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Autore: Hana_Weasley    12/06/2018    0 recensioni
Yoongi non amava le fiere del fumetto, erano piene di gente lasciate allo sbaraglio e urlanti.
Yoongi non amava neppure i cosplay, era una persona riservata e non amava stare al centro dell'attenzione.
Yoongi certamente non si immaginava di venire trascinato dai suoi amici ad una di quelle fiere né di dover traverstirsi da Saw ma quello che forse meno immaginava era di potersi prendere una cotta per un'entusiasta cosplayer.
[TAEGI]
Genere: Commedia, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi, Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Un po' tutti
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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I'm baaaack e questa volta con la Taegi! Non sapete davvero da quanto tempo volessi scrivere su di loro ma mi sono ritrovata sempre a rimandare, fino a quando non ho avuto l'idea per qesta storia, tratta da una storia semi-vera lol. 
E tra l'altro questa è una storia completamente fluff, era da davvero troppo che non scrivevo storie senza angst, quindi godetevela!
Purtroppo la storia non è betata quindi potreste trovare degli errori qua e là, in caso fatemelo sapere e cercherò di correggere il prima possibile!
Buona lettura!




 
COSPLAY MY LOVE






 
Yoongi giurò su se stesso che quella sarebbe stato l’ultima volta che avrebbe acconsentito alle richieste dei suoi amici, quello era poco ma sicuro.
Li adorava ma ogni volta se ne uscivano con le idee più idiote e trascinavano dentro pure lui, controvoglia.
Aveva lasciato correre quando lo avevano convinto a fare quella stupida challenge sul canale Youtube di Hoseok, aveva lasciato correre anche quando Namjoon lo aveva convinto ad accompagnarlo a quel noioso convegno sulla filosofia occidentale, infine, era anche stato zitto quella mattina, quando i due ragazzi e Seokjin si erano presentati alla sua porta dicendo di aver comprato il suo vestito.
“Vestito per cosa, esattamente?” chiese Yoongi avendo uno strano presentimento.
“Dovresti saperlo visto che ne parliamo da settimane, disgraziato!” ribatté Seokjin, fingendosi più infastidito di quanto non fosse.
“Parlate così tanto e di così tanti argomenti che ormai il mio cervello si sconnette da solo, hyung.” Rispose onestamente.
Seokjin fece un’espressione indignata ma che agli occhi del minore parve solo incredibilmente comica.
“Parliamo della fiera del fumetto, hyung.” Gli disse pacatamente Namjoon.
“Tsk, lo sapete che queste cose non fanno per me, men che meno fare cosplay. Scordatevelo.”
“Ma hyung, abbiamo organizzato un gruppo di villains e ci serve una persona che faccia Saw!” ribatté Hoseok.
Saw?! Perché mai dovrei fare Saw?!”
“Vedila così, Yoongles, sarai coperto dalla testa ai piedi e incuterai timore, saranno pochi quelli ad avvicinarsi.”
“Ugh. Non so neppure come impersonare un cosplay, non ne ho mai fatti.”
“Oh hyung, penso che quello sia l’ultimo dei tuoi problemi, ti ci vedo molto bene da Saw. Entrambi un po’ folli e con istinti omicidi!” gli disse Hoseok, dandogli una pacca sulla spalla.
Ehi!
 
Quindi, Yoongi era rimasto incastrato nei piani dei suoi amici per l’ennesima volta. Fantastico.
Non è che Yoongi odiasse le fiere del fumetto, semplicemente riteneva fossero posti con un alto tasso di individui ossessionati da qualcosa – che fosse un film, un videogioco o un manga – e Yoongi non sarebbe mai stato pronto per essere accerchiato da un’orda di persone lasciate a pascolare per i corridoi dell’esposizione come fossero un branco di pecore e per le urla e starnazzi. Era semplicemente troppo.
