Eccomi
qui con questa nuova fic!
E'
una commedia dolce, senza grosse pretese, scritta appositamente per il LavYu
day (ovvero per chi ancora non lo sapesse per l'8 luglio).
Da
oggi fino a mercoledì posterò, infatti, un capitolo al giorno di questa storia.
I
quattro capitoli che la compongono, infatti, sono già stati scritti e sono
pronti per essere postati.
Poi,
dopo questa parentesi, ricomincerò a aggiornare le mie solite fic, partendo da Star Trek, il cui primo capitolo
s'intitola Disfatta.
Ringrazio
Bulma90 per aver letto la fic in
anteprima, e avermi dato il suo fiat al postaggio. Grazie cara!
Vi
lascia alla lettura. Spero vi piacerà. Fatemi sapere cosa ne pensate. Aspetto, infatti, vostri commenti.
Buon LavYu day!
Un
bacione
Rebychan
PICCOLA
COMUNICAZIONE DI SERVIZIO
Se
in questo ultimo periodo sono un pò in ritardo negli aggiornamento, è anche
perché sto aiutando Bulma90 (o Kuroi.Ren) con il suo nuovo forum su D.Gray-man.
Io
sono un'amministratrice e la moderatrice.
E'
un forum generale sul manga e l'anime, ma ci sarà anche un grande spazio per la
coppia LavYu. Lo si vede anche dallo Skin.
Io
posterò anche lì, infatti, le mie fic, e se volete rintracciarmi lo potrete
fare in tempo reale.
Abbiamo
anche aperto una sezione per il fan club del pairing Lavi e Kanda..
Chi
volesse visitare il forum, presentarsi, iscriversi al fan club e aiutarci a far
crescere questo angolino dedicato a questo manga che amiamo tanto, sarà il
benvenuto e io lo ringrazio già d'ora.
Vorrei,
infatti, che potesse diventare un punto di riferimento nel fandom.
L'indirizzo
lo trovate nel mio account sul sito EFP, è inserito alla voce "Sito."
Ovviamente
fatevi vivi solo se siete interessati, non c'è nessun obbligo.
Vi
ringrazio per l'attenzione.
Rebychan
CAPITOLO 1
“E’
questa la divisa da distruggere, Lavi-chan?”, chiese la nuova assistente di
Johnny, che l'aiutava nella gestione delle divise: una mezzosangue, metà
indiana, metà giapponese con la carnagione scura e gli occhi lievemente
allungati.
“Sì.”,
mormorò il ragazzo dai capelli rossi, non sapendo esattamente cosa fare. Doveva
guardare con interesse o meno le grazie che la donna stava mettendo in mostra?
La
ragazza in questione, infatti, con un gesto volutamente provocante gli si era
avvicinata quel tanto da mettere sotto il suo naso il prosperoso decolté che
s’intravedeva dalla generosa scollatura della maglietta che indossava.
A
dirla tutta, il dubbio amletico che assaliva Lavi, in quel momento, era dovuto
a un problema della sua personalità che ultimamente lo preoccupava. Fino a
qualche tempo fa, infatti, avrebbe osservato senza farsi troppi problemi.
Del
ragazzo, infatti, che fingeva di essere da quando era all’Ordine Oscuro, da
bravo Bookman qual era, la mezzosangue era proprio il suo tipo: sui venticinque
anni, tutta pepe e con le curve nei punti giusti. Era per quello che quando
l’aveva vista la prima volta, aveva finto di essere stato colpito fin nel
profondo dalla sua comparsa, urlando come un idiota: “Strike!”. L'aveva fatto
più che altro per abitudine, purtroppo, però lei aveva gradito fin troppo quel
suo apprezzamento e ora ci provava ogni volta che lo vedeva. Lui ovviamente da
quel bravo attore che era stava al gioco, ma ultimamente le moine della ragazza
cominciavano veramente a innervosirlo.
Al
vero Lavi che albergava dentro di lui, infatti, quella ragazza non interessava
minimamente, anzi la trovava irritante. Non era nemmeno il suo tipo, visto che
improvvisamente si era reso conto di provare qualcosa di profondo per una
persona che con lei non aveva proprio niente a che fare. Era decisamente tutto
un altro genere, in ogni senso.
Siccome
poi era da un po’ che il vero se stesso lo aveva costretto a ammettere di avere
un cuore, obbligandolo a accettarlo dentro di sé, la presenza di quella ragazza
quindi per lui cominciava a diventare davvero fastidiosa.
