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Autore: g21    02/05/2018    2 recensioni
Le tue dita sfiorano la corona che hai in testa facendo salire ancora di più la rabbia che senti dentro. Afferri il simbolo del tuo potere e lo scagli lontano con tutta la forza che hai. Le voci spariscono, mentre tu, piano, ti rialzi, sentendoti più leggero.
fanfiction partecipante al contest Una canzone, una storia II edizione, indetto da eleCorti sul forum di efp
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Balin, Bilbo, Dwalin, Gandalf, Thorin Scudodiquercia
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Senso di colpa




Osservo la sala attorno a me e sorrido. Sono ad Erebor, durante una festa. È il compleanno di mio padre e mi sto godendo la birra e la musica, come tutti i giovani nani della mia età. “Thorin, amico mio, c’è quella nana che non ti ha staccato gli occhi di dosso per tutta la serata. Vuoi fare qualcosa?” mi avverte Dwalin, indicando la giovane con un cenno del capo. Scuoto la testa con un sorriso. “È tutta tua” affermo alzando il boccale di birra, per poi prenderne un sorso generoso. Il guerriero fa un verso di dissenso, posando subito la birra che aveva in mano. “Non sei più quello di una volta” commenta senza entusiasmo. Mi avvicino provando a dire qualcosa, ma mi scopro incapace di parlare. “La malattia di tuo nonno grava su di te” commenta Balin con aria grave. Non capisco di cosa parlano, la mente si svuota. “Questo tesoro sarà la tua rovina” afferma qualcun altro, una voce che non riesco ad identificare. Giro su me stesso e mi guardo intorno cercando qualcosa. “Tu sei cambiato, Thorin” ammette una voce diversa, intimorita, ma tremendamente sincera. Quella frase è una pugnalata dritta al cuore, non so perché, non so come, ma è così. Improvvisamente attorno a me vedo solo oro, la musica è sparita, al suo posto quelle quattro frasi che si susseguono senza sosta. Tutti i nani sono spariti, sostituiti dall’oro che mi circonda e che, quasi, mi ingloba al suo interno, come se ne fossi una parte importante. Fatico a respirare, mentre tutto intorno a me si stringe. Sento le lacrime premere per uscire e riesco a liberare qualcosa che ho dentro, un ruggito roco, contro ciò che mi blocca e non mi fa respirare.





Apri gli occhi di scatto e senti l’eco del tuo grido che, piano, si spegne contro le pareti della sala. Sei in ginocchio su un pavimento interamente d’oro. Ti alzi subito, impaurito da quella vista e provi a respirare normalmente, nonostante il fiato corto.

Ti accorgi di non essere alla festa che ti sei immaginato, i ricordi tornano alla mente in piccoli frammenti. La partenza dai Monti Azzurri, la tappa a Gran Burrone , contro la tua volontà, gli elfi, l’uomo del lago, il drago ed Erebor. Sorridi nel constatare che sei finalmente a casa. Accarezzi la sala attorno a te con lo sguardo, ti era mancata l’atmosfera di quei saloni. Il sorriso, però, sparisce in un attimo al ricordo delle frasi del sogno.

"Non sei più quello di una volta" le parole di Dwalin. Una scena appare davanti ai tuoi occhi. Tu, davanti al trono, che ordini al guerriero di sparire dalla tua vista, prima che tu possa ucciderlo. Scuoti la testa per scacciare il ricordo, ancora troppo vivido nella tua mente. Hai rischiato di uccidere il tuo più caro amico, praticamente un fratello, a causa della tua ossessione per l’oro. Stringi i pugni, sei stato orribile a comportarti in quel modo, non te lo perdonerai mai. Fai un passo, ma altre parole si fanno vive.

"La malattia di tuo nonno grava su di te" ha detto Balin. Ti senti uno stupido a sentire quelle parole. Tu che avevi detto che non saresti mai diventato come lui, tu che affermavi di essere più forte del re di allora. Sei stato cieco, ingenuo, troppo per non vedere e capire che, prima o poi, sarebbe successo. Sei stato attratto da quella ricchezza troppo facilmente. Appena hai visto tutta quella montagna d’oro attorno a te, l’obbiettivo principale è passato dalla riconquista di Erebor alla ricerca dell’Arkengemma in un battito di ciglia.

"Questo tesoro sarà la tua rovina" la frase di colui che ti ha dato una grande mano in questa avventura, uno stregone contro cui non saresti mai dovuto andare. Gandalf ti ha ascoltato quando gli hai confidato i tuoi dubbi prima della partenza, è lui che ti ha consegnato la chiave per entrare nella montagna, colui il quale ti ha salvato la vita più volte. È grazie allo stregone se sei qui, ora. E tu non gli hai dato ascolto, preferendo continuare sulla tua strada piuttosto che ascoltare il consiglio di un amico.

"Tu sei cambiato, Thorin" la pugnalata finale, che non ti saresti mai aspettato, non del tutto, dal vostro quattordicesimo uomo. Bilbo. Sulle mura che danno su Dale, un esercito di elfi pronti all’azione davanti a voi, il tradimento che più ha fatto male. Il piccolo hobbit che si è unito a voi pur non avendo nulla da spartire con la vostra compagnia, ha consegnato il tuo tesoro più grande, l’Arkengemma, ai tuoi nemici giurati. La tua furia stava per buttarlo giù dal bastione e non avresti esitato. Avresti ucciso il piccolo uomo che non ha esitato a salvare te ed i tuoi compagni in più occasioni, colui che ha garantito per te, uno dei pochi che poteva permettersi la tua più completa fiducia. E quella frase, così vera da ferirti tanto nel profondo, è la goccia che fa strabordare il vaso.

Chiudi gli occhi con un sospiro, mentre le quattro voci tornano a sovrapporsi nella tua testa senza darti tregua. Cadi in ginocchio e porti le mani al volto, tentando di far sparire il senso di colpa troppo opprimente, che ti costringe al suolo. Le tue dita sfiorano la corona che hai in testa facendo salire ancora di più la rabbia che senti dentro. Afferri il simbolo del tuo potere e lo scagli lontano con tutta la forza che hai. Le voci spariscono, mentre tu, piano, ti rialzi, sentendoti più leggero.

Sai che il senso di colpa non se ne andrà tanto facilmente, ma, forse, puoi fare qualcosa per nasconderlo, almeno in parte.

 








Angolo autrice
Salve popolo del fandom. Già, una storia su Thorin, originale. Che parla dei suoi sensi di colpa, ancora più originale. Per non parlare del titolo, una fantasia incredibile… ok, basta così. Inizio col dire che quando ho iniziato a scrivere la storia era in prima persona, ma a metà già si era trasformata in seconda persona, quindi solo il sogno è in prima persona. La scena nel film mi è piaciuta un sacco, lui che viene sommerso dall’oro mentre sente le voci nella sua testa. Poi, io amo Thorin nelle situazioni non proprio felici e provare a scoprire quello che può essere passato per la sua testa. Così niente, ho deciso di scriverci qualcosa. Fatemi sapere, se volete, cosa ne pensate, e grazie del vostro passaggio qui
Giulia

  
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