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Autore: GiulsBlack    29/05/2018    3 recensioni
Ho aperto il sipario su un piccolissimo scorcio dei pensieri si Stiles subito dopo la fine della caccia selvaggia, della sconfitta di Tamora Monroe e la sparizione dell' Anuk-ite. Il branco si ritrova ogni notte per superare la paura e il dolore con la quale convivono dalla fine di tutto. Hanno vissuto esperienze terribili e nessuno di loro tornerà mai ad essere "normale", non hanno più fede, non gli rimane altro che loro stessi. Insieme però riusciranno ad andare avanti, come sempre.
Accenni STEREK, THIAM, SCALLISON ed altri.
Storia ispirata dalla canzone "Heathens" dei Twenty One Pilots
Genere: Malinconico, Song-fic, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek/Stiles, Liam, Liam Dunbar, Scott McCall, Theo Raeken, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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HEATHENS

 







All my friends are heathens, take it slow
Wait for them to ask you who you know
Please don’t make any sudden moves
You don’t know the half of the abuse
All my friends are heathens, take it slow
Wait for them to ask you who you know
Please don’t make any sudden moves
You don’t know the half of the abuse
 
 



Stiles riflette sul fatto che la prima volta in cui si ritrovano tutti insieme senza correre pericoli è la notte dopo aver vinto la battaglia.
La caccia selvaggia è terminata, l’Anuk-ite ha smesso di seminare paura e quella stronza di Tamora Monroe è stata finalmente sconfitta. Questo dovrebbe garantire a tutti loro giorni di tregua o almeno speranza, quello che invece provano, a distanza di nemmeno ventiquattro ore, è uno strato spesso e disgustoso di panico, perdita e dolore.

Stiles dichiara a se stesso che non c’è mai stata, nella storia del mondo, una vittoria che sapesse tanto di sconfitta.
Pensa, riflette e non si da pace, che se alle prime avvisaglie del tramonto tutti loro si sono ritrovati nel maledettissimo loft di Derek, senza nemmeno mettersi d’accordo, qualcosa di strano ci deve pur essere.
La sua famiglia è lì, tra quelle mura spoglie, i suoi amici sono lì, a chiedersi dove è finita la loro fede, a rimanere immobili, vicini, collegati tra loro da almeno un minuscolo strato di pelle.
Hanno stipulato un tacito accordo lui, Derek, Scott, Lydia, Liam e perfino quel manipolatore seriale di Theo (che per qualche strana ragione sono ore che non si muove dal fianco di Liam): rimanere uniti, in silenzio, con le spalle coperte dai muri e le bocche cucite dal peso degli eventi.

Non si azzardano a fare movimenti bruschi, sono esseri fragili adesso: gli artigli, la forza, le urla e il sarcasmo non contano piu’.
Godono della vicinanza reciproca come possono, si consolano come riescono e nessuno pone domande a nessuno.
Persino Jackson e Scott riescono a non litigare, e i nuovi elementi del branco non si chiedono chi sia quel ragazzo biondo con gli occhi di un licantropo e la coda di una lucertola, danno per scontato che faccia parte di loro, del loro branco, perché se Lydia gli accarezza le spalle e Derek non gli ringhia contro, questo Jackson di certo non deve essere uno pericoloso.

Ingenui, pensa Stiles, che ha ancora impressi nella mente i ricordi di lui in piscina che tenta di tenere a galla se stesso e il corpo paralizzato di Derek, mentre un Kanima-Jackson provava ad ucciderli tutti. Così come Liam, Mason, Corey e tutti i “cuccioli” sanno che il ragazzo che sta accanto a Jackson tenendogli la mano si chiama Ethan, e che una volta aveva un gemello, insieme erano inarrestabili e potenti, ma poi si sa come vanno le cose: la vita si mette in mezzo e i gemelli si sono separati.
Ethan ha perso metà di se stesso e Lydia ha collezionato l’ennesimo grido incastrato in gola.
Di Aiden adesso non rimane altro che un singhiozzo soffocato che serpeggia tra loro.

