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Autore: pikychan    09/06/2018    0 recensioni
Il viaggio di Ash, Lem, Clem e Serena a Kalos continua. I nostri eroi stanno per raggiungere la palestra di Fluxopoli, ma un Pokémon inaspettato si presenta sul loro cammino. Il Pokémon in questione pare essere molto famigliare ad Ash, ma per qualche strano motivo il ragazzo non riesce a ricordarsi perché. Per via della richiesta da parte di Clem e Serena di seguire il Pokémon, i nostri eroi si trovano a dover posticipare l'arrivo in città.
Fanfiction scritta sulla scia del ricordo di Pokémon DP, la generazione con cui sono cresciuta e che amo da sempre. Inutile dire che si tratta di una pearlshipping.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Clem, Lem, Lucinda, Serena
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Anime
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- Questa storia fa parte della serie 'Pokémon: Le mie fanficition sulla pearlshipping'
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Best (LOVE) Friend

Past remember

Nella regione di Kalos, in un bosco poco distante da Fluxopoli, un gruppo di amici sta percorrendo quei pochi metri che li separano dalla città.

Sono quattro: due ragazzi e una ragazza, poi c’è una bambina bionda che sicuramente è la sorellina minore di uno del gruppo.

Il ragazzo dalla carnagione un po’ più scura che indossa un cappello rosso sembra ansioso di arrivare in città. Nei suoi occhi si legge l’entusiasmo inconfondibile di chi non vede l’ora di affrontare una sfida.

«Andiamo, settima palestra arriviamo!» esclama il ragazzo alzando il braccio al cielo per poi cominciare a correre lasciando indietro gli altri.

Si chiama Ash Ketchum e sta viaggiando da anni con il solo scopo di diventare Maestro Pokémon.

Per ora sta viaggiando a Kalos insieme a Lem, Clem e Serena. Possiede già sei medaglie, ma deve conquistarne altre due per accedere alla tanto agognata Lega Pokémon.

«Aspettaci Ash!» si lamenta ragazza prendendo a correre a sua volta.

Serena è una Performer Pokémon. Ha iniziato a viaggiare quando ha saputo che Ash stava viaggiando a Kalos.

La storia è questa: i due si sono conosciuti da piccoli al campo estivo. Serena era caduta, così Ash l’aveva aiutata. Da quel momento la ragazza ha una cotta per lui e conserva gelosamente il fazzoletto che gli aveva dato quel giorno… o meglio, conservava. Quando ha raggiungo Ash gliel’ha restituito chiedendogli se si ricordava di lei. Tuttavia lui non si ricordava per niente, comunque Serena ha deciso ugualmente di viaggiare con lui - Lem e Clem - nella speranza di riuscire un giorno a dichiarargli i suoi veri sentimenti.

«Siete lenti, metteteci un po’ di brio!» scherza Ash voltandosi a un certo punto senza smettere di correre.

«Attento Ash!» grida poco dopo Serena.

L’Allenatore si volta confuso, ma non fa in tempo a fermarsi finendo per sbattere contro un albero.

L’impatto provoca una caduta istantanea.

«Ahi! Che botta...» si lamenta massaggiandosi la testa.

Da dietro l’albero spunta la testa di un Pokèmon che con un balzo salta fuori del tutto attirando l’attenzione del ragazzo.

«È un Buneary...» emette stupito ricordando di non averne visti finora a Kalos.

Buneary sorride facendo il suo verso per poi balzare via.

«Ash!» chiama Serena mentre lei e gli altri corrono verso di lui. «Va tutto bene?!» gli chiede agitata.

«Sì, tutto bene.» si sbriga a dire per poi tornare a guardare nella direzione presa dal Pokémon.

«Meno male...» sospira la ragazza sollevata.

Lem vede che l’amico è distratto da qualcosa, tuttavia non si spiega che cosa sia dal momento che nel punto che ha catturato la sua attenzione non c’è niente.

«Tutto bene Ash?» domanda non riferendosi esattamente al suo stato di salute.

«Credo di sì....» risponde senza però distogliere lo sguardo.

«Quello è un Buneary!» esclama Clem entusiasta vedendolo in lontananza.

«Lo conosci?» si stupisce l’Allenatore.

«Altro che, c’è ne sono parecchi in questa stagione.» spiega il l’amico al posto della sorellina.

Ash lo guarda per un momento, poi torna a guardare in avanti con aria pensosa.