E l’idea di doversi anche mettere in cosplay lo agitava ancora di più, se doveva essere sincero. Yoongi era una persona riservata e mai e poi mai avrebbe voluto attirare l’attenzione di sconosciuti su di sé. Non voleva che la gente si avvicinasse e cominciasse a parlargli con una confidenza che mai gli avrebbe dato in altre occasioni e non voleva che le persone gli facessero foto. Ma ormai il ragazzo aveva dato la sua parola e quindi sarebbe stato costretto anche a fare quello.
Il ragazzo sospirò; sarebbe stata una lunga giornata.
 
Il weekend arrivò più in fretta di quanto Yoongi desiderasse.
Yoongi avrebbe preferito vestirsi in fiera perché mai e poi mai avrebbe potuto prendere la metropolitana travestito in quel modo, ma naturalmente i suoi amici avevano avuto da ridire anche su quello.
“Appena arriviamo abbiamo immediatamente le foto con il gruppo da fare, non possiamo ritardare!” gli era stato detto.
E ancora, “Di cosa ti lamenti tu che devi indossare una maschera, siamo noi quelli che verremo riconosciuti!” aveva rimbeccato Seokjin.
Yoongi aveva sospirato, come stava facendo spesso in quei giorni, preferendo non ricordare agli amici che anche Hoseok avrebbe dovuto indossare una maschera e aveva alla fine acconsentito a vestirsi a casa.
In quel momento, quindi, il giovane si trovava nella sua stanza mentre si guardava allo specchio dubbioso, sistemandosi il papillon rosso e desiderando come non mai di potersi nascondere sotto le coperte del suo letto.
Era ridicolo.
Non era fatto per i cosplay, non era fatto per le fiere del fumetto e non era fatto per socializzare.
Qualcuno bussò alla sua porta e Seokjin fece capolino nella sua stanza indossando un completo elegante marrone che si andava ad abbinare al colore dei suoi capelli.
“E tu da cosa saresti vestito?” chiese Yoongi. Era convinto dovessero interpretare dei supercattivi ma Seokjin sembrava solo un ricco aristocratico, niente di troppo distante dalla realtà, a dirla tutta.
“Ma è ovvio, sono Light Yagami!” rispose il maggiore, atteggiandosi.
“Chi?”
“Light Yagami, il protagonista di Death Note!”
“Ah, quel Light Yagami…”
“Mi ferisce la tua scarsa conoscenza di un simile capolavoro, Yoongi! Comunque ero venuto a chiederti se fossi pronto ma suppongo di sì, osservandoti. Ti dona proprio il costume di Saw.” Gli disse, e Yoongi non seppe dire se fosse sarcastico o meno.
Uscirono in soggiorno, trovandosi faccia a faccia con gli altri due ragazzi che stavano controllando le notifiche sul loro telefono.
Yoongi riconobbe subito il vestito di Hoseok, era vestito tutto in nero e ad una mano teneva una maschera di metallo mentre nell’altra una spada laser, era chiaramente Darth Vader.
Namjoon invece portava un completo verde e nero ma Yoongi appena vide la lunga parrucca nera che aveva indosso per impersonare Loki cominciò a ridere. Pensandoci meglio era davvero fortunato a dover indossare una maschera.
“Non ridere di me, hyung…” borbottò il ragazzo.
I quattro uscirono di casa attirando non pochi sguardi per tutto il tragitto che li divideva dalla fiera. Durante il viaggio in metro c’era stato anche qualche passeggero a chiedere di fare una foto.
Alla fine arrivarono sani e salvi al luogo dell’esposizione ed entrando tutti cominciarono a sentirsi meno tesi e decisamente più a loro agio nei loro costumi. Tutti tranne Yoongi, naturalmente, che cominciò ad avvertire ansia solo in quel momento.
C’era troppa gente, avrebbe soffocato dentro quel costume e troppe persone gli si sarebbero avvicinate.
Sentì una mano posarsi sulla sua spalla e riconobbe immediatamente il tocco di Namjoon. “Pronto?” gli chiese.
No, non lo era. Non lo era per niente. Ma Yoongi annuì e si lasciò trascinare dall’amico, sperando silenziosamente che quella giornata finisse in fretta.
