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Autore: _Akimi    09/06/2018    0 recensioni
[APH Rarepairs Event da Tumblr - 7 giorni, 7 coppie diverse.]
I. Portogallo/Giappone - 1543, first meeting
II. Turchia/Svezia - 2018, cooking
III. nyo!Cina/nyo!Nord Corea - 2018, domestic
IV. Camerun/Prussia - 2018, Holiday!AU
V. India/nyo!Inghilterra - 2018, Rainy
VI. nyo!Cuba/nyo!USA - 2018, Day out
VII. Francia/nyo!Russia - 1900, Formal
"Sono pochi passi a dividerli, ma Anya si sente civettuola questa sera e nell'allungare il braccio verso l'altro, chiede silenziosamente un baciamano che ha visto spesso fare al francese davanti ad altri paesi.
Non si sente gelosa – no, la grande Russia non può esserlo -, ma spera di avere un posto privilegiato nello sconfinato cuore di Francis, un sentimento a legare le due nazioni non solo politicamente.
«Anne, tutto ciò che ho da offrirti è intorno a te, spero sia sufficiente.»"
Genere: Malinconico, Sentimentale, Storico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Yaoi, Yuri | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate
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«I love you enough now. What do you want to do? Ruin me?»
«Yes. I want to ruin you.»
«Good,» I said. «That's what I want too.»

Ernest Hemingway – Addio alle armi


Le strade sono piene di vita, a La Habana, anche se il tempo sembra essersi fermato da anni.
È esuberanza e entusiasmo nel medesimo luogo, ma anche superstizione e vigore, minuscole peculiarità disperse in ogni piccolo sasso, in ogni naturale sorriso dell'incantevole capitale.
I visi delle persone ricordano giorni alla quale Amelia non pensa da anni, un vuoto costante che si porta dentro di sé per una serie di motivi diversi che la rendono capricciosamente orgogliosa della sua patria, benché non manchi mai un briciolo di imbarazzo nel ricordare gli errori commessi.

L'Havana è un posto maledetto - per la Santeria, direbbero i cubani-, ma Stati Uniti si è sempre reputata immune a qualsiasi pericolo proveniente da questa piccola, solitaria isola dei Caraibi.
L'Havana è un posto maledetto, sì, ma preserva un funesto fascino che le fa ancora tremare le ginocchia, obbligandola a nascondere un vulnerabile sguardo dietro alla montatura dei suoi Rayban.
Non le servirebbe la vista per riconoscere gli incroci e le piazze del paese; è sufficiente il ciacolare dei passanti, il delizioso profumo delle chicharritas o il malessere che prova attraversando Plaza de la Revolución.
Pensa a Che Guevara e Castro, ormai lontani dalla loro nazione da anni, ma è ancora combattuta perché questa terra le ricorda il segno di un suo fallimento, oltre all'odio che è costretta a provare per volere delle alte sfere.


Non dovrebbe neppure essere qui, eppure il suo orgoglio a stelle e strisce muta forma non appena il ritmo frenetico dell'Havana scompare, sostituito dalla tranquillità di un anonimo villaggio a dieci chilometri di distanza.
Si ritrova in un posto appartato quasi per caso; un senso di trepidazione ha la meglio su di lei perché spera di non essere l'unica a ricordarsi di questo luogo e, forse scioccamente, anela ad un incontro che non dovrebbe emozionarla così tanto.
Eppure, i suoi occhi celesti si poggiano proprio su una delle colonne della graziosa abitazione e riconosce i lineamenti di Cuba, anche se sono passati anni dall'ultima volta che si sono incontrate.
La riconosce perché Yadira si volta e sì, osserva proprio lei, con quel suo sorriso sarcastico che Amelia fatica ad affrontare, tentata ad abbassare lo sguardo.
Non sa cosa dirle, come parlarle - dovrebbe schernirla come accade quando la politica le divide, ma vi è un qualcosa di poetico, nell'aria, che nessuna delle due vuole incrinare.

Così, ripongono la loro superbia in uno spazio riservato delle loro menti; Cuba la accoglie come se fosse una semplice turista in visita, ma Amelia lo sa – lo capisce dai suoi occhi – che vi sono ben altre cose che vorrebbe dirle.
«Ti piace ancora Ernest, allora?»
Parla per prima, sorride, persino, nel vedere tra le mani di Cuba uno sgualcito "Il vecchio e il mare" – un insieme di pagine che la rende ancora più fiera delle proprie origini.
«Più di uno, a dire il vero,» Yadira richiude il libro e lo nasconde come se vi fosse qualcosa per cui vergognarsene; «Sei troppo lontana da casa per esserti semplicemente persa, cosa ti porta qui?»
Lo domanda pacata, senza diffidenza o rabbia a macchiarle il tono di voce; è sorpresa, ma non infastidita – una novità che porta il cuore di Amelia a battere più veloce del solito.
«Ricordi. E volevo dimenticarmi dei problemi, sai, con il mondo.»
Stati Uniti mostra una sua debolezza, un'indecisione che dovrebbe allettare molto l'altra, ma si trattiene – stranamente – dall'attaccarla come farebbe in qualsiasi differente occasione.
Forse perché sono sole, nessun governo di mezzo ad aizzarle contro e, per una volta soltanto, non vogliono perdersi l'occasione di ricordare una delle poche cose che le ha avvicinate per tanto tempo.

«Dopotutto, ogni giorno è un nuovo giorno.»
Yadira bisbiglia cordiale, una dolce gentilezza che non le s'addice, ma Amelia non può che sorriderle, occupando finalmente un piccolo spazio al suo fianco.
«Spero che questo duri almeno un poco di più.»


 
Note:
Hemingway è stato a Cuba per diversi anni, dove comprò una casa, appunto, visitabile tutt'oggi; scrisse lì Il vecchio e il mare - la citazione "Ogni giorno è un nuovo giorno" è presa da questo romanzo.
Fidel Castro disse che Hemingway era il suo autore preferito.

 
  
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