«Io invece non ne ho mai visti prima!» esclama entusiasta Serena. «Ho un’idea, perchè non lo seguiamo?» propone alzando l’indice.

«Eh?!» emette Ash voltandosi immediatamente. «La mia medaglia...» continua lasciando cadere la testa in avanti sconfitto.

«Non fare così Ash, è solo una piccola deviazione...» cerca di tirargli su il morale Lem con un sorriso sforzato.

«Allora andiamo!» esclama la più piccola del gruppo cominciando a correre.

«Andiamo!» le fa eco Serena seguendola a ruota.

Il ragazzo biondo invece aspetta che l’amico si riprenda. Purtroppo quando Ash ha un piano preciso e viene stravolto è difficile fargli tornare il buonumore.

«Su Ash, dobbiamo andare anche noi.» lo avverte Lem.

«Uff, perchè le ragazze riescono sempre ad ottenere quello che vogliono?» domanda lamentarsi tra sé e sé.

«Uhm...» emette l’amico pensandoci su seriamente. «Credo sia per il loro carisma naturale.» conclude poi.

A quel punto Ash rialza la testa deciso.

«Va bene, andiamo anche noi.» dice.

I due si incamminano, però decidono di prendersela comoda. Dopotutto quelle davvero interessate sono Serena e Clem.

«Sai, quel Buneary mi ha fatto tornare in mente una cosa.» dice Ash quasi subito.

«Dici davvero?».

«Sì!» esclama convinto. «Uhm… cos’era?» pensa ad alta voce.

L’Allenatore incrocia le braccia sovrappensiero. Nel profondo sa cos’è, per questo si meraviglia tanto di non riuscire a ricordarselo! È come se l’avesse sulla punta della lingua!

Gli fa una tale rabbia...

«Vedrai che ti tornerà in mente.» cerca di rassicurarlo l’altro vedendo la sua reazione di rabbia verso sé stesso.

Mentre i due continuano a camminare spunta di nuovo davanti a loro Buneary, così si fermano confusi.

«È ancora lui!» esclama subito Ash.

Il Pokémon sorride e fa un occhiolino indirizzato a Pikachu, poi balza di nuovo via.

«Pika pika...» emette il Pokémon confuso dalla spalla del suo Allenatore.

«Ash, sicuro di non conoscerlo?» gli chiede Lem a questo punto.

«Uhm...» emette ancora pensoso. «Tutto questo mi ricorda qualcosa...»

Lem fa un sorriso imbarazzato che l’amico non può vedere a causa degli occhi chiusi, poi all’improvviso un’ombra si posa su di loro attirando la sua attenzione. Guarda in cielo e vede l’inconfondibile mongolfiera del Team Rocket.

«Ash, guarda!» esclama indicandola.

«Eh?» apre gli occhi. «Il Team Rocket?!» esclama sorpreso.

«Buneary!?» chiama una voce femminile che si avvicina sempre di più.

La voce risuona talmente familiare nella testa di Ash che si volta sorpreso a guardare imbambolato.

La ragazza sbatte contro l’Allenatore, così tutti e due finiscono a terra.

«Cosa, Ash?...!» si lascia sfuggire la ragazza.

Ash la guarda completamente spiazzato, dalla sorpresa non riesce più a muoversi… non può credere che Lucinda sia veramente lì!

«Ash?» lo richiama lei dopo un po’ non avendo ricevuto alcuna risposta.

«Quindi voi due vi conoscete?» prendere parola Lem.

Lucinda rialza in piedi e vede Lem, così decide di presentarsi.

«Ciao, io sono Lucinda.»

«Lucinda? Ma come puoi essere qui!?» esclama Ash, a scoppio ritardato, dopo essersi alzato.

«Finalmente!» si lascia scappare scocciata. «Cosa intendi con come puoi essere qui?!» continua offesa.

«Intendevo… cosa ci fai qui?» si corregge tornando a calmarsi.

«Sono in esplorazione.» spiega orgogliosamente. «Ma ora non ho tempo, il Team Rocket mi dà la caccia e io non riesco a trovare Buneary!»

«Ecco! Lo dicevo che era troppo familiare!» dice entusiasta Ash.

Lucinda intanto si rimette a correre e quando Ash se ne accorge è già a metà strada.

«Ehy, aspetta!» esclama cominciando a correre nella speranza di raggiungerla.

«Ash aspetta!» gli fa eco l’altro seguendolo.

Intanto in cielo Jessie sta controllando la situazione nel bosco, mentre James sta leggendo attentamente un libro.

