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Autore: BluAvis    07/07/2018    2 recensioni
Tetsutetsu Tetsutetsu, spirito ardente della 1°B, non si tira mai indietro da uno scontro. Questa volta, però, fronteggerà un avversario a lui sconosciuto: i confusi sentimenti provati per Itsuka Kendo. Incerto sul da farsi, chiederà consiglio a Kirishima Eijirou, fratello di Quirk. Red Riot non esiterà ad aiutare l’amico della classe accanto, con la partecipazione di altri studenti della 1°A. Quale dei numerosi tentativi riuscirà a far breccia nel cuore di Kendo?
-BluAvis
Genere: Comico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Itsuka Kendo, TetsuTetsu TetsuTetsu
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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 Dichiarazione Nitinol
My Hero Academia

 
Kirishima lo guardava sorpreso, le affilate arcate dentali spiccavano dalla bocca spalancata, la mandibola caduta a terra per lo stupore.
- Sei sicuro di quello che stai dicendo?
- Penso proprio di sì, fratello.
Testutestu non riusciva a sostenere lo sguardo dell’amico. Il punto più alto che l’imbarazzo gli permettesse di guardare era la punta delle proprie scarpe. Era sempre stato un tipo votato all’azione. Adrenalina ed impulso erano sensazioni che conosceva bene, aderivano sul suo essere in totale simbiosi. In quei giorni, però, una nuova sensazione si era fatta spazio all’interno del suo corpo, serpeggiando tra le metalliche fibre muscolari, fino a scombussolargli il cuore.
- Non sono un esperto, ma da come dici, penso proprio sia amore, bello.
La verità dei fatti percosse il ragazzo come un martello l’incudine.
- Cosa dovrei fare, adesso?
- Devi dire a Kendo-san cosa provi, ovvio!
- Ma non ho idea di come si faccia!
Kirishima interruppe il contatto visivo per fissare il vuoto. Rimuginava in silenzio, grattandosi il mento con fare pensieroso. Tetsutetsu attendeva il risultato della riflessione, inclinandosi avanti, come ad incitare l’amico a sputar il rospo.
- QUINDI?!!!
Sbottò, impaziente.
- Senti, io non sono proprio la persona giusta per dar consigli del genere. Se per te non è un problema, possiamo chiedere ai miei compagni di classe. Alcuni di loro saranno sicuramente in grado di aiutarti.
Dopo gli ottavi del festival sportivo, Tetsutetsu non aveva solo legato con il ragazzo dai rossi capelli a punta, ma aveva anche rivalutato gran parte della 1°A. Accettò la proposta con decisione, non consapevole dei rischi imminenti.

Ci pensa Kaminari: “Per far colpo su una ragazza, devi fare il figo. Credimi, non esiste fanciulla che resista all’avvento del principe azzurro. Fai il duro, dimostrale che puoi proteggerla e cadrà ai tuoi piedi. Garantito!”
Kendo era solita passeggiare al parco vicino la scuola, durante il tempo libero. Le piaceva, la faceva sentire in contatto con la natura, lontana dallo stress della città. Tetsutetsu si sentiva in colpa per averla seguita. La ammirava da lontano, nascosto dietro un albero. Era così assorto nella contemplazione che non notò due tipi loschi avvicinarsi alla ragazza.
- Ehi, bella rossa! Perché non vieni con noi? Ti faremo divertire!
Sentì dire dal figuro con il ciuffo stereotipato. Doveva agire. Se fosse riuscito ad allontanare i due ceffi, sarebbe parso “figo” agli occhi di Kendo? Sì, sicuramente sì. Era arrivato il momento di proteggere la sua amata. Si fiondò fuori dal nascondiglio, attivando il Quirk di ferro.
- Ehi voi! Lasciatela in pac….eh?
Troppo tardi. Entrambi i molestatori erano stati menati duramente da Kendo stessa, la quale non aveva esitato a tirar loro due letali ceffoni con le sue mani ingigantite. La ragazza lo notò subito dopo.
- Ohi Tetsutetsu, che coincidenza! Stavo facendo due passi per il sentiero delle siepi, vuoi farmi compagnia?
- Eh? S-sì, ma certo…
“Un’altra volta… sarà per un’altra volta…”.
 