 
Ad aspettarli al luogo di incontro vi era un fotografo ed alcuni degli altri cosplayer che avrebbero fatto parte del gruppo di villains. Alcuni Yoongi li riconobbe facilmente come Voldemort, Joker, Crudelia de Mon o Yzma, per altri invece chiese aiuto ai suoi amici.
Quando tutto il gruppo – una ventina di persone – si fu raggruppato, procedettero a fare le foto. Fortunatamente Yoongi non dovette preoccuparsi di trovare una particolare posa o di mimare un’espressione del personaggio. Aveva la maschera sul volto che faceva il suo lavoro e non aveva alcuna posa particolare da fare, tranne che mostrare la sua motosega.
Quando, dopo una mezz’oretta, finirono di scattare le foto, Yoongi sospirò di sollievo. Il ragazzo era già stanco e avrebbe volentieri voluto sedersi su una panchina e non rialzarsi più ma sapeva che gli altri ragazzi ci tenevano a fare un giro per la fiera quindi si fece forza e cominciò a seguirli, prestando poca attenzione agli stand che lo circondavano e cercando di ascoltare quello che i suoi amici stavano dicendo. Qua e là qualcuno lo fermava per una foto che Yoongi concedeva arreso o semplicemente lo puntava con il dito, richiamando l’attenzione dell’amico oppure si divertiva a salutarlo.
 
Un’ora dopo Yoongi era arrivato al massimo della sopportazione. I suoi amici dovettero accorgersene perché poco dopo si ritrovarono in un’area della fiera circondata da verde. Poco più avanti c’era un chioschetto e uno dei suoi tavolini era occupato da alcuni ragazzi che ridevano tra loro mentre accanto a dove si erano posizionati loro vi era uno scivolo e due altalene, probabilmente messe a disposizione per i bambini che sarebbero andati in fiera.
“Volete qualcosa da bere?” chiese Seokjin.
“Una Sprite!” chiese immediatamente Hoseok, mentre Namjoon e Yoongi si limitarono a chiedere una Coca Cola. Seokjin si avviò al chioschetto lasciando i tre ragazzi da soli.
“Allora Yoongi hyung, come si sta rivelando questa esperienza?” gli chiese Hoseok.
Yoongi borbottò qualcosa di incomprensibile. Non lo sapeva neppure lui in realtà, era sicuro fosse divertente per persone a cui piaceva ma Yoongi era altrettanto sicuro di non essere proprio un tipo da cosplay.
“Lascialo stare, Hoseok-ah, già è tanto che ci abbia accompagnato.” Disse Namjoon comprensivo.
“Non volevo prenderlo in giro, volevo davvero sapere come stesse andando!” ribatté il ragazzo cominciando poi a battibeccare con il suo coetaneo.
L’innocente discussione venne interrotta quando Seokjin si avvicinò ai ragazzi con il fiatone, come se avesse corso per raggiungerli e dopo aver consegnato le bibite parlò.
“Non indovinerete mai chi c’è al tavolo lì!” disse visibilmente emozionato puntando al tavolo del chiosco.
I tre ragazzi gli lanciarono degli sguardi interrogativi, invitandolo a parlare.
Jackson Wang!”
Namjoon strabuzzò gli occhi. “Jackson? Non mi aveva detto che sarebbe venuto…”
“Mi ha detto che è stata un’improvvisata, infatti.”
Jackson era un caro amico di Namjoon e degli altri ragazzi. Un ragazzo molto simpatico e alla mano, a dirla tutta e naturalmente quando Seokjin propose di unirsi al suo gruppo, sia Namjoon che Hoseok annuirono entusiasti. Non è che a Yoongi non piacesse Jackson, anzi, semplicemente gli aveva parlato solo qualche volta e sicuramente non lo aveva mai fatto con i suoi amici e se doveva essere onesto, Yoongi per quella giornata era stanco di parlare con degli sconosciuti. Così, quando i ragazzi si alzarono dal prato per dirigersi verso il chiosco, Yoongi si fermò, richiamando la loro attenzione.
“Che succede, hyung, non ti va?” chiese Namjoon.
Yoongi non mentì. “Non molto a dire la verità.”
