Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: lmpaoli94    12/07/2018    1 recensioni
Elsa viveva da sola in un piccolo paesino posto in mezzo ad un lago nel nord d’Italia.
Sola e triste, passava le sue giornate a curare la casa e a pensare a continuamente ai suoi problemi.
Sua sorella Anna, in primis, continuava a cercarla in lungo e in largo per tutta l’Europa, senza però riuscire a trovarla.
Ma perché Elsa rimaneva nascosta in quel piccolo paesino lontano da tutto e da tutti?
Perché non riusciva a ritornare felice?
Che cos’è che poteva affliggerla?
Genere: Avventura, Drammatico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anna, Elsa, Hans, Kristoff, Nuovo personaggio
Note: Movieverse | Avvertimenti: nessuno
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ORTA SAN GIULIO (NOVARA)

 
 
Era autunno nel piccolo borgo meraviglioso dove Elsa passava le sue giornate.
Le nuvole grigie e l’ambiente circostante rendevano tutto deprimente.
La maggior parte del suo tempo, lo impiegava nella sua biblioteca a fissare l’orizzonte e la libertà che lei non poteva mai avere.
«Spero che un giorno di questi mi dirai cosa ti preoccupa» fece un uomo interrompendo i suoi pensieri ed entrando nella biblioteca.
«Quando mi sentirò pronta» rispose la giovane donna con tono lieve e commosso.
«Elsa, sei qui nella mia umile casa da più di un mese… Si può sapere cosa ti prende? »
«Ti prego di rispettare la mia volontà, Johan. Quando verrà il momento, ti parlerò»
Il giovane uomo fissava Elsa con sguardo smarrito e incomprensivo.
«Non ce la faccio più a vederti in questo stato… Devi cambiare…»
«Non c’è niente e nessuno che possa risolvere la mia situazione.»
«Invece ti sbagli!» insisteva Johan «Tua sorella può risollevare le tue sorti.»
«Non provare a portarla qui. Mi hai capito?»
«Altrimenti cosa mi farai?»
Elsa e Johan si fissavano con sguardo carico d’odio.
«Non deve sapere che sono incinta.»
«Ma perché? È una bellissima cosa. Perché non lo capisci?»
«Perché questo bambino è nata da una relazione sbagliata! E tu lo sai bene!»
«Un bambino che nasce è una benedizione per tutti, Elsa…»
«Ma non per me… Quel dannato Hans mi ha messo incinta con l’inganno…»
«Ma gliel’hai fatta pagare, no?»
«Questo non significa nulla… Il mio cuore non ritroverà mai la pace.»
Johan si avvicinò alla giovane bionda accarezzandogli le spalle.
«Grazie ancora di tutto, Johan. Se non fosse stato per te…»
«Non lo dire, Elsa. Io ho fatto quello che avrebbe fatto chiunque.»
«Non è vero. Molti mi avrebbero sbattuto la porta in faccia… Ma tu mi hai accolto in questa confortevole casa, proteggendomi da tutto e da tutti.»
«Lascia almeno che dica a tua sorella che sei qui al sicuro con me.»
«Ho detto di no, Johan. Non insistere.»
Alla fine, il giovane uomo si arrese alle parole di Elsa.
«Va bene… Se hai bisogno di qualsiasi cosa, fammelo sapere. Io vado un attimo in paese.»
«Ok. Torna presto» disse infine la giovane donna continuando a contemplare il panorama che si vedeva dalla biblioteca della casa.
 