«È impossibile! Dove si sono cacciati?!» strilla Jessie. «È tutta colpa tua che sprechi tempo sui libri!» si volta verso il ragazzo.

«Mia?! Sto ancora studiando il copione per la prossima scena!» si difende James.

«Volete finirla? Per questa storia non è stato scritto un copione, lo volete capire?» spiega Meowth con le braccia conserte.

I due si guardano confusi e tornano a guardare il Pokèmon.

«E allora come facciamo scusa?» prende parola la ragazza del trio.

«Non ci resta che improvvisare.» risponde Meowth.

«Ma io non sono bravo in queste cose.» commenta James demoralizzato. «E poi noi siamo solo dei personaggi animati, se non ci dicono cosa fare non possiamo fare niente.»

«Tranquilli, se sapremmo ispirare l’autore con la nostra presenza sicuramente ci dirà che fare.» tranquillizza ancora il Pokèmon a braccia conserte con aria orgogliosa.

«Team Rocket, ridatemi Buneary!» esclama Lucinda dal basso.

«Visto?» dice Meowth interrogativo.

Jessie e James si affacciano furtivamente alla mongolfiera per non farsi vedere.

«Sì, ma quella è la bamboccia di Sinnoh, possibile che ancora oggi ci sia qualcuno che la citi nelle sue storie?» domanda stupito James affacciandosi.

«Beh, bisogna ammettere che ai tempi di Sinnoh eravamo molto popolari.» commenta Jessie.

«Comunque sia adesso sappiamo quello che dobbiamo fare.» si intromette nuovamente Meowth.

«Giusto! La pagina comincia a prendere forma!» esclama il ragazzo entusiasta.

«Che vi avevo detto?» incrocia le braccia orgogliosamente il Pokèmon.

«Si può sapere che sciocchezze state dicendo?! Ridatemi Buneary!» urla spazientita Lucinda.

«Non l’abbiamo ancora catturato bamboccia!» esclama James.

«E anche se ce l’avessimo non te lo ridaremmo.» aggiunge Jessie.

Intanto nel bosco il Pokèmon balza fuori da un cespuglio e salta in braccio alla padroncina.

«Buneary!» emette lei entusiasta.

«Eccolo!» dice Meowth.

«È saltato fuori!» gli fa eco l’amico.

«Cosa dice il copione?!» chiede Jessie ansiosa.

James sfoglia il libro. «Dunque, non ne sono sicuro, ma a questo punto liberiamo la Manona Meccanica!».

«E sia!» approva la ragazza.

«Sganciamo la mano!» annuncia Meowth premendo un pulsante rosso su un telecomando.

La mano si allunga veloce verso Lucinda e Buneary.

La ragazza cerca di schivare tutta le sue mosse, ma a un certo punto si ritrova completamente bloccata.

«Pikachu, usa fulmine!» si sente ordinare.

Il fulmine invade la mano e l’intero Team Rocket riceve una potente scarica elettrica.

«Ma come è possibile!» strilla Jessie.

«Sarebbe più strano il contrario, la mano è fatta di metallo!» spiega il Pokèmon.

James indica con il dito un punto della pagina dove viene spiegato. «In effetti qua c’è scritto...».  

«E non potevi dirlo subito!?» gli urla in faccia la ragazza.

«E secondo te sarebbe cambiato qualcosa?!» le tiene testa l’altro.

Ash corre da Lucinda per accertarsi che stia bene.

«Ash!» esclama sorpresa e felice. «Mi hai seguito?»

«Certo, non potevo lasciarti andare così.» dice lui ovvio.

«Ash…! Ragazzi....!» si trascina Lem per la fatica.

«Lucinda, vai con Lem!» ordina il ragazzo serio.

Lucinda lo guarda altrettanto seria e fa cenno di sì con la testa.

«Andiamo Lem!» esclama correndo da lui.

I due corrono fino ad essere al sicuro, ma poco dopo la distanza si allunga a causa della stanchezza di Lem. Il ragazzo infatti si ferma e si piega sulle ginocchia col fiatone.

«Tutto bene?» chiede Lucinda voltandosi a guardarlo.

Il ragazzo anche se avrebbe voluto non riesce a rispondere per via del fiatone, così Lucinda decide di avvicinarsi.

«Ti porti dietro troppe cose.» gli fa notare dal momento che sulla schiena ha uno zaino che ha tutta l’aria di essere pesantissimo. «Va meglio?» domanda anche se vede che la situazione non è molto cambiata.