Ci pensa Aoyama: “Oh c’est l’amour! Se vuoi dichiararti, monsieur, devi mettere in pratica le tre parole magiche: Splen – den – te”.
Kendo lo guardava con un’espressione alquanto stranita. L’anello di brillanti, che adornava l’anulare sinistro della rossa, splendeva fiero.
- Ehm, ti ringrazio per il regalo. Non dovevi.
- M-ma no, figurati! È s-solo un pensiero!
Quel pensiero gli era costato tutti i risparmi degli ultimi otto mesi, compresi gli stipendi part-time, ma forse sarebbe stata la volta buona. Il ragazzo cercò di sorridere disinvolto, pregando il cielo che Kendo riuscisse a leggere tra le righe, evitandogli la confessione vera e propria.
La ragazza inarcò un sopracciglio, ridendo imbarazzata.
- Credimi, non è per male, ma non posso accettarlo.
- N-no, dai, l’ho fatto con piacere, vorrei che tu lo indossassi.
- Ho capito ho capito, ma non è possibile…
- Insisto!!!
- Insomma, testa dura! Ti sto dicendo che non posso, guarda!
Attivando il suo Quirk, la mano sinistra si ingrandì all’istante. L’anello non sopportò l’estensione, Tetsutetsu fu costretto ad osservare i propri sogni andare in pezzi, insieme al suo patrimonio adolescenziale.
- Visto? Non posso portare gioielli per questo motivo.
- Ah… già…
“Non importa… continuerò a provarci…”.
 
Ci pensa Mineta: “Ascoltami, guardami e ricordati! Per trovare il coraggio di far la tua proposta, devi conoscere la tua amata fino in fondo. Guardale le mutandine!!! Memorizza il tipo, lo stile, il colore e riferiscimelo!!!”
“No… questo no…”
 
Ci pensa Yaoyorozu: “Mmh fammi pensare… credo che la forma abbia la sua notevole importanza. Prova ad essere composto, sicuro, elegante. Noi donne amiamo gli uomini di classe, sicuramente le farai battere il cuore con il tuo charme e savoir-faire!
Dopo numerosi tentativi e un ingente quantità di gel, era riuscito a domare quella ribelle chioma color platino. Le scarpe erano state tirate a lucido, la cravatta sistemata a dovere. Dove fosse riuscito a rimediare lo smoking, però, non lo avrebbe mai detto ad alta voce. Era totalmente fuori personaggio. Kendo era rimasta in aula a sbrigare alcune faccende da capo-classe. Era da sola. Proprio sola. Solissima.
- B-buongiorno, Kendo-san!
La ragazza guardò verso la soglia, sulla quale indugiava un Tetsutetsu in tenuta da gala. Strabuzzò gli occhi, inclinò leggermente la testa e si spostò la frangetta rossa, in modo da guardare meglio.
- Ah, ma sei tu, Tetsutetsu! Come sei vestito? Ti ho scambiato per Monoma!
Il ragazzo calò la testa e girò i tacchi, tornando indietro, affranto.
- Ehi, dove vai?
- Hai già detto tutto. Noi non ci siamo mai visti.
“Ora sto proprio di merda…. ”
 
