Titolo: Let the good time roll (13x23 come sarebbe dovuta andare...)
Fandom: Supernatural
Rating: Arancione
Personaggi: Dean Winchester, Sam Winchester, Castiel, Lucifer, Mary Winchester, Charley (endworld), Bobby (endworld), Jack, Rowena, Michele (endworld), Ketch. Dean!Micheal.
Warnings: Linguaggio, Morte di un personaggio secondario, Morte di un personaggio principale.
Disclaimer: I personaggi di Supernatural non mi appartengono, li ho solo presi in prestito ma senza fini di lucro.
Nda: Personalmente alla visione del SEASON FINALE sono rimasta molto delusa, non tanto dalla storyline, che Michele sarebbe passato grazie a Lucifero era ovvio dalla fine del precedente episodio, ma da alcune decisioni recitative che mi hanno fatto mettere le mani nei capelli (vogliamo parlare di quel cavo?e di combattimento annesso???), fra cui anche le facce che fa Jared succesivamente alla possessione di Jensen anche quella molto poco credibile... sappiamo che tendono a fare le facce durante le riprese, ma che non ne sia venuta bene nemeno mezza sul FINALE. Ragazzi, dai! Comunque per sopravvivenza ho svilppato nella mia mente il vero finale, cosi come sarebbe dovuto arrivare sul mio pc.
OK, siete pronti? perchè dopo sette anni di assenza: LA STRONZA E' TORNATA.
Nda 2: La storia non è betata. Perciò AAA cercasi beta.
Nda 3: Se a qualcuno nascesse il desiderio di tradurre questa o altre mie fanfiction. Ha la mia autorizzazione. Vi chiedo solo di avvisarmi quando la pubblicate per poter mettere il link.
Grazie e buona lettura.
-Grazie per la telefonata
Jody,
tienimi informato se i cloni ti danno problemi. Sì, bye-
Dean si
alza dalla scrivania e spunta dalla lavagna tre nominativi dei
ragazzi provenienti dall'endworld. -Ok, e anche questi sono
sistemati, Jody li ha piazzati sotto la supervisione di una amica di
Missouri. Ci restano solo le due ragazzine e poi riavremo finalmente
il bunker tutto per noi.- Dice rivolto a Sam che sta leggendo alcuni
articoli sul portatile.
-A te non piace la gente, vero?- La
voce fin troppo familiare di Bobby lo fa girare rimbombando nella
biblioteca degli uomini di lettere.
-Senti da che pulpit...-
Poi ricordandosi che la persona con cui sta parlando non è
esattamente il suo Bobby si interrompe e corregge: - Mi piace... la
mia privacy. -
-Ah, bhe non vi disturberemo ancora a lungo.
Sai, siamo sopravvissuti all'apocalisse, non abbiamo bisogno della
baby-sitter.- E gli si piazza davanti sfidandolo con lo sguardo.
Cercando di mediare Sam interviene: -Si, certo, lo sappiamo.
Non mettiamo in dubbio le vostre competenze, ma una base
d'appoggio...anche solo per documenti, carte di credito...o in caso
di emergenza...-
-Ragazzo, sta calmo... Sto scherzando. Dopo
anni passati pressati come sardine in qualche buco, capisco benissimo
il desidero di stare in pace da soli.- Bobby poggia una mano sulla
spalla di Dean e sorride brevemente prima di rompere il contatto. - A
proposto. Pensavo di occuparmi di un caso. Non c'è niente da
cacciare da queste parti? Magari un bel Wendigo da stanare sulle
montagne per esempio?- Sam e Dean si guardano desolati. - Ragazzi, il
vostro mondo è troppo tranquillo, non voglio morire vecchio
e in
sovrappeso!-
Correzione: Bobby a prescindere dall'universo resta
sempre Bobby.
- Mi dispiace infrangere i tuoi sogni, ma lo sei
già!- Le due rosse compaiono sull'ingresso trascinandosi
dietro un
trolley e uno zaino da 30 chili. - E probabilmente morirai nel sonno
a 90 anni...a letto...indossando un pannolino!- Dice facendo una
faccia disgustata Charlie.
- ...Palle!- Esplode Bobby dopo
esserselo immaginato anche lui con orrore.
-Tutto pronto per
la partenza?- Chiede Sam tentando di cambiare argomento alzandosi dal
tavolo.
- Certamente, domani sera, queste due bellissime
signore staranno brindando con un calice di vino rosso in cima alla
Tour Eiffel accompagnate da due bellissimi modelli di intimo.- le
sopracciglia di Rowena si alzano in curve delicate mentre guarda con
la superiorità dei suoi trecento anni di vita quei
cacciatori che
non hanno capito nulla su come si festeggia la fine di una guerra.
Pizza e birra? Ma siete seri?
-A me non serve,.- Interviene
Charlie. - ...un modello intendo. Per quanto riguarda il vino, penso
me ne scolerò una cassa intera.-
-Tesoro quelli sono per me. Ma
hanno detto che portano un'amica...per la mia amica. - E ammicca in
modo allusivo durante la pausa della frase.
-Oh, ma che carini!
Per quale agenzia di intimo hai detto che lavorano?- Messo a terra lo
zaino inizia ad abbracciare Bobby, Sam e Dean. Quest'ultimo le chiede
se è sicura di voler andarsene in Europa in compagnia di una
strega
non esattamente affidabile.
-Tranquillo, e poi ho sempre
desiderato essere una strega, fare magie... è eccitante
finalmente
fare qualcosa perché mi va e non per sopravvivenza.-
Alzandosi sulle
punte depone un bacio sulla guancia di Dean che per la seconda volta
vede partire la sua "sorellina". La stringe in un abbraccio
d'orso cercando di non commuoversi.