«Scusami, ti sto rallentando...» rialza la testa in imbarazzo.

Lucinda fa cenno di no con la testa.

«Non ci pensare, andiamo solo di passo.» dice comprensiva.

I due ricominciano a camminare, ma stavolta senza fretta.

«Scusa ancora...» dice Lem ancora un po’ a disagio.

«Ti ho detto di non preoccuparti!» dice lei un po’ spazientita. «Piuttosto, dove stiamo andando esattamente?» chiede tornando del tutto calma.

«Da Clem e Serena.» risponde Lem.

L’espressione della ragazza si fa da subito curiosa.

«E chi sono?»

«Clem è mia sorella minore e Serena è un’amica.» spiega.

«Un’amica?» ripete sospettosa.

Il ragazzo diventa rosso dall’imbarazzo.

«C-certo! Viaggiamo tutti insieme!» esclama nel panico.

«Ah, capisco.» dice.

Stranamente ora si sente triste, non capisce nemmeno lei bene il perché. Forse è solo nostalgia, ma quelle parole sono bastate a farla sentire inutile.

«Tutto bene?»

«Sì, è solo che una volta eravamo io e Brock a viaggiare con Ash.» dice sorridendo in modo forzato.

Lem non nasconde la sua confusione, Ash non aveva mai detto loro di aver già viaggiato prima. Un po’ lo immaginava, ma era convinto che nel caso avesse sempre viaggiato da solo. Quindi che ora Lucinda gli abbia detto come stanno realmente la cose gli fa strano. Ha sempre visto Ash come un Allenatore forte e indipendente che non ha bisogno di niente e di nessuno… a questo punto si chiede se davvero sia così dal momento che Lucinda sembra essere molto legata a lui.

«Brock è un nostro caro amico, preparava dei pranzi eccezionali.» aggiunge ormai impressa nei ricordi.

Lucinda e Lem arrivano davanti a una siepe con un grosso buco al centro che dà su un prato fiorito. Si fermano un attimo ad ammirare il posto, ma non passa molto tempo prima che una bambina bionda si avvicini a loro.

«Finalmente fratellone!» esclama spazientita.

«Che succede?» arriva Serena dalle loro spalle. «Dov’è Ash?» continua in ansia.

Serena si accorge di Lucinda e non può fare a meno di sgranare gli occhi.

«Chi sei?» domanda Clem.

«Ciao, mi chiamo Lucinda.» si presenta sorridendo.

La bambina la guarda sgranando gli occhi, prova un po’ di soggezione davanti a una persona così sorridente.

«Lucinda è un’amica di Ash, l’abbiamo incontrata poco fa.» prende parola il ragazzo.

Clem nota il Buneary tra le braccia della Coordinatrice e subito i suoi occhi iniziano a brillare.

«Che carino!» esclama.

«Quindi era il tuo Buneary?» emette stupita Serena.

«Posso accarezzarlo?» chiede la piccola Clem avvicinandosi.

«Certo.» acconsente Lucinda dandole il Pokémon in braccio.

«Quindi… sei un’amica di Ash?» chiede invece un po’ timorosa la ragazza.

Questa storia non le piace… un’amica di qui non sapeva neanche l’esistenza è un fattore che non aveva considerato… forse però tutto sommato non ha poi da preoccuparsi più di tanto, se Ash non ha mai parlato di lei significa che non la reputa così importante, no?

«Sì, ci siamo conosciuti a Sinnoh.» sorride.

Comunque Serena non si sente affatto tranquilla, la presenza di Lucinda la mette estremamente a disagio.

Sembra proprio il tipo di ragazza che potrebbe piacere ad Ash: loquace, viaggiatrice… insomma, una grande minaccia.

«E Ash dov’è finito?» prende parola Clem.

«Sta lottando con il Team Rocket.» spiega il fratello.

«Come? Lo avete lasciato da solo?!» esclama Serena preoccupata.

«Ci ha detto lui di andarcene...» spiega il ragazzo biondo.

«Io vado a cercarlo!» avverte Lucinda prima di cominciare ad andare.

«Aspetta!» esclama Serena appositamente forte per fermarla.

La ragazza si ferma all’istante confusa.

«Perchè?»

Segue un momento di silenzio.

In realtà Serena non vuole dirle niente, lei vuole solo che non torni da Ash. Non ha paura di ammetterlo a se stessa. È egoista, ma davvero non vuole. Non vuole perdere Ash...

