Anime & Manga > Magi: The Labyrinth of Magic
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Autore: Hoshi_10000    23/04/2018    0 recensioni
- Mi dispiaceva un po’ per te. Vedi, di noi otto generali: Dracoon è sposato, Hinahoho ha già una famiglia, Sharrkan e Yamuraiha prima o poi si metteranno insieme, Ja’far ha Sinbad, Masrur è innamorato di Mor, io ho le mie storie, e così tu eri l’unico rimasto solo.-
Coppie trattate: Pisti x Spaltos, SinJa, SharrYamu e Masrur x Morgiana
Genere: Comico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai | Personaggi: Pisti, Sharrkan, Spartos, Yamuraiha
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Non sono un fenomeno nello scrivere, semmai il contrario, ma farò del mio meglio, e sperò che qualcuno di passaggio su questo forum abbandonato legga e apprezzi. ___________________________________________________________________________________________________________________________________











I Fanalis, glorioso popolo di guerrieri, erano praticamente estinti: i suoi abitanti erano ridotti in schiavitù, eccetto pochi individui.
La libertà. Morgiana non ci era abituata, era vissuta troppo a lungo come una schiava di Jamil, prima di essere liberata. Non è che non le piacesse la libertà, ma non riusciva a capire cosa fosse: la libertà è scegliere da soli del proprio destino, ma non sentiva di avere tale libertà. Infatti, non era stato il suo padrone a liberarla, ma un estraneo che, da un giorno all’altro, le aveva detto “sei libera”.
Aveva pensato di chiederlo a Ja’far: serio ed affidabile, non aveva avuto problemi a risponderle, citando “la libertà è uno stato di autonomia essenzialmente sentito come diritto, e come tale garantito da una precisa volontà e coscienza di ordine morale, sociale, politico”, ma lei ugualmente faticava a capire il senso delle sue parole, specie poi se riferite al suo caso.
Si chiedeva spesso come facesse Masrur, più grande di lei di soli alcuni anni. Lei lo sentiva molto vicino a sé, in quanto ne condivideva le origini, ma anche molto distante, poiché lui non mostrava alcun segno di tentennamento di fronte alla sua libertà: non si faceva problemi ad agire come preferiva, pur sottostando a Sinbad. Sinbad… persona misteriosa, teneva con sé un Fanalis, ma non solo per la sua incredibile forza fisica, ma come amico ed alleato.
Lei invece che ruolo aveva in quel luogo? Stava presso un paese, mangiava il cibo destinato ai suoi abitanti, senza però contribuirne in alcun modo al sostentamento, ma passando semplicemente la giornata ad allenare la propria forza assieme a Masrur.  un giorno decise di chiederglielo.
- Masrur, posso dare una mano in qualcosa?-
-…- il solito sguardo freddo ed un po’ distaccato, privo di espressione.
- Intendo, dare una mano per lo sviluppo di Sindria.-
-…- Nessuna risposta – continua ad allenarti.-
La discussione era chiusa. Non per Morgiana. Quella sera, una volta a letto, decise di chiedere ai suoi amici. Fu un tentativo inutile. Da quando si erano trasferiti a Sindria, non facevano altro che pensare ai morti, e nel mentre mangiavano… erano diventati due barili. Solo lei si preoccupava di simili cose.
 

__ torre dell’ariete bianco __
Colpi ad una porta. Per quanto dati con leggerezza, il rumore risultò piuttosto violento, ed i sensi ben sviluppati dell’ex-assassino provvidero subito a suggerirgli chi fosse a cercarlo: Masrur.
-Avanti-
Uno sguardo all’orologio fu d’obbligo: l’una e 23. Per lui non era strano essere sveglio a quell’ora, ma Masrur… passava la metà del suo tempo a dormire, e la notte faceva parte di quelle 12 ore.
-Masrur, come mai qui? Hai bisogno di qualcosa?-
-Ci sono posti vacanti come segretari?-
-… perché una simile domanda? Da quando ti interessi di burocrazia?-
- Morgiana oggi cercava un modo per rendersi utile-
Chi non conosceva bene Masrur non poteva capire cosa ci fosse dietro le sue parole, ma stando con lui da anni, diveniva possibile comprendere cosa lui pensasse, anche se ne la sua voce ne la sua faccia tradivano alcuna emozione.
Ma era da mesi che Masrur, a modo suo, mostrava un grande interesse per Morgiana. E da quanto gli aveva detto, sommato ai ricordi di Masrur bambino, Ja’far non fece troppa fatica a capire come la ragazzina si sentisse.
Quando Masrur era stato liberato, aveva passato giorni di apatia, fino a quando Hinahoho gli aveva mostrato che c’erano centinaia di cose che poteva fare: lui si era accontentato di allenarsi, ma probabilmente a Morgiana questo non bastava. Lei non cercava uno scopo unicamente per se stessa, cercava un modo in cui potesse rendersi utile agli altri. E Ja’far ,pensando anche alla consistente quantità di ore piccole che faceva, non se la sentì di porre freno ai suoi desideri.
- Un assistente mi farebbe comodo. Gliene parlerò domani.
 

