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Autore: nouveau    10/07/2018    3 recensioni
Adrien Agreste sarebbe potuto essere la persona più brutta, arrogante e trascurata del mondo, alle sue orecchie -come a tutte quelle pronte a prestargli un minimo di attenzione- la sua voce sarebbe risuonata come la più dolce delle melodie.
[AU]
Genere: Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Un po' tutti
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Il sogno di Marinette di fare la doppiatrice aveva origini storiche, la accompagnava da quando Mulan salvò per la prima di innumerevoli volte la Cina davanti ai suoi occhi, protraendosi per  tutta la sua adolescenza -dopo un numero spropositato di principesse e una vasta gamma di film in generale  - e persistendo persino nella fase adulta, quando dopo anni -e anni, e anni- di scuola di recitazione e di dizione riuscì finalmente ad entrare in una sala di incisione degna di questo nome a doppiare per qualcosa che non fosse una telenovelas.
Quello per cui il suo maestro l'aveva proposta non era un provino per il solito programma di dubbio gusto a cui mancava una voce narrante che garantisse agli spettatori di capire, stavolta Jagged si era superato e le aveva trovato un possibile ingaggio di serie S, decisamente più in alto della solita C a cui era abituata e certamente più in alto della massima A ma che portava orgoglioso la T di TF1.
Se tutto fosse andato nel verso giusto -e Dio, lei davvero sperava di poter cogliere finalmente la sua occasione irripetibile- avrebbe doppiato la protagonista ( in realtà le sarebbe bastato doppiare chiunque, anche una delle insegnanti presenti in quella serie tanta era l'emozione) di una serie animata prodotta in collaborazione da così tanti studios tutti insieme e così importante che le girava la testa.
Ma, perché il ma c'era e la proverbiale sfortuna Dupain-Cheng pure, il problema era che ad assistere ai provini ci sarebbe stato il direttore del doppiaggio, il solo ed unico Gabriel Agreste, un uomo che da solo avrebbe potuto prestare la voce a tutti i personaggi di un film e garantirsi non solo il pubblico nelle sale, ma anche svariati premi dalla critica. Il signor Agreste non solo era il frutto di un albero le cui radici affondavano nel doppiaggio, ma a sua volta aveva preso a sbocciare, uscendo dall'ombra di un padre che aveva interpretato Al Pacino e ottenendo un successo che tutti, in un campo come il loro, sapevano non solo essere suo di diritto ma anche ampiamente meritato.
Oltretutto, l'ennesima complicazione a discapito della discepola di Jagged Stone era anche la presenza del suo -forse- co-protagonista, il figlio di Gabriel, Adrien.
Lo stesso Adrien con una voce tale, nemmeno si sforzava di trovare parole adatte a descriverla, da rendere le sue gambe molli come burro.
Ad avere origini storiche, comunque, era anche la cotta smisurata di Marinette per la voce dell'erede di casa Agreste, nata con un undicenne Draco Malfoy, alimentata da un affascinante Zac Efron e confermata brutalmente dall'incredibile e massacrante lavoro fatto da Adrien per Light Yagami.
A vent'anni o poco più, l'altro già vantava un curriculum chilometrico e un rispetto che in un settore ristretto ed elitario come quello del doppiaggio, dove i pesi massimi hanno la tendenza a masticare e sputare i pesci più piccoli, aveva dello straordinario. 
Ad ogni modo, l'amore della mora per la voce del doppiatore si limitava semplicemente a quello, pura e genuina adorazione per un timbro chiaro e una voce pulita che non era minimamente collegata alla questione dell'aspetto estetico seppur questo, basandosi sull'aspetto di Gabriel Agreste e quello di sua moglie Emilie, doveva essere quantomeno piacevole.
Ma l'estetica, così come il carattere o il gusto nel saper vestire, è un qualcosa che non penalizza né aiuta un doppiatore nel suo lavoro. 
Adrien Agreste sarebbe potuto essere la persona più brutta, arrogante e trascurata del mondo, alle sue orecchie -come a tutte quelle pronte a prestargli un minimo di attenzione- la sua voce sarebbe risuonata come la più dolce delle melodie.

 

***


A discapito di ogni previsione, il provino di Marinette si svolse tranquillamente.
L'ansia che le aveva attanagliato lo stomaco tutto il giorno prima e le aveva fatto perdere l'appetito mentre aspettava il proprio turno si dissolse non appena sentì il familiare peso delle cuffie sul capo, il nervosismo sparì al semplice tocco delle pagine sul leggio.
Con una sicurezza che non pensava di avere recitò le battute e solo quando il monologo di presentazione dell'eroina finì si permise di svuotare completamente i polmoni in un sospiro di sollievo.
Dall'altra parte del vetro Jagged Stone le fece un cenno affermativo che la fece ridere e, dall'alto del suo sgabello vide chiaramente gli occhi azzurri del direttore di doppiaggio posarsi su di lei.
« Possiamo concludere qui i provini, abbiamo già la nostra Ladybug. »
Lo vide sistemarsi la giacca mentre si alzava, un riflesso lucente di quella che sembrava una spilla appuntata contro la camicia candida che faceva capolino dalla giacca scura.
« Complimenti, signorina Dupain-Cheng. »
E come era comparso, Gabriel Agreste era sparito in un battito d'ali.

Nessuno le seppe dire con certezza cosa successe dopo, lei semplicemente non lo ricordava e gli altri erano troppo sorpresi dalla decisione tempestiva, ma era piuttosto sicura di aver gridato e di essere planata tra le braccia del suo insegnante, seppellendo la faccia nella t-shirt metal poco prima che questi la afferrasse per la vita e la sollevasse in alto, come suo padre Tom avrebbe fatto una volta arrivata a casa.
Del suo Chat Noir, fortunatamente, nemmeno l'ombra.






 

La verità è che sono una donna debole, che sono appassionata da sempre di doppiaggio e che ogni volta che sento un doppiatore che mi piace in un'opera (e vi prego, evitatemi di fare l'elenco e soprattutto evitatevi di stare a sentirmi, perché è infinito) mi sento più felice.
E un'altra assoluta verità è che il mondo del doppiaggio italiano è pieno di gente validissima, Pino Insegno e Francesco Pannofino re indiscussi a mio avviso, ma tra le voci giovani il peso massimo -non che i suoi colleghi siano da meno, intendiamoci, solo che non sono lui- è sicuramente il Flavione nazionale, che oltre a prestare la voce a tutti i personaggi per cui Marinette (e io) ha una crush è anche il doppiatore di Adrien. Quindi niente, si sono unite due passioni e questo prologo si è scritto praticamente da solo mentre un agghiacciante Light Yagami si spanciava nel salotto di casa mia in piena notte.
Sperando di riuscire a portare avanti una long a discapito dei miei precedenti vi saluto.
Un bacio,
                 nouveau
(che, come il titolo di questa storia,
   è uno pseudonimo provvisorio)

   
 
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