Serie TV > Once Upon a Time
Ricorda la storia  |      
Autore: AliceMiller    20/05/2018    4 recensioni
Emma e Regina si ritrovano a festeggiare l'incoronazione di Regina da Granny's con tutta la famiglia.
La storia di una seconda possibilità.
"Seduta sul bordo del letto ancora vestita per metà, Regina si pizzicò il braccio, per non pensare ad Emma, non lasciare spazio a una risposta troppo pericolosa. Certe domande era meglio lasciarle irrisolte."
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
A second chance.
 

How could we not talk about family, when family is all that we got?
-See you again,Charlie Puth feat. Wiz Khalifa.

 

Le sarebbe bastato un gesto della mano per far sparire l’abito dell’incoronazione e indossare qualcosa di più consono a una serata da Granny’s, ma Regina aveva bisogno di tempo. Laccio dopo laccio, bottone dopo bottone, mentre il vestito le scivolava dalle spalle, secondi che si trasformavano in minuti e Emma. In una bolla di tempo infinito pensava solo a lei. Chi voleva prendere in giro?

Ci sono tutti?

Emma. Tutti sono Emma. Tutti, solo Emma. Senza di lei nulla avrebbe avuto senso. Emma sempre pronta a mantenere le promesse. Emma che arriva giusto in tempo. Gli sguardi, gli abbracci.

Sarà sempre il sindaco Mills, per me.

Per me. Emma Swan, tu chi sei per me?

Seduta sul bordo del letto ancora vestita per metà, Regina si pizzicò il braccio, per non pensare ad Emma, non lasciare spazio a una risposta troppo pericolosa. Certe domande era meglio lasciarle irrisolte. Con un puff, sparì in una nuvola viola per ricomparire da Granny’s, con i capelli in ordine e il vestito blu, il preferito di Emma.

***

Finalmente nei suoi jeans, Emma si fissa, immobile davanti allo specchio.

Da piccola aveva detestato il suo nome, non capiva perché i suoi genitori le avessero lasciato solo quello e una coperta. Perché preoccuparsi di una cosa stupida come un nome? La faceva sentire legata alla sua famiglia biologica, una famiglia che non si era fatta problemi ad abbandonare una neonata di notte in un bosco. A ottobre. Nel Maine.

Crescendo le cose erano cambiate, ma il nome era rimasto un suono stridente che le graffiava i timpani e le chiudeva lo stomaco.

Finché Regina non aveva iniziato ad usarlo. Ricordava esattamente la prima volta in cui, invece di signorina Swan, l’aveva chiamata Emma. Aveva urlato EMMA, durante la prima lezione di magia. Il modo in cui il suo nome usciva dalla bocca di Regina era senza passato. Regina vedeva Emma come Emma vedeva Regina: un essere umano. Senza aspettative. Agli occhi di Regina, lei non era un’orfana, o la Salvatrice o qualche altro assurdo ruolo che le era stato imposto. Era Emma.

E anche quella mattina il suo nome aveva risuonato davanti a tutti. Emma. Due sillabe in un’unica emissione di fiato avevano fatto tremare il castello di carta che si era costruita nell’ultimo anno.

Forse negli ultimi sei anni.

Con Hook le cose andavano sempre peggio, non parlavano, non dormivano più insieme, non che prima della nascita di Hope capitasse spesso, ma ormai avevano iniziato a dormire in stanze separate. Si alternavano a dormire sul divano. Non avere nulla da dirsi, al di là delle liti per cambiare o dar da mangiare alla bambina, era frustrante. Aveva sposato Hook perché pensava che nessuno dopo Neal avrebbe mai potuto amarla, perché lui l’aveva voluta e non aveva smesso di volerla. Da quando Regina era tornata continuava a domandarsi se una vita insieme potesse basarsi solo su quello.

Emma.

Quel nome le aveva dato una vita nuova, la sentiva scorrere nelle vene. E mentre la sua testa si posava sulla spalla di Regina aveva sentito il suo cuore battere. Non le importava di perdere quello che conosceva e saltare nell’ignoto, perché tra le braccia di Regina era finalmente a casa.

Mentre metteva Hope nel passeggino, aveva sentito sé stessa dire:

«Killian, non può continuare così».

Lei e Hook avevano litigato in precedenza, ma quella sera non si risparmiarono nulla. Tutto quello che non si erano detti in sei anni di relazione li aveva travolti con urla e grida. Avevano smesso solo quando la bambina aveva iniziato a piangere.

«Torno sulla nave».

Il rumore della porta che sbatteva fu assordante nell’improvviso silenzio.
Emma guardò l’orologio e si accorse di essere in ritardo, sparì insieme ad Hope in una nuvola gialla.

***

Regina ed Emma arrivarono quasi contemporaneamente da Granny’s. Tutti avevano preso posto ad eccezione di loro due. Nessuno chiese di Hook.

Si sedettero vicine, Hope nel passeggino si era addormentata.

In silenzio, osservavano la loro meravigliosa famiglia.

Snow e Charming tentavano di convincere, con scarso successo, Neal a mangiare le sue verdure.

Alice e Zelena pianificavano sottovoce la festa a sorpresa per il compleanno di Robyn.

Hook del Regno dei Desideri che spiega a Robyn come manovrare le vele.

Henry, Jacinda e Lucy vicini discutevano delle nuove storie da aggiungere nel libro.

Henry fissava le sue mamme senza smettere di sorridere, a dimostrazione che in ogni sua versione Henry Mills è un ragazzo perspicace.

Emma e Regina si guardanono negli occhi, orgogliose di tutto quello che erano state in grado di costruire. Insieme.  

Emma fece scivolare la mano sotto la tovaglia, prese quella di Regina e la strinse.

Regina ricambiò la stretta, più forte. Una promessa.

Per un momento restarono così, fuori dal tempo di cui credevano di avere bisogno. Immobili.

All’improvviso Emma si voltò e la baciò. Per una frazione di secondo le loro labbra si incontrano. Nessuno tranne Henry, entrambi gli Henry, le vide. Emma avrebbe voluto portarla via e parlare e baciarla ancora, ma sapeva che ci sarebbe stato tempo per i baci e le parole.

Regina rivivrebbe la sua vita da capo per quel momento e quello soltanto. Dolore, rabbia e solitudine per poter sentire la bocca di Emma sulla sua.

Ne è valsa la pena.

Senza lasciarle la mano, Regina inclinò la testa verso la spalla di Emma e sussurrò

«Ti amo».

«Ti amo anche io».

Una seconda opportunità.

La più meravigliosa di tutte.

Un viaggio incredibile verso un inizio felice.

 
It don’t matter where I lay my head tonight, your arms feel like home.
-Your arms feel like home, 3 Doors Down.
 
 

NdA
I AM BACK.
Spero di essere più regolare nel postare fanfiction.
Grazie a tutte voi per le recensioni.
Grazie a Trixie per il supporto negli scleri as usual.
SWANQUEEN IS ENDGAME e nessuno riuscirà mai a convincermi del contrario.
  
Leggi le 4 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Once Upon a Time / Vai alla pagina dell'autore: AliceMiller