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Autore: Mayushii    03/07/2018    0 recensioni
Piccolo scorcio in una notte come tante nella vita di Alice e Jasper.
Genere: Generale, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alice Cullen, Jasper Hale
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Successivo alla saga
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La luna era alta nel cielo e il giovane corpo del ragazzo era steso nell'oscurita, ogni candido muscolo tremava senza motivo e i suoi occhi erano chiusi, i capelli biondi con le sfumature color miele erano perfettamente pettinati al indietro lasciando scoperta la fronte pallida, il viso era contornato da numerose cicatrici che si intersecavano tra loro dando al volto bello e giovane un aria al quanto sinistra. Il ragazzo respirò profondamente e si girò su di un lato rannicchiando le ginocchia contro il corpo, no che avesse davvero bisogno di respirare, ma era una fonte di rilassamento che gli impediva di esplodere in un milione di pezzi. restò fermo immobile come una statua non appena il rumore dei suoi passi divenne più vicino, l'aveva riconosciuta gia da un chilometro di distanza ma non aveva avuto la forza di andarle incontro, lei stava tornando dalla caccia, sentiva le sue emozioni contrastanti sempre piu nitide, man mano che i passi si facevano più vicini, spalancò gli occhi e il mondo apparve nitido come sempre, perfino il lento movimento della polvere aveva un suo perfetto moto. Quando Alice entrò nella stanza le sue emozioni lo avvolsero completamente la mente facendogli scordare tutti i suoi pensieri sulla necessità di sangue umano. I passi si fecero sempre più vicini finché non gli si fermarono accanto. La leggerezza della ragazza si posò delicatamente sul letto e Jasper riuscì quasi a percepire il calore inesistente che lei emanava, si alzò a sedere e incatenò i loro occhi in quel nomento cosi dissimili, quelli della ragazza erano di un colore simile all'ambra e grandi, vivi sotto le lunghe ciglia nere, i suoi erano neri e piccoli segno che aveva assolutamente bisogno di nutrirsi, le sorrise e alzò una mano coperta di cicatrici nella sua direzione, con delicatezza quasi avesse paura di farle del male, lei la prese e se la portò alle labbra baciandone il dorso, costringendolo a regalarle un sorriso, 《 mi sei mancata lo sai?》 Alice allora tirò delicatamente la mano attirandolo verso di se e lo baciò con passione 《 ti ho pensato tutta la notte e ho rimpianto il fatto che tu fossi stato male》sfiorò il suo naso contro quello di Jasper che sospirò 《 ora mi sento meglio sai? Ed è stato tutto merito di Carlise credo che quando Edward uscirà a caccia lo seguirò》 La ragazza gli sorrise e mentre i suoi denti riflettevano la luce della luna Jasper riuscì a sentire i suoi sentimenti, riusciva a vedere una massa confusa ma piena di colori, era impressionante vedere quante emozioni riusciva a provare in un unico momento Alice, anche per questo l'amava, la sua multiformità lo attirava ogni giorno di più. Vedeva in lei le emozioni che provava in quel momento ma allo stesso tempo anche quelle di qualche ora prima, la preoccupazione si univa alla passione e il compatimento alla serenità, Alice sprigionava un arcobaleno intorno a lei. Pur provando a concentrarsi sulle emozioni positive della ragazza Jasper non riusciva a perdonarsi per quello che aveva fatto, aveva perso il controllo e se non fosse stato per Carlise avrebbe fatto del male ad Alice, questo non poteva perdonarselo. Il ricordo arrivò nitido come sempre succedeva a quelli della sua razza e si ripeté nella sua mente come un filmato: il sole era da poco tramontato sulla piovosa cittadina e il ragazzo, come ogni giorno da un anno a quella parte, stava uscendo da scuola. Erano già un paio di giorni che non beveva e la sete era diventata un cupo brontolio infondo alla sua mente, più di una volta quella mattina si era trovato a fiutare con il naso per aria il perimetro che lo circondava, proprio come una tigre che fiuta la sua preda. Si era trovato a fantasticare sul fatto che, non c'era poi niente di male se avesse sacrificato una vita per nutrirsi. Il solo pensiero del sangue caldo e succulento che gli scendeva giù per la gola lo convinse di quest'idea. Era da molto, anzi troppo tempo che non assaggiava il sangue umano e più pensava al suo sapore più lo bramava. Alla fine delle lezioni evitò di stare assieme agli altri membri della sua famiglia, non voleva che Edward leggesse i suoi pensieri e ostacolasse