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Autore: inu_ka    29/04/2018    0 recensioni
Sesshomaru, Tomoe e Kurama sono amici per la pelle, il loro rapporto è pari a quello fraterno. Nonostante il loro carattere particolare sono amati, coccolati e ben voluti dalle loro famiglie ma per Inuyasha non sarà lo stesso. La sua nascita sarà ritenuta una disgrazia e ogni giorno della sua vita sarà più duro del precedente, nonostante abbia un padre che lo ama, ha una madre che lo odia. Ma per lui non sarà sempre tutto nero perchè intorno a sè avrà anche delle persone che lo ameranno così com'è e chissà forse col tempo qualcuno riuscirà a fargli apprezzare la vita. In fondo non può piovere per sempre.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Rin, Sesshoumaru, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Le vacanze ben presto terminarono e tutti si prepararono per l’inizio di un nuovo anno scolastico. Yonomori, come aveva detto suo padre, era stata mandata in un tempio per concludere i suoi studi. A nulla erano valse le intercessioni di Mikage, e i poteri di Nanami erano solo serviti a far riappacificare la famiglia Mitsuha.
Con grande dolore Yonomori dovette dire addio al suo amato, ma con la promessa che, una volta raggiunta la maggiore età, sarebbe tornata da lui.
Nei giorni seguenti, Mizuki sembrava particolarmente assorto ma nessuno riusciva a capire cosa stesse pensando, anche se attribuivano questo suo atteggiamento all’assenza di Yonomori. Non ci volle molto tempo per scoprire cosa stesse architettando.
Il tempio dove si trovava Yonomori stava organizzando un festival dove le aspiranti miko si sarebbero esibite nella danza propiziatoria. Gli amici della ragazza si erano organizzati per andarla a vedere, tranne Mizuki a cui era stato espressamente vietato di recarsi in quel luogo.
Mancavano pochissimi giorni al festival e Mizuki stava pensando come poterci andare senza essere riconosciuto. Improvvisamente gli balenò in mente un’idea alquanto bizzarra, ma per metterla in atto avrebbe avuto bisogno dell’aiuto di Tomoe e sperava che questo accettasse.
Era risaputo quanto Tomoe odiasse utilizzare i suoi poteri per futili motivi, infatti li usava solo se strettamente necessario.
Mizuki raccolse tutto il suo coraggio e corse dallo youkai-ka per chiedergli aiuto.
-Salve signor Soushi, Tomoe è in casa?- Chiese educatamente.
-Sì, ma ti conviene fare in fretta prima che corra dalla sua Nanami. Da quando è ritornata non c’è momento libero che non dedichi a lei.- Rispose Miketsukami sorridendo.
Mizuki corse da Tomoe pregando tutti i kami affinché accettasse.
-Tomoe?- Chiamò timidamente Mizuki.
-Ehi Mizuki cosa c’è?- Chiese.
-Tomoe, ho un enorme favore da chiederti.- Disse timoroso.
-Di che si tratta?- Domandò incuriosito dal tono di voce assunto dallo youkai.
-So che i tuoi poteri ti consentono di mutare l’aspetto delle persone, giusto?-
-Sì.- Rispose sempre più attratto dalla questione.
-Tomoe come saprai a breve ci sarà il festival dove si esibirà Yonomori, e sai benissimo che mi è stato espressamente vietato di andarci.- Spiegò Mizuki.
-E in che modo potrei aiutarti?- Chiese confuso.
-Vorrei che mi aiutassi a camuffarmi per poter andare a trovarla. Le tue trasformazioni sono perfette e sono certo che nessuno si accorgerà della mia identità.- Spiegò.
-Mizuki sai bene che sono riluttante a usare i miei poteri, ma conoscendo la tua situazione per questa volta farò un’eccezione.- Specificò, accettando di aiutarlo.
