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Autore: NotEvenChip    08/05/2018    2 recensioni
Mr. Gold possiede la maggior parte di Storybrooke, oscuro, tenebroso, con un passato turbolento, quasi tutta la città lo teme, tranne il figlio Neal.
Belle French è giovane, spensierata, determinata, ambiziosa ed in cerca di pace e tranquillità, grazie anche al suo nuovo lavoro.
Praticamente Rumbelle AU :)
Genere: Angst, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Baelfire, Belle, Jefferson/Cappellaio Matto, Neal Cassidy, Neal Cassidy/Baelfire, Ruby/Cappuccetto Rosso, Signor Gold/Tremotino
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La campanella sopra al negozio annunciò un arrivo inaspettato.
“Robert caro? Sei qui?” Cora entrò, chiudendo la porta a chiave dietro di se’, come aveva fatto tante volte, tutte le volte che cercava di stare da sola con Gold.
Vide che l’uomo non era dietro al bancone come al suo solito ed un sorriso le disegnò le labbra. Sarà ancora più facile se è direttamente nel retro…
Il sorriso le si allargò e si avvicinò alla tenda che dava sul retro.
Finalmente, dopo tutte le sua macchinazioni, Robert poteva tornare suo. Lo aveva spesso trattato come il suo burattino, ma lui aveva sempre avuto un posto speciale nel suo cuore. Per quanto si sforzasse, non era in grado di dimenticarsi di Robert Gold. Quando lo aveva visto seriamente coinvolto con quella ragazzina, non poteva crederci. Doveva essere nuovamente suo, l’averlo perso, glielo aveva fatto desiderare come non mai. Nessun uomo era stato in grado di rimpiazzarlo.


Con sua gran sorpresa, quando scostò la tenda, non si trovò lo spettacolo che si stava pregustando.
“Cora?” Disse Gold sorpreso. “Cosa ci fai qui?”
Gold e Belle stavano beatamente prendendo il the, nel retro del negozio, Belle decisamente troppo vicina a Robert, in una maniera che fece rabbrividire la donna più anziana.

Non può essere. Si erano lasciati. Robert era sicuramente pronto a tornarmi tra le braccia…

“Robert caro. Signorina French. Non mi aspettavo… Beh… Mi aspettavo di trovarti qui da solo. Le voci che giravano in città erano altre… la ragazza non era forse tornata a braccia aperte dal suo ex?” Cora rivolse uno sguardo di sfida alla ragazza, per poi tornare nuovamente a Gold.
L’uomo si alzò e le si avvicinò. “Beh, chiaramente non è così. Questa volta i tuoi informatori…”
“E’ stata lei… di nuovo.” Interruppe Belle bruscamente. Gold si voltò a guardarla di scatto, mentre si alzava e li raggiungeva, gli si affiancò e gli prese la mano tra le sue.
“Era questo che ero venuta a dirti, prima che lei ci interrompesse. Gary si è pentito e mi ha telefonata raccontandomi tutto. Cora si è impegnata molto questa volta.”
Gold rimase basito ad ascoltare le parole della fidanzata. Conosceva Cora da una vita, non si era mai scomodata così tanto per lui.
Cora si mise a ridere nervosamente. “Non crederai a questa ragazzina Robert! Da quando è arrivata, ti riempie la testa di stupidaggini ed inoltre non trovi più il tempo per me…” Gli puntò un dito sul petto, decidendo che la presenza di Belle, non le avrebbe fatto perdere di vista il proprio obiettivo.
“Pensavo che finalmente avessi capito, hai bisogno delle attenzioni di una vera donna… Non siamo mai stati un cattivo match…Molto compatibili, affiatati, passionali…”
Gold afferrò il dito della donna, togliendoselo dal petto, allontanandola il più possibile. Poteva sentire Belle irrigidirsi al suo fianco, le strinse la mano.
“Oh so benissimo cosa intendi. Non mi va più bene, non sono più così. Non mi accontento di essere il tuo amante solamente quando ne hai bisogno. C’è stato un tempo in cui sei stata molto importante, ancora oggi non riesco a comportarmi scorrettamente con te, ti ho amata sul serio. Per te, invece, sono sempre state altre le cose veramente importanti. Un pomeriggio tra le lenzuola a cercare di capire se mai sarò degno di te, non è più quello che cerco…”
“Robert… Non ti ho mai nascosto che sei certamente degno di…”
L’uomo alzò una mano per fermare le sue parole. La situazione stava diventando imbarazzante. Cora aveva fatto di tutto per allontanare lui e Belle innumerevoli volte, era arrivato il momento di chiudere la questione una volta per tutte.
“Cora, basta. Hai ostacolato questa relazione fin dall’inizio, il motivo mi rimarrà sempre un mistero, visto che mi hai sempre trattato come un rimpiazzo. E per la cronaca, hai ragione, ho senz’altro bisogno di una vera donna nella mia vita.” Disse voltandosi a guardare Belle, la sua Belle, la sua coraggiosa, goffa, tenera, sincera, semplice Belle. “Ora vattene.” Alzò improvvisamente la voce. Belle gli appoggiò una mano sulla spalla per cercare di calmarlo, lui, di tutta risposta, allungò il braccio e glielo passò attorno alla vita, cercando l’immediato conforto che la sola vicinanza di lei sapeva dargli.
Cora fissò la scena davanti a lei. Non aveva mai visto Robert comportarsi così, non lo aveva mai visto così deciso. Tutto quello che aveva fatto per riaverlo non era servito a niente, così annuì duramente e si diresse verso la porta d’ingresso ed uscì.