 
Anna stava impazzendo ogni giorno che passava.
Erano due settimane che non riceveva nessuna notizia da sua sorella.
I momenti sembravano interminabili.
«Kristoff, hai notizie di mia sorella?»
«Purtroppo no» replicò il venditore di ghiaccio con tono sconfortato «È sparita nel nulla.»
«Non è possibile. Deve trovarsi pure da qualche parte.»
«Nessun abitante di Arendelle l’ha vista…»
«Nemmeno quel dannato di Hans?»
«Hans giace nelle prigioni del castello… Non vuole dirmi nessuna parola su di lei.. Ogni volta che lo interrogo, mi fissa con sguardo pieno di malvagità e con quel sorrisetto compiaciuto. Vorrei prenderlo a schiaffi.»
«Nemmeno a me ha detto una parola… Ma adesso deve smetterla di fare il misterioso, altrimenti…»
«Maestà, scusate il disturbo, ma questo uomo vuole assolutamente parlare con voi.»
Un uomo alto e dalla stazza prorompente, entrò nella sala sotto gli occhi attenti di Elsa e di Kristoff.
«Oaken, hai qualcosa d’importante da dirci?»
«Scusatemi tanto se ho deciso di parlare solo ora, ma il segreto che tengo dentro di me non mi fa dormire la notte… Io so dove si trova Elsa.»
Anna e Kristoff lo fissavano con sguardo sbalordito.
«Davvero? E dove?»
«Si trova in un paesino sperduto nel nord d’Italia. Ma la regina non mi ha voluto rivelare il nome… Mi ha soltanto detto che sarebbe andata via qualche tempo per riflettere sui suoi errori.»
«Che tipo di errori?» domandò l’uomo.
«Purtroppo non ne ho la minima idea.»
Anna si avvicinò al possente uomo dandogli un sonoro ceffone sulla guancia.
«Avresti dovuto parlare prima» fece la ragazza con le lacrime agli occhi «La tua sovrana potrebbe essere in pericolo di vita, a quest’ora.»
«Mi dispiace, ma mi ha fatto promettere di non parlarne a nessuno.»
«E ti decidi proprio ora a parlare?! Kristoff, dobbiamo partire subito per il Nord Italia.»
«Ma dove? L’Italia è un paese molto vasto. Non riusciremo a trovarla molto facilmente.»
«Dobbiamo tentare. Non possiamo rimanere qui con le mani in mano.»
«Va bene. Hai ragione tu.»
«Vado a preparare i bagagli. Tu aspettami qua, ok?»
«Dove vuoi che vada?»
Anna passò accanto a Oaken fulminandolo ancora con il suo sguardo carico di rancore.
«Spero che Elsa non sia in pericolo, altrimenti…»
«Smettila di perdere tempo, Anna» la redarguì Kristoff.
«Devo dirgliene quattro a questo grassone.»
«Mi dispiace… davvero.»
«Sì, certo» replicò la giovane ragazza prima di precipitarsi in camera sua a preparare i bagagli.
 
 
Nel posto dove Elsa si stava nascondendo, stava incominciando a nevicare.
Per Elsa, la neve rievocava molti ricordi della sua infanzia.
A quando giocava a palle di neve con sua sorella Anna e ai suoi poteri di ghiaccio che con il passare del tempo li stava perdendo.
«Johan, non mi ricordo come si chiama questa piccola cittadina» fece Elsa distraendo l’uomo dalla lettura di un libro.
«Siamo a Orta San Giulio, in mezzo al Lago Orta.»
«Devo ricordarmelo questo posto… È davvero incantevole.»
«Sono contento che ti piaccia» replicò l’uomo vedendo sul viso della ragazza il suo buon’umore che cresceva.
«Se nascerò una seconda volta, vorrei venire a vivere qui per sempre. Senza i miei problemi che mi stanno attanagliando l’anima.»
«Tu hai bisogno di conforto, mia cara… Conforto che non riesco a darti solo io.»
«No, non è vero… Tu mi dai molto incoraggiamento, Johan.»
L’uomo notò con quale fierezza Elsa fissava la neve cadere dal cielo.
«La neve ti ricorda molto il tuo regno, non è vero?»
«Sì… Tutta questa coltre di neve che si sta creando… È davvero bellissima la neve.»
«Che ne dici se andiamo fuori a giocare a pallate come due bambini?»
«Faresti questo per me?» domandò entusiasta la giovane donna.
«Certo. È da un po’ che non mi sento bambino, sai?»
«Allora stai in guardia, mio piccolo sognatore… Stai per provare del freddo pungente sul tuo corpo» lo stuzzicò Elsa.
«Questo è tutto da vedere.»
   
 
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