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Autore: Maggie_Koala    25/04/2018    3 recensioni
Anche se sente dei passi felpati che la seguono piano per il corridoio, Laura non ha paura.
E’ tardi ormai, i ragazzi vanno messi a letto e Clint si è già mezzo addormentato sul divano davanti ad un canale di golf.
Non si è spaventata nemmeno quando si è sentita un paio di occhi premuti contro la schiena, curiosi quanto spauriti, mentre stava salendo le scale.
Semplicemente Laura non ha mai avuto paura di lei e non ne comincerà ad avere da adesso.
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Laura Barton, Wanda Maximoff/Scarlet Witch
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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Do you want a hug too?



A WAPKA
E a quella fortissima ragazza che è Wanda Maximoff

 


PREMESSA: Dopo gli avvenimenti di Sokovia e la sconfitta di Ultron, Clint decide di ospitare Wanda a casa sua per tutto il tempo che le serve per riprendersi dalla morte di Pietro. Ma nonostante i mesi di convivenza, la ragazza ha ancora difficoltà ad interagire con alcuni componenti della famiglia
 




Anche se sente dei passi felpati che la seguono piano per il corridoio, Laura non ha paura.
E’ tardi ormai, i ragazzi vanno messi a letto e Clint si è già mezzo addormentato sul divano davanti ad un canale di golf.
Non si è spaventata nemmeno quando si è sentita un paio di occhi premuti contro la schiena, curiosi quanto spauriti, mentre stava salendo le scale.
Semplicemente Laura non ha mai avuto paura di lei e non ne comincerà ad avere da adesso. Dopotutto quella scena ricapita ogni sera a casa Barton e ormai i suoi passi e le sue occhiate sembrano far parte dell’intera abitazione.
Nathaniel si muove fra le sue braccia, storce leggermente la boccuccia per poi aprirla un paio di volte emettendo qualche suono impastato, ma fortunatamente non si sveglia.
Laura è stata ferma per un po’ a guardare Nath dormire sul petto di un poco sveglio Clint, prima di decidere di portare il bambino a letto.
Penserà dopo a suo marito, per il momento è meglio cercare di far rimanere addormentato quello scricciolo che ha fra le braccia.
Sente un piccolo sospiro di divertimento provenire dai passi che la seguono: lei non parla molto, anzi, non parla mai, ma ogni volta che Nathaniel emette un versetto riesce a strapparle dalla gola un suono delizioso.
Laura passa davanti alla porta di Lila e Cooper, bussa per poi aprire e sussurrare che è ora di spegnere le luci e dormire. Entrambi sbuffano un po’ per il malcontento, ma fanno quello che gli è stato detto: lui poggia il suo fumetto sul comodino accanto al cuscino, mentre lei si alza in punta di piedi per rimettere il libro sulla mensola appena sopra il letto, per poi lasciarsi cadere seduta sul materasso.
Cooper sparisce praticamente subito sotto le coperte, ma Lila sembra non avere la minima intenzione di seguire il fratello.
- E la zia?
Laura sorride e si volta verso il corridoio: Wanda è ferma là, a pochi passi da lei. Non si permette mai di entrare nella stanza, né tantomeno di appoggiarsi allo stipite della porta senza che le sia dato il permesso. E’ una strana abitudine che sia lei che Clint stanno cercando di capire e di farle passare. Ormai quella è anche casa sua e dovrebbe essere libera di muoversi senza chiedere a nessuno il permesso.
Laura ricorda ancora lo stupore sul volto della giovane donna quando Lila l’ha chiamata così la prima volta: è stato durante un barbecue, in uno di quei weekend in cui Natasha era venuta a trovarli. A Wanda era stato dato il compito di tenere d’occhio Nathaniel, data la sua abitudine a non fare molto in quelle occasioni. E mentre Clint e Cooper litigavano con il barbecue e Laura e Lila tagliavano i peperoni sul tavolo dove era accomodata la ragazza, Natasha le si era seduta di fronte e aveva cominciato a parlarle.
