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Autore: Lelusc    03/06/2018    0 recensioni
Gemma è la figlia di un famoso archeologo e i genitori sono divorziati, ma la cosa strana è che vede molto spesso degli occhi color Ambra, che le ricordano una persona conosciuta con il padre quando aveva sei anni. Perchè li vede? Scopritelo, ringrazio chiunque voglia farmi una mini recensione, Lelusc. ;D
Genere: Mistero, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Faccio un lungo e profondo respiro e ho paura che ci vorrà qualcuno che m'impedisca di scendere.
Non appena ho visto Emanuele sparire dalla mia vista avrei tanto voluto aprire il finestrino e buttarmi dal pullman in corsa pur di scendere e stare con lui, ma sarebbe stata solo una pazzia. Ho troppe cose in Italia che m'inseguono per poter vivere felice con lui qui in Romania.


Chiudo gli occhi per trattenere le lacrime che minacciano di uscire e cerco di tenere a bada il forte dolore al petto che mi uccide; come l'immagine
di Emanuele che mi torna e ritorna alla mente per torturarmi, e lentamente, come se le forze mi avessero abbandonato, vado alla ricerca di un posto libero.


"Qui, siamo qui!"Mi chiama Oscar e muove energicamente il braccio.

Li raggiungo e mi siedo vicino ad Anna. Che carini! Mi hanno tenuto il posto, non che m'interessi molto ora che mi sento a pezzi e la mancanza di Emanuele si fa già sentire più forte che mai. È veramente incredibile, sono partita solo due secondi fa, se sarà così per tutto il viaggio morirò prima.

"Ehi! Tutto bene?" Mi chiede Steve a cui naturalmente non sfugge il mio stato d'animo.

"Sì, tutto splendidamente"mento alzando il pollice.

Si vede lontano un miglio che è una menzogna.

"Mah, non ne sono mica così sicuro"dice per l'appunto Steve.

"su su, questi giorni passeranno in fretta"dice Oscar per tirarmi su di morale.

"Come si vede che non siete mai stati innamorati"dice Anna calma.

"Siamo realisti, non le passerà nulla e non starà affatto meglio da ora in poi. Da adesso ogni minuto che passerà gli farà sentite ancora di più la mancanza di chi ama.

Anche quando sarà circondata da persone si sentirà sola se lui non sarà con lei e il suo unico pensiero sarà quello di cercare qualsiasi cosa per distrarsi e non sentire quel lacerante e permanente vuoto che avrà dentro e il forte senso di perdita e tristezza che sentirà nel cuore"

"non siamo un po' troppo melodrammatiche"dice Oscar.

"povera me"dico cominciando a piangere.

"ma non è vero! Non darle ascolto"dice Oscar agitato, offrendomi subito un fazzoletto.

"E invece credo proprio che andrà così, se non peggio, mi sento già uno schifo"dico con voce incrinata.

"Non ci posso credere, davvero Anna ci ha preso?"Mi chiede Steve incredulo.

Ignoro la domanda e mi copro la bocca con la mano, mentre silenziose e calde lacrime, sopratutto inarrestabili, mi scivolano lungo le guance.

"Scusate, ora smetto e cerco di allontanare le mie paure e incertezze"dico facendo un mesto sorriso e asciugandomi il viso con entrambi i dorsi delle mani, decisa ad essere più forte.

"Porca vacca!" Esclama di colpo Anna prendendomi di scatto la mano e facendo voltare mezzo pullman.

"Sssh, ma cosa urli?"La rimprovera Oscar imbarazzato.

"Già, sei stata così volgare, una ragazza non dovrebbe mai dire certe cose"commenta Steve e per una volta gli do' ragione, che vergogna! Peccato solo che Anna li abbia del tutto ignorati persa ad ammirare il mio anello.

"Ma tu guarda che anello, è vero?"Chiede Anna e per poco non le viene un attacco nervoso.