-Siete pronti?- Mary
scende dalle scale con le chiavi della ranger in mano.
-Eccoci.-
Trilla Rowena.
-Bye ragazzi.- Charlie allunga la mano a prendere
lo zaino ma viene anticipata da Ketch. -Spero non ci siano armi
illegali qui dentro, l'ultima cosa che desidero è avere
problemi con
le forze d'ordine internazionali. - L'annoiata cadenza inglese
è
riscaldata da una punta di affetto per la ragazza che negli ultimi
mesi ha imparato a rispettare come un compagno d'armi.
-...NooOo?...- Risponde dubbiosa prima di aggiungere: -Definisci
armi illegali...- E su queste e altre battute scherzose i tre escono
dal bunker senza sapere se e quando rivedranno i fratelli
Whincester.
Sperando forse di avere una vita ordinata e sui binari
della normalità. Finalmente.
Ma uno squarcio luminoso a 300 km di distanza promette il contrario.
Uno sbalzo di luminosità poi
un onda simile a quella di un'esplosione. Due uomini all'apparenza ma
in realtà due arcangeli colpiscono il cemento del vicolo
esterno a
una stazione di servizio.
Michele è il primo a rimettersi in
piedi pronto a combattere, pronto all'agguato. Che però non
arriva.
Minuscole gocce di pioggia iniziano a cadere coprendo la sua lunga
giacca di una lucida pellicola.
La prima cosa che nota è
l'aria. Sa di felci, muschio, animali e benzina. A differenza di
quella del suo mondo che sa di ferro e sangue.
Poi c'è il sole,
anche se dietro le nubi ne può sentire la calda presenza
rassicurante, capace di dare la vita, di farla crescere e
prosperare.
E infine il battito delle vite, umane, animali,
vegetali tutte insieme fuse alla natura. L'armonia dell'universo che
non risuonava più nelle sue orecchie da un decennio ormai.
-Puoi
lasciarmi? Non attraverserò la strada senza il tuo
permesso...-
Lucifero accenna alla mano chiusa a morsa sul suo gomito da parte di
Michele.
Il volto scuro dell'arcangelo accenna disprezzo e il
momento magico in cui era tornato ad essere un tutt'uno con
l'universo si infrange.
- Ti lascerò andare quando sarò
convinto che non si tratti di un inganno. Sei bravo in questo, non
è
vero fratellino?- La lama dell'arcangelo stretta in pugno è
una
minaccia sufficiente a far si che Lucifero si finga docile e alzi le
mani in segno di resa.
-Allora che succede ora?-
Domanda.
-Ora? ...Ora mettiamo fine alla guerra...- Tuoni
invadono l'aria mentre uno dopo l'altro i soldati dell'esercito di
Michele entrarono nel Nuovo Mondo - Una volta per tutte.-
----------------------Immaginatevi la scritta supernatural che esplode sul vostro televisore----------------------
-Dean, potresti smetterla?-
Domanda Castiel con tono esasperato.
-Di fare cosa?- Sussurra con
la guancia poggiato al fucile di precisione non distogliendo lo
sguardo dalla finestra del capanno dove 3 licantropi assassini si
erano rifugiati dopo il massacro di alcuni abitanti innocenti
avvenuto due giorni prima.
-Preoccuparti. Andrà tutto bene.
Siamo qui solo come supporto. Jack ha il controllo completo dei suoi
poteri. Un paio di settimane fa combatteva da solo contro l'esercito
di Michele, un licantropo o tre non sono un problema per lui.- Cerca
di farlo ragionare l'angelo.
-Non dirlo. NON DIRLO! Non li guardi
i film? Non lo sai che esattamente 5 secondi dopo aver detto una cosa
del genere qualcuno muore? - Replica il cacciatore.
Nel campo
visivo compare Sam con il machete sopra la testa che fa cenno di via
libera.
-Visto?- Solleva il fucile e stringe la labbra
frustrato fissando Castiel.
Solo che arrivato a capanno ciò
che trova non è esattamente quello che si era aspettato.
Perché
Jack e Sam sono senza un graffio e i tre licantropi sono a terra
morti.
-Cosa è successo?- Chiede Castiel avvicinandosi ai corpi.
- Jack è entrato, non hanno fatto in tempo a reagire che il
suo
potere li aveva già investiti. E' durato tutto una manciata
di
secondi. Pulito, nessun danno collaterale. Direi che ha passato
l'esame a pieni voti. E' un cacciatore.- Sam era dietro di lui come
primo rinforzo in caso di "complicazioni" ma era stato solo
un osservatore passivo. Quella era stata in tutto e per tutto la
caccia di Jack. Aveva trovato l'articolo, parlato (bhe magari come
relazioni con la polizia c'era margine di miglioramento) con le forze
dell'ordine e capito che si trattava di licantropi, tracciato il loro
rifugio ed infine abbattuti.
-Bhe, forse quello che sto per
dire mi farà sembrare vecchio, ma... forse è il
tempo di passare il
testimone. - Dean guardando intensamente Jack negli occhi e con
profondo orgoglio sfila dalla fondina la sua amata pistola, quella
che suo padre gli diede per difendere la sua famiglia. La gira e ne
porge il calcio a Jack.
Sam è sorpreso e in un attimo
comprende il significato che quel gesto ha per suo fratello, per lui,
per la loro vita e si sente felice e triste insieme. Quando per
così
tanto tempo desideri una cosa, e fai di tutto per ottenerla, quando
alla fine la raggiungi e la stringi a te ti trovi nella singolare e
imbarazzante situazione in cui trovi a domandare a te stesso: e
adesso? Che cosa farò adesso?