Un discorso né breve né lungo. In russo.
Wanda l’aveva fissata ininterrottamente con la bocca socchiusa, le pupille spente che sembravano guardare oltre.
E subito dopo aver finito di parlare, Natasha aveva cercato il suo sguardo, come ad aspettare una qualche risposta.
Ma l’altra aveva semplicemente girato il capo, come in un tentativo di fuggire a qualsiasi pretesa.
Non aveva mai parlato da quando Clint l’aveva portata a casa. Mai.
E nessuno si sarebbe mai aspettato che cominciasse proprio in quel momento.
Per questo, quando ormai il pranzo era stato imbandito, tutti erano rimasti spiazzati a sentire una voce a loro quasi sconosciuta.
“Cпасибо”
Grazie. In russo.
Era bastato quella semplice parola per mandare Lila completamente fuori di testa: quella era una delle poche espressioni che la Vedova Nera era riuscita ad insegnarle e di cui ricordava il significato, quindi per la sua mente di bambina il fatto che anche Wanda sapesse il russo indicava quasi sicuramente un qualche lontanissimo legame familiare fra i Romanoff e i Maximoff e dunque se Natasha era zia Natasha, allora anche Wanda doveva essere zia Wanda.
Zia Wanda.
E Lila a furia di pensarci non si era nemmeno resa conto che questa aveva parlato per la prima volta in mesi di convivenza.
Laura aveva poi chiesto a Natasha che cosa le avesse detto per riuscire a farla parlare e la rossa si era limitata a scrollare le spalle, rispondendo che le aveva fatto i complimenti per la sua bravura coi bambini piccoli.
Qualcosa dentro di lei però era pronta a scommettere che non ci fosse solo quello.
- La zia sta arrivando. Adesso ti dà la buonanotte anche lei.
Wanda tende appena all’insù gli angoli delle labbra e mentre le passa davanti per entrare in camera, Laura pensa che dopotutto le piace essere chiamata così.
Appena la ragazza si sporge, Lila tende la testa nella sua direzione, offrendole la guancia.
A Wanda non piace molto essere toccata e questa è una regola silenziosa che la piccola di casa Barton tiene sempre a mente. Proprio perché ha sempre rispettato questa sua necessità la bambina è riuscita ad avere un premio speciale che ha superato ogni aspettativa: un bacio prima di andare a dormire.
Ma mai nulla di più.
Alla piccola però basta: sente già di avere un legame profondo con la ragazza solo per questo particolare e molto probabilmente ha ragione.
Le labbra sulla guancia di Lila fanno un leggero schiocco e la bimba ride estasiata.
- Buonanotte! – trilla felice, andando poi a nascondersi sotto le coperte.
Wanda accenna ad un sorriso e si riavvicina alla porta, puntando lo sguardo su Laura. Quest’ultima ormai compie il gesto senza neanche pensarci: facendo attenzione, passa a Wanda un Nathaniel ormai nel mondo dei sogni e va a rimboccare le coperte ai figli.
Perché è vero che Wanda è bravissima con i bambini. Da quando Clint le ha raccontato in quale situazione ha vissuto la ragazza, Laura non può fare a meno di immaginarsela mentre cerca di distrarre tutti i ragazzini di Sokovia dalle atrocità che li circondano: riesce perfettamente a vederla mentre gioca a riconcorrersi con loro, mentre ne porta alcuni in spalla e fa il solletico sotto i piedi ad altri. E nella sua fantasia è sempre vicina a Pietro, quel bel ragazzo che Laura ha visto solo in foto durante il suo funerale. Nella sua mente, lui non lascia mai la sorella da sola per più di qualche manciata di secondi, ma anzi l’aiuta ad animare la festa in quel padiglione improvvisato.
