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Autore: KiarettaScrittrice92    15/06/2018    2 recensioni
Marinette Dupain è una delle più brave ballerine dell'Operà de Paris, ma quando il misterioso Fantasma che vive nascosto in quel luogo scopre le sue magnifiche doti canori le promette qualcosa che lei non potrà mai più rifiutare: un amore pericoloso, violento e proibito.
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: Contenuti forti
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Il nuovo proprietario

Storse la bocca, osservando il suo riflesso nello specchio di fronte a lei, picchiando ancora un po’ il piumino della cipria sul viso. Il caos attorno a lei era pressoché il solito e, doveva ammetterlo, quell’atmosfera la eccitava e innervosiva allo stesso tempo, ma in fin dei conti era quella la vita in teatro.
«Qualcuno mi presta il pennello per gli occhi?» gridò qualcuno dall’altro lato della serie di specchi.
«Quanto manca?» domandò un’altra e lei percepì una leggera nota di ansia nella voce.
«Non lo so…» le rispose qualcun altro.
Lei intanto afferrò il lucido per le labbra, passandosi il pennellino intinto nel cosmetico, sulla bocca donandole quel leggero color corallo, non troppo lieve, ma neanche troppo acceso.
«Chi sarà la ragazza più incantevole del palco?» domandò la sua migliore amica alle sue spalle e lei alzò lo sguardo sul suo riflesso, sorridendole.
«Sicuramente non sarò la più aggraziata.» scherzò lei, con la sua voce argentina.
«Ah, sciocchezze Marinette! – fece l’altra muovendo la mano in un gesto di stizza – Certo forse non sei la più coordinata delle ballerine, ma la Bustier è una bravissima insegnate e tu un altrettanto brava allieva.»
«E tu sei sempre troppo gentile Alya.» ribatté lei, afferrando la spazzola e passandosela sui capelli corvini.
«Aspetta ti aiuto…» fece la ragazza alle sue spalle, prendendo la fascia di perle che avrebbe dovuto acconciare i capelli di tutte le ballerine e aiutandola a metterla e fissarla nei capelli.
«Com’è che tu sei già pronta?» domandò sbuffando, osservandola destreggiarsi con i suoi capelli.
«Perché sono più svelta, tesoro.» le sorrise lei.
«Ragazze, cinque minuti e dovete entrare in scena! Forza!» urlò una voce di donna.
Quasi tutte le ballerine, che si stavano finendo di sistemare davanti alla serie di specchi, si voltarono verso la loro coreografa, nonché insegnante di ballo.  Una donna seria e impettita, ma dal viso dolce, soprattutto grazie ai bellissimi occhi verde acqua, in perfetto contrasto con la rigida acconciatura, composta da una stretta crocchia, con cui teneva i suoi fiammanti capelli rossi.
«Charlotte, non dovresti bere prima della prova generale!» disse nuovamente la donna, strappando dalle mani di una ragazza una bottiglia di quello che sicuramente era liquore.
«Ma si può essere così in ansia per una prova generale?» si lamentò una di fianco a lei.
«Non me lo dire, ho il batticuore. Nemmeno fosse il nostro primo spettacolo.» commentò l’altra dall’altro lato.
«Forse è perché stasera ci sarà la prima.»
«Forza, sù, sù!» le incitò nuovamente l’insegnante battendo le mani.
Marinette si alzò dalla sedia, controllandosi un ultima volta allo specchio.
Dopodiché scesero tutte, una dietro l’altra, le scale a chiocciola di legno che portavano proprio dietro le quinte del palcoscenico. 
«Cadrò a terra, lo so già.» borbottò lei, pestando i piedi nel gesso in modo da coprire per bene la pianta e le punte.
Man mano uscirono tutte fuori, sbucando dalle quinte e cominciando a riscaldarsi al fondo del palco. Mentre in punta c’era ancora il numero della soprana.
«Guardala la piccola snob come se la tira!» le sussurrò Alya all’orecchio, mentre entrambe osservavano la ragazza cantare a gran voce l’atto.
Marinette scoppiò a ridere, ma fu subito rimproverata dall’insegnante e tacque di nuovo, allungando il piede in modo da creare una linea perfetta dall’attaccatura della gamba fino alla punta.
La ragazza nella parte davanti del palco, infilata in quell’ingombrante e sontuoso vestito di scena, emise il suo acuto e quasi tutti, sia sul palco che sotto, si portarono le mani alle orecchie.
«Mio dio, ma come si fa ad avere una voce così acuta? Romperebbe tutta la cristalleria potesse.» commentò di nuovo Alya, proprio mentre l’orchestra cominciava a suonare ed entravano altre donne in costume anche loro cantando e marciando e poco dopo a loro si unirono anche gli uomini.
«Signori per favore… State sbagliando i tempi… Fate attenzione vi prego!» si lamentò il direttore d’orchestra, battendo la bacchetta sul leggio.
«Ed ecco che tra poco al Maestro Damocles verrà un’altro attacco di panico…» disse Marinette, vedendolo agitarsi in quel modo.
Qualcosa però interruppe improvvisamente le prove.: un borbottio dal lato opposto del palco.
