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Autore: pokepony10    21/06/2018    2 recensioni
Da piccoli ogni storia può divenrare realtà ma cosa accadrebbe se le leggende fossero davvero come si raccontano?
Una moneta d'oro, 7 regni e solo una possibilità per uscire vivi da quest'avventura che racchiude ideali, fantasia e amore.
dal capitolo 1
《 -"Oh voi eroi, lord daniele, paperotta e esploratrice dell'ignoto, a voi l'ardua missione di salvare l'ultimo arcobaleno"- 》
Genere: Avventura, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In pochi avrebbero creduto alla leggenda dell'arcobaleno, ma la mia famiglia non è di certo famosa per la noia. Era un pomeriggio come altri, mio nipote e mia sorella erano a pranzo da me e casa mia divenne in pochi minuti un parco giochi. È difficile tenere sotto controllo un bambino vivace come il mio piccolo nipote Daniele, ma la zia ha avuto una buona idea: raccontare una storia.

-siediti dani- gli dissi mentre con molto entusiasmo si mise in piedi sulla sedia, non passò molto tempo che la madre entrò in cucina e subito cominciò a richiamare il figlio -daniele! Mettiti seduto! Non urlare ! Non metterti le mani in bocca!- Patty avrebbe continuato così per ore se non fosse intervenuto il mio cane Pantofola. Il carattere di pantofola è al quanto giocoso, basta un cenno di corsa che azzanna chiunque, noi lo chiamiamo leone.

Quando la situazione si riuscì a tranquillizzare finalmente poté parlare, ma prima di pronunciare le prime parole un tuono mi bloccò la frase in gola. Da una mattinata soleggiata si passò ad un pomeriggio in tempesta, era l'ideale. -caro daniele, devi sapere che dopo i giorni in tempesta, nel celo compare un magnifico spettavolo di colori: l'arcobaleno. Secondo una leggenda, alla fine dell'arcobaleno c'è una pentola d'oro, se tu potessi avevre quei soldi, cosa prenderesti?- gli chiesi lui mi guardò e i suoi occhioni si illuminarono -io vorrei giocare col pallone- disse iniziando a correre dietro a pantofola, patty non perse tempo a prendere di forza il figlio per calmarlo. -non sarò un genitore ma di certo so che non si ottiene nulla con urla e manate- pensai frugando nel cassetto della dispensa. -daniele vieni qui, ho un regalo per te- dissi dandogli una moneta dorata con un trifoglio a rilievo -cos'è?- chiese -è una delle monete della pentola d'oro- dissi sorridendo. La pioggia si era placata e all'orizzonte si dipinse un arcobaleno enorme, lì venne l'idea. Presi il bambino in braccio e lo vesti -ho un'idea, ti va una caccia al tesoro?- chiesi riaccendendo il mio spirito da bambina, la risposta fu più che affermativa. Camminammo per qualche metro e l'arcobaleno gia sembrava scoparire -no! Io voglio l'arcobaleno!- inizio il bambino -devi aspettare, lo vedrai un'altra volta- lo rimproverò patty. Sarebbe stata un'avventura davvero difficile, me lo sentivo. 

Dopo altri passi l'arcobaleno scoparve e al suo posto ci si parò davanti un vetro, aveva una strana forma, come di porta ma la serratura aveva l'aspetto di fessura delle macchinette automatiche, quelle dove si mettono le monete. -che dobbiamo fare qui impalati?- chiese patty sistemando il cappotto del figlio. Daniele non parlò e cercò la moneta in tasca. Avevo già intuito il suo gesti e con una certa ammirazione rimasi a guardare. Daniele inserì la moneta nella serratura e come per magia il vetro si frantumò sprigionando una forte luce che ci avvolse. Riusci a mala pena ad aprire gli occhi e intravidi me, e gli altri, vestiti in maniera al quanto particolare. 

Qundo finalmenre la luce si afievoli riusci a spalancare gli occhi. Daniele indossava un elmo, guanti e stivaletti color argento, sembrava un vero cavaliere. L'aspetto di Patty invece mi fece scappare una lieve risata, era la versione cresciuta di paperina, aveva capelli neri raccolti in un'alta pettinatura, orecchini dorati a forma di cerchio e un rossetto rosso sulla punta del suo becco arancione.  L'ultimo personaggio che dovevo conoscere eri io, mi guardai e scoprì di indossare dei jeans blu stracciati, stivali marroni e un maglioncino nero. Al collo portavo una sciarpa bianca e in vita avevo un marsupio anch'esso nero. Era un abigliamento un po' arronzato, non che solitamente non indossavo abiti a caso caciati dai casetti. 

La reazione generale fu di sorpresa, escludendo ovviamente lentusiasmo di daniele che, senza pensarci troppo, iniziò a guardarsi intorno. L'aria era invasa da un forte odore di zolfo mentre la temperatura saliva ogni secondo che passava. Distolti gli sguardi da noi, i nostri occhi videro uno spettaccolo meraviglioso ma anche spaventoso. Alte montagne di rocce nere come la pece ci circondavano, colonne di fumo e cenere dipingevano di nero il celo azzurro. Rimasi a fissare affascinata quando,  all'improvviso sentì sotto i miei piedi la terra tremare, i pilastri di roccia crollarono e fiumi di lava scesero rapidi verso di noi. La paura, l'entusiasmo e l'incredulità fecero a botte nel mio cuore mentre il mio corpo divenne di marmo, rigido e sensibile alle vibrazioni del sottosuolo. 

-che succede?!- chiese patty cadendo per terra sulla sua sofice coda di piume bianche -arriva la lava, vediamo di allontanarci dalla vallata, siamo altamente a rischio-  dissi prendendo la papera in braccio. cercai in giro daniele ma di lui nessuna traccia -mio figlio! Il mio piccolo daniele!- iniziò ad agitarsi Patty. Tra le rocce trovai il piccolino che giocava ignaro del pericolo. Al volo presi lui e me la diedi a gambe mentre la vallata fu invasa dalla lava. Quando misi a terra i due dovetti assistere, con lamato in bocca, all'ennesima sgridata a daniele -ma dove ti vai a cacciare?! Non ti devi muovere da vicino a noi, chiaro?!- urlò patty agitando tutte le penne. Da dove ci trovavamo noi si intravedeva tutto il luogo, su pilastri altissimi brillavano nidi pieni di pietre preziose che circondavano delle uova gigantesche. Presi in braccio il bambino -daniele, ascoltami bene, questo posto è pericoloso, devi stare vicino a noi, non è più un gioco, qui ci lasciamo la pelle- con sguardo impaurito daniele fece cenno di capire ed io lo lasciai per terra. -ora dobbiamo solo capire dove siamo…- borbottai -vieni QUA, ce un cartello- disse patty emettendo un "qua" da far invidia a paperino. 

Tenendo per mano Daniele mi avvicinai alla papera e osservai il cartello -"qui giace il fiore rosso, nella gola del re dalle scaglie nere è stato celato. Oh voi eroi, lord daniele, paperotta e esploratrice dell'ignoto, a voi l'ardua missione di salvare l'ultimo arcobaleno"- lessi, poi la terra riprese a tremare.
   
 
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