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Autore: Greywolf    27/05/2018    0 recensioni
Dopo Crisis Core, questa vuole essere solo un'interpretazione personale degli ultimi momenti vissuti da Zack. Niente di nuovo, niente che non si possa vedere e rivedere in quelle sequenze strazianti. Ho cercato di dare parole a quegli sguardi, agli ultimi gesti compiuti.
Prima fanfiction su questo fandom, prima scritta dopo tanto tempo ma che sentivo il bisogno di scrivere. Buona lettura! :)
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Cloud Strife, Zack Fair
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Crisis Core
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Grazie alla sua invadente tenacia, la pioggia vince la battaglia e gli occhi impregnati di energia Mako sono costretti a mantenersi vigili ancora un po’. Uno sforzo inutile dato che il corpo brutalmente martoriato di Zack ha ormai smesso di percepire qualsivoglia sensazione. Che si tratti di dolore, di freddo o di quello scrosciante e battente ticchettio, non fa differenza. L’unico vero risultato che ottiene è quello di offuscare ulteriormente l’unica prospettiva rimasta al SOLDIER del cielo chiuso e dai colori cupi:  in una parola, impenetrabile. Questo è davvero il massimo che gli è stato concesso?

Persino quell’acqua che gli cade addosso sembra un’umiliazione piuttosto che un pianto di dipartita. Un’ultima dimostrazione di quanto ormai il suo corpo sia irrimediabilmente insanabile. Da una parte dopo aver patito tanto, l’insensibilità dovrebbe essere un sollievo. Non se qualcosa di lui però è ancora lì. Una volta perso tutto, il rimanere di quel singolo barlume di coscienza è un dolore insopportabile. Perlomeno è consapevole che ormai sia solo una  questione di tempo. Tempo che potrà utilizzare per sperare che almeno tutto quello sia servito a qualcosa...

E’ difficile focalizzarsi su un pensiero singolo in una circostanza simile. Non che normalmente sia una cosa semplice dopotutto ma Zack ci prova lo stesso . Però percepisce un tale vuoto in quel momento, da una parte mentale che non fa che ingigantirsi sempre di più ma anche fisico che cerca di riempire con un respiro tirato dopo l’altro. Vale la pena allora preoccuparsi di qualcosa? Dopo aver dato tutto quello che aveva nella sua ultima battaglia, non c’è altro che possa chiedere a se stesso. Non può fare altro se non abbandonarsi ai rimpianti.

D’un tratto cambia qualcosa. Non riesce a focalizzare di cosa si tratti, lo schianto della gocce sul terreno è troppo vicino al suo orecchio perché riesca a distinguere bene alcun altro suono. Muovere anche solo la testa è fuori discussione. Pensandoci, servirebbe a cambiare qualcosa? La risposta è scontata. Seppur mentalmente cerchi di convincersi che sia meglio rassegnarsi, un po’ del suo spirito non ancora del tutto spento si sente mosso da un accenno di curiosità. La rassegnazione al proprio destino tuttavia lo spegne presto. Sta perdendo proprio tutto a quanto pare.

A cambiare completamente le cose, è ciò che d’un tratto si fa largo nel suo ristretto campo visivo.

Non sa bene cosa provare, la sorpresa di mettere a fuoco il volto di Cloud è qualcosa che va oltre qualsiasi sua aspettativa. Dopo averlo trascinato così a lungo privo di sensi, l’attenzione di Zack si concentra sul suo sguardo come prova del fatto che finalmente sia sveglio e lui non se lo stia solo immaginando. Per questo riesce a “leggerlo” così distintamente. Dopo un’iniziale confusione, dal modo in cui sgrana gli occhi si rende conto che anche lui ha compreso la gravità della situazione. Eppure...

“Z-Zack...?”

Esita a pronunciare il suo nome. Lo ha mormorato con tono sorpreso perché non ha idea di come sia possibile che si trovi in quello stato, riverso al suolo con la divisa da SOLDIER tanto imbrattata di sangue. Ha bisogno di sapere cosa è successo, magari che gli dica come può rendersi utile. Il suo sguardo sembra anche volersi assicurare che lui sia ancora cosciente e che riesca a vederlo. Fa appena un cenno con la testa...

“Io sono qui, tu sei ancora vivo. Cosa devo fare? Andrà bene". Questo sembra volergli dire.

Dentro Zack, qualcosa si risveglia. Ne è certo perché nel trarre il respiro successivo, il suo corpo reagisce e gli manda impulsi dolorosi che riesce a sentire distintamente. E’ consapevole di dover compiere un ultimo sforzo sebbene abbia da lungo superato il proprio limite.

La sua mente si schiarisce tutto d’un colpo. Ora sa distintamente cosa provare ed ancora meglio sa cosa deve fare. Così come il suo corpo ha riconosciuto la ragione di tutti quegli sforzi, lui ha ricordato il pensiero che gli ha permesso di combattere così strenuamente. Il dolore viene dimenticato nuovamente, lasciando spazio a una serenità che non fa più alcun male. La sua espressione muta, la contrazione per il dolore sparisce dal suo viso per sciogliersi in un sorriso sincero e incoraggiante rivolto verso il biondo.

“For the... both of us...”

Zack fa fatica a riconoscere la sua stessa voce che pronuncia con tale fatica quelle poche parole. Ma ringrazia di avere l’opportunità di poter parlare un’ultima volta, di avere conservato inconsapevolmente la forza necessaria. Ha parlato in modo terribilmente flebile però. Forse è per questo che Cloud inclina un poco la testa, guardandolo confuso. Non riesce a capire cosa sta cercando di dirgli.