L’unico tra tutti che non si smentisce e che proprio fermo non ci riesce a stare è Stiles, con le dita in eterno movimento e la mente che elabora silenziosa tutti gli elementi che gli si parano davanti. Si chiede:
Per quanto si comporteranno così? Per quanto tempo non riusciranno a dormire tranquilli separati gli uni dagli altri? Per quanto resteranno rigidi e vigili aspettando la prossima guerra e l’inevitabile morte? Quando smetteranno, finalmente, di pensare: “chi tra di noi sarà il prossimo?”.
 



Welcome to the room of people
Who have rooms of people that they loved one day
Docked away
Just because we check the guns at the door
Doesn’t mean our brains will change from hand grenades
You’re lovin’ on the psychopath sitting next to you
You’re lovin’ on the murderer sitting next to you
You’ll think, “How’d I get here, sitting next to you?”

But after all I’ve said, please don’t forget




 
 
Stiles guarda Derek e pensa che lui sia quello più ferito di tutti, se mai il dolore può essere paragonato, si intende.
Lo vede per come è, alto, bruno e cupo come solo lui sa essere, come solo lui sa dipingersi: con la sua aura da intoccabile e irraggiungibile, con gli occhi verdi di speranza e foresta. Gli vede le spalle piegate dal fuoco e dalla cenere che ha bruciato tutte le persone che amava dentro quella maledetta casa, vede i muscoli del collo tesi per lo sforzo di trattenere il grido che ancora gli preme la bocca quando pensa a Paige, piccolo grande amore, morta tra le braccia di un quindicenne che ancora non si immaginava quanto la vita possa essere disgraziata, a volte. Vede le sue mani strette a pugno, con gli artigli che premono sulle falangi per la voglia di uscire a reclamare il sangue che deve a Erika, dolce donna-bambina troppo delicata per il loro mondo, e a Boyd scuro e temibile come l’eclissi che avrebbe tanto voluto vedere.

Stiles segue l’istinto primordiale di prendergli le mani tra le sue perchè Derek, ore prima, ha scelto di mettersi vicino a lui nonostante tutto lo spazio disponibile nel loft e la quantità di persone che lo occupano.
Il lupo  inconsapevolmente ha regalato a Stiles una vampata di pace ed energia calda e soffice che lo attraversa, va a riempirgli il petto e gli arti fino a farlo sentire sicuro e amato. Stiles non è uno sprovveduto, o almeno non pensa di esserlo, e sa che Derek non lo ama, almeno non nel modo in cui vorrebbe lui, ma nonostante questo non può fare a meno di provare a restituirgli il favore prendendogli le mani e massaggiando le articolazione indolenzite delle dita, rilasciando un sospiro soddisfatto quando sente Derek cedere il comando e voltare il viso verso il suo.

Quello che Stiles trova sul volto di Derek lo lascia estasiato e stupefatto, c’è un sorriso vorace sulle labbra del licantropo e ha negli occhi incredibilmente verdi una luce liquida e languida che sa di promesse da mantenere e segreti da rivelare.
A conti fatti, Stiles non è nemmeno poi tanto sorpreso quando Derek spezza finalmente il silenzio per dirgli che quando tutti se ne saranno andati lui ha qualcosa da rivelargli. No, decisamente Stiles non rimane sorpreso e si chiede, anzi, se finalmente quel lupone emotivamente costipato si deciderà a prendere atto di una cosa che lui sa già da tempo: è il suo compagno.

Stiles si sente un po’ meglio dopo questa piccola fetta di felicità regalatagli dal mannaro, ma non può fare a meno di sentirsi in colpa quando voltandosi incontra lo sguardo desolato di Lydia.
Quante volte l’ha guardata e l’ha desiderata nemmeno troppo velatamente?
In quante circostante l’ha trovata fragile e forte, delicata e dura, dolce e cattiva, la sua Lydia, la sua migliore amica, il suo ossimoro vivente.