In mezzo a tutta la compagnia, rigorosamente in costume, si fecero strada due uomini e una donna, in abiti eleganti. Marinette riconobbe subito il primo come, monsieur Agreste, il proprietario del teatro e la donna come la sua segretaria Nathalie Sancoeur, mentre l’altro aveva un aria familiare, ma non sapeva con esattezza chi fosse.
Il direttore d’orchestra emise un verso esasperato.
«Monsieur Agreste, io sto lavorando…» si lamentò, asciugandosi il sudore dal viso paonazzo con un fazzoletto.
Ormai si erano fermati tutti, osservando ciò che stava accadendo al centro del palco.
«Vi ruberò solo un paio di minuti Maestro Damocles, si tratta di un affare importante. – rispose con tono risoluto e freddo il proprietario del teatro – Da un po’ di tempo nella compagnia girano delle voci riguardanti il mio ritiro, ebbene, quelle voci sono fondate.»
A quell’affermazione un borbottio si alzò per tutto il palco, mentre la giovane protagonista annunciava con fare superiore che lei l’aveva capito fin da subito.
«Ho il piacere di presentarvi, perciò, colui che prederà il mio posto e che ora possiede ufficialmente l’Operà Populaire de Paris, ossia Monsieur Andre Bourgeois.»
«Oh che gioia, finalmente un po’ di giustizia!» esclamò la prima donna.
«Perfetto, ci mancava solo che avesse il paparino a sostenere le spese del teatro. Adesso chi la sopporterà più coi suoi capricci.» si lamentò Marinette, osservando il tutto con una piccola fiamma d’odio nello sguardo azzurro.
«Oh stai pur tranquilla che conoscendo come funziona questo teatro il signor Bourgeois non sarà capace di gestire nulla.» la rassicurò Alya con un sussurro. La corvina, però, rispose solamente con un alzata di spalle, non ancora del tutto convinta se crederle.
«Ed io sono profondamente onorato di presentarvi il mio mecenate. – fece il nuovo proprietario, attirando nuovamente l’attenzione di tutti – Il visconte Kurtzberg.»
A quell’annuncio sul palco si levò un leggero applauso, mentre tutto trafelato entrava un giovane uomo dai rossi capelli a caschetto che gli coprivano parte del viso.
Nel sentire quel nome, Marinette alzò lo sguardo, notando la sua elegante e regale figura.
«Nathaniel…» sussurrò, la sua voce pareva quasi incantata, come d’altronde lo erano i suoi occhi.
Alya si voltò verso di lei, corrucciando le sopracciglia, non capendo.
«Chi?»
«Prima che mio padre mi portasse qui, lui veniva sempre a prendere il pane da noi… – il suo sguardo divenne quasi radioso e sognante – Si può dire che da piccoli fossimo fidanzatini. Non è mai stato un ragazzo molto coraggioso ma… Mi faceva sentire protetta… Da piccola mi chiamava dolce Marie.»
L’amica si portò una mano al cuore, commossa.
«Oh Marinette…» sospirò soltanto.
«I miei genitori ed io siamo onorati di promuovere tutte le arti – cominciò il visconte, dopo aver ringraziato del benvenuto – in particolar modo l’Operà Populaire, famosa in tutto il mondo.»
«Ah, Visconte, permettetemi di presentarvi mia figlia, nonché prima donna dell’Operà, Mademoiselle Chloé Bourgeois.» disse il nuovo proprietario, tendendo la mano alla figlia che, con un po’ di fatica per l’ingombrante vestito, si avvicinò a loro.
Subito dopo però, un altro giovane attirò l’attenzione facendo un leggero colpo di tosse.
«Lui invece, – intervenne Monsieur Agreste – è il tenore, Kim Lê Chiến.»
Si avvicinò pure lui e il Visconte, dopo aver fatto il baciamano alla protagonista donna, strinse quella del protagonista maschile.
«È davvero un onore, signori… Ma, a quanto vedo sto interrompendo la vostra prova generale, quindi vi lascio. Tornerò questa sera per assistere al vostro grande trionfo. Au revoir.» concluse, per poi andarsene, mentre già la giovane Bourgeois si vantava di quanto lui fosse rimasto incantato da lei.
Nell’uscire, il rosso passò proprio di fianco alle ballerine, ma proseguì dritto senza degnare di uno sguardo nessuna di loro.
«Non mi ha riconosciuta…» disse Marinette, un po’ affranta.
«Non ti ha vista, Marinette, stai tranquilla.» sussurrò l’amica, mettendole una mano sulla spalla e rassicurandola.
«Forza ragazze, è il vostro momento!» intervenne la voce di Madame Bustier, attirando l’attenzione di tutte.
Il gruppo cominciò a danzare, il tutto davanti agli occhi attenti del nuovo proprietario che, nonostante la figlia stesse tenendo la scena sul davanti del palco, aveva occhi solo per le danzatrici.
La scena si concluse, assieme alla canzone, con il solito fracasso.
«Maledizione Kim, riesci mai a farne una giusta? Mi stavi per strappare il vestito e poi tu dovresti stare a destra, non a sinistra, altrimenti copri il mio profilo migliore!» si lamentò.
Alya sbuffò.
«Ma quanto strilla?»
«È un soprano. Strilla finché ha voce per farlo.» ribatté Marinette ed entrambe scoppiarono a ridere.

  
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