-Grazie.- Risponde Jack
prendendo la pistola dopo aver guardato Castiel per capire cosa fare.
In fondo lui non sa sparare. Non ha mai usato un'arma. E' lui l'arma.
Cosa deve fare con quel pezzo di ferraglia?
-E ora appicchiamo
il falò, vado a prendere Marshmallow e birra!- Appena Dean
è
sufficientemente lontano Sam allunga la mano toglie il caricatore e
il proiettile in canna dalla pistola sotto l'aria placida e
tranquilla di Jack.
-Così non muore nessuno per sbaglio.- Dice
intascandosi i proiettili. - Sei stato bravo.- Si complimenta
seguendo il fratello vesto l'impala.
-Castiel, che cosa devo
fare...con questa?- Domanda il ragazzo a l'unica persona che sa che
può comprendere completamente la sua difficoltà
in merito alla
complessa decifrazione dei comportamenti Dean e Sam Winchester.
-La
tieni, è quello che si fa con i regali.- Gli spiega.
-Perché?-
Chiede Jack.
-Non ne sono sicuro.- Risponde Cas ripensando alla
cassetta che si porta dietro nel fondo delle tasche. - Ma per Dean
è
molto importante.- E per lui quella era una risposta
sufficiente.
Alla macchina nel frattempo Sam estrae la tanica
di benzina dal bagagliaio mentre Dean apre due bottiglie di birra el
sol.
-Riesci a immaginarlo? Io riesco ad immaginarlo. Tu, io Cas
una spiaggia tropicale e uno stupido drink servito dentro una noce di
cocco...! Basta fantasmi, basta vampiri e chissenefrega dei lupi
mannari. Abbiamo chiuso. Questa volta ci ritiriamo da vincitori Sam.
- Euforico come un bambino a natale per la prima volta dopo
l'incendio della cameretta di Sam aveva voglia di ridere. Sognare.
Come aveva detto Charlie fare qualcosa perché voleva farlo e
non per
sopravvivenza.
-Sì, è il momento.- Sam aveva trovato la
risposta alla sua domanda, - Adesso è il momento di fare
quello che
ci rende felici. Qualunque cosa sia, ovunque questo ci porti.- Presa
la birra la fa scontrare con quella del fratello e ne manda
giù un
sorso. Non gli è mai parsa così buona e
dissetante come in quel
preciso momento.
Il momento della calma prima della tempesta.
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Il primo ad accorgersi che
qualcosa non andava fu Castiel, stavano per attraversare il portone
del garage del bunker quando "qualcosa" gli fece stringere
lo stomaco. Se fosse stato umano avrebbe pensato a un cattivo
presentimento, essendo un angelo sapeva che qualcosa aveva sconvolto
l'equilibrio della vita e che la sua onda si stava allargando
dall'interno del bunker, ma cosa fosse non gli era ancora dato
saperlo.
Il secondo a rendersene conto fu Dean, gli bastò
uno sguardo sul volto addolorato di sua madre per capire che era
morto qualcuno.
- Mamma. Bobby?-
-Sono qui ragazzo.- Viso
lugubre e spalle abbassate Bobby aveva avuto un brutto risveglio dal
suo sogno di sicurezza.
-Che cosa è successo?- Sam fu il terzo
capire che la pensione avrebbe dovuto aspettare, la guerra
può
finire ma i soldati continuano a morire.
-Una abitudine che ci
siamo portati dietro dal nostro mondo e quella di non fidarci dei
rifugi, di controllare le difese personalmente a intervalli. Fino ad
oggi era solo una passeggiata dei dintorni, un modo per respirare un
po' d'aria sentendosi utile....solo che questa volta uno di noi non
ha finito il giro.- Bobby fece una pausa senza sbattere le palpebre
per trattenersi dal versare lacrime. - L'abbiamo trovata con il collo
spezzato. Non sappiamo cosa sia successo. Ma non sembra sia stato un
incidente. -
Jack fu l'ultimo a capire. Uno di loro era stato
ucciso, una delle persone che aveva promesso di proteggere, un'altra
persona che si era fidata di lui. Era Morta. Uccisa. E lui non era
stato lì ad impedirlo.
Improvvisamente l'aria divenne troppo
calda, la sua gola troppo stretta e i suoi occhi iniziarono a vedere
male come attraverso un vetro distorto.
-Jake. Vieni andiamo a
bere un bicchiere di acqua in cucina- Provò Mary
accarezzandogli le
braccia.
-Dov'è?- Rispose invece senza muoversi.
-Infermeria.-
Disse semplicemente Bobby tagliando poi la strada a Mary che aveva
fatto per fermarlo. -Non puoi proteggerlo Mary. Nessuno
può.-
In
infermeria il corpo di una delle più giovani cacciatrici
dell'endworld è steso su uno dei tavoli bianchi coperto fino
alle
spalle da un lenzuolo. Ma è i collo il particolare che
attira
l'attenzione: distorto in un angolo impossibile.
L'amica la
fissa piangendo seduta su uno sgabello lì affianco.
-E'
stata colpa mia...- Mormora sentendo la porta aprirsi. -Dovevamo fare
il giro assieme...Ma io...io pensavo fosse...sciocco. Nessuno ci
stava dando la caccia. E sono stata pigra...l'ho lasciata andare da
sola...è stata tutta colpa mia...se fossi...se fossi stata
con
lei...non sarebbe morta.- Conclude portandosi le mani al volto e
singhiozzando.
-Oppure saresti potuta essere distesa
sull'altro tavolo. Non fartene una colpa ragazzina. Non porta da
nessuna parte. - Dean si inginocchia davanti alla ragazza in lacrime
e gliele fa abbassare. - Adesso la priorità è
capire chi è stato.