"Suppongo di sì"dico attonita dal suo comportamento.

"Questo solitario con diamante taglio princess è enorme! Chissà quanti carati sarà, ed è incastonato in oro bianco!" Dice ancora euforica.

La guardo a disagio, mentre i ragazzi si fanno piccoli piccoli nel loro sedile per paura che l'autista, per via del troppo chiasso, si fermi e ci butti fuori dal pullman.

"Onestamente non ne so molto di diamanti, tagli e carati, ma ti prego di calmarti, ci stai mettendo tutti in imbarazzo e la gente sta comincia ad irritasi"le faccio notare.

"Sì, scusate, comunque quest'anello è una cosa fantastica, gli sarà costato quando un castello inglese, più un grattacielo intero, uno yot, tre ville in costa azzurra, cinque viaggi in Giappone, un Jet privato e un  isola intera, ma naturalmente non tutte queste cose e sicuramente non in quest'ordine d'importanza".

"Ora stai esagerando però" dico scioccata, cominciando a sentirmi agitata e a disagio.

"Dai, ma che non lo sai? Lei è sempre esagerata"dice Oscar. "Posso vederlo?" Chiede poi.

Annuisco e sfilo via velocemente la mano dalla presa di Anna che rimane come una scema.

"Molto bello, costoso è costoso, non posso dire il contrario e brilla più di una stella, questo è ovvio. Vedi di non fartelo rubare"dice serio lasciandomi la mano.

"Ok"dico ancora più agitata.

"uuu, che invidia! Altro che pazzo di tè, quello ti venera"dice Anna appoggiandosi con la schiena al sedile.

"Beh, per me è praticamente lo stesso"ammetto imbarazzata guardando intensamente l'anello.

"Sei una romanticona!"Esclama Anna saltandomi addosso e cadiamo entrambe su Oscar.

"Ma allora? La volete smettere, che siete due bambine?"Ci rimprovera guardandoci male. Cavoli, è raro che Oscar perda la pazienza, che novità.

"Ora state ferme e zitte"aggiunge ancora adirato e gli diamo subito retta facendo tutta la strada che resta fino ad arrivare alla stazione tranquille.

Sul treno mi siedo vicino al finestrino e mentre guardo fuori, non posso non sentirmi male al sol pensiero che il treno mi stia portando ancora più lontano da Emanuele, tanto che mi volto verso Oscar che è seduto proprio accanto a me, ed è ancora arrabbiatissimo con noi; anche se Anna ha
cercato di calmarlo e farsi perdonare con moine e affetto.


"Oscar, sei ancora arrabbiato con noi?"Gli chiedo.

Mi guarda e mi fa un sorriso. "Non con te, ma con Anna. Anzi scusami se prima me la sono presa anche con te"

"ma no, infondo ti sono caduta addosso anch'io e lo scompiglio è dovuto al mio anello".

"Sai, sono sicuro che quell'anello vuol dire tanto per Emanuele"

Lo guardo sorpresa. "Che intendi dire?"

"Avere quell'anello al dito vuol dire che sei solo sua e che è estremamente serio con te. Sei molto fortunata sai, lo credo davvero"

"Ah, se intendi questo lo so che sono molto fortunata e anche che Emanuele e serio con me, l'ho capito, veramente. Anch'io sono seria con lui,
altrimenti non andrei a Roma per chiudere tutte le faccende rimaste in sospeso per poi tornare in Romania, ti pare?"


"Giusto"dice sorridendomi e mi stringe con affetto la mano che ho posato sul grembo.

"Ehi voi due! Oscar non è giusto, perché a lei la perdoni e a me no?"

"Perché tu fai caciara, zitta e dormi!"Esclama Oscar arrabbiato e incredibile ma vero fa zittire Anna.

Mi metto a ridere e mi appoggio allo schienale sperando che mi addormenti per dimenticare per un momento il ricordo di Emanuele e soffrire di meno. Fuori sembra tutto più brutto e scuro senza di lui.