Era
per quello che non sapeva come fare. Doveva continuare quel finto gioco di
conquista, finto per entrambi tra l’altro, visto che nemmeno a lei, lui
interessava davvero, si divertiva solo a mettere alla prova il suo fascino,
oppure dirle sinceramente che era il momento di farla finita, che preferiva
essere lasciato in pace perché certi rapporti che all’inizio per lui avrebbero
dovuto essere finti, ma che ora erano diventati davvero importanti, a causa sua
stavano prendendo una brutta piega?
Linalee
e Allen, infatti, non facevano che chiedergli quando l’incontravano di come
andavano le cose con Ashanti ,era quello il nome della ragazza, dichiarando
sorridenti che erano proprio una bella coppia e lui finiva allora con il
rispondere loro in modo brusco che non stavano insieme e che mai lo sarebbero
stati. S’irritava senza un vero motivo, anche solo per il fatto che lo
pensassero. Non riusciva più a fare finta di niente.
Possibile
che Allen e Linalee non riuscissero a capire che con lei recitava solamente?
No, era impossibile capirlo, dato che lui era veramente bravo a mentire, a
nascondere i suoi veri sentimenti, si disse. Era quindi solo colpa sua se loro
fraintendevano.
Si
passò nervosamente la mano tra i capelli.
E
le cose andavano anche peggio con...
Scrollò la testa per recuperare il suo sangue freddo, mentre a
malincuore ammetteva che nell’ultimo periodo, se prima lo salutava e si
arrabbiava di fronte alle sue battute, ora lo ignorava completamente. Chissà
poi perché.
Anche
se c’era Ashanti, fra loro le cose non avrebbero dovuto cambiare in quel modo,
no? O provando qualcosa per lui, ipotesi che fino a quel momento non aveva mai
osato sperare di poter prendere in considerazione, si comportava così perché
era geloso? Non capiva!
Sospirò
e poi sorrise come un beota mentre fingeva di gradire particolarmente la
visuale che la ragazza gli stava offrendo del suo corpo.
Maliziosamente
poi le porse la giacca della divisa.
Alla
fine, ancora una volta aveva vinto il suo falso io. Avrebbe assecondato i
capricci di Ashanti, fingendo di trovarli adorabili. Si disse rassegnato.
L’abitudine
aveva vinto sulla sincerità.
Si
sbagliava, invece, di grosso.
Le
parole che la ragazza disse successivamente, infatti, ebbero il potere di
risvegliare completamente il suo vero io.
Quando
allungò le braccia, infatti, per afferrare la giacca, Ashanti esclamò con un
tono di voce suadente: “Posso prendere il secondo bottone della tua vecchia giacca?”
A
quella strana richiesta, il volto di Lavi si fece pensieroso come se stesse
ricordando qualcosa.
La
giovane, infatti, era arrivata da poco all’Ordine Oscuro, non poteva sapere che
ogni volta che c’era il cambio della divisa e Lavi portava quella vecchia al
macero, prima dell’effettiva distruzione che avveniva solo quando anche tutte
le altre venivano raccolte, il secondo
bottone della sua giacca spariva sempre. L’aveva scoperto tramite Johnny che un
giorno gli aveva chiesto, se era lui a tenersi quel bottone come ricordo delle
vecchie divise che aveva avuto. Lui era rimasto interdetto di fronte a quella
domanda, tuttavia qualcosa l’aveva spinto a prendersi la responsabilità della
sparizione. Aveva intuito che nessuno doveva sapere, oltre lui, che qualcun
altro s’impossessava di quel suo bottone.
Ovviamente,
però, lui non poteva non chiedersi chi era quel qualcun altro, cosa ne facesse
e perché gli servisse.
Aveva
provato anche a fare delle ricerche ma non era riuscito a ottenere nessuna
informazione utile.
Si
ritrovò allora a chiedere di getto, un po’ più brusco del solito, a Ashanti:
“Perché lo vuoi?”
Il
suo vero io e quello fasullo, in quel momento, si ritrovarono improvvisamente
d’accordo.
Entrambi
erano curiosi di scoprire il mistero che si celava dietro quel secondo bottone.
Ashanti,
infatti, doveva sapere qualcosa se gli aveva chiesto proprio quello.
FINE CAPITOLO 1
Come
avete trovato il primo capitolo?
Aspetto
vostre considerazioni!
Un
bacio.
Rebychan