Se umano o mostro. Bobby mi ha detto che l'hai trovata tu. Hai notato
qualcosa? Non so...Un odore di zolfo? Una zona di freddo intenso?
Rumori?-
La ragazza scuote la testa senza dire niente.
Desolata. -Ok. Va bene lo stesso.- Poi si guarda intorno notando solo
allora che la ragazza è sola, fatta esclusione del cadavere.
-Dov'è
Jack?-
----------------------
Era fuggito. Non ce l'aveva fatta
a varcare quella soglia sentendo il pianto dall'altra parte e i suoi
poteri lo avevano portato lontano. In una radura all'interno del
bosco dietro il rifugio degli uomini di lettere.
E ora lì
seduto su una pietra non sapeva come fare per tornare indietro.
Forse avrebbe dovuto camminare.
Indeciso su cosa fare.
Perso nella
sua nube di tristezza. Fu così che lo trovò
Lucifero.
-Ciao
Jack. Cos'è successo? Sembri....turbato.-
-Tu?- Le palpebre
sbattono diverse volte senza il suo controllo, questo perché
la sua
mente cerca di capire se ciò che vede è reale o
immaginario.
-Che
cosa ci fai tu qui? Sam ha detto che eri morto. Michele ti ha
ucciso.- Jack essendo Jack esprime questi concetti con lo stesso
calore con cui una persona comune legge l'elenco del telefono.
-Vedo
che la cosa ti ha profondamente turbato. Wow...voglio dire, alla fine
sono tuo padre. L'unico con le tue stesse abilità che
può
comprenderti nel modo più profondo e completo. Ma va bene.
Suppongo
tu possa parlarne con tua madre...No aspetta...Lei è umana
e... bhe
morta. Come gli altri arcangeli e praticamente tutti gli angeli...ma
non sentirsi diverso. Pensa a te stesso come... un essere molto
SPECIALE.-
-Non lo sono. Per quanto ci provi, non riesco ad
essere... nel posto giusto al momento giusto... la gente muore... per
colpa mia. - Jack sente un braccio avvolgergli le spalle e il mento
di Lucifero appoggiarsi al suo orecchio.
-E allora che senso ha
restare qui? Andiamocene. Questo è solo uno degli infiniti
universi
sparsi là fuori.- E allunga un braccio indicando il cielo. -
Saremmo
solo noi due, io e te. Potremmo visitare gli angoli più
nascosti
della galassia, vedere cose incredibili e fare quello che
più ci
piace lontano dalle regole e dai limiti imposti da questa
realtà.
Che ne dici figliolo? Partiamo?-
-Ora?- Jack per un attimo
contempla l'idea di essere finalmente in un posto dove i suoi poteri
non possono nuocere a nessuno, con qualcuno come lui, potente come
lui, diverso come lui. Suo padre....Ma poi il suo pensiero vola al
rifugio, ai tre uomini che per quanto non legati dal sangue sono
morti, hanno combattuto e l'hanno tenuto al sicuro a prescindere di
ciò che poteva fare nel bene e nel male...Per amore.
Perché sono
una famiglia. Ma poteva continuare a metterli in pericolo? Non
sarebbe stato meglio andarsene per tenerli al sicuro?
-Che cosa
ci trattiene?- Domanda il diavolo.
-Prima...Devo chiederti di
fare una cosa.- Jack fissa lo sguardo di suo padre e prende una
decisione. Gli afferra il braccio e in un attimo lui e Lucifero sono
in Infermeria.
Immediatamente quattro pistole e una lama angelica
vengono estratte e puntate contro Satana.
Lucifero: -Ehy gentaglia...quanto tempo.-
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-Lucifero. Che cosa diavolo ci fai....TU...qui?-Spalla contro
spalla Dean e Sam fissano con odio l'arcangelo, perché non
restava
rinchiuso nelle viscere delle gabbie in cui lo gettavano?
-Storia
divertente...Sono tornato...Sorpresa!-
-Basta con le stronzate,
come accidenti hai fatto tornare?- Domanda Dean abbassando la pistola
sapendo che tanto è inutile solo la spada dell'arcangelo
può
uccidere un essere celeste come Lucifero. Fa segno a Bobby di portare
fuori la ragazza disarmata e sua madre.
- Vedo che avete la
memoria corta...Non è la prima volta che faccio una
spettacolare
reentre...Sono il Diavolo in fin dei conti.- Dice come se questo
spiegasse tutto.
-L'altra volta è stato Michele ad aprire il
portale con la tua grazia e la tavoletta angeli.- Lo corregge
Castiel.
- Michele ha aperto il portale? E' così che sei
tornato? Hai fatto un patto?- Domanda Sam che essendo stato posseduto
dal Diavolo sa come ragiona...sfortunatamente.
-Ma no. Ragazzi
state andando nel panico per niente...Sul serio, se Michele avesse
attraversato quella porta credo che ormai ce ne saremmo accorti
tutti, no?- Sfortunatamente anche questo era vero. Il mondo starebbe
bruciando.
-Ok ma non hai risposto alla domanda: che cosa ci
fai qui?- Reinterviene Dean.
-E qui per riportarla indietro. -
Spiega con candore Jack. - Puoi farlo vero?- Accarezzando la mano
della sua amica ora fredda.
-Non vedo perché no...- Si avvicina
al figlio con un sorriso finto stampato in faccia. Lo sguardo gli
cade sulla ragazza che ha ucciso solo qualche ora prima. Che casino.
Distende le dita e impone le mani sulle tempie della morta.
Una luce scaturisce dai palmi e un rumore bagnato anticipa un respira
affannoso e avido della resuscitata.