“Oh. Perché non ce lo hai detto subito? Non siamo costretti a parlarci.” Gli disse Seokjin, mostrando comprensione.
“No, voi andate, non vi vedete quasi mai.”
“Ma così rimarrai da solo…” disse Hoseok, intristendosi immediatamente immaginando uno dei suoi migliori amici da solo in un luogo nel quale ci si dovrebbe divertire.
“Sai che non mi dispiace rimanere da solo, anzi, ne ho davvero bisogno certe volte. Voi andate, io mi farò un giro sull’altalena.”
I tre ragazzi non parvero completamente convinti ma dopo qualche altra rassicurazione da parte di Yoongi decisero di andare.
Yoongi sospirò, di nuovo, e poi andò davvero a sedersi sull’altalena, dove finì di sorseggiare la sua Coca Cola.
Quando finì la bibita, il ragazzo si rimise la maschera di Saw e prese a dondolare molto lentamente sull’altalena, chiudendo gli occhi e lasciandosi cullare dalla pace.
Pace che venne interrotta quando qualcuno urlò proprio accanto a lui.
Yoongi aprì gli occhi spaventato e riuscì a vedere una bambina dai capelli biondi urlargli in faccia per poi scappare dalla sua mamma, verso il chiosco.
Yoongi si rese conto solo in quel momento che il suo travestimento avrebbe potuto spaventare i bambini e per un attimo pensò di alzarsi dall’altalena ed andarsene ma il lento dondolio era davvero rilassante ed in quella zona non vi era quasi nessuno e Yoongi riusciva davvero a sentirsi in pace con se stesso in quel momento quindi cambiò idea.
 
Per la successiva mezz’ora Yoongi tentò di non traumatizzare i poveri bambini indifesi, invano. A Yoongi i bambini piaceva e gli sarebbe piaciuto poter avvicinarsi a loro e lasciargli una carezza sua capelli ma quelli, appena posavano lo sguardo sulla sua figura, trasalivano per lo spavento e finivano per scappare o per urlare. O entrambi.
Una bambina, addirittura, era scappata per andare da suo padre che aveva poi trascinato all’altalena per farle la guardia.
Yoongi avrebbe voluto riderci su ma in realtà la situazione lo stava deprimendo.
Rimasto nuovamente solo, il ragazzo prese a muoversi nuovamente sull’altalena, osservando il terreno e tenendo la sua motosega in mano. Stava quasi per addormentarsi quando qualcuno si schiarì la voce.
Yoongi si voltò verso il rumore e sobbalzò quando vide un ragazzo sull’altalena accanto alla sua.
Anche lui in cosplay, portava una parrucca arancione e una divisa nera e lo osservava con un misto di curiosità ed emozione, così come un neonato osserva il suo nuovo giocattolo.
Yoongi rabbrividì.
“Da quanto tempo sei lì?” chiese Yoongi.
“Da un po’ di tempo.” Rispose lo sconosciuto e il ragazzo si stupì nel sentire la sua profonda voce che pareva non accostarsi per nulla al suo aspetto, nonostante Yoongi vi avesse dato solo una veloce occhiata.
Il ragazzo annuì alle sue parole. “E cosa vuoi?”
“Fare amicizia! Ti ho visto tutto solo e ho pensato che avessi bisogno di compagnia.”
“Huh in realtà sono da solo perché non voglio compagnia, mi spiace deluderti.” Gli disse Yoongi.
Il ragazzo rimase zitto per qualche minuto e Yoongi tornò a godersi la calma fino a quando l’iperattivo sconosciuto non parlò nuovamente.
“È un po’ triste stare da soli ad una fiera, non pensi?”
“Anche tu lo sei.” Gli fece notare il ragazzo.
“Oh no, i miei amici stanno facendo il loro set fotografico, sto aspettando che finiscano.” Spiegò.
“E devi aspettare proprio qui?”
Lo sconosciuto ridacchiò e wow, la sua risata era davvero bellissima, si ritrovò a pensare Yoongi, per poi darsi uno schiaffo mentale. Cosa diavolo stava pensando?