Lydia, la banshee, che trova i cadaveri ma non trova l’amore. Abbandonata da tutti prima di riuscire a capire il significato di “per sempre”. Stiles la vede rannicchiata al fianco di Jackson, e si chiede quanto disamore può contenere un cuore prima di perdere la voglia di cercarne altro. Jackson che le aveva giurato amore eterno e alla quale sono bastati pochi mesi lontano da lei per dimenticarla senza mai lasciarla andare davvero. Parrish che ha concesso a Lydia poche notti di calore ma mai più di quelle, persino Stiles l’ha illusa, e porta su di sé una croce enorme, perché sa che Lydia su di lui ci aveva sperato, che in fondo era convinta che Stiles sarebbe stato il suo punto fermo, e invece la vita gioca numeri strani e lui è legato in eterno al volere di un lupo mannaro.
L’unico che avrebbe mantenuto la parola data, che non l’avrebbe lasciata, che si è goduto Lydia al massimo del tempo che gli è stato concesso, vivendola, sognandola e amandola tra baci, morsi e ringhi, ora è solo un nome che nessuno pronuncia ad alta voce.

Aiden, Aiden, Aiden.

A Lydia lui manca immensamente e si sente stritolare le ossa quando lo rivede nei gesti e nell’aspetto di Ethan che è identico a lui, ma non lo sarà mai davvero.
Perché Aiden è morto per garantirle la vita che tanto voleva e l’ultima immagine che ha di lui, dietro agli occhi, è rosso sangue.
 





We don’t deal with outsiders very well
They say newcomers have a certain smell
You have trust issues, not to mention
They say they can smell your intentions
You’re lovin’ on the freakshow sitting next to you
You’ll have some weird people sitting next to you
You’ll think “How did I get here, sitting next to you?”

But after all I’ve said, please don’t forget





 
 
Stiles sente un respiro esasperato e distoglie finalmente lo sguardo dal dolore che è Lydia, e incontra il profilo di Malia, seduta alla destra di Scott. Pensa che a Malia non sia andata molto meglio e un po’ si odia, perché Scott non si merita pensieri del genere, ma è la verità, è la fottuta verità, ed è certo che tutti in quella stanza siano in grado di percepirla, perfino di odorarla, dannazione.
Malia ama Scott e Scott ama un fantasma.
Sa che non la ferirà mai, non intenzionalmente, almeno. Conosce il suo migliore amico, suo fratello, e sente fluire il suo dolore come se fosse il proprio, sa che Scott è un condannato: un vero Alpha che ha perso la sua compagna, la cacciatrice, in guerra, e che ora tira avanti con i residui d’amore che riesce a condividere con la Coyote mannara.
Che storia tremenda, la loro.
Malia capisce le cose così come le capiscono i bambini, in maniera pura e mai velata, è una sveglia in fatto di istinti ed emozioni primordiali, sa che l’amore atavico che Scott provava, prova, per la cacciatrice, lei non lo avrà mai.
Sarà l’eterna seconda, la meno peggio.
Si rassegna a non urlare di rabbia e rancore per quel destino beffardo tutte le volte in cui sente l’odore di Scott cambiare, diventando dolce e fruttato e così maledettamente invitante da farle tremare le mani e sperare, solo per un minuto o poco più, che quell’emozione sia sua, tutta per lei, ma poi ogni volta il cuore di Scott perde un battito e il suo odore cambia repentinamente e diventa acre e molesto e puzza così maledettamente tanto di dolore e perdita che non può fare a meno di volersi strappare il cuore dal petto per donarglielo.

Dirgli: “tieni, prendilo, se il tuo non batte più, ed è fermo ad un giorno lontano di morte e distruzione, usa il mio, batterà per entrambi.”

Ma poi a che servirebbe? Lei morirebbe dissanguata e lui avrebbe comunque un solo nome sulle labbra: Allison.

Stiles si chiede perché Malia abbia dovuto confidare quelle cose proprio a lui, che ora non riesce a guardare negli occhi suo fratello, il suo Alpha, senza pensare a quanto sia distrutto.
 