Ci pensa Ashido: “A-ah! Siamo innamorati, eeeeh? Niente paura, sei nel posto giusto! Modestamente, quando si parla di questioni amorose, non mi batte nessuno. Vuoi sapere il segreto per far capire ad una ragazza i tuoi sentimenti? Non darle tempo di pensare, prendila da parte in un luogo isolato e stringila con tutta la tua forza! Quando balbetterà qualcosa tipo - Ma… tu… allora… - sarà il momento di far la mossa finale: baciala!”
Era così vicina che avrebbe potuto contarle le singole lentiggini sugli zigomi. In giro non vi era anima viva, l’aveva bloccata al muro, afferrandole entrambe le spalle.
- Kendo, a-ascoltami bene, perché ho intenzione di vincere, ‘sta volta.
Lo sguardo della ragazza lo sottoponeva ad una pressione insostenibile. Non era abituato a quel tipo di adrenalina, era come se stesse per impazzire. Kendo schiuse leggermente le labbra, accompagnando il gesto con gli occhi, spalancatasi in segno di profonda comprensione.
- Ma… Tetsutetsu… tu… allora…
Quello era il segnale, proprio come detto da Ashido Mina! Quindi era giunto il momento di far la propria mossa.
- S-son f-felice che tu abbia c-capito…
Tetsutetsu chiuse gli occhi, pronunciando la bocca in avanti. Cominciò ad avvicinarsi al viso della ragazza, molto lentamente. Le mani di lei gli afferrarono i fianchi. Un brivido gli percorse la schiena, un brivido che sapeva di vittoria. Le loro labbra erano ormai a pochi centimetri.
- UATTTAAAAHHHHHHH
Tetsutetsu sentì saldarsi la presa sul bacino, un forte strattone verso l’alto, poi il brusco impatto con il terreno. Si ritrovò steso a terra, supino e dolorante. Kendo rideva.
- Eh eh mi dispiace, ma ho vinto io! Sei forte, ma non puoi battermi nelle arti marziali, ferrovecchio!
- C-chissà cosa credevo.
“Non ce la farò mai...”
 
Ci pensa Testutestu.
Kendo fu attirata da un continuo clangore. Il suo compagno di classe, Tetsutetsu, stava sbattendo ripetutamente la testa contro il proprio armadietto. L’anta dello scomparto era stata gravemente ammaccata dalla fronte d’acciaio. Lo tirò via, impedendogli di continuare il martirio.
- Ma che fai? Sei impazzito?
- Lasciami, Kendo! Non ho finito!
- Ma stai fermo! Parliamone!
Dopo alcuni secondi di tira e molla, entrambi gli studenti si accasciarono a terra, ansanti. Kendo sospirò, scuotendo la testa.
- Ma dico io, perché stavi prendendo a capocciate l’armadietto?
Tetsutetsu poggiò il mento sul torace.
- Mi arrendo. Non riuscirò mai nella mia impresa.
- Questo è inusuale da parte tua. Non so di che impresa si tratti, ma tu non sei certo il tipo che si arrende alle difficoltà. Anzi, di solito continui fino a quando non raggiungi la meta.
- Tanto è tutto inutile, non riuscirò mai a dichiararmi a te.
Il ragazzo di ferro sbarrò gli occhi, terrorizzato. Senza rendersene conto, aveva appena confessato il suo amore. Nonostante tutti quei tentativi malriusciti, alla fine i sentimenti si erano manifestati nella maniera più spontanea. Non osava guardarla, per paura di riscontrare il disprezzo nel suo sguardo, magari anche con qualche accenno di disgusto.
Kendo non disse niente, si alzò da terra e si diresse verso il suo armadietto, esattamente di fronte a quello del compagno di classe. Si cambiò le scarpe ed imbracciò la borsa, puntando verso l’uscita.
- Come ho già detto…
Disse, prima di andarsene.
- ...non sei il tipo che si arrende alle difficoltà. Di solito continui fino a quando non raggiungi la meta.
Testutestu si girò di scatto, appena in tempo per guardare la ragazza varcare la soglia, sparendo dalla sua vista, ma lasciando viva la speranza.

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Grazie per aver letto fino alla fine! Spero sia stato di vostro gradimento. Ho apprezzato e continuo ad apprezzare My Hero Academia, sia nella sua stesura manga sia nella sua trasmissione anime. Come spesso accade, la mia attenzione viene attirata da personaggi secondari, ai quali mi piace dar maggior luce nei miei “lavori”. Detto questo, vi auguro un buon proseguimento.
E ricordate tutti: PLUS ULTRA!
                                                                                                                                                                                              - BluAvis
   
 
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