Dormo per tutto il tragitto e mi sveglio proprio qualche secondo prima di scendere, così ancora intontita dal sonno e ciondolando un po', mi dirigo all'uscita del treno e mentre faccio per scendere per poco non cado. È Steve a frenare la mia caduta afferrandomi per un braccio.

"Grazie"dico soffocando uno sbadiglio.

"Attenzione. Certo che da appena sveglia sei così maldestra"

"e chi non lo è?" Chiedo sorridendo.

Ci avviamo all'aeroporto e so solo che non ne posso già più, voglio tornare indietro! Ma va bene così, perché se anche tutto di me ancora resiste,
sto comunque andando a Roma a fare ciò che è giusto per poi stare bene.


Dopo la quasi caduta ormai sono sveglia e per la prima volta in tutte queste ore, mostro un'espressione decisa e silenziosamente mi preparo all'imbarco.

 Dopo davvero poco siamo sull'aereo, ed io seduta sempre dalla parte del finestrino.

Si sta bene qui, però per distrarmi dai miei pensieri nefasti faccio un enorme errore, ovvero guardare fuori dalla finestrella mentre l'aereo decolla e di colpo mi ritrovo a piangere sommessamente.

Basta! È mai possibile? Sto piangendo più adesso di quanto forse ho fatto in tutta la mia vita e non è stata tutta rose e fiori se vogliamo proprio dire la verità, mi rimprovero.

Piangere mi da fastidio, lo odio quasi, ti fa sembrare debole e alla fine ti tira tutta la faccia e poi vorrei sapere la mia decisione di poco fa dove è andata a finire.   

"Gemma, quando intendi incontrare tua madre?"Mi chiede improvvisamente Steve. Mi asciugo prontamente le lacrime e mi volto con un sorriso
sulle labbra, magari non uno dei migliori, ma almeno ci provo.


"Sicuramente c'incontreremo a cena, preferirei in un ristorante, così parleremo civilmente e ci verrà meno voglia di litigare"

"Giusto, ottima idea"commenta Oscar.

Annuisco. "Ma ora vedi di smetterla di piangere"dice Anna porgendomi un fazzoletto. Non sfugge niente a nessuno vedo. Ho degli amici fantastici.

"Vieni qua"dice improvvisamente Steve, abbracciandomi.

Accetto il suo affetto più che volentieri.

"Sai, se stai veramente così male credo che quando tornerai e te lo ritroverai di fronte potresti anche fare certe cose... Allora quanto vorrei essere una mosca attaccata al muro per vedere la Gemma disinibita"afferma Anna.

"Non credo che Gemma, a prescindere dalla situazione, possa mai diventare disinibita, non è proprio nella sua natura. Se non altro sono sicuro che una volta che sarà ritornata resteranno incollati per un bel po'"afferma Oscar.

 "Non sottovalutare la mia migliore amica e non dare niente per scontato"dice Anna.

"Allora un giorno ce lo faremo raccontare e chi perde deve fare una penitenza"dice Anna.

"ci sto"accetta Oscar.

Cosa? Ma che discorsi sono! Penso ancora fra le braccia di Steve che sta ascoltando tutto il discorso con un sopracciglio alzato, infastidito.

"Figuratevi se farà mai una cosa simile. Guardatela, è un orsacchiotto coccoloso"dice Steve sfregando la guancia conto la mia.

D'accordo, penso alzando gli occhi al cielo, quando improvvisamente mi appaiono davanti due occhi color Ambra e per poco non mi metto a ridere, felice e sollevata.

Certo, che scema che sono, lui è sempre con me, non mi lascerà mai sola e ora ho capito anche che il significato dell'anello non è solo quello di
far sapere a tutti che sono sua, ma anche di farmi capire che non sono più sola, anche se lui non è fisicamente qui con me.