Le piace pensare che lo spirito di Pietro continui ad aleggiare accanto a Wanda, ovunque lei vada o qualsiasi cosa faccia. Chissà, forse è anche per la sua presenza che Nathaniel non si sveglia mai quando la ragazza lo tiene in braccio.
Laura è grata che Wanda le tenga il piccolo ogni sera mentre lei rimbocca le coperte ai suoi figli: le fa avere tutto il tempo che vuole per loro.
Cooper borbotta un qualcosa di vagamente somigliante ad un “Buonanotte” mentre sua madre gli lascia un bacio fra i capelli e gli sprimaccia il cuscino; Lila invece, al suo solito, aspetta che Laura si chini su di lei per baciarle la guancia per intrappolarla in un abbraccio. La donna ride, la abbraccia di rimando e chiude gli occhi, beandosi di quell’affetto regalato ancora così tipico dell’infanzia.
Si libera con non poca fatica dalla stretta della figlia, le accarezza il viso e poi si alza dal letto, augurando ancora la buonanotte ad entrambi prima di spegnere la luce e chiudere la porta.
Ora manca solo Nathaniel da mettere a dormire.
Appena la mano della donna lascia la maniglia della stanza, Wanda le restituisce il bambino.
Non l’ha mai portato in braccio in camera sua. Non vuole farlo.
Laura glielo ha chiesto più di una volta, è arrivata addirittura a dirle che le dava il permesso, ma lei non ha voluto comunque farlo.
Le due percorrono il corridoio, ora così vicine che i gomiti quasi si sfiorano.
C’è silenzio fra loro, ma di un tipo molto leggero; Laura ha imparato ad apprezzarlo quasi subito.
Wanda è la prima ad arrivare alla camera del bimbo, apre la porta e poi si china a dare un bacio leggero sulla fronte di Nath.
Lui non ne è consapevole, ma è quello che ha più contatti con lei di tutta la famiglia.
Per tutta risposta, il bambino si preme ancora di più contro sua madre, mentre questa sorride teneramente.
Wanda non entra: sta sullo spigolo della porta ad osservare Laura che culla dolcemente il figlio, gli bacia le guance morbide che hanno ancora l’odore di latte e infine lo mette a letto di fianco al suo migliore amico, il cagnolino Pap. Nathaniel si stringe subito addosso al pupazzo mentre sua madre gli rimbocca le coperte e gli augura buonanotte.
Se tutto andrà bene, non si sveglierà piangendo tra meno di un’ora.
Ma da qui le cose si fanno insolite, perché quando Laura chiude la porta della camera, Wanda non si è voltata per andare a rifugiarsi nel solaio – la sua stanza – come al solito.
Resta lì in piedi vicino all’uscio, con lo sguardo puntato sul pavimento e le labbra serrate.
- Va tutto bene? – le domanda la donna, incuriosita e a dirla tutta un po’ confusa dal suo comportamento.
Non sa bene che pensare in quel momento. Una cosa del genere non era mai successa.
Wanda annuisce, poi alza la testa e la guarda. Apre la bocca per poi richiuderla subito, cominciando ad accarezzarsi l’avambraccio sinistro con la mano.
Laura è sicura che stia dondolando quasi impercettibilmente da una gamba all’altra.
- Posso… - e la donna non riesce quasi a crederci, perché sono le prime parole che l’altra le rivolge direttamente da quando abita là e il suono della sua voce è così sconosciuto e dolce – Posso avere un…?
Wanda non finisce: la frase le muore letteralmente sulle labbra e i suoi occhi ricadono a guardare i piedi, mentre entrambe le mani cominciano ad accarezzarsi le braccia dal gomito in su.
Laura cerca di comprendere la sua richiesta: in quel momento la ragazza sembra essere bisognosa solo di protezione e di affetto.
Affetto.
E le mani che continuano ad andare su e giù per le braccia.
- Vuoi un abbraccio?