la sua caccia. Mentre camminava si ripeteva continuamente che non stava facendo nulla di male, era la legge del più forte, quella che stava mettendo in pratica: "il più forte che schiaccia il più debole." si ripeteva mentre la sete di sangue aumentava, non ce la faceva più, doveva ed esigeva nutrirsi della linfa vitale di un umano. Non prese la macchina ma incominciò a correre verso Seattle, la sua destinazione: i quartieri malfamati della città. c'era pero qualcosa che aveva dimenticato durante la sua folle corsa, qualcosa che la sua mente aveva fatto finta non fosse importante, tutto per far spazio al desiderio che in quel momento era il impellente. I capelli gli ricadevano sul viso a ciocche scomposte mentre correva sempre più velocemente, un piccolo campanello che gia stava cercando di tintinnare nella sua mente da quella mattina, si libero del muro dove l'aveva segregato ed emise un piccolo trillio che lui prontamente fece tacere, poi un muro di emozioni lo colpi quasi facendogli perdere l'andamento. Era un muro nero e grigio ciò voleva dire disaprovazione e delusione, il muro ora, non era piu solo davanti a lui ma anche ai suoi lati e dietro, e in mezzo a quel muro una sola crepa di un colore rosso come l'amore. Si fermò per un attimo e subito venne circondato dalla sua famiglia, nei loro occhi c'era solo un fragile eco delle emozioni che stavano provando, scattò di lato per evitare esme davanti a lui ma si trovo a pochi centimetri dal viso di Emmett, tornò indietro a ritroso come un animale in trappola e urto Edward, il suo istinto da predatore si fece largo in lui e sentendo una presenza dietro di se si girò pronto a combattere, La sua arma nel combattimento non era la forza ma la velocità. Emise un lieve sibilo mentre Emmett gli si avvicinava con tutta la possenza e all'improvviso scattò. Fece un balzo felino sopra il suo enorme fratello che cercò di afferrarlo per la caviglia, ma ormai era troppo tardi, Jasper lo scavalcò senza molti problemi e un sorriso gli affiorò sulle labbra. Durante la sua sospensione in aria però vide gli occhi ambrati Alice, esprimeva risentimento e compassione, quello sguardo lo distrasse completamente dall'avversario seguente, Edward. Il ragazzo lo afferro per una gamba facendolo cadere a terra e gli Poggio un piede sulla schiena costringendolo a stare fermo mentre gli teneva bloccate le braccia con una presa, lui cercava inutilmente di divincolarsi ma riusciva solo a provocare l'irritazione di Edward. Poi d'un tratto Carlise si abbasso al suo livello parlandogli con dolcezza 《Calmati Jasper ti prego!》 Sul suo viso doveva essersi dipinta una strana maschera perché Carlise proseguì 《 Alice aveva previsto un massacro e per questo siamo qui! Ora se Edward ti lascia devi promettermi che non cercherai di attaccarci》Jasper non perse per un secondo il contatto visivo con quello di Carlise, mentre si dimenava sotto alla presa del fratello le emozioni del padre adottivo lo travolsero completamente, la rabbia e le sete di sangue vennero placate dalla pace e dalla serenità. Mentre le sue emozioni si affievolivano i suoi muscoli si distendevano fino a che l'unico movimento percettibile non rimase il continuo abbassarsi e rialzarsi della cassa toracica. Respirava profondamente e l'aria che respirava gli passava tra i denti producendo un continuo sibilo. Chiuse gli occhi e annui privo di forze aspettando che Edward allentasse la sua presa. Quando il giovane si allontanò, si alzò dal terreno con una mossa felina, mentre le cicatrici che avevano sul volto brillavano nella pallida luce del sole che tramontava. << mi dispiace così tanto, avervi dato tanti problemi. Non volevo spaventarvi, soprattutto te. >> La ragazza sorrise e gli accarezzò la testa ridacchiando appena, e si spostò di lato continuando ad accarezzare i capelli di Jasper << Tra pochi minuti Ed sarà qui per trascinati a caccia insieme a Carl ed Emmett, vi toccherà una caccia di soli uomini come a noi e toccata una di sole donne. >> Il giovane dagli occhi scuri la guardò con una domanda muta sul viso ed Alice scosse la testa << Andrà tutto bene, la loro e solo una precauzione, quindi vai. Alzati >> Mentre finiva di parlare la chioma bronzea di Edward fece capolinea nella stanza, il giovane che era appena entrato fece un piccolo inchino scherzoso e sorrise, Jasper che seguendo gli ordini di Alice era già in piedi ricambiò il sorriso ed insieme uscirono dalla stanza lasciando Alice a contemplare la Luna.
  
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