Questo è quello che mi serviva, ora andrò avanti a testa alta e farò tutto quello che mi sono prefissata di fare e quando ritornerò in Romania sarò più forte e libera.

"Grazie Steve, ora sto bene. Ho deciso che cosa devo fare e ho capito che nonostante la nostra lontananza non sono sola senza di lui"dico
baciando l'anello che porto al dito.


"Ottima ripresa"dice Steve sorridendo.

"E brava la nostra Gemma, era ora. Sembravi così abbacchiata prima, non sapevamo che inventarci"ammette Oscar.

"Ah, ragazzi, mi dispiace davvero tanto avervi fatto preoccupare"

"ma figurati, stupida"dice Anna abbracciandomi.

Faccio un bel sorriso, questa volta autentico e continuo il mio viaggio.

Sono ancora intenta a leggere il mio mini libro quando passano le hostess che ci dicono ci allacciare le cinture che stiamo per atterrare.

Non me lo faccio dire due volte, la allaccio e guardo subito fuori dal finestrino.

Terrà! La cara vecchia Roma.

Una volta con i piedi sulla terra ferma mi cade il mondo addosso.

Ora devo organizzarmi bene per fare tutto il più velocemente possibile, anche se Emanuele starà sempre con me, non vederlo di persona o poterlo abbracciare sarà veramente logorante, e poi, ora che ci penso, lui può stare con me solo la notte, sono state rarissime le volte che ho visto i suoi occhi color ambra di giorno.

Devo tornare da lui in fretta.

Una volta fuori dall'aeroporto, sul ciglio della strada, mi ritrovo come immaginavo immersa nel freddo; infondo dovrebbero essere le dieci e mezzo, se non le undici di sera.

Purtroppo abbiamo dovuto chiedere di cambiare i biglietti aerei perché non abbiamo fatto in tempo a prendere il nostro volo, avevamo fatto male i conti, il bello è che non erano nemmeno scambiabili, non ci hanno proprio potuto aiutare.

Alla fine ho comprato quattro nuovi biglietti e siamo partiti due ore dopo.

"Ragazzi, mi dispiace per i soldi del biglietto"dico improvvisamente.

"Ma che cosa stai dicendo? Mica è colpa tua"dice subito Oscar.

"certo, abbiamo fatto male i conti e alla fine ci hai pagato tu il viaggio di ritorno, ti dovremmo ringraziare"dice Anna appendendosi al mio braccio.

"Ok, ora direi di prendere l'autobus, o chiamiamo un taxi?" Chiede Steve.

"il taxi è più veloce, ma...".

"prendiamo un taxi e poi vi devo molto, quindi lasciate che ci pensi io ai soldi"affermo interrompendo Oscar.

"ma..."

"niente ma, insisto. Taxi"dico alzando la mano come se fosse una votazione.

Dopo trenta minuti riusciamo a prenderne uno.

"Cavolo! Ceravamo prima noi, ma ci hanno rubato il taxi. Quella stupida coppia..."commenta Anna ancora tremante di arrabbiata.

È stato veramente arduo fermarla per evitare che andasse a litigare.

"su su"dice Oscar.

"Sì, litigare era troppo, anche se in effetti il taxi si era fermato per noi, non per loro"ci fa notare Steve, anche lui visibilmente contrariato.

"Ah, ragazzi, questi sono per voi"dico e prendo dalla borsetta i sacchettini profumati. Ne do uno alla cannella a Steve, uno uguale ad Oscar e
l'ultimo alla lavanda lo porgo ad Anna.


"Senti che profumo!"Esclama lei.

"è buonissimo, grazie"dice Oscar, mentre Steve mi fa un bel sorriso, ed io non posso fare a meno di riproporglielo, felice.

Il taxi lascia i ragazzi uno per uno di fronte alle proprie case e infine rimango solo io, diretta a casa e al gran casino che mi aspetta.


 
  
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