Lo sguardo di Wanda le si impianta di nuovo negli occhi: vi legge dentro un misto di emozioni così ben amalgamati fra loro che la risposta è quasi ovvia.
- Sì – la voce le esce flebile, mentre annuisce piano.
La donna sorride, sorride davvero.
- Ma certo.
Laura non è così sicura che l’altra faccia il primo passo, quindi decide di farlo lei: le si avvicina con cautela, ma appena le sue mani sfiorano i fianchi di Wanda, questa reagisce subito al lieve contatto, circondandole il collo con le braccia e stringendola a sé.
Laura non se lo aspettava, ma capisce che in quel momento la ragazza ha un bisogno disperato di affetto.
La abbraccia di rimando, lasciando che le sue mani diano delle lievi carezze sulla schiena dell’altra, sperando di confortarla.
Il rumore di un singhiozzo le dà il permesso di stringerla ancora più a sé, di farla sentire protetta.
Quando inizia a piangere, Wanda va a nascondere il viso nell’incavo della spalla della donna, come a cercare un maggiore vicinanza con lei.
Laura poggia la testa sulla sua, lascia che le sue lacrime la bagnino la camicetta di fiori che indossa e continua ad accarezzarle la schiena senza sosta.
- Va tutto bene – e non sa perché lo dice, ma le esce così spontaneo che non può fermarlo – Sono qui con te, Wanda.
La ragazza annuisce, si preme se possibile ancora di più contro di lei e cerca di concentrarsi sulle dolci coccole che l’altra le sta facendo.
Senza pensarci, Laura le preme un bacio sulla tempia e se ne rende conto che ormai è troppo tardi: è un gesto che le viene naturale quando consola i suoi figli e ha paura di come la ragazza potrebbe reagire. Ma quando la sente sospirare e rilassarsi dopo quel tocco, si convince di aver fatto la cosa giusta: le dà un altro bacio sempre nello stesso punto, lasciando le labbra attaccate lì per alcuni secondi.
- Grazie – la voce di Wanda è sottile e flebile, ma piena di riconoscenza – Grazie.
Quando si staccano, rimangono comunque molto vicine e la ragazza si asciuga le ultime lacrime dagli occhi. Laura è sicura di non aver mai visto un sorriso così sincero sulle labbra di qualcuno e si sente onorata di esserne stata la causa.
Un baccano che viene da dietro la porta le distrae entrambe: Nathaniel deve essersi svegliato e messo a piangere.
A Laura viene da sospirare pensando alla notte che probabilmente passerà quasi insonne, ma quando sente le dita di Wanda cercare le sue si sente di nuovo bene.
La ragazza le sta ancora sorridendo, pronta ad aiutarla nel bisogno.
- Vieni con me, immagino che stanotte avremo a che fare con una bella gatta da pelare – le mormora la donna, stringendole la mano ed aprendo la porta della camera di Nath.
Non le importa che cosa abbia fatto o quale sia il suo passato: appena ha varcato l’uscio di casa è diventata parte della famiglia.
Ora Laura è più che fiera di avere ben quattro figli.





ANGOLO DELL'AUTRICE: Sono tipo mesi che non pubblico più, ma sono felice di poter ricominciare con questa storia. Wanda è il mio personaggio preferito in assoluto nel mondo Marvel ed è quel tipo di persona che è forte, ma che è anche bisognosa di coccole e grandi abbracci. E' stato molto piacevole scrivere di lei e di Laura, perché credo che in fondo andrebbero molto d'accordo, e in realtà mi piacerebbe anche approfondire il tipo di rapporto che hanno Wanda e Natasha, perché insieme potrebbero spaccare il culo a chiunque.
Pubblicare la storia lo stesso giorno in cui è uscito Infinity War mi fa strano...Chissà, magari porta fortuna.
Grazie a WAPKA e a chi leggerà questa storia!
Alla prossima!

Maggie_Koala
  
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