Mizuki per la felicità lo stritolò in un abbraccio colmo di gratitudine. Tomoe dopo essere riuscito a scrollarselo di dosso, gli diede una delle sue foglie magiche che avrebbe camuffato il suo aspetto. L’albino la provò subito e vide che la magia lo aveva trasformato in una dolce fanciulla dai capelli castani, con occhi del medesimo colore e con un fisico molto aggraziato. Si vergognò tantissimo nel constatare che aveva tutto quello che possedeva una ragazza, seno molto prosperoso incluso; ma per Yonomori era disposto a fare qualunque cosa, anche indossare una quarta di reggiseno.
-Tomoe tutto questo seno era proprio necessario?- Domandò con una voce molto femminile.
Tomoe scoppiò in una fragorosa risata, era troppo divertente vederlo con quell’aspetto.
-Se vuoi riuscire a ingannare devi cambiare il più possibile.- Rispose la kitsune.
- Va bene. Tomoe, a parte gli scherzi, non rivelare a nessuno di questo piano,nemmeno ai nostri amici, o potrebbe saltare tutto.-  Disse con tono serio, dopo essere tornato al suo aspetto originario.
Tomoe lo rassicurò, promettendogli che a nessuno avrebbe mai svelato questo piccolo segreto. Prima che se ne andasse, la volpe spiegò minuziosamente il funzionamento della magia della foglia. Mizuki, dopo aver salutato tutti, si diresse verso casa sua custodendo attentamente quella piccola e preziosa foglia.
Il giorno del festival arrivò presto, e tutti erano euforici all’idea di vedere quelle giovani ragazze danzare.
Molti fedeli avevano in mano dei biglietti dove avevano scritto ciò che avrebbero chiesto alle aspiranti miko una volta terminata la danza.
Quell’anno la sacerdotessa del tempio aveva stabilito che, appena terminata l’esibizione, i fedeli potevano rivolgere privatamente le loro richieste alle aspiranti. Per Mizuki questa era una grandissima opportunità.
Prima dell’inizio della melodia che avrebbe dato inizio alla danza, Yonomori guardò tra i fedeli nella speranza di scorgere il suo amato ma, per quanto si sforzasse, aveva visto solo i suoi amici.
Mizuki si era posizionato nel posto più lontano dai suoi amici, temeva che il fiuto di qualche youkai avrebbe mandato a monte il suo piano, però il luogo dove si trovava era un punto strategico perché gli dava una visuale perfetta della sua ragazza e, inoltre, era anche vicino al posto dove le miko avrebbero ricevuto i fedeli. Tutto stava andando alla perfezione.
Il rito propiziatorio proseguiva senza intoppi, ma l’espressione di Yonomori era alquanto triste e affranta, non c’era alcun sorriso che le illuminasse il viso. Mizuki avrebbe voluto tanto salire su quel palco e abbracciarla, ma per il bene della loro relazione non poteva permettersi di commettere azioni impulsive.
Terminate le danze, Mizuki si diresse immediatamente nella stanza dove era stata collocata Yonomori per ricevere i fedeli. La fila era lunga e lì, ovviamente, c’erano anche i suoi amici che volevano salutarla. Il ragazzo fu l’ultimo a essere ricevuto, e questa era una cosa positiva, almeno avrebbe avuto tutto il tempo per chiacchierare un po’, anche se sotto mentite spoglie. Era troppo presto per rivelare chi era.
Arrivato il turno di Mizuki, Yonomori stava uscendo dalla stanza.
-Oh, mi scusi, pensavo che non ci fosse più nessuno.- Disse scusandosi Yonomori. – Le dispiace se andiamo fuori a parlare? Non si respira lì dentro.- Chiese, rivolgendosi alla ragazza.
Mizuki annuì e la seguì senza dire una parola. Si sedettero su una panchina all’ombra di un albero di ciliegio. Il ragazzo guardando il volto della ragazza arrossì. Ai suoi occhi era più bella di quando l’aveva vista l’ultima volta. Dovette fare un enorme sforzo per non saltare addosso alla sua amata.
-Bene, in cosa posso esserle utile?- Domandò Yonomori, sorridendo alla ragazza.