“ Non ti piacciono le fiere?”
Mi legge nel pensiero? Si chiese il ragazzo.
“Non molto.” Mormorò.
Lo sconosciuto si alzò dall’altalena e lo osservò con convinzione. “Ti farò cambiare idea!” esclamò, assumendo la posa di un supereroe, e se Yoongi doveva pensarci bene, fargli piacere una fiera del fumetto sarebbe proprio stata un’impresa da supereroi.
“Non sprecare il tuo tempo.” Gli rispose, perché non aveva alcuna intenzione di ascoltarlo.
Il ragazzo poi si inginocchiò davanti a lui e avvicinò il viso alla sua mascherà.
Yoongi trattenne il fiato. Per l’improvvisa vicinanza, per la sorpresa e perché nonostante i chili di trucco, le lenti colorate e la parrucca, quel ragazzo era davvero bellissimo.
Yoongi si maledì subito dopo perché mentre osservava gli occhioni arancioni dello sconosciuto guardarlo implorandolo silenziosamente e sbattendo ritmicamente le palpebre, Yoongi seppe di essere spacciato.
Perché, come solo i suoi amici sapevano, aveva un dannato debole per le cose carine e si dava il caso che quello sconosciuto fosse estremamente carino.
“Okay…” quindi si ritrovò a dirgli dopo un po’ e il ragazzo cominciò ad esultare. Lo prese per mano, facendolo alzare dall’altalena e cominciò a trascinarlo verso l’esposizione.
Passando per il chiosco, Yoongi vide i suoi amici osservarlo sbigottito venire trascinato da uno sconosciuto vestito da pallavolista senza protestare e cercò di ignorarli. Avrebbe risposto alle domande più tardi.
Arrivati all’entrata lo sconosciuto si voltò a guardarlo.
“Sono Taehyung comunque.” Si presentò, offrendogli la mano. Yoongi la afferrò stringendola e si presentò a sua volta.
“Yoongi.”
“Dici che sia possibile vedere il tuo volto, Yoongi?”
Solo in quel momento il ragazzo si accorse di aver indossato la maschera di Saw per tutto quel tempo e che Taehyung non lo aveva ancora visto. Si chiese con che coraggio si fosse avvicinato quando sotto la sua maschera ci sarebbe potuto essere chiunque, anche un serial killer. Ma Taehyung probabilmente era un incosciente, per quel poco che il ragazzo aveva visto.
Tolse la maschera a malincuore però, perché a Yoongi sembrava ingiusto mostrare il suo volto rosso per il caldo, senza un filo di trucco e stanco, mentre quello di Taehyung era coperto di fondotinta e somigliante ad un anime.
Appena il suo volto fu scoperto, Taehyung cacciò un urlò strozzato e si portò le mani sul cuore, chiudendo gli occhi. Yoongi lo osservò in silenzio, chiedendosi sinceramente che tipo di problemi avesse il ragazzo.
Decise di chiederglielo. “…Tutto ben-”
“Sembri un gattino, sei adorabile!” lo interruppe il ragazzo e Yoongi non poté fare a meno di arrossire violentemente e abbassare lo sguardo.
Lo aveva davvero paragonato ad un gatto?
Taehyung gli prese di nuovo la mano ed i due ragazzi cominciarono a girare per i diversi stand, mentre Taehyung gli raccontava entusiasta tutto quello che sapeva su dei determinati personaggi o opere. Yoongi lo ascoltava in silenzio, commentando qua e là esprimendo le sue opinioni. Ma per la maggior parte del tempo il ragazzo preferiva osservare l’entusiasmo contagioso del ragazzo. Come si illuminava ogni volta che trovava la merce di qualche anime che seguiva, come si perdeva in sproloqui sul perché l’Attacco dei Giganti fosse meglio di Tokyo Ghoul e come sembrasse conoscere la metà dei partecipanti a quella fiera.
E senza rendersene conto, Yoongi si ritrovò a passare un piacevole pomeriggio in sua compagnia, ad una fiera del fumetto ed in cosplay. Taehyung si offrì anche di comprargli un gadget che gli era particolarmente piaciuto e Yoongi si era offerto di accompagnare il ragazzo a prendere i suoi amici.