«S-stai dicendo che Ash non riesce a cavarsela da solo?...» chiede cercando di mantenere un tono provocatorio.

La ragazza dagli occhi blu continua a guardarla confusa, perché fermarla per una sciocchezza del genere? Dovrebbe arrabbiarsi come una furia perchè non ha capito niente? No, sa che non pensa davvero quello che ha detto...

«Ehy ragazzi!» esclama Ash arrivando da loro.

«Ash!» esclama Serena correndo da lui.

Anche gli altri corrono, ma Lucinda no. È ancora impressa nei suoi pensieri e a dirla tutta anche un po’ offesa… ha la sensazione di non essere molto simpatica a Serena...

«Come stai?!» domanda Serena ancora preoccupata.

«Benissimo, non dovete preoccuparvi.» rassicura. «Allora Lucinda, come ti trovi a Kalos?» chiede andando verso di lei.

«Tutto bene fino adesso!» si riprende. «Ho un sacco di posti da visitare e poco tempo.»

«Se vuoi posso farti da guida.» propone.

«Tu? Ma se anche tu sei in viaggio...» lo prende in giro con aria scherzosa.

«Ehy...» emette lui un po’ offeso.

«Sì Lucinda! Potresti venire con noi!» si intromette Clem.

«Io non penso sia una buona idea...» si lascia volontariamente sfuggire Serena.

Tutti la guardano confusi.

«Perché?» chiede poi l’Allenatore.

«Beh, Lucinda vorrà sicuramente visitare i posti migliori di Kalos… noi invece stiamo andando alla palestra...» si inventa per non far brutta figura.

«Grazie Serena, è gentile da parte tua preoccuparti tanto.» le sorride sinceramente Lucinda.

In realtà sa bene che Serena non la vuole tra i piedi, ma preferisce non farci caso… o meglio, non farlo notare agli amici, perché… perché lei è fatta così! Non vuole discussioni o litigi inutili. Vorrebbe solo poter essere amica di tutti loro.

«No Lucinda, vieni con noi!» la supplica la piccola Clem andando verso di lei a braccia aperte e abbracciandola.

«Su Clem, non fare i capricci!» la rimprovera il fratello.

Lucinda si abbassa sulle ginocchia per guardarla meglio.

«Clem, ti prometto che ci rivedremo ancora prima che io riparta.» le sorride accarezzandole la testa.

«Quindi non vieni con noi?» chiede Ash deluso.

«No.» risponde alzandosi. «Vado a visitare ancora un po’ Kalos.»

«Mi mancherai...» dice l’Allenatore con un filo di voce e la testa abbassata.

Si potrebbe pensare abbia abbassato la voce per l’imbarazzo, ma conoscendolo per lui è una cosa normale fare un commento del genere così alla leggera.

«Su Ash, non farla tragica, come hai fatto senza di me per tutto questo tempo?» scherza lei.

Infatti Lucinda l’ha capito subito che Ash non intende chissà cosa. Sicuramente presto si distrarrà e non si ricorderà neanche più che si sono rivisti.

«Buona fortuna Lucinda!» augura la bambina quasi in lacrime.

«Grazie Clem.» sorride tornando a guardarla. «Su Ash! Vinci tutte le medaglie e ci rivedremo alla Lega!» aggiunge rivolgendosi di nuovo a lui.

Il ragazzo rialza la testa sgranando gli occhi.

«Davvero verrai a vedermi?!» esclama stupito.

«Naturale, non deludermi quindi.» dice orgogliosamente lei a testa alta.

«Non ti deluderò!» assicura entusiasta.

«Ciao Lucinda!» saluta Serena con la mano.

«Abbi cura di te!» le fa eco Lem.

La ragazza li guarda accennando un sorriso e dopo averli salutati con la mano riparte.

Un po’ le è dispiaciuto lasciare di nuovo Ash. Una parte di lei vorrebbe restare, ma l’altra al contrario non vede l’ora di partire e vedere posti nuovi.

Dopotutto ha aspettato Ash per quanto? Cinque anni? Sei? Forse anche di più.

Adesso tocca a lei farsi aspettare, o meglio, non ha intenzione di farsi desiderare o cose del genere. Semplicemente ha capito che per il momento preferisce visitare nuovi posti per la regione di Kalos.

Poi si rivedranno alla Lega Pokémon, gliel’ha promesso. Quindi senza rimpianti può dire che riparte.

Verso nuove avventure.

 
  
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