-Oh sì… Beh… vorrei chiedere una benedizione affinché questo periodo nero finisca, e possa finalmente ricongiungermi con la mia dolce metà.- Disse Mizuki con tono molto femminile.
-Non so fino a che punto funzionerà. Vorrei anche io la stessa cosa ma, purtroppo, i miei poteri su di me sembra che non funzionino.- Pronunciò lasciandosi scappare una lacrima.
Mizuki ebbe una fitta al cuore nel sentire quelle parole cariche di tristezza, e istintivamente le asciugò la lacrima col pollice.
-Mi dispiace. Credo tu abbia chiesto all’aspirante sbagliata.-
-E invece no. Credo di aver chiesto alla persona giusta.- Confessò Mizuki.
-Come ti chiami?- Domandò la biondina.
- Mizu…- Disse bloccandosi appena in tempo.- Mitsuko- Concluse, dicendo il primo nome che avesse un’assonanza col suo.
-Che bellissimo nome. Mi ricorda molto quello di una mia carissima persona, solo che lui è un maschio.- Rivelò sorridendo.
Mizuki ringraziò i kami per essere riuscito a fermarsi in tempo, altrimenti con un semplice nome avrebbe rovinato tutto.
-E tu?- Domandò, fingendo di non conoscerla.
-Yonomori.- Rispose. – Mi dispiace, sei venuta qui per chiedere una benedizione e, invece, la conversazione sta andando fuori tema.- Si scusò.
-No ma che dici. E’ un piacere fare nuove conoscenze. Anzi se ti va potremmo diventare anche amiche.- Propose lo youkai travestito.
Yonomori sorrise e Mizuki non poteva che essere felice di essere riuscito a vedere di nuovo quel leggiadro sorriso.
-Sai, ho come la sensazione di conoscerti. Forse ti avrò già vista da qualche parte, ma non ricordo dove.- Ipotizzò Yonomori.
-E’ impossibile. Mi sono appena trasferita con i miei genitori.- Mentì lo youkai.
Mizuki, sebbene fosse felice di essere vicino alla sua amata, si sentiva uno schifo; le stava mentendo spudoratamente. Promise che, appena avrebbe potuto, le avrebbe confessato tutto.
Dopo un po’ si salutarono e si diedero appuntamento per il fine settimana, in quanto le aspiranti avevano la giornata libera.
Mizuki la salutò con euforia, e Yonomori la osservava sbigottita perché non riusciva a capire come mai quella ragazza fosse così felice di rincontrarla. Nel salutarsi entrambe vennero scosse dai brividi; Mizuki sapeva perché, ma Yonomori non ne comprendeva il motivo.
Da quel giorno Mizuki, ogni fine settimana, era sempre euforico e gli amici, a eccezione di Tomoe, non capivano cosa gli fosse successo.
Era da un mese che lui e Yonomori si incontravano, anche se la ragazza credeva di incontrare Mitsuko e non il suo ragazzo. Però Mizuki, l’ultima volta che l’aveva vista, si era ripromesso che la volta successiva le avrebbe detto la verità.
Il momento di svelare il suo segreto era arrivato. Quella mattina Mizuki, dopo essere trasformato in Mitsuko, si diresse verso il tempio dove risiedeva Yonomori. Sentiva il cuore che batteva all’impazzata e la sua mente, pensando alle conseguenze della sua confessione, era sovrastata dai pensieri più funesti; però non voleva mentirle più, Yonomori meritava di sapere la verità. Una volta giunto lì, la vide nel suo pieno splendore.
-Ciao Yonomori.- Salutò Mizuki nelle vesti di Mitsuko.
-Oh ciao Mitsuko.- Disse ricambiando il saluto.
Yonomori era particolarmente euforica, e Mizuki si sentiva in colpa al solo pensiero di rovinarle la giornata con la sua confessione.
-Yonomori oggi sembri particolarmente entusiasta. E’ successo qualcosa?- Chiese Mitsuko.
-Sì. Vieni voglio farti vedere cosa ho imparato a fare.- Rispose la ragazza trascinando l’amica.