Gold inspirò rumorosamente, Belle gli passò una mano sulla schiena, rilassandolo.
“Immagino che sia stato difficile per te..” Cominciò Belle.
L’uomo chiuse gli occhi e si voltò verso la ragazza per abbracciarla. “Dopo tutte le cose che hai saputo su di me, dopo tutto quello che ho fatto… Perché non mi hai abbandonato?” *
Nell’esatto istante in qui pronunciò quella frase, gli occhi di Belle cambiarono, si riempirono istintivamente di lacrime, abbassò leggermente lo sguardo, sorridendo, per poi guardarlo intensamente negli occhi, con sicurezza.
“Ho scoperto molto tempo fa, che quando si trova qualcosa per cui valga la pena di combattere, non bisogna mollare mai!”
Gold non seppe resistere, le labbra gli tremavano in un sorriso emozionato, come se stesse trattenendo le lacrime.
“Sei un brav’uomo Robert Gold. Te lo dimostrerò fino allo sfinimento, se sarà necessario!” Gli sorrise prima di avvicinare le labbra alle sue, alzandosi leggermente sui tacchi, mentre gli allacciò le braccia al collo. L’uomo la avvicinò automaticamente, con il palmo della mano sulla schiena, la tenne stretta contro il suo corpo, sentendo l’esigenza di non separarsene mai.
Al momento era tutto quello di cui avevano bisogno, avevano fatto pace in una maniera un po’ frettolosa ed arrabbiata, dando retta alla passione. Da quel momento potevano tornare a fare tutto con calma, Cora sembrava aver capito di non doverli più intralciare, ora avevano tutto il tempo per scoprirsi ed amarsi.
Il bacio continuò per diverso tempo, nessuno dei due voleva staccarsi. Per troppo tempo erano stati inutilmente divisi.