Anche loro indossavano delle divise da pallavolo ma quelle erano invece bianche e azzurre.
“Yoongi, questi sono i miei amici, Jimin e Jungkook.”
“Wow Taehyungie, vorrei essere essere svelto come te a farmi nuovi amici!” disse quello che gli era stato presentato come Jimin che poi gli si avvicinò e si presentò a sua volta.
“Quanti anni hai?” gli chiese poi Jungkook.
“Dall’aspetto non sembra, Jungkookie ma è più grande di noi.” Rispose Taehyung.
Yoongi si voltò immediatamente verso di lui. “Aspetta, tu hai sempre saputo di essere più piccolo di me e mi hai chiamato senza alcun onorifico?!” Yoongi proprio non ci poteva credere.
Taehyung invece di rispondergli si limitò a sorridergli in modo malandrino e Yoongi non poté fare a meno che sorridergli a sua volta.
Era fottuto.
Quando posò lo sguardo sui due amici di Taehyung li trovò a guardarlo con un sorriso consapevole in volto. Yoongi distolse lo sguardo e sperò di non essere arrossito troppo.
L’incontro tra i quattro venne interrotto quando il cellulare di Yoongi prese a  squillare. Il ragazzo si scusò e rispose senza neppure vedere il mittente.
Grazie a dio hai risposto!” disse Hoseok.
“Perché non avrei dovuto rispondere?”
Perché sei scomparso improvvisamente con uno sconosciuto e non sei più tornato!
“Oh.” disse solo il maggiore.
Già, oh. Dove sei adesso, così passiamo a prenderti?” chiese.
Yoongi diede uno sguardo al suo orologio e si rese conto che erano le 19 passate, era ora di tornare a casa. Yoongi rimase completamente stupito perché quelle ore erano passate davvero velocemente, anche troppo per il ragazzo. Aveva previsto si sarebbe annoiato e sarebbe stato a disagio per tutta la giornata e l’inizio non era stato dei migliori, se doveva essere sincero, ma poi era arrivato Taehyung e Yoongi neppure sapeva come ma era stato capace di godersi il resto della giornata, di parlare e scherzare con qualcuno che era stato addirittura capace di farlo divertire ad un fiera del fumetto. Anche se non lo avrebbe ammesso neppure sotto tortura.
Disse il numero del padiglione ad Hoseok e poi mise giù.
“I miei amici stanno venendo a prendermi, tra un po’ devo andare.” Spiegò ai ragazzi.
“Oh, quindi non eri da solo. Se lo avessi saputo non ti avrei portato via da loro.” Gli disse Taehyung.
“Stai dicendo che ti penti di aver parlato con me?” chiese Yoongi.
Taehyung spalancò gli occhi e boccheggiò per qualche istante. “No! Mai!”
Yoongi ridacchiò e osservò con un sorriso la confusione sul volto del più piccolo. “Stavo scherzando.” Spiegò e Taehyung arrossì, distogliendo lo sguardo.
Durante quello scambio, Jimin e Jungkook si erano allontanati dai due per lasciare loro un po’ di privacy ma nessuno dei due ragazzi parve accorgersene, troppo assorti nel loro piccolo mondo.
“Tu invece?” chiese poi Taehyung.
“Io cosa?”
“Tu ti sei pentito?”
Yoongi rimase in silenzio, riflettendo sulla domanda. Si era pentito di aver parlato con Taehyung?
“No. Sono felice di averti seguito.” Gli disse con un sorriso sul volto che venne corrisposto dal più giovane.
“Sembra che Saw abbia un cuore dopo tutto.” Scherzò  Taehyung.
Yoongi in lontananza vide arrivare i suoi amici e lo disse a Taehyung che rimase fermo mentre sembrava riflettere su qualcosa di importante. Poi, senza nessun avvertimento, il ragazzo con uno slancio abbracciò Yoongi.