Ma è quando apre gli
occhi che accade, vede il volto di Lucifero, quei luminosi occhi
rossi. Gli occhi del suo assassino e si mette a strillare.
Come
se li avesse scatenati lei, tutti gli allarmi del Bunker scattano,
luci rosse si accendono e le protezioni magiche iniziano a vibrare
con un ronzio sempre più insistente.
-Che stai combinando?-
Domanda Dean desiderando intensamente di avere una lama capace di
uccidere il diavolo...
-Non sono io...- dice sinceramente il
diavolo.
La porta di spalanca e Mary strilla: -Il bunker è sotto
attacco.-
Poi la terra trema e i corridoi vengono invasi di
polvere. La porta del rifugio è saltata. Il nemico
è entrato.
Ad
oltrepassare la
soglia è proprio lui, Michele. Lama dell'arcangelo in pugno
e furia
nel cuore.
-LUCIFERO! DOVE SEI RAZZA DI IDIOTA?-
----------------------
Dovevano raggiungere il garage, il più
velocemente possibile. Sperando di riuscire a fuggire in tempo per
avvisare gli altri cacciatori.
-DOVEVI FARE UNA COSA SOLA! UNA!- la voce irata di Michele rimbalza fra le pareti dei corridoi del rifugio illuminato di rosso sangue.
-Di che parla?- Domanda Sam mentre con una mano
sulla bocca della ragazza ancora in piena crisi isterica cerca di
soffocare i suoi gemiti di paura mentre con occhi sbarrati continua a
fissare il diavolo.
-Non saprei...non so se hai notato ma mia
fratello è... come dire... pazzo?-
- SEI
SOLO UN BAMBINO
CAPRICCIOSO! LO SEI SEMPRE STATO. PER QUESTO NOSTRO PADRE NON POTEVA
FIDARSI DI TE-
E neppure io avrei dovuto sottintendeva.
-Via correte.- In fila il più velocemente più
possibile con Bobby e l'altra sopravvissuta coperti di uno strato di
polvere. sembravano la banda di scooby-doo che rincorrevano due finti
fantasmi.
Arrivati al garage però trovarono un bruttissima
notizia ad attenderli. L'auto di Mary era bloccata da un ammasso di
macerie, solo l'impala era sopravvissuta per qualche tipo di
benedizione o puro karma.
-A bordo, salite, salite. Mamma tu
guidi. Bobby avvisa tutti quelli che riesci che Michele è
qui.-
-Esattamente come pensate di farci stare tutti in quella
scatoletta?- Domanda il diavolo con sguardo dubbioso.
-Noi non
saliamo.- Gli risponde Dean mettendo la mano sulla portiera e
sbattendola. -Se ne vanno via i ragazzi, Bobby e nostra Madre. Tu
resti e lotti con noi.-
-Dean!Jack non c'è.- Con orrore tutti
quanti si rendono conto che Jack può essere andato solo in
un
posto...
-AVEVAMO UN ACCORDO! A ME QUESTO MONDO E TU PORTAVI VIA QUELL'ABOMINIO...e, come si dice? quando si parla del Diavolo o di suo figlio...
Ciao Jack!- Saluta Michele trovandosi la strada sbarrata dal Nephilim.
-Questa volta ti ucciderò... per tutte le persone
innocenti che hai massacrato. I miei amici...Per la mia famiglia. Io
ti ucciderò.- Jack sente il potere fluire all'interno delle
sue vene
con un'energia mai avuta prima. Alza il braccio e scaglia tutto il
potere di cui è capace contro il suo nemico.
L'agonia
strazia le membra del tramite dell'arcangelo Michele il sangue inizia
a bollire gli occhi a sanguinare. Prova ad avanzare e affondare la
lama che stringe in pugno ma le gambe gli crollano e si ritrova a
strisciare sul pavimento. La lama dell'arcangelo rotola e finisce ai
piedi di Lucifero.
-Bene, bene, bene. Chi l'avrebbe mai detto.
Ti fai fare il culo da un ragazzino fratello? - Michele alza gli
occhi per vedere attraverso gli occhi quasi opachi del suo tramite le
fattezze del diavolo che raccoglie la spada angelica e guardandolo
dall'alto in basso si gode la sua rivincita per quello che è
avvenuto nell'endworld.
-Lucifero...Sapevo che non dovevo fidarmi
di te...Mi hai detto come attraversare il portale per attirarmi in
una trappola. Dovevo capirlo...- Michele, o meglio il suo tramite si
trovò a tossire e sputare sangue. - Altrimenti avresti fatto
come ti
avevo detto di fare e avresti aspettato che si dimenticassero di
noi...-
-Che diavolo significa?- Domanda Dean sopraggiunto
assieme a Sam e Castiel.
-Il Mio geniale fratello qui voleva
spettare qualcosa come 50/70 anni restando invisibile, come ha fatto
negli ultimi 2000 anni, lasciando che invecchiaste che faceste un
branco di marmocchi, in pratica che i cacciatori si estinguessero di
"morte naturale"...- Alzando le mani per mimare le
virgolette - A quel punto lui e il suo esercito non avrebbero trovato
nessuna resistenza. Un colpo di stato pulito... Non ringraziatemi.-
Disse con falsa modestia.
-In questo momento vorrei spararti un
colpo in testa capace di ucciderti.- Risponde Sam sentendosi
derubato.
Sputando sangue Michele si mise a ridere: - Ma
dovevo sapere che avresti combinato un casino...come tuo solito...
hai ucciso quella ragazza e poi ti sei mostrato a Jack... quanto ci
hanno messo a capire che non eri passato da solo? mezzo secondo? -
Domandò sganciando la bomba nucleare che sapeva
avrebbe fatto
il suo dovere. Se doveva morire avrebbe portato più
distruzione e
sofferenza possibile prima di andarsene. Gli arcangeli non sanno cosa
sia il perdono. Ma sanno perfettamente cosa sia la furia divina.