 




Why’d you come, you knew you should have stayed
(It’s blasphemy)
I tried to warn you just to stay away
And now they’re outside ready to bust
It looks like you might be one of us




 
 
 
I primi ad alzarsi e a salutare gli altri sono Liam e Theo, l’alba è arrivata e tutti loro sono riusciti a superare un’altra nottata  indenni. 
Stiles sente chiaramente la voce di Scott chiedere a Theo dove sta durante il giorno, se ha una casa o qualcuno da cui tornare,  vorrebbe scoppiare a ridere sonoramente quando vede Liam arrossire e dire che ci ha pensato lui, che Theo è un SUO problema.
Stiles si domanda quanto possa essere ottuso il suo migliore amico per non essersi accorto di Liam che ha passato la notte con la faccia spalmata tra la spalla e il petto di Theo,  mentre la chimera gli sussurrava commenti imprecisati nell’orecchio che facevano arrossire Liam e sghignazzare Theo,  trasformando  il volto di quest’ultimo  in quello di un gatto che si è mangiato un canarino dagli occhi azzurri.
Anche se, riflettendoci , Stiles ritiene che in questo caso sia più appropriato pensare al grosso lupo cattivo che sta per mangiarsi cappuccetto rosso.  

Dio, Liam lo ucciderebbe se si sentisse paragonare a Cappuccetto rosso. *

Ad ogni modo, Stiles apre il toto scommesse su quanto tempo impiegherà il beta di Scott a dire al suo Alpha che Theo è ufficialmente entrato nel branco, non solo perché ha fatto da esca salvando la vita a Liam, ma perché loro tutti sono proprio incasinati e a quanto pare Theo trova la pace in Liam e viceversa e fanculo a quella codarda di Hayden.

E’ a quel punto che Stiles finalmente sente che ce la faranno, se la caveranno, ha seguito distrattamente i discorsi di quella notte e si sente già più tranquillo sapendo che non si separeranno a breve, si prenderanno un anno sabatico dal college, e Lydia da domani inizierà le ricerche per una casa con abbastanza spazio da ospitarli tutti, così finalmente potranno smetterla di separarsi durante il giorno e poi ritrovarsi la notte, impauriti per l’incertezza di cosa potrebbe accadere se non rimanessero insieme.  

“Si!” dichiara Stiles a se stesso, quella è decisamente l’idea migliore per tutti loro, troveranno una casa grande e lavoreranno e staranno insieme, come un branco, come una famiglia, e quello sarà sempre il luogo dove tutti potranno tornare, e potranno avere le loro stanze e dormire sereni, un gran bel piano, finalmente.

A quel punto sente finalmente i muscoli rilassarsi e si concede il primo respiro libero dal panico da giorni, settimane, mesi.
Se la caveranno, staranno bene, resteranno uniti e alla prossima guerra arriveranno pronti e preparati.
Per la sua sanità mentale riflette comunque sul fatto di prendere la stanza più lontana possibile da quella di Liam e Theo, che di incubi ne fa già abbastanza senza dover aggiungere al suo povero sistema nervoso altre spiacevoli immagini.
Non sa che Derek sta pensando invece che a loro due servirà decisamente una dépandance lontana da tutti per almeno un mese, perché diamine, quel ragazzino si è permesso di sparire nella caccia selvaggia senza prima farsi marchiare come suo.
Derek guarda tutti i nei sul collo di Stiles e si sente fin troppo sollevato a immaginare un bel segno violaceo su quella pelle bianca.
Stiles sente ringhiare il lupone di fianco a lui e si gira a guardarlo, l’espressione che gli riserva non gli fa presagire niente di buono, sarà meglio per lui iniziare ad armarsi di sarcasmo e pazienza, che in fondo lo sa:

Derek perde il pelo, ma non il vizio.












Ringrazio chiunque si prenderà la briga di leggere questa cavolata pazzesca, è la mia prima volta, abbiate pietà.
Questa storia nasce da un viaggio in macchina in solitaria, dalla playlist sono partiti i Twenty One Pilots e Heathens mi ha colpita ispirandomi questa storia senza capo ne coda. Teen Wolf è una fonte di ispirazione continua.

*potevo non fare un piccolo regalo a quella storia magnifica che è "Cappuccetto rosso e il lupo cattivo"?
SERIAMENTE SE AMATE LE THIAM, PASSATE A LEGGERLA, E' MERAVIGLIOSA.

Grazie ancora,

Giuls
  
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