Yoongi si sciolse tra le braccia del ragazzo, facendo aderire il suo corpicino a quello decisamente più grosso di Taehyung ed affondando inconsciamente il volto nel collo del ragazzo.
“Grazie.” Sussurrò Yoongi e Taehyung gli lasciò una carezza tra i capelli.
Quando poi si allontanarono l’uno dall’altro, Taehyung grugò nel suo zainetto fino a quando non trovò un pezzo di carta ed una penna. Scrisse su qualcosa e poi prese la mano di Yoongi, lasciandogli il pezzo di carta.
“Mi sono davvero divertito oggi, hyung.” Gli disse per poi riavvicinarsi un’ultima volta e lasciargli un bacio sulla guancia.
Si allontanò poi, e così come era arrivato se ne andò con Jimin e Jungkook.
Yoongi rimase lì fermo, come uno stoccafisso, toccandosi la guancia con la mano e arrossendo come una ragazzina con la sua prima cotta.
“E bravo Yoongi, hai fatto conquiste!” gli disse Seokjin, spingendolo scherzosamente con il gomito. Yoongi neppure si era accorto dell’arrivo dei suoi amici.
“N-non è quello che pensi.” Borbottò, arrossendo.
“Eppure il ragazzino ti ha lasciato il suo numero.” Rincarò la dose Hoseok.
Yoongi allora guardò tra le sue mani e solo in quel momento si accorse che il biglietto che Taehyung gli aveva lasciato conteneva il suo numero di telefono. E allora Yoongi non poté fare a meno di sorridere.
“Hyung, non avevi detto che le fiere del fumetto non ti piacevano?” lo prese in giro Namjoon.
“Potrebbero cominciare a piacermi da oggi.”
 
“Sei sicuro che la gente non riderà di noi?” chiese Yoongi, mentre si osservava allo specchio, sistemandosi la parrucca nera sulla testa.
“Perché mai dovrebbero ridere di noi?”
“Perché Kageyama è più alto di Hinata e noi siamo il completo opposto! Non siamo credibili!”
Taehyung scoppiò a ridere e abbracciò Yoongi da dietro, posando il mento sulla sua spalla.
“Però sei scorbutico tanto quanto lo è Kageyama.” Gli disse il ragazzo.
Yoongi sbuffò e mise su un finto broncio, facendo ridacchiare il più giovane.
“Ti farò fare brutta figura.” Mormorò Yoongi.
Taehyung gli sorrise dolcemente attraverso lo specchio e poi gli prese i fianchi, facendolo voltare verso di lui, così da trovarsi faccia a faccia.
“Non è vero. E poi io faccio cosplay per divertirmi, non perché voglia fare bella figura. Se sei basso vuol dire che durante le foto mi abbasserò così da farti sembrare più alto, okay?”
Yoongi annuì. “Non ci credo che sto venendo davvero ad un’altra fiera e di nuovo in cosplay.”
“Ammettilo che grazie a me ora ti piace.” Gli disse Taehyung. Erano mesi che il ragazzo chiedeva ed implorava Yoongi di ammettere la sua sconfitta ma il maggiore aveva sempre resistito. Fino a quel momento.
Lo ammetto.”
“Lo ammetti? Davvero?” chiese Taehyung, completamente sconvolto.
“Sì. Ma c’è qualcosa che mi piace di più.” Gli disse Yoongi, perché non poteva dargliela completamente vinta.
“Cosa?”
Te.
E prendendogli il viso tra le mani lo baciò con passione mentre Taehyung si aggrappava alle sue spalle come se fosse la sua ancora di salvezza. Quando le loro labbra si staccarono per riprendere fiato, Taehyung fece scontrare le loro fronti, dolcemente.
“Tu sei molto meglio dei cosplay.”

 





Non so se vi interesserà ma la parte vera della storia riguarda un cosplayer che era davvero vestito da Saw e vagava tristemente solo per la fiera lol. Anche la parte dell'altalena e dei bambini che si spaventavano era vera ed è proprio da qui che mi è venuta l'idea per la fic che spero vi sia piaciuta. 
Alla prossima! (se tutto va bene per la bts x hogwarts!)
  
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