Gli occhi di Jack divengono d'oro pulsante e prima che
Lucifero possa sputare una bugia il potere si impossessa di lui
costringendolo a dire la verità. Tutta la verità.
Di come aveva
ucciso la sua amica e di come gli era piaciuto. Nessun rimorso,
nessuna giustificazione, solo pura malvagità.
Jack si sente
male al pensiero di essere per metà quest'essere incapace di
amore,
perfino per il suo stesso figlio. Non era lui la sua famiglia. Sua
madre era la sua famiglia. Cas è la sua famiglia. Sam e Dean
sono la
sua famiglia. Non Lucifero.
Con sofferenza, dolore e rabbia
vibra un colpo di potere che fa traballare il mondo. Per questo
motivo nessuno dei suoi tre padri si trova abbastanza vicino o
stabile da intervenire quando il diavolo risponde squarciando la gola
con la spada angelica che ancora tiene in pugno. E dopo ne aspira la
grazia lasciandolo svuotato. Debole. Indifeso. Come a rallentatore
Jack lo vede tirare indietro il bracci armato e calare sul suo ventre
per pugnalarlo.
-NO- Sam è il più vicino e si lancia su i
due ma riesce solo ad aggrapparsi alla scia del varco di luce che
immediatamente scompare.
-Sam! Jack!- Ma come la luce, anche loro sono scomparsi.
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Sangue rosso dai riflessi dorati bagna il marmo del pavimento della chiesa.
-Jack, NO Jack!- Sam riesce ad accoglierlo fra le braccia quando il ragazzo perde l'equilibrio a causa del colpo e ne attutisce la caduta.
Fra le mani, immerso nelle carni fino a metà lama la spada angelica emana luce e scariche. Il sangue inizia ad inzuppare i vestiti filtrando fra il tessuto della camicia.
-Resisti, andrà tutto bene...andrà tutto bene. - aggiungendo la pressione delle sue mani sull'addome del ragazzo.
- Lo sai vero che l'arma con cui lo ho pugnalato è un'arma capace di uccidere un arcangelo?... pensi davvero che un misero....umano...visto che ora non ha più nessuna grazia, possa sopravvivere a un'arma di tale potere?- Sam non risponde fissando con rabbia omicida il diavolo dalla pozza di sangue che lentamente si sta allargando mentre Jack per la prima volta sperimenta il dolore bruciante della mortalità. -Ragazzi...che ottimismo!-
-Come hai potuto? è tuo
figlio!- Gli rinfaccia Sam.
-Vogliamo davvero parlare dei miei problemi con mio padre?....Vediamo: Mi ha messo in prigione dall'alba dei tempi, ha ordinato a mio fratello maggiore di uccidermi e poi è scappato con sua sorella da questo universo.... e senza nemmeno salutare...Se vogliamo proprio essere oggettivi, me la sono cavata meglio di lui al primo tentativo di paternità... Vogliamo parlare dei dinosauri? Ti dico solo che non è stato un meteorite a farli estinguere.-
----------------------
-Dove sono? Dove cazzo sono andati?- Con la testa sbattuta contro il muro Michele sa che a tenerlo è Dean Winchester solo perché le sue urla vengono subito sopra dalle mani che gli stringono la gola. Ormai il suo tramite è un rottame. Sta morendo.
-Lontano.- Riesce a biascicare vomitando saliva e sangue. -Troppo per raggiungerli con un'auto o con un altro mezzo umano. Non se vuoi arrivare in tempo per salvarli.-
-Ci deve essere un modo. Hai un fottutissimo esercito, no? Chiamalo, falli combattere. Cazzo. -
-Sono un bastardo ma non sono un generale che manda le proprie truppe al.... macello. Bisogna sapere scegliere le proprie battaglie. il mio tramite sta morendo. Mi ci vorrà tempo per trovarne un altro. Fino ad allora la morte degli angeli non mi porta nessun vantaggio strategico.- Gli occhi velati dell'arcangelo si spostano su quelli straordinariamente verdi di Dean come se potessero vedergli dentro nonostante la cecità.
Perché entrambi avevano capito chi avevano davanti:
Uno La spada di Michele,
il suo
tramite perfetto. Il più forte. Dean Winchester.
L'altro L'essere
celeste che già una volta aveva sconfitto Satana e che ora
poteva
arrivare in tempo a salvare Sam e Jack. L'arcangelo Michele.
-E se avessi la tua spada?- Quelle parole fanno male. Dean per gli angeli altro non è che un oggetto e prendendo in considerazione quell'idea anche lui ammette che è questa la verità. Era la pistola carica di suo padre e ora la spada di un fottutissimo Arcangelo. Non era mai stato un bambino ne una persona. Era l'ora di finirla con i desideri impossibili, i sogni di pace e di riposo. Sapeva come finiva la sua storia, l'aveva sempre saputo. Sulla lama di un coltello o sulla punta di un proiettile. Nessuno steccato bianco ne prato da falciare la domenica. Quindi ora basta. Era stanco. -Potresti batterlo?-
-Forse, ci sarebbe una possibilità.- Sotto la pelle
inizia a
brillare e bruciare i tessuti, gli restano forse un paio di minuti,
forse meno prima che la sua grazia faccia esplodere quell'involucro.
-Dean No.- Cas aveva ascoltato ammutolito mentre sotto
i suoi occhi la persona più importante della sua vita
crollava.
