Film > Frozen - Il Regno di Ghiaccio
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Autore: Christyslsb    24/07/2018    0 recensioni
Elsanna. No-incesto. Elsa è una impiegata che lavoro sotto di Anna, le due hanno avuto una storia ma Anna l'ha lasciata senza dirle il motivo. Tutto è cambiato in quei mesi. I sentimenti di Elsa non sono cambiati e crede che anche Anna provi ancora qualcosa per lei.
Genere: Angst, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yuri, Slash, FemSlash | Personaggi: Altri, Anna, Elsa, Hans, Kristoff
Note: AU | Avvertimenti: Tematiche delicate, Violenza
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Questa mattina prima di andare al lavoro ho detto a Meg che Anna sa tutto e che non c’è più bisogno che lei glielo dica.
Adesso è ora di pranzo, e alle 16 ho una riunione, ci sarebbe anche Anna. Mentre stavo venendo al lavoro ho pensato che questo pomeriggio sarebbe l’occasione per scoprire se lo sconosciuto sia un collega oppure no, poi però mi sono accorta che tutti gli impiegati sono a conoscenza della riunione e di chi ci sarà. Controllo le mie e-mail, aspettando che Meg torna dalla caffetteria, dopo la videochiamata di ieri, non ho ricevuto alcun messaggio, perciò è un modo sicuro per comunicare. Anche perché ora che ci penso, sappiamo solo noi che eravamo in contatto, però continuo a pensare che non sia l’idea migliore, dopo tutto le ho chiesto di stare lontane, ma in fin dei conti era importante farle sapere com’era la situazione.

“Ehi, eccomi qua! Allora, mangiamo? Pronta per pomeriggio?” Meg si siede accanto a me, e appoggia il suo pranzo sulla mia scrivania e osserva il mio pasto. “Sei per caso a dieta? Perché diavolo mangi così poco?”
“Io.. ho tante cose che mi passano per la mente e non sono poi così affamata, almeno non muoio di fame. I miei panini sono deliziosi.” Le mostro quanto lo apprezzi facendo un enorme morso e facendo qualche verso di gradimento. Lei scuote semplicemente la testa.
“Ho proprio un’amica strana, ma veramente eh.”
“Mi vuoi bene lo stesso. Comunque, siccome oggi finirò tardi puoi fermarti a dare la pappa ad Olaf?”
“Certo, nessun problema. Starò da te fin quando non torni, così posso giocare un poco con lui, è proprio un amore e lo so, te l’ho detto tipo un milione di volte, però non posso farci nulla..” le sorrido e finiamo di pranzare parlando del ritorno di Herk fra qualche giorno. Si vede che gli manca molto, penso che avranno delle belle sorprese non appena si rivedranno. Non vedo l’ora che arrivi presto venerdì, siccome ritorna. Sono perfetti per l’una e l’altra e sicuramente Meg sarà più rilassata una volta che riavrà tra le sue braccia il suo Megafusto. Oddio l’ho chiamato davvero così!?

La riunione inizia con un po’ di ritardo a causa di Hans. Si tratta di un incontro importante, chi ha un certo nome, posizione e quantità di azioni si trova qui. Io ci sono solo perché devo parlare del mio progetto di ammodernamento della compagnia relative al settore delle pubbliche relazioni. Ironico, non è vero? Io, la regina di ghiaccio, manager delle pubbliche relazioni. Ogni decisione che prendo deve essere approvata dal consiglio, ma siccome lavoro sotto di Anna, