Brooklyn, 1 Ottobre 1925
 

Sarebbe stato più facile lasciare perdere tutto, lasciare che quel bambino gracile giocasse da solo in un angolo mentre tutti si divertivano assieme, invece James era proprio come gli ripeteva sua madre “un cuore d’oro che non riesce a rimanere indifferente al prossimo” ed è così che aveva conosciuto il suo attuale compagno e migliore amico Steven Rogers.
“Ciao, io sono James… In realtà mia mamma vuole che io dica tutti e due i miei nomi ma odio il mio secondo nome e...” Il piccolo James non riuscì a finire la frase perché due occhioni grigi lo guardarono sorpreso.
“Qual’è il tuo secondo nome?” Chiese il piccolo Steven incerto, non aveva mai avuto amici a parte sua madre e quel James era la prima persona che gli rivolgeva la parola, almeno la prima persona che non fosse un adulto.
“Buchanan...” Borbottò il castano arricciando il naso, era il nome di suo nonno e non capiva perché sua madre continuava a chiamarlo così anziché James.
“E’ un bel nome ma è troppo da adulto, Bucky è molto meglio.”
Gli occhioni azzurri di James si spalancarono, la sua mano strinse con forza quella piccola e gracile del biondino e gli sorrise “Piacere, Bucky!”
Steven arrossì appena a quel contatto, nessuno lo aveva mai toccato, era sempre stato un bambino malaticcio e sentiva sempre le mamme degli altri bambini intimargli di stargli lontano per non prendere qualche tipo di febbre o altro, James invece lo aveva toccato senza paura e gli stava sorridendo.
Il biondino non poté non sorridere a sua volta stringendo la mano dell’altro bambino “Piacere, Steven...”
“Vieni a giocare con me Steve!” Disse Bucky tutto entusiasta mentre trascinava Steve con lui tenendogli ancora la mano.


 

New York, 4 luglio 2018
  

“Ti ricordi quei tempi? Eri un bambino così timido!Non che ora tu non sia rimasto timido.” Lo canzonò Bucky tenendo ancora in mano una vecchia foto di loro due da bambini.
Steve gli poggiò il capo sulla spalla e sorrise “Beh pensare che sono passati novantatré anni da quella volta è davvero strano.” Ammise il biondo stringendosi al suo compagno.
“Novantatré anni insieme, quasi...” Mormorò Bucky prima di sciogliere quello strano abbraccio e allontanarsi appena da Steve, tirò fuori una scatolina di velluto scuro dalla sua giacca appena all’attaccapanni e si inginocchiò sorridendo. “Steven Rogers, vuoi farmi il piacere e l’onore di passare ancora altri novantatré insieme a me?”
Gli occhi grigi di Captain America si gonfiarono di lacrime e tra un singhiozzo e un altro riuscì a pronunciare un tremante ‘sì’.
Fu un bacio dolce quello che seguì “Buon compleanno Steve.” Sussurrò Bucky contro le sue labbra prima di stringerlo con forza a se.