“Oh santo cielo, voi due mi fate girare la testa, ma vi capite?” urlò Jefferson alzando gli occhi al cielo.
Belle si staccò dal bacio per ridere ed affondare il viso sul petto del suo uomo, cercando di nascondersi inutilmente.
Gold si voltò a fissare l’amico, appoggiato allo stipite della porta, con uno sguardo da finto imbronciato e gli sorrise, passando le mani sulla schiena di Belle in maniera rassicurante.
“Cerchi qualcosa?”
“No, stavo solamente venendo a trovarti, quando ho trovato la porta chiusa a chiave. Pochi secondi dopo, ho visto Cora uscire da qua. Capisci che dovevo assolutamente entrare. Avevo paura ti fossi cacciato in qualche altro dei tuoi disastri emotivi.”
Robert e Belle si guardarono e si sorrisero.
“Beh?” chiese Jefferson.
Belle si staccò dall’abbraccio del fidanzato e si diresse verso Jefferson.
“Beh… Abbiamo scoperto Cora. E’ stata lei a cercare Gary, a mandarlo da me, a corromperlo affinché mi corteggiasse nuovamente… Me lo ha detto lui… Cora era venuta qui…Beh per cercare Robert, pensando che fossimo ancora divisi e… Ci ha trovati assieme… Robert l’ha cacciata! Non sarà più un nostro problema!” Concluse la ragazza sorridendo.
“Cielo quella donna! Era venuta a trattarti da giocattolo di nuovo, vero?”
Gold abbassò lo sguardo ed annuì. “Quei tempi sono finiti Jeff… Tu sai meglio di tutti quali siano i miei veri sentimenti per Belle.”
I tre si sorrisero, Jefferson tirò fuori il cellulare ed avviò una chiamata.
“Chi stai…?” Ma Jeff gli fece cenno di fare silenzio, interrompendolo.
“David? Tra quanto puoi essere da Granny? Devo riscuotere la mia vincita… Si, sono proprio qui… Davanti a loro si… Li ho trovati abbastanza indaffarati, certo che ne sono sicuro! Ok a tra poco!”
Gold rimase a bocca spalancata, Belle sbuffò una risata.
“Senti Bobby, ultimamente ci piace scommettere su di te. Io avevo scommesso che dopo la mia sfilata, visto com’eri tornato dopo la discussione con lei, almeno un bacetto o un ritorno di fiamma ci sarebbe stato, David ti credeva troppo testardo per tornare sui tuoi passi…”
“Mary? Dimmi che almeno lei si salva!” Piagnucolò Gold.
“Mmmh. Non proprio. Lei era d’accordo con me a dire la verità!”
Gold spalancò gli occhi e la bocca, offeso, Belle gli si avvicinò e lo abbracciò nuovamente, ridendo. "E NON CHIAMARMI BOBBY!" Urlò dietro all'amico, inutilmente.

 

 

 

Un paio d’ore dopo, Neal tornò da scuola per vedere Belle nel negozio col padre, non ci pensò due volte, appena la vide, buttò a terra lo zaino e le corse incontro, abbracciandola.
“Lo sapevo che prima o dopo saresti tornata dal mio papà! Fosse per lui, si sarebbe comportato da cane bastonato per sempre!”
Belle sorrise, gli occhi gonfi di lacrime per l’affetto del bambino, lo strinse sempre di più tra le braccia.
“Oh Neal, mi sei mancato anche tu”. Disse arruffandogli i capelli.
Gold non potè fare a meno di avvicinarsi e fare lo stesso. Neal ne approfittò per abbracciare anche lui, unendo tutti e tre in un solo abbraccio. Il cuore di Gold mancò un battito, l’accettazione di Belle nella loro famiglia, era una cosa che non smetteva mai di stupirlo. Nonostante non fosse sua madre, il ragazzo provava un affetto smisurato per la donna, tanto da non battere ciglio su nessuna decisone del padre. Ora, chiuso in questo abbraccio, si sentiva una famiglia completa, con Neal e Belle tra le braccia, non aveva bisogno d’altro.

 

 

 

 

 

 

“Papà! Papà!” Neal entrò nel negozio urlando.
Gold stava parlando con un cliente e si spaventò dalle urla del figlio, tanto che si scusò e si diresse verso il ragazzo.
“Neal! Cos’è successo? Tutto bene?” Era talmente eccitato, che non aveva notato il cliente, così annuì. “Ti aspetto nel retro quando hai finito!” E sparì dietro la tenda.
Pochi minuti dopo, Gold scostò la tenda per dirigersi verso il figlio, che stava già diligentemente svolgendo i compiti.
“Papà! Non ci crederai! Sai i bulli a scuola? Oggi ho trovato il coraggio di rispondergli a tono, soprattutto quando quel Killian ha provato ad importunare Emma. Ci hanno lasciati in pace papà!”
Gold aprì le labbra in segno di stupore. Ma certo, i ragazzini avevano provato ad importunare Emma e a Neal non era andato giù. Cosa non si fa per amore!
“E così… è bastato che ti toccassero Emma per reagire?” Gli sorrise malizioso il padre.
Neal arrossì ed abbassò lo sguardo. “Emma è una bambina. Mi hai sempre insegnato che con le femmine ci si comporta bene, da gentiluomini. Non è stato carino prendersela con lei. Anche se penso che Killian la prendesse in giro perché in realtà le piace Emma.”
“Oh..” Esclamò sorpreso Gold.
“Ma Emma ha detto che con i bulli non vuole nemmeno parlare. Si sa difendere da sola, mi piace… Ma stavano insistendo troppo, lei non si merita niente del genere.”
Il padre gli sorrise e gli accarezzò dolcemente i capelli.
“Sei stato molto coraggioso. Sono fiero di te piccolo mio.” Lo strinse forte e Neal questa volta non si lamentò, ma ricambiò i gesto affettuoso del padre.
“Neal… Ho una domanda da farti… In realtà riguarda Belle…”
Il ragazzino sorrise. “Sono tutto orecchie pà!”

