(Gli Amanti)
Sdraiavi pallido e vano osservando bianchi soffitti
incerti gli occhi il volto stravolto dall'alcol
oh dolce giovane poeta estinto! nč all'oscuro cielo
nč alla vita ma all'Ade gettasti i tuoi gai scritti
Ben fragile celebrasti allora le antiche danze amare
ridendo nel buio e nel momento di un candido colpo
iniziasti a correre libero dai vincoli inseguendo
le braci consunte della vermiglia luce crepuscolare
Guarda! I nostri tetri abissi emotivi caro poeta amato
mi invitasti a discendere ed io partii senza indugio
perchč le nostre anime fossero elevate ad un solo spirito
e possedessimo ciō che abbiamo sempre ardentemente bramato
In questo secondo violento girone siamo ormai confinati
per scontare il decadimento degli antichi ideali morali
e coperti da questo drappo damasco fradicio di tristezza
riposeremo in eterno ridendo dei nostri amori negati