Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
Ricorda la storia  |      
Autore: LaSil88    13/05/2018    0 recensioni
Oh, come odiava il suo secondo genere, in quei momenti.
Urlava dentro di sé di rincorrere Levi e chiedergli perché fosse stato così freddo. Gli diceva addirittura di implorare il suo perdono, nel caso lo stesse punendo per qualcosa che aveva fatto. Tutto pur di far tornare indietro l’Alpha e sentirlo al suo fianco come ogni giorno.
[Levi/Eren | Omegaverse | Hurt/Comfort | OOC | Modern AU]
Partecipa alla "26 Prompt Challenge" organizzata dal gruppo fb Hurt/Comfort Italia
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
26 Prompt Challenge
2/26 - Dipendenza: L'incapacità di fare a meno di una persona ( d. psicologica ) oppure il bisogno incoercibile di un farmaco o di una sostanza: d. farmacologica; part., la condizione del tossicomane.
 
Titolo opera: Addicted to you
Fandom: Shingeki no Kyojin
Ship: Levi Ackerman/Eren Jaeger
Parole: 682
Tags: #introspettivo #OOC #pocohurtmoltocomfort
Warning: Omegaverse!AU; Modern!AU

 

“Passa una buona giornata, Eren!”

Un mezzo sorriso, uno sguardo appena accennato e Levi era uscito da quella porta senza aggiungere altro. Non aveva nemmeno dato il tempo ad Eren di alzarsi dal tavolo della colazione e salutarlo a sua volta. L’Omega era rimasto bloccato al suo posto, la mano che teneva il cucchiaio bloccata a metà vero la bocca. Era uscito più presto del solito, lo stava facendo da più di due settimane ormai, ma quel giorno era più difficile da accettare.

La settimana del calore si stava avvicinando ed il suo bisogno di contatto diventava più esigente. A questo si aggiungeva la sempre costante dipendenza da Levi, dalla sua presenza, dalle sue battute sarcastiche e dalla sua capacità di fargli battere il cuore ogni volta come se fosse la prima volta.

Oh, come odiava il suo secondo genere, in quei momenti.

Urlava dentro di sé di rincorrere Levi e chiedergli perché fosse stato così freddo. Gli diceva addirittura di implorare il suo perdono, nel caso lo stesse punendo per qualcosa che aveva fatto. Tutto pur di far tornare indietro l’Alpha e sentirlo al suo fianco come ogni giorno.

Alla fine si era seduto davanti alla porta, con le ginocchia strette al petto ed una coperta ad avvolgerlo. Non era corso fuori di casa, come la sua natura sembrava volergli fare. Gli occhi si erano fissati sull’ingresso, nella speranza che Levi rientrasse in quel momento, rendendosi conto di non averlo realmente salutato.

Attese delle ore, senza risultato. Ed il suo omega interiore iniziò a disperarsi sempre di più. Levi li aveva abbandonati per qualcun altro, non sarebbe più tornato ed Eren avrebbe dovuto abbandonare quella casa ed il profumo dell’alpha che riempiva ogni stanza.

Oh, com’era dipendente da lui e dai suoi gesti!

Se fosse andato via, se lo avesse lasciato da solo, cos’avrebbe potuto fare? Non sarebbe stato in grado di trovare un Alpha come lui e non avrebbe mai accettato di appartenere a qualcun altro. Anche se Levi non lo aveva mai marchiato, sapeva di appartenere completamente a lui e che nessun altro avrebbe mai preso il suo posto.

Però lui non mi appartiene.

Oh maledetto Omega. Maledetta natura. Perché doveva dipendere così tanto da Levi, quando si avvicinava il calore?

Eren si strinse ancora di più nelle spalle, ignorando il corpo dolorante per la posizione mantenuta per così tanto tempo. Già sentiva Levi che si lamentava e che gli dava dell’idiota, rimproverandolo per non aver pulito il tavolo della colazione e per non essersi occupato della casa. Ma a lui bastava anche quello, se significava avere Levi al suo fianco.

 

«Cosa ci fai qui?»

La voce sorpresa di Levi lo scosse dal suo breve assopimento. L’orologio a muro segnava le otto e mezza di sera, l’orario in cui Levi rientrava sempre dal lavoro nelle ultime settimane.

Alla sua vista, gli occhi di Eren si riempirono di lacrime mentre si gettava fra le braccia di Levi con slancio. «Sei tornato. Sei tornato.» continuava a ripetere contro al suo orecchio, mentre strofinava il viso contro al suo collo ed alla sua guancia per lasciargli addosso una traccia di sé.

«Cosa?» domandò Levi, perplesso e preso in contropiede da quel gesto. Di istinto, portò le braccia intorno alla vita di Eren e lo strinse forte, segnando automaticamente il territorio con i suoi feromoni.

«Avevo paura che non tornassi.» ammise a fatica, rendendosi conto di quanto stupido era stato. L’odore di Levi intorno a sé diceva che non se ne sarebbe andato per nessun motivo al mondo. «Sei andato via di fretta… Senza salutare… e...» la voce di Eren si spense in un pigolio senza forza e determinazione. L’abbraccio al suo Alpha si fece più forte, ricambiato in fretta da Levi per rassicurarlo. Bastava solo quello, alla fine: un po’ di contatto, il suo odore e l’implicita promessa di passare tutta la settimana del calore insieme a lui.

Eren si sentì leggero, tranquillo. Era consapevole che quella dipendenza non se ne sarebbe andata mai; ogni volta che Levi sarebbe tornato a casa, avrebbe potuto ignorarla senza problemi.

Note dell'autrice:
Sono tornata di nuovo a scrivere sulla mia OTP. Ho tentato un nuovo genere, l'Hurt/Comfort. Spero che sia venuto bene.
La challenge a cui partecipa questa storia è stata organizzata dal gruppo italiano Hurt/Comfort Italia - Fanfiction & Fanart (https://www.facebook.com/groups/534054389951425/?ref=group_header). Vi consiglio di partecipare, perché è davvero un ottimo modo per scrivere e tentare qualcosa di nuovo.
Sono aperta a qualsiasi critica relativa alla storia, per aituarmi a migliorare e a scrivere meglio le prossime volte.

 

   
 
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti / Vai alla pagina dell'autore: LaSil88