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Autore: Poke_Spe    08/07/2018    1 recensioni
Una normale mattina di pioggia dove Pearl e Platinum si raccontano un po' quello che era la loro vita prima di iniziare il viaggio davanti a delle tazze di tè caldo con il miele.
Perché Pearl è il mio tesoro e il trio di Sinnoh merita più amore.
[Allerta spoiler per il capitolo DP del manga]
Genere: Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Pearl, Platinum/Lady Berlitz
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Manga
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Quella mattina Pearl si era svegliato accompagnato dal forte battere della pioggia sul vetro della finestra fortunatamente chiusa e alcuni rari rombi di tuono a scandirne il ticchettio. Si trovavano a Evopoli, ricordava, dopo aver passato quasi due giorni nel bosco e aver fatto un po' di allenamento con la gentile signora Camilla per la lotta in palestra che la Signorina avrebbe affrontato di lì a poche ore.

Quella era già la seconda, pensò Pearl infilandosi distrattamente la maglia. La prima palestra che avevano affrontato era per risollevare il morale a Piplup, ma adesso? Non avevano alcun motivo per affrontare la Capopalestra di Evopoli. Volendo quella città avrebbe potuto essere solo un punto di sosta per poi ripartire verso la Vetta Lancia, ma quella ragazza, Gardenia, aveva deciso tutto per loro. E la Signorina, come sempre, aveva accettato la situazione con entusiasmo, definendola come “un'esperienza da provare a tutti i costi”. E adesso si trovavano lì in quella giornata piovosa.

Lanciò un'occhiata di sfuggita all'orologio appeso alla parete: erano le cinque di mattina e la sfida era alle nove. Avevano diverso tempo per prepararsi e rivedere qualche strategia, senza dimenticare gli utili consigli della signora Camilla. Scese nella sala dell'albergo per poter fare colazione. Ovviamente non c'era quasi nessuno, tanto meno la Signorina e Dia. Lui era sempre il primo a svegliarsi e quando gli altri lo raggiungevano lui aveva già programmato l'itinerario del giorno. Era semplicemente abitudine. Poi che i piani venissero sempre scombussolati in un modo o nell'altro era un'altra questione.

Si rilassò un po' osservando Chatot e il neo-evoluto Monferno mangiare il loro cibo e giocare insieme. Anche il Pokémon Briccone era stato uno delle tante cose fuori programma del viaggio, ricordò. Semplicemente gli era piombato in faccia con il Pokédex e aveva deciso da sé di diventare suo Pokémon. Non che lui ne fosse scontento, anzi. Era incredibilmente in affinità con quel Pokémon di tipo Fuoco. Si soffermò a fissare la sua tazza di tè, ascoltando la pioggia che cadeva ancora pesantemente e si perse completamente nei suoi pensieri, tanto che non sentì i leggeri passi che si avvicinavano a lui.

“Del tè? Non te ne facevo il tipo, Pearl” il ragazzo sobbalzò e si voltò per vedere la Signorina sorridergli gentilmente e prendere posto accanto a lui, anche lei con la sua tazza di tè fumante. Realizzò ciò che gli aveva detto e arrossì leggermente, abbassando lo sguardo.

“È un'abitudine che ho fin da piccolo” rispose piano, rigirando il proprio liquido.

“E pensare che credevo che tu preferissi il caffè...” mormorò la compagna con un tono apparentemente divertito, anche se non lo avrebbe mai ammesso. Il biondo scosse la testa e scrollò le spalle.

“Non mi piace il caffè. E poi mio padre dice che il caffè di Sinnoh non è per niente buono rispetto a quello, ad esempio, della regione di Unima” spiegò con un sorriso un po' nostalgico.

“Tuo padre ha ragione” concordò la Signorina annuendo con un'espressione saccente “Anche se a casa mia gli unici a bere il caffè sono Sebastian e mio padre. Io e mia madre preferiamo sempre una bella tazza di tè” e come per sottolineare l'affermazione sollevò la propria racchiusa in entrambe le mani mettendola in mostra.

I due rimasero in silenzio qualche minuto, intenti a bere e ad osservare i loro Pokémon divertirsi insieme. Monferno continuava a lanciare del cibo addosso all'orgogliosa Prinplup della Signorina facendola infuriare non poco. Quindi il tipo Acqua iniziava a contrattaccare, prendendo però per sbaglio anche Chatot che sobbalzava emettendo rumorosi versi che si propagavano in tutta la stanza e il povero Ponyta non poteva far altro che tentare invano di fermarli.

“Sai, c'è una cosa che non ho ancora chiesto a nessuno dei due” riprese a parlare dopo un po' la Signorina, attirandosi l'espressione incuriosita del ragazzo “Come vi siete conosciuti tu e Diamond?” alla domanda Pearl iniziò a ridacchiare.

“Beh, è un po' lunga da spiegare...” iniziò di nuovo con un'aria nostalgica in volto “Da piccoli, quando andavamo all'asilo, a noi bambini piaceva fare le gare di corsa e chi vinceva otteneva sempre un premio, come la merenda degli altri o cose simili” spiegò con un vago sorriso “Ma Dia veniva sempre preso in giro perché era il più lento di tutti i bambini. Un giorno mi sono stufato di quegli sbruffoni e ho deciso di prendere il suo posto in una gara, deciso a farlo felice.”

