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Autore: blueydgirl    05/07/2018    1 recensioni
Una ragazza, intrappolata nel proprio dolore. Cerca di uscire ma non ce la fa. Lotta finché non capisce che è troppo stancante ed inizia a chiedersi se ne vale la pena. Se non facesse meglio a lasciarsi andare.
Genere: Angst, Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
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Sento il bisogno di sporcarmi.  

Di colorarmi tutta la pelle di nero con un pennarello. Di coprirmi completamente.  

Forse ho solo bisogno di nascondermi, di fuggire via da queste persone di plastica. Perché è questo ciò che sono: Plastica animata, come la Plastica, in Doctor Who. 

Ti chiedono come stai ma non vogliono saperlo davvero. Vogliono che tu dica di stare bene ma non per te: Per loro. Perché non vogliono avere scocciature e se tu rispondi così loro avranno la coscienza pulita.  

Ecco chi sono.  

Fingono. 

Non sono come me. 

Io non sono come loro. 

Perché anche quando mi dicono di stare bene ma a me non danno questa impressione glielo chiedo finché non sento la verità.  

Vi odio.  

Ed è di sangue che voglio sporcarmi. Il mio sangue. Denso, viscido, freddo e sporco. Testimone del mio peccato.  

Lacrima rossa.  

All'inizio è una riga sottile, poi aumenti e diventi un pallino pieno di vita e dolore, e cresci ancora, ti gonfi in una goccia e scivoli via. Freddo e insensibile, portandoti via tutto. Portando via un pezzetto di me. 

E dopo tutte queste gocce e parti perse, quanto rimane ancora di me? 

Ieri mi sono aperta una ferita. Credevo che avrebbe fatto più male e invece no. Non ho sentito granché anche se il braccio in quel punto mi da fastidio. Lo sento pulsare, come se fosse vivo.  

E mi fa un po' male ma va bene: Me lo sono cercata, no?  

E ora? Cosa dovrei fare ora?  

È così bello stare in bagno, senti tutti i rumori che ci sono fuori ma non ti toccano, perché tu sei dentro.  

Ed è tutto ridotto, soffocato, leggero come il caldo primaverile.  

Dio, mi piacere restare sempre qui. Al caldo e al sicuro in questa vera bolla. Perché gli scudi figurativi non reggono, si spezzano con il tuo umore, invece questo e stabile e per sempre. Ci vorrei morire qui dentro. Solo io e la pace. E il sangue. Sempre quello.  

Non mi lascerà mai, mi seguirà ovunque quella voglia di sanguinare che mi fa tanto bene quanto male.   

Sono io, ormai.  

Non so. Una voce nella mia testa mi dice di comprarle, un'altra mi dice di non esagerare, di continuare con quella presa dal temperino che non taglia eccessivamente. 

Comprare o non comprare?   

Tagliare o non tagliare?  

Parlare o non parlare? 

Questi sono i miei dilemmi. 

Buttarsi o non buttarsi? E dove?  

Mi viene da vomitare, il mio stomaco sembra bollente e l'aria non mi dà ossigeno. 

Ecco, ho ottenuto quello che volevo: Volevo stare al sicuro al caldo e invece ora sono travolta da un onda che non accenna ne a sommergermi ne ad andarsene. Se ne sta solo li. Ed il mio cuore è dentro una nuvola, densa a causa di un liquido di cui è impregnata. E quando una goccia di quel liquido caldo cade arriva al mio stomaco e lì evapora. E questa nuova nuvoletta di calore mi riempie e sale su, fino alla gola impedendomi di respirare. Tutto il mio corpo e caldo e non mi risponde più. Posso solo stare ferma e cercare di non vomitare.  

Non era questo il calore che volevo. Questo è cattivo. Imprigiona invece che proteggere. 

Non è la stessa cosa. 

Dio mio, sto tremando.  
 

   
 
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