 

 

 

 

“Dove mi stai portando?” Chiese una bendata Belle.
Gold le strinse la mano e ridacchiò, senza risponderle. Non era stato facile bendare Belle, ma dopo qualche supplica e qualche bacio, ci era finalmente riuscito.
“Allora? Stai usando la tattica del silenzio con me, Robert Gold? Ne pagherai le conseguenze più tardi!” Lo minacciò la ragazza.
L’uomo le si avvicinò e le sussurrò all’orecchio:” Non vedo l’ora, cara.”
Belle sussultò, un brivido le pervase il corpo. La sua voce, così bassa e promettente, le labbra che le sfiorarono il lobo dell’orecchio, le sue mani che le carezzavano la schiena suadenti. Trattenne il fiato.
“Ma… Non è questo il momento. Vieni, ancora qualche passo.”
Belle scosse la testa per tornare al presente, accidenti quest’uomo!
Sentì delle porte aprirsi, senza che a Robert dovesse allontanarsi da lei, cominciò  quindi a sospettare che non fossero soli.
Poco dopo il fidanzato le fece cenno di fermarsi, le si mise davanti e le poggiò le mani ai fianchi.
“Sto per toglierti la benda, ok?”
Belle annuì freneticamente, impaziente. “Ammetto che sono un pochino nervoso ora…”
“Oh Robert, basta! Toglimi questa benda! Sono curiosa!”
Gold sorrise e dolcemente, stando attendo a non scompigliarle la capigliatura, le tolse la benda.
Di tutto quello che poteva aver immaginato Belle, non si aspettava certamente questo.
La sala da ballo, dove avevano ballato per la prima volta, dove si erano riconciliati, capiti, desiderati, era stata trasformata in una stanza addobbata elegantemente. Un tavolo apparecchiato per due padroneggiava il centro della stanza. Belle boccheggiò. “Robert…”
L’uomo la scrutava nervoso, come se avesse paura di aver fatto un enorme buco nell’acqua.
“Robert…” Ripeté la ragazza, sempre più senza fiato.
Poi finalmente si voltò a guardarlo e lo notò nervoso. “Robert…”
“Belle, mia cara, stai ripetendo il mio nome all’infinito, aiuta un povero vecchio sull’orlo dell’infarto a capire se questa è una cosa buona o no!” Cercò di sdrammatizzare.
A Belle si inumidirono gli occhi, mai nessuno aveva fatto qualcosa di simile per lei, tornò a guardare Robert negli occhi e gli poggiò le mani sulle spalle, rassicurandolo, sentendolo rilassarsi sotto al suo tocco.
Cercò di sorridergli debolmente, attraverso le lacrime, per poi alzarsi sui tacchi ed appoggiarli leggermente le labbra alle sue. Robert si rilassò immediatamente nel bacio, avvicinandola per i fianchi, stringendola a se’, volendo comunicarle che non poteva farne più a meno di passare le sue giornate lontano da lei più del necessario.
Pochi istanti dopo sentirono qualcuno schiarirsi la voce, poco distante da loro.
“Non vorrete passare direttamente al dessert, voi due.”
I due si voltarono per trovarsi Jefferson davanti, elegantemente vestito, con una bottiglia di vino in mano.
“Non dirmi che hai assunto i tuoi amici per qualunque cosa tu abbia in mente questa sera…” Cercò di ammonirlo Belle.
“Ma Jefferson non è mio amico…” Rispose secco Gold, provocando una smorfia di dolore sul volto di Jefferson.
“Accomodiamoci, voglio proprio vedere di cos’è capace la gente che è qui questa sera.”
Belle improvvisamente si innervosì. Quanti dei loro amici erano lì? Che cosa aveva in mente esattamente? Aveva seriamente affittato la sala da ballo solamente per loro? Aveva pensato lui a tutti gli addobbi e a come imbandire la tavola? Questo la fece arrossire furiosamente e Gold sorrise compiaciuto, allungò una mano per prendere la sua sopra al tavolo.
“Ho voluto portati qui per un motivo molto semplice. Quella sera non riuscivo a toglierti gli occhi di dosso. Sapevo che c’era qualcosa di molto forte ed importante tra di noi, lo capivo dall’intensità degli sguardi, anche se eravamo dalla parte opposta della stanza.”
furono brevemente interrotti da Jefferson che versò loro del vino, per poi scomparire nuovamente dalla loro vista.
