Il locale del vecchio Jam sta per chiudere. Appena prima della pensione si ripresenta una vecchia cliente...
La storia di "Blue" Mary Ryan, dalla morte del padre all'incotro con i nuovi compagni, vista attraverso gli occhi di un barista
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Serata movimentata. Tante facce nuove, anche gente
straniera. Non una grossa novità a South Town in generale,
però era strano che arrivassero addirittura da lui. Vide con
sollievo il muso di Anton sbucare dalla porta e, subito dietro, Mary.
La bestia si divincolò tra i tavoli, e piazzò le
zampe ed naso sul bordo del bancone: decisamente cresciuta in 2 anni.
- Maledizione, speravo di tirarmi fuori dal casino venendo qua, ma vedo
che non sei stato risparmiato nemmeno tu.-
- Miss, sa qualcosa di questa faccenda? Si, si mi ricordo di te,
pulcioso, ecco la tua parte ma metti giù le zampacce dal
tavolo.-
Soddisfatto Anton si mise a rosicchiare una costoletta ai piedi dello
sgabello di Mary.
- Jam, so che il tuo mondo finisce alla lavanderia cinese,
però in TV ne parlano da giorni.-
TV, notizie che riguardassero molta gente in
città… ma certo.
- C’entra forse col torneo di lotta organizzato da Howard?-
- Geese Howard… paga bene, ci sono molti più
partecipanti di quanto chiunque si aspettasse. Ci sta causando un bel
po’ di problemi. Sembrava fosse sparito anni fa, e invece
eccolo di nuovo in pista. E la povera Mary se lo ritrova tra i piedi.
Uff, passami la bottiglia.-
- Partecipa pure lei, miss?-
- Mh, non farmici pensare.-
Benjamin accese la televisione, e facendo zapping trovò il
canale locale. In basso a destra campeggiava la scritta
“Great tournament: all about”. La presentatrice
stava intervistando un ragazzo.
Anton scodinzolò allo schermo. Mary invece si
incupì.
- Ancora lo stupido biondo, è una persecuzione! Sai che ha
fatto, Jam? Mi ha corrotto anche il cane! Quel…quel Bogard o
come diavolo si chiama. E tu sei un venduto!-
Anton sgranocchiava ancora la costoletta con aria angelica, e al
rimprovero rispose con un’altra spazzolata di coda.
- Mah, avete in testa le stesse cose: cibo, pelo e pulci.-
L’intervistatrice, intanto, stava toccando il bicipite del
ragazzo, e se ne uscì con un risolino civettuolo.
- Mi viene da vomitare.-
Eppure le avrebbe fatto bene avere trovarsi un ragazzo. Ma le volte in
cui la doveva trascinare fuori dal locale da semi-incosciente la
ragazza borbottava sempre quella parola.
Butch.
Ancora troppo presto? Lui quando aveva smesso di pensare a Louise?
Forse da quando non aveva più detto “Cara vai
tu?”, aspettando inutilmente che qualcuno rispondesse al
telefono.
Approfittando della sua distrazione, Mary si era impossessata del
telecomando e aveva messo su un canale musicale.
- Molto meglio!-
La folla si era diradata, erano rimasti giusto gli affezionati del
“questo è davvero l’ultima
pinta”. Anton si era appisolato, Mary canticchiava seguendo
la TV. Bella voce.
La porta cigolò.
- Finalmente un bar aperto! E’ ok se entro?-
Oh.
Lo stupido biondo.
- Anton, per noi due è arrivata l’ora della nanna,
in piedi su.-
Ma il cane l’aveva preceduta, e stava festeggiando il nuovo
arrivato.
- Ehi bello! Che piacere rivederti! Anche la padrona, ovvio…-
- Bogard, domani iniziano gli incontri, ancora in giro a bere? Anton,
ti ho detto che andiamo, vieni qua! Buona notte Jam…-
Con una scrollata di spalle, il biondo si sedette sullo sgabello
occupato prima dalla ragazza.
- Ryan, ho sentito parlare tanto della bella poliziotta di South Town.
Sarà un piacere scontrarmi con te domani. E il tuo cucciolo
è molto simpatico!-
Mary si era fermata un attimo sulla soglia.
- Buona notte Bogard.-
Si sentì che avviava la moto, poi il rombo si fece sempre
più distante.
- Diavolo, nonno, adesso capisco perché la chiamano Blue
Mary!-
Blue Mary?
Mary la triste.
Appropriato.