Hood e il rumore di un tonfo catturano la mia attenzione e quando mi volto per vedere che cosa è stato, vedo Val per terra che non si muove.

Corro verso di lei, guardando male i due ragazzi soprattutto Mari perché non accenna a muoversi per aiutarmi. Vale ha gli occhi chiusi e quando mi inginocchio per controllare se non è svenuta o altro, mi guarda e piano mi prega di non dire a loro che è cosciente perché si vergogna della figura di merda che ha fatto davanti a Hood. 

La voglia di prenderla a schiaffi è tanta, ma mi trattengo. Provo a tirarla su, ma è difficile senza la sua collaborazione.

"Mari non stare lì impallata e vieni ad aiutarmi!" Urlo alla mora che è piegata in due dalle risate che però si interrompono quando sento i passi di qualcuno vicino a me. 

"La prendo io." 

Torno a guardare Val che viene presa in braccio da Hood a mo di sposa, senza fare nessun sforzo. 

"Prendi le chiavi della macchina dentro la mia tasca." Mi guarda e senza chiedergli il perché o altro, i miei piedi si muovono verso di lui. Infilo le mani nella tasca dei jeans neri, tra l'altro molto stretti, senza trovare niente.

"Non lì, in quelli della giacca a sinistra." Sbuffa e guardandomi divertito quando vede che divento rossa. 

"E perché non me lo hai detto prima?" Lo guardo male e giro dietro di lui per andare alla sua sinistra e finalmente tirare fuori le chiavi della sua auto. Schiaccio il bottoncino di apertura e torno a guardarlo.

"Apri la porta di dietro che vi porto a casa." Mi spiega senza più nessun cenno di divertimento o del sorriso che lo accompagnavano poco fa.

"DAVVERO?" 

Mari è affianco a noi in pochi secondi con la nostra roba a fare gli occhi dolci a Hood e a ringraziarlo per il passaggio che vuole darci. Non che a lui cambi molto dato che vive al piano sopra il mio, ma questo le mie amiche non lo sanno.

Un volta in macchina, io seduta affianco a lui e le mie due amiche dietro, Hood parte e mi preparo ad un silenzio imbarazzante per quasi due ore di viaggio, anzi un'ora e mezza dato che Mari non ha fatto altro che ringraziare e commentare della festa per una mezz'ora buona, portando quasi all'esasperazione il moro. 

"Come si spegne?" Mi chiede il moro ad un certo punto, facendomi ridere. Convinco Mari a chiudere un po' gli occhi e senza ribattere lo fa, addormentandosi nel giro di pochi minuti.

"So che Mari te lo ha già ripetuto in tutti i modi possibili, ma grazie davvero per il passaggio." Cerco di instaurare una conversazione con lui, guardando il suo profilo in attesa di una sua risposta che non arriva. Un po' offesa ritorno a guadare la strada e la sua voce si fa sentire.

"Non vi avrei voluto sulla coscienza nel caso vi fosse successo qualcosa." 

E così, finalmente, conobbi il mio vicino di casa e compagnor di scuola. Il viaggio non fu del tutto noioso, soprattutto quando sentimmo Valerie parlare nel sonno e ridemmo fino a farci venire le lacrime agli occhi. Oltre a quei piccoli istanti di armonia che creavano le nostre risate, il silenzio ci accompagnò, portandomi a farmi tante domande su Calum.

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > 5 Seconds of Summer / Vai alla pagina dell'autore: MarDC