“Both...of us?” ripete infatti lentamente, come per chiedergli conferma. La causa evidentemente è da ricercarsi anche nel rallentamento che i suoi sensi hanno subito a causa della lunga perdita di coscienza per l’avvelenamento da energia Mako.

“That’s right...”, gli conferma allora il SOLDIER con un sofferto movimento del capo “...you’re gonna...”

Tutto in lui si concentra per far arrivare il messaggio ma è consapevole di aver bisogno di tempo perché sta forzando qualcosa che si è già spezzato. Per questo la voce sfuma alla fine del respiro e ha bisogno di una pausa prima di continuare.

“...you’re gonna?...”

Cloud lo incita a continuare. Anche se lo sta guardando, Zack si accorge che al suo sguardo manca qualcosa. Probabilmente non si rende conto dello sforzo che sta compiendo per riuscire a parlare. Forse non si rende conto nemmeno di quello che sta succedendo in realtà.

Zack capisce che le parole non bastano. Inizia a respirare più velocemente, chiedendo al suo corpo un altro disperato sforzo. Il braccio sinistro inizia a formicolare e lui ne approfitta subito prima che la sensibilità sparisca nuovamente. Inspira forte l’aria per riuscire a concentrarvi la propria forza e spingerlo verso l’altro quel poco che basta  per arrivare ad aggrapparsi con la mano alla nuca di Cloud.

Con un sforzo immenso se lo tira contro, forzando la fronte a gravare sul proprio petto dove il cuore stanco sta combattendo per tenere duro ancora un po’. E lì pronuncia una singola parola che significa tutto.

“Live.”

Questo gli sta dicendo. Di non lasciarsi andare, di riprendersi e non rinunciare mai alla vita che lui si è impegnato tanto a proteggere. La vita per cui Zack Fair ha dato tutto se stesso. Con lo sguardo fisso al cielo poi stringe la presa su quei capelli biondi con affetto, come aveva fatto tante altre volte.

“You’ll be...my living legacy...”

Il braccio si svuota di colpo di tutta la ritrovata forza e si lascia cadere a peso morto, lasciando a Cloud la possibilità di tirarsi su. Il sangue gli ha macchiato il viso, i capelli e sembra rimasto particolarmente scosso da quel gesto. Si solleva da lui con lentezza mantenendo lo sguardo fisso. Sta focalizzando quelle parole, perché solo in un secondo momento torna  a guardarlo negli occhi. Sembra voler dire qualcosa ma alla fine non proferisce parola.

Cogliendo quella sua esitazione, Zack decide che deve togliergli ogni dubbio. Qualsiasi possibilità di fraintendimento. Qualsiasi timore.

Sgrana appena gli occhi quando un pensiero lo raggiunge. Lo fa sorridere pensarci. Allora lentamente volge la testa alla sua destra dove c’è la fedele Buster Sword e l’orgoglio che prova per quello che sta per fare gli si stampa in faccia con grande naturalezza. Serra le dita intorno l’elsa poi concentra tutte le sue forze per riuscire a sollevarla.

“My honor, my dreams...”

La allunga faticosamente verso di lui, invitandolo a prenderla. La mano trema appena per lo sforzo.

“...they’re yours now!”

Lo pronuncia con tutta la determinazione che lo anima in quel momento. Vuole che capisca che prendere quella spada significa sancire una promessa. Gli sta affidando tutte le cose che più hanno contato per lui...onore,sogni... ricordi. Tutto ciò che Angeal a suo tempo volle lasciargli in punto di morte.  Ora vuole che anche lui si impegni a proteggerle.

Negli occhi chiari dell’altro però sa che l’insicurezza significa che non è pronto. Né ad accettare quel lascito... né tanto meno a lasciarlo andare.

Nonostante questo, il biondo afferra con entrambe le mani l'elsa dell'arma. Non c'è convinzione in lui, i suoi movimenti sembrano mossi solo dall’istinto e non dalla consapevolezza. Per questo una volta ritenuta la presa dell’altro abbastanza salda, Zack lascia la sua e con quello che saprà essere il suo ultimo gesto, gliela spinge contro. Dopodiché anche il braccio destro cede definitivamente.

Cloud gli sembra ancora confuso. Sa di stargli affidando più di quanto possa comprendere in quel momento ma ha bisogno di avere la certezza che qualcosa di quello che ha fatto, dei valori in cui ha creduto fino a quel momento non muoiano lì con lui. Essere riuscito ad affidargli quella sua eredità, è più di quanto si sarebbe aspettato di poter fare quando ogni speranza sembrava essere svanita. Lui tiene la spada salda con due mani da prima, troppo pesante da maneggiare. Poi d'un tratto guardandolo con un pò più di sicurezza, mormora:

“I’m...your living...legacy...”

Una profonda serenità interiore si fa largo nel cuore di Zack, quelle parole erano quanto aveva bisogno di sentire. Angeal sarebbe stato fiero, alla fine anche lui aveva avuto la possibilità di essere il punto di partenza di qualcuno. Non sapeva come sarebbe andate le cose da quel momento in poi ma sentiva di non avere più nulla di cui preoccuparsi.  Aveva salvato una vita preziosa, quella del suo amico che avrebbe continuato a vivere. Può considerarsi questo, essere un eroe?

La risposta a quella domanda gli rimase impressa sul viso mentre si lasciava andare, abbandonato a quel senso di pace che aspettava da tanto tempo.




 
“Thank you. I won’t forget. Goodnight...Zack.”

 
  
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