Occhi celesti e verdi si legano come troppe volte era successo in
quegli anni trascorsi trasmettendo un mondo di parole non dette: Non
così. Non ti arrendere. Non posso perderti.
-Non ho scelta
Cas. Ha Sam, e Jack. Non c'è altro modo.- Come un suicida
pronto a
buttarsi da un cornicione fissa il suo migliore amico sapendo che fra
i due non sarebbe stato lui a soffrire di più.
- C'è sempre un altro modo Dean, sei stato tu ad
insegnarmelo.- Mentre gli occhi lo supplicano "Combatti!"
E
grazie al suo angelo riesce a trovare in un angolo polveroso e
profondo della sua anima un briciolo di volontà e forza
necessaria a
sollevare un'ultima volta le armi e combattere quell'ultima
battaglia. -Va bene, ascoltami bene figlio di puttana se facciamo
questa cosa dietro il volante ci sono io. Tu sei il motore. Ma io
guido! Tutto chiaro? -
-Cristallino...- Il viso del tramite si
distorce e frantuma come quello di uno zombie quando prova a
sorridere. -E' il tuo turno ora...-
Dean prende un profondo
respiro mentre polvere e fiamme iniziano a ridurre in cenere il corpo
di fronte a lui. Era l'ora.
-Sì-
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-Lo sai, se estraessi quella lama, avresti una possibilità,
un unico colpo per uccidermi. Far fuori il diavolo. Non è
un'idea
allettante?- Lucifero in piedi a pochi metri di distanza dal suo
figlio morente allarga le braccia come a invitarlo a colpire -No? Bhe
effettivamente è un bel dilemma. quella lama blocca
l'emorragia se
la estraessi Jack morirebbe più velocemente di quanto quanto
non
stia già facendo. E tu gli vuoi bene...- Sorride crudele.
-Perciò
dimmi quando fra 30 secondi verrò lì a strapparti
il cuore dal
petto, cosa farai? Mi darai un pugno o farai morire dissanguato il
piccolo bastardo per salvarti la pelle?- Chiede il diavolo
poggiandosi alla finestra braccia incrociate prima di aggiunge. - Non
avere fretta hai altri 20 secondi per pensarci.-
Jack oramai
tremante per lo shock dovuto alla perdita di sangue guarda una delle
persone a cui vuole più bene al mondo, non
lascerà che muoia, mette
la mano sulla impugnatura ma subito la mano viscida di sangue di Sam
gli si poggia sopra e gli impedisce di estrarre la lama.
-Non
pensarci neppure.- Lo ammonisce Sam. - Siamo una famiglia.
Combattiamo insieme e... se dobbiamo morire, anche quello lo facciamo
insieme.- Sam sa che Jack sta morendo e nessuno lo può
curare ma non
estrarrà quel pugnale. Non può. Dean
arriverà. Cas arriverà.
Devono solo combattere fino all'arrivo della cavalleria. Deve
crederci oppure la parte di lui terrorizzata dal Diavolo
prenderà il
sopravvento e lo farà strillare terrorizzato come se non
fosse mai
uscito da quella gabbia.
-Vi voglio bene.- Singhiozza fra le
lacrime Jack. Ha capito che quelle sono le sue ultime parole in
questa vita. E' terrorizzato ma si sente amato.
-Vi prego mi
date il voltastomaco...- Lucifero si alza e lentamente si incammina
verso i due. - Tempo scaduto. Ora vi ammazzo. E poi inizierò
la mia
opera di ripopolamento. Che ve ne pare di draghi a tre teste che
sputano acido?-
Una forza invisibile gli si abbatte contro e
un secondo dopo si trova a sbattere sul fondo della chiesa.
Una
luce brillante dai riflessi azzurri accecante come l'esplosione di
una stella si spegne per rivelare la figura di Dean Winchester, con
l'ombra di enormi ali angeliche proiettate sulle porte d'ingresso
dell'edificio.
-Dean...- Mormora Sam.
-Michele. vedo
che hai trovato un passaggio...- commenta Lucifero spolverandosi i
vestiti.
Il nuovo arrivato avanza la seconda lama
dell'arcangelo in pugno, quella dell'endworld, quella che
già una
volta aveva ucciso il suo Lucifero. Poi sorridendo e facendo
l'occhiolino guarda Sam e Jack. - Ciao Sammy.- La speranza fiorisce
ancora nel petto di Sam. Lì dentro c'è suo
fratello. In qualche
modo ha preso il controllo su Michele.
-Porta fuori Jack. Qui me
ne occupo io.- Un cenno è tutto quello che gli serve per
sollevare
fra le braccia il ragazzo e cercando di non farlo soffrire dirigersi
verso la porta dell'edificio.
-Dean, che sorpresa. Ti facevo
più il tipo che sta sotto in una relazione. Sicuro di saper
gestire
la situazione?- Drogato di potere del nephilim non ha bisogno di una
lama per uccidere l'arcangelo ma questo suo fratello non lo sa e si
sente baldanzoso.
-Basta giochetti, abbiamo rimandato troppo
a lungo questo momento. Ovvero tu per terra con un bel paio di ali di
cenere.- Volare non era veramente volare era piegare lo spazio alla
propria volontà decidendo di essere in un punto piuttosto
che in un
altro. Lui e lucifero potevano essere contemporaneamente nello stesso
posto e dalle parti opposte dell'universo. Era come lottare
attraverso portali del teletrasporto. Paravi al vuoto mentre colpivi
alle tue spalle. Lanciavi la spada per poi prenderla con la stessa
mano qualche metro più avanti in un gioco di guardia e ladri
dove
solo un paio di colpi andavano a segno ma erano devastanti rompevano
ossa e laceravano carni che immediatamente iniziano a rimarginarsi.