Mizuki sentendosi tirare dalla ragazza arrossì. Nel frattempo Yonomori lo aveva condotto in quella che sembrava essere una grotta, e non poteva altro che chiedersi il perché lo avesse portato lì.
-Mitsuko, non spaventarti. Ti ho portato qui perché è il posto migliore per poterti mostrare ciò che ho imparato.- Spiegò.
Una volta entrati nella grotta, Yonomori chiuse gli occhi e posizionò le mani in direzione dell’entrata. Improvvisamente un fascio di luce provenne dalle sue mani e si bloccò all’ingresso.
-Mitsuko prova ad uscire.- Incitò la ragazza.
Mitsuko provò a uscire ma andò a urtare contro un muro invisibile. Dopo Yonomori richiuse le mani e fece uscire l’amica, che una volta uscita, non vide più nessuno, nemmeno la grotta. Dunque quello che aveva imparato Yonomori era erigere delle barriere spirituali. Dopo il primo momento di sbigottimento, Yonomori fece rientrare la sua amica ergendo nuovamente la barriera.
-Complimenti, hai imparato a usare la forza spirituale per erigere barriere e nascondere gli oggetti.- Si complimentò Mitsuko.
Mitsuko pensava che questa sarebbe stata l’occasione giusta per rivelarle chi era in realtà. Avrebbe approfittato della barriera per poter annullare la trasformazione senza correre il rischio di essere scoperto da terzi. Inspirò profondamente per prendere coraggio e poi cominciò a parlare.
-Yonomori devo svelarti un segreto.- Disse tutto d’un fiato. – Io non sono chi credi io sia.- Confessò.
La ragazza guardava sbalordita la sua amica, non voleva credere che le avesse mentito, si era fidata di lei, la riteneva una buona amica.
Mitsuko guardando la ragazza non riusciva a dire più una parola, il fatto di averla delusa l’aveva bloccata. Non riuscendo a parlare con la bocca, decise che avrebbe parlato con i fatti. Abbracciò la ragazza e le diede un bacio a fior di labbra. Yonomori aveva la sensazione di conoscere quel bacio, le ricordava terribilmente il suo ragazzo, ma quello non era Mizuki; dopo essersi ripresa dallo stupore diede un sonoro schiaffo a quella che riteneva essere la sua amica. Stava per andarsene, ma Mitsuko la bloccò.
-Mi dispiace averti mentito, ma non è come sembra.- Disse indicando se stessa. –Ora osserva.- La invitò.
Mitsuko si portò una mano sulla testa togliendo la foglia che nascondeva tra i capelli, immediatamente iniziò a trasformarsi nel suo vero aspetto. Yonomori continuava a osservare e a ogni tratto che le appariva dinanzi, sempre più lacrime sgorgavano dai suoi occhi. Finita la trasformazione, la ragazza stava cadendo per lo shock ma Mizuki aveva fatto in tempo a prenderla. Erano seduti a terra e Yonomori, dopo essersi ripresa dalla sorpresa, strinse forte il ragazzo e iniziò a baciarlo a intermittenza senza dare il tempo al giovane di realizzare la situazione. La ragazza baciava con sempre più foga, finchè Mizuki la strinse forte e, per comodità, la fece sdraiare a terra e si posizionò sopra iniziando anche lui a baciarla con sempre più trasporto. Ci volle un po’ affinché i ragazzi si staccassero, in quel momento l’astinenza del loro contatto aveva preso il sopravvento. Rimasero a lungo abbracciati prima che uno dei due dicesse una sola parola.
-Mizuki, perché non mi hai detto subito che dietro le vesti di Mitsuko c’eri tu?- Domandò stupita la ragazza.
Mizuki temeva quella domanda ma i baci scambiati con la sua amata gli diedero il coraggio per confessare. Raccontò tutto nei minimi dettagli, a partire da quando aveva chiesto aiuto a Tomoe fino a quando aveva deciso di frequentarla nelle vesti di Mitsuko, tutto per rimanere in qualche modo accanto a lei. Ovviamente raccomandò alla ragazza di non dirlo a nessuno, per evitare che giungesse alle orecchie di suo padre.
