Tutta quell’innocenza lo infastidiva, lo frustrava, lo mandava fuori di testa. Lo faceva sentire cattivo, tiranno, desideroso di distruggere quello stupido e illusorio bagliore di speranza, quella soffocata richiesta d’aiuto, quel dolore misto a fiducia, come se si fosse aspettato una mano ad aiutarlo a risollevarsi in piedi, un sorriso di conforto, delle parole di consolazione.
[...]
Senza saperlo, la sua vita era diventata incredibilmente più emozionante da quando un semplice ragazzino era inciampato ai suoi piedi.
[Ereri]