“Presumo che tu abbia vinto” intuì la compagna, conoscendo la sua agilità.

“Beh sì, più o meno” rispose leggermente in imbarazzo lui “A quel tempo stavo già facendo dei piccoli allenamenti con mio padre, quindi avevo già almeno un briciolo di preparazione fisica rispetto agli altri. Però, quando siamo arrivati al traguardo, uno degli altri bambini che gareggiavano mi ha fatto cadere e mi sono rotto un braccio.” la ragazza sobbalzò.

“Ma è sleale!” esclamò quasi infuriata, ma il biondo la bloccò subito.

“Oh no, non lo ha fatto apposta” spiegò “Semplicemente è scivolato e per sbaglio mi ha tirato dietro. Comunque io ero soddisfatto perché Dia aveva quell'espressione felice a cui avevo puntato” entrambi sorrisero con intesa “Mio padre e sua madre sono arrivati subito e abbiamo scoperto di essere anche vicini di casa, quindi sono andato a casa sua e Dia mi ha offerto del tè con il miele” mostrò la tazza che aveva in mano alla Signorina “Quel giorno è iniziata la mia amicizia con lui e anche la mia passione per il tè con il miele.”

“È davvero un racconto interessante” decise l'amica, davvero sollevata che l'altro avesse deciso di raccontarla “Per me che sono quasi sempre a casa mia o in laboratorio è davvero bello ascoltare una storia come questa.”

“Non sei mai uscita da Sabbiafine?” chiese Pearl perplesso. Lei ci pensò un attimo su.

“Beh, sono stata a Johto qualche anno fa con il professore e mia madre, ma prima d'ora non ho mai avuto la possibilità di stringere grandi amicizie.” tra i due calò di nuovo il silenzio. Il biondo non poteva fare a meno di chiedersi come sarebbe stato dover rimanere sempre chiuso a casa. Non avrebbe conosciuto tante persone, non avrebbe sviluppato la sua passione per il mondo della commedia, non avrebbe mai iniziato quel viaggio. E poi non avrebbe potuto sentire i raggi di sole caldi e la pioggia fredda, non avrebbe potuto giocare con i Pokémon nei dintorni, non avrebbe potuto osservare dal vivo quella meraviglia che era il Lago Verità. Rimanere rinchiusi a casa comportava tante mancanze che solo in parte venivano ripagate dall'avere una vita tranquilla e sana. Ma la tranquillità decisamente non faceva per lui, che esplodeva di energia. Non poterla tirare fuori lo avrebbe solo fatto soffrire, e si sentì fortunato a non aver avuto una vita del genere. E poi aveva potuto iniziare quello strano ma divertente viaggio, e ne era infinitamente grato.

Fuori dall'albergo sentì che la pioggia stava iniziando a diminuire, ma il ticchettio fu sovrastato dal suono mattutino del Pokédex, segno che Diamond li stava raggiungendo. Stava per iniziare una nuova meravigliosa giornata.

“Buongiorno...” borbottò il nuovo arrivato e ancora assonnato ragazzo strofinandosi un occhio, seguito a ruota dai suoi Munchlax e Grotle.

“Buongiorno Dia, Lax, Wig” li salutò il biondo divertito. Accanto a lui, la Signorina ridacchiò, attirandosi subito la sua attenzione.

“Hai riso, non è così?” ma lei era già tornata seria.

“No, non l'ho fatto.”

“Hai riso, ne sono sicuro!”

“Non è vero. Non essere fastidioso” Pearl stava ancora ringhiando, fumante di rabbia, quando Dia si sedette dall'altro lato fissando la tazza ormai vuota del migliore amico.

“Forse prendo anche io il tè con il miele” l'altro tornò in sé, sentendo la proposta del corvino.

“Sì, qui il tè è davvero buono” concordò energico “Dev'essere la bella atmosfera di Evopoli. Tra poco smetterà anche di piovere!”

“Così la Signorina potrà fare la sua lotta in palestra senza problemi.” i tre si scambiarono uno sguardo d'intesa.

Che fosse il caso, il destino o la fortuna, quel viaggio era semplicemente il momento migliore della loro vita e allungarlo ancora un po', pensò Pearl, non doveva essere una così pessima idea alla fin fine, significava poter stare insieme ancora più a lungo e vivere tante esperienze “da provare a tutti i costi”, come diceva la Signorina. Se poi ad accompagnarli c'erano anche tè e miele, il tutto non poteva che essere definito perfetto.


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Questa è la prima ff che scrivo a tema manga, anche se ho provato più volte a scriverne di diverse. Prima o poi vorrei scrivere una long su questo trio, semplicemente perché li adoro tanto, ma ciò che mi manca è la fantasia purtroppo.
Ma intanto è uscita questa One-shot. Spero che vi piaccia e che lasciate qualche commento e suggerimento.
Vi ringrazio per essere arrivati fin qua!
   
 
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