“Quella sera sono riuscito ad essere completamente onesto con te per la prima volta, quella sera ho capito che tra tutte le possibili compagne di danza in quella sala, tu eri l’unica ad essere perfetta per me.” Alzò il calice e Belle fece lo stesso, si trovano a metà strada facendo tintinnare i bicchieri per un brindisi. Gold la guardava intensamente, come se non stesse nella pelle, come se fosse nervoso per qualcosa.
“Robert… Va tutto bene?” Chiese preoccupata.
Il fidanzato le sorrise nervosamente ed annuì. “Lo spero…”
Belle non fece in tempo a chiedere spiegazioni che vide entrare Neal, vestito molto elegante, con le mani dietro alla schiena.
Gold gli sorrise e riportò l’attenzione verso Belle una volta che Neal si mise vicino al padre.
“Belle. Ci penso da molto tempo, non lo so se sia affrettato o troppo serio da parte mia, ma non sarei mai in pace con me stesso se non te lo chiedessi questa sera.”
Neal visibilmente non era più in grado di trattenersi e si voltò a guardare il padre, ancora con le mani dietro la schiena. Gold gli fece un cenno ed il piccolo le si avvicinò, portando le mani verso di lei, notò che aveva una piccola scatola in mano.
Il respiro cominciò ad accelerare, le mani a sudare ed il cervello ad annebbiarsi.
Mentre Neal apriva lentamente la scatola, Gold sussurrò: “Vorresti farci l’onore di venire ad abitare in casa nostra?”
La scatoletta si aprì del tutto e dentro vi era una chiave, probabilmente quella d’ingresso ed una targhetta con su scritto “Belle”, in una grafia perfetta, riconducibile a quella di Gold.
Belle si portò le mani alla bocca, gli occhi le si riempirono di lacrime e cercò di guardare contemporaneamente i Gold che la guardavano speranzosa, anch’essi col fiato sospeso, aspettando una risposta.
La donna si alzò e si accucciò davanti a Neal, prendendo la chiave dal cofanetto, osservandola per qualche secondo, le lacrime che cominciarono a rigarle il viso, rovinandole il trucco.
“Mio papà ha fatto la domanda sbagliata?” L’innocenza di Neal fece sorridere i due adulti.
Belle rise e prese il bambino tra le braccia. “No, no… La domanda non è per niente sbagliata, sono io che sono troppo emozionata!”
“Allora verrai a vivere con noi?”
“Certo che verrò a vivere con voi!” Dichiarò emozionata, cercando anche lo sguardo di Robert, che aveva trattenuto il respiro fin troppo a lungo. Le sorrise e si alzò dalla sedia, raggiungendoli.
Neal si spostò e lasciò spazio ai due adulti.
“Temevo di aver fatto il passo più lungo della gamba, ma dopo tutto quello che abbiamo passato, mi sembrava la cosa più naturale da fare e…”
“Zitto e abbracciami” lo interruppe Belle, lanciandosi tra le braccia dell’uomo.
Gold la abbracciò con forza e sicurezza, affondando la testa tra i morbidi ricci ed il collo della fidanzata, inspirandone il dolce profumo.
Pochi istanti dopo, Gold allungò il braccio verso Neal, che entrò a fare parte dell’abbraccio molto volentieri.
“Così potrai rimanere con noi anche gli altri giorni, non solo il sabato!” Esclamò il ragazzino.
“Se è veramente quello che volete, accetto molto volentieri!”
“Certo che è quello che vogliamo, papà me ne parla da almeno una settimana di questa sera… Non sai quante volte si è raccomandato che nulla andasse storto con me e Jefferson!”
Gold ridacchiò e gli appoggiò una mano sulla spalla.
“Fatemi capire, ora quando verrò a flirtare con te, Gold, avrò a che fare direttamente con la concorrenza?” La voce di Jefferson li fece voltare nella sua direzione. Belle rise e si strinse a Robert, abbracciandolo.
“Direi di sì. Ti darò del filo da torcere Mr Hatter, dovremo litigarcelo spesso”
“Ehi, è del mio papà che state parlando!” Si intromise Neal, che non comprendendo gli scherzi degli adulti, cominciava ad ingelosirsi.
“Molto bene signorina French, sarà un onore” Jefferson si inchinò leggermente prima di aggiungere: “ La cena è pronta, vieni a casa con me sgorbio, lasciamo gli adulti soli per un po’.” Fece cenno a Neal di seguirlo.
Il ragazzino strinse un ultima volta il padre e Belle, augurò loro buona serata e corse verso Jefferson, pronto a tornare a casa.