Se le loro forze e abilità fossero state pari quella
battaglia
sarebbe potuta durare nei secoli dei secoli, fino alla fine del
tempo.
Ma le loro forze non si equivalevano. Lucifero stava
solo giocando. Come il gatto con il topo.
Fu un attimo, un
grado di inclinazione nel lancio della spada troppo in alto, e si
trovò disarmato. Ma invece di incalzarlo con la lama appena
rubata
Lucifero la conficca nell'altare di pietra miracolosamente
sopravvissuto al loro primo scambio di colpi.
-Che c'è sei
stanco? vuoi fare una pausa?-
-Oh Dean, ho sempre saputo che mi
avresti fatto divertire, ma ho cose più importanti da fare
che
perdere tempo a giocare con te.- L'attimo successivo la sua mano
è
chiusa contro la sua gola e la temperatura inizia salire nel suo
corpo come all'interno di un reattore nucleare. - Inoltre non mi
serve quello stuzzicadenti per farti fuori. Ho tutto il potere che mi
serve.-
Sam sta usando un candelabro di bronzo per spezzare
la catena che chiude l'ingresso della chiesa. Sente i rumori dietro
di lui ma continua a ripetersi di non guardare. Dove portare fuori
Jack che appoggiato alla parete respira ogni secondo sempre
più
piano. Ma poi sente lo scoppio della pietra quando la spada colpisce
l'altare. Si gira. Vede il diavolo con le mani attorno alla gola di
suo fratello e la luce uscire dagli occhi spalancati di Dean.
E allora non corse, Volò.
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Michele lotta con tutta la sua grazia e poi con tutta
l'energia dell'anima di Dean per combattere il potere che Satana gli
sta scaricando addosso. Se non finisce in pochi secondi,
sarà la
fine. E lui si rifiuta di morire. Quindi fa una cosa moralmente
sbagliata, persino per lui, inizia a bruciare le anime che ha
trasportato dal suo mondo. Ma è sufficiente.
La punta della
spada angelica trapassa il petto di suo fratello. Il dolore e il
potere cessano. Alle spalle del sue corpo scosso dagli spasmi Sam
Winchester ha una espressione di stupore gemella a quella del
Diavolo. Lo ha davvero ucciso.
Estrae la lama con un urlo
rabbioso e l'angelo caduto esplode disegnando a terra enormi ali
nere.
E' il silenzio assoluto ad avvolgerli.
Forse ha
dimenticato come si fa a respirare, o forse ha dimenticato come si fa
a sentire.
Non ci crede, è davvero morto?
-Hai ucciso il
Diavolo.- Sente le sue labbra muoversi il pensiero delle
parole
formarsi ma al suo orecchio c'è solo un enorme silenzio.
-Noi
abbiamo ucciso il diavolo, tu, io e.... Jack!- Sa che doveva essere
quello che aveva risposto l'altro essere umano perché il suo
corpo
nonostante le proteste dei muscoli e lo scricchiolare delle ossa si
mette in posizione eretta e inizia a correre verso il moribondo.
E
poi eccolo davanti a lui, l'abominio che l'aveva portato in quel
mondo, che aveva causato tutto questo. Il nephilim.
Sta morendo.
Vede le braccia allungarsi e le mani coprire la ferita. E poi un
comando lo colpisce come una frustata CURALO!
-No!- Sente la sua voce fredda come il ghiaccio rimbombare all'interno del suo tramite.
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Jack è pallido, le labbra ceree.
La vita lo sta abbandonando goccia dopo goccia. E Dean non
può fare
niente, se l'arcangelo si rifiuta di prestargli le sue
abilità
curative è finita. Game over. Nessuno l'avrebbe riportato
indietro
questa volta.
-Figlio di puttana, non era questo il nostro
accordo...- Urla Dean nella sua testa.
-E' un abominio, avrei dovuto abbatterlo nel momento stesso in cui ho posato lo sguardo su di lui.- Gli risponde Michele.
-Non lo è...è solo un ragazzo...- Gli occhi si stanno chiudendo. Sam piange ignaro del dialogo mentale che suo fratello e l'arcangelo stanno avendo a un passo da lui.
-Dean non mentirmi, sono dentro la tua testa...anche tu volevi ucciderlo.- Lo accusa Michele.
-Mi sbagliavo...ti prego...ok? ti sto supplicando! Non lasciare che muoia...- Dean sa che il sentimento che prova è disperazione. L'ha già provata stringendo a se il corpo senza vita di suo fratello Sam e se ci avesse riflettuto avrebbe capito che le decisioni prese in questi momenti non sono le più sagge.
-Cosa saresti disposto a fare?-
-Qualunque cosa...-
-Qualunque?-
-Sì-
Gli occhi di Dean brillano di azzurro e dalle mani
fuoriesce luce curativa, la pelle si rimargina il sangue svanisce,
Jack riapre gli occhi di scatto respirando affannosamente.
Sam
gioisce per un istante. Un brevissimo istante in cui si illude che
abbiano vinto.
Poi incrocia gli occhi ancora brillanti del
fratello. E sa che non è lui.
-Michele...- E' l'unica cosa che
riesce a mormorare sconvolto.
-Grazie per il vestito.- E con
quelle parole l'ultimo arcangelo e la spada svaniscono.
END
Ci rivediamo nella 14a stagione di Supernatural.
Nda Finale: In realtà ad oggi
non si sa ancora se la serie verrà rinnovata per la 14a
stagione, ma teniamo incrociate le dita. E se vi è piaciuto
quello che ho scritto o se avreste voluto che finisse diversamente
scrivetemi nei commenti.