I due passarono tutto il tempo che la ragazza aveva a disposizione nella grotta, rimanendo abbracciati e baciandosi. Nessuno dei due sembrava averne abbastanza. Ognuno tornò a malincuore alla propria abitazione, ma con una pace e una felicità interiore che mai nessuno avrebbe potuto regalarli.
Mizuki nella sua camera continuava a sfiorarsi le labbra e ad annusare la maglia che si era impregnata dell’odore di Yonomori; non vedeva l’ora che arrivasse il nuovo fine settimana, ovviamente avrebbe rincontrato la sua ragazza nelle vesti di Mitsuko. Finchè la ragazza non avesse raggiunto la maggiore età o, per qualche miracolo, suo padre avesse cambiato idea, quello era l’unico modo per incontrarsi. Il fatto che lei avesse imparato a erigere barriere non poteva che essere capitato in un momento migliore.
La felicità sembrava aver finalmente fatto il suo ingresso nelle loro vite; ma nulla dura in eterno. Qualcuno aveva scoperto i loro incontri clandestini.
Il giorno prima del fine settimana, Yonomori fu convocata nella stanza della sacerdotessa del tempio, e questo non era per niente rassicurante. Quando arrivò la sacerdotessa la fece accomodare e iniziò a camminarle intorno. Yonomori era terrorizzata, aveva la sensazione che avesse scoperto i suoi incontri con il ragazzo.
-Signorina Mitsuha credo che lei abbia capito il motivo per cui l’ho convocata?- Chiese la sacerdotessa con tono severo. – Non ci girerò intorno.- Riprese.
Yonomori era terrorizzata.
-Ultimamente ho notato la presenza di barriere spirituali di basso livello. Inizialmente ho lasciato perdere pensando che fosse qualche apprendista che si stava esercitando, finchè non ho notato che era sempre negli stessi giorni, alla stessa ora, nello stesso posto e quando non c’eri tu. Ti ho seguita e ho scoperto il piccolo segreto che tu e la tua amica nascondevate, anche se la tua amica in realtà è il tuo ragazzo.- Svelò la sacerdotessa.
- Mi dispiace, non accadrà più.- Disse Yonomori in preda alle lacrime.
-Non ho concluso.- Puntualizzò la sacerdotessa.
-La prego non lo dica a mio padre. Prometto che metterò fine a tutto.- Implorò la ragazza.
-Mi faccia finire, e non mi interrompa più altrimenti potrei ripensarci.- Pronunciò con tono meno severo.- Anche io sono stata una ragazza giovane come te, e proprio come te avevo un ragazzo che amavo, quando ti ho vista insieme a quel ragazzo non ho potuto fare altro che constatare quanto entrambi vi amiate, inoltre quello che è disposto a fare il tuo ragazzo pur di stare con te, è davvero lodevole. Conosco i piani di tuo padre, nel tempo molte miko sono state costrette a diventarlo a causa dei piani altrui. Ho visto che i vostri sentimenti sono veri e ho deciso che questa volta non voglio vedere svanire un amore così puro. Perciò acconsento ai vostri incontri ma a patto che non vi facciate scoprire. Sono stanca di vedere ragazze costrette a diventare quello che non vogliono.- Concluse la sacerdotessa.
-Vi ringrazio infinitamente. Prometto che faremo il possibile per non farci scoprire.- Promise la ragazza.
Yonomori ringraziò i kami per aver permesso un simile sviluppo. Non vedeva l’ora di raccontare tutto a Mizuki. La loro relazione non poteva ancora essere vissuta alla luce del giorno ma l’avere nuovi alleati avrebbe sicuramente facilitato le cose.


ANGOLO DELL'AUTRICE
Ringrazio tutti quelli che leggeranno e commenteranno il capitolo.
so che non è un granchè ma questo lo lascio decidere a voi.
Baci Inu_ka

  
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