__ il giorno dopo, nel un bosco vicino al palazzo __
La mattina presto era uno dei momenti migliori per allenarsi, perché il sole era ancora basso, la temperatura mite e la città dormiva o comunque iniziava appena a svegliarsi, così i due Fanalis non dovevano preoccuparsi di disturbare eccessivamente qualcuno.
Per Morgiana non era stata una notte particolare, un po’ angosciata, ma non eccessivamente. Sentiva ancora una specie di blocco al livello dei polmoni, qualcosa che la opprimeva.
- Morgiana, posso parlarti un attimo?-
Se non fosse stato per il suo udito quasi canino, di certo non avrebbe sentito la sua voce, causa il rumore provocato dall’allenamento in atto. Si avvicinò solerte, guardando il primo ministro di Sindria con sguardo vagamente incuriosito.
- So che sei molto impegnata con gli allenamenti, ma mi chiedevo se tu non fossi disposta ad aiutarmi con alcuni lavori. Trattano tutti la politica di Sindria, e quindi potrebbe risultarti un po’ difficile, ma sono certo che imparerai in fretta.
- Se pensi che io possa esserti utile, aiuterò.-
Il ministro rimase un po’ sorpreso. Non dubitava del fatto che Morgiana avrebbe accettato la sua proposta, ma neanche pensava che avrebbe accettato così celermente. Anche perché, detto in tutta franchezza, non ci voleva certo un genio per capire che un Fanalis non è la persona più adatta per un lavoro s’ufficio, ed in aggiunta la ragazzina fino a poco tempo prima era una schiava, priva quindi dell’abilità di leggere, acquisita però in breve tempo dal suo arrivo a Sindria. Ne era certo, gli sarebbe stata utile, e chissà, magari avrebbe smosso Masrur, il più rigido degli otto generali. Più che nel suo reale aiuto, sperava in due sane risate.
- Grazie , ci sarai di enorme aiuto.-
 
 


Aveva iniziato a lavorare 2 giorni dopo che Ja’far glielo aveva proposto. Non poteva dire di aver trovato la sua vocazione, o che il luogo di lavoro fosse perfetto per lei, ma non poteva certo lamentarsi. I primi giorni erano stati piuttosto frenetici e confusionari, poi era riuscita ad ambientarsi in quella torre dove tutti passavano ore ed ore ad analizzare dati di mercato e notizie di cronaca, questo perché aveva accettato di non riuscire a svolgere il loro stesso lavoro, ma di essere eccellente per portare montagne di pergamene e notizie in tempo reale da una parte all’altra del castello, ed altre piccole missione marginali, ma che lei era più che efficiente nello svolgere.
Certo, non per questo aveva abbandonato gli allenamenti! Si allenava, lavorava duramente dalle 10 alle 13, mangiava, si allenava fino alle 16, si faceva una rapida doccia per poi tornare al lavoro fino alle 20, cenare ed eventualmente fare un ultimo rapido allenamento con Masrur, così, giusto per dire di aver iniziato e finito la giornata in sua compagnia.
I suoi amici continuavano a passare tutte le loro giornate oziando e pur essendo andati un paio di volte a trovare l’amica per vederla al lavoro, non mostravano il minimo interesse ad adoperarsi in qualsiasi cosa, fosse anche questa una semplice dieta.
Masrur non mostrava emozioni particolari. Ma questo non era strano. Semplicemente, quando i primi giorni ancora sembrava parecchio in aria e faticava a star dietro a tutto le aveva proposto di diminuire le ore di addestramento, ma lei si era rifiutata. E così erano giunti ad un compromesso: semplicemente, nel caso lei non si presentasse ad allenamento entro le 13:30, andava a cercarla in ufficio. Non aveva mai detto una parola ne l’aveva avvisata di questa sua intenzione, solo, se non la vedeva arrivare, si affacciava alla porta e aspettava di essere visto e, senza dire una parola, levava le tende. Inutile dire che Morgiana lo aveva sempre seguito desiderosa di imparare qualcosa da lui.
   
 
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