Gold si avviò a prendere i piatti che Jefferson aveva preparato, pochi istanti dopo tornò al tavolo.
“E così era questo che avevi in mente eh?”
“Si… Ed ero anche molto nervoso a riguardo. Non puoi immaginare la mia agonia di pochi istanti fa…”
La donna gli sorrise. Quell’uomo era impossibile!
“E così… Non ti dovrò più l’affitto d’ora in poi…”
Gold la guardò stupito ed alzò la testa dal piatto. “Oh… Non ci avevo pensato… Accidenti, come farò a sopravvivere senza il tuo affitto? Credo che dovremo trovare una soluzione al più presto…” Le sorrise malizioso.
La cena trascorse tranquillamente, parlarono del più e del meno, ogni tanto la discussione li portava a qualche dettaglio del trasloco e nessuno dei due si sarebbe mai immaginato più felice di come lo era in quel momento.

Finita la cena, Belle volle andare fuori nel terrazzo, dove avevano condiviso la loro prima danza. 

Si appoggiò sulla balconata, pensierosa. Gold la raggiunse, cingendole la vita da dietro, appoggiandole teneri baci su una spalla scoperta. “A cosa stai pensando?”
La ragazza si abbandonò nell’abbraccio dell’amato, prima di rispondere: “ Avresti mai pensato che saremmo arrivati fino a qui? Con tutto quello che abbiamo passato… Nonostante gli ostacoli che ci hanno messo davanti, abbiamo sempre trovato il modo di tornare l’uno dall’altra. Nessuno dei due ha mai perso completamente la speranza…”
Robert parve rifletterci. “Non so se la mia fosse esattamente speranza. A volte mi sentivo proprio sconfitto, a volte arrabbiato, a volte un folle. Quello che so per certo, è che sei sempre stata nei miei pensieri, nel mio cuore, come se fossi parte di me. Potevo fingere che andasse tutto bene, ma quando non stavi con me, mi sentivo incompleto. Ti amo come non ho mai amato nessuno in vita mia a parte Neal.
Belle si strinse al suo uomo, dopo una dichiarazione simile, cos’altro si poteva aggiungere?

Dopo qualche istante di silenzio, si girò tra le sue braccia e lo baciò dolcemente, prima di prendergli le mani ed assumere la posizione di danza.

“Balla con me…”

“Ma non c’è musica, Belle.”

“Assecondami e balla con me”

Come poteva resisterle? Le sorrise ed iniziarono a muoversi lentamente, ricreando l’atmosfera di quella sera che sembrava così lontana nel tempo.
Belle spostò le braccia e le appoggiò sulle sue spalle, attorno al collo, proprio come quella sera e Robert le cinse la vita. I corpi si avvicinarono, le mani accarezzavano, gli sguardi si intensificarono, finché Belle gli sussurrò a fior di labbra: “Portami a casa”.
Prima che Gold potesse chiederle a quale casa si riferisse, estrasse dalla borsetta la copia di chiavi che le aveva regalato e tutto fu chiaro. Si sorrisero e si avviarono alla macchina, mano nella mano, verso casa, la loro casa.











** Eccomi qui *.* 
Ci stiamo avvicinando verso la fine, tanto che credo che il prossimo, sarà l'eppilogo. Colgo l'occasione per ringraziare le tantissime persone che si sono fermate a leggere questo mio primo tentativo di long, tutte quelle che l'hanno inserita tra le preferite/seguite/ricordate. Ringrazio anche chi mi ha recensita, sicuramente senza di voi, ci avrei messo secoli ad arrivare dove sono o probabilmente avrei abbandonato prima del previsto! Grazie infinte, spero a presto!  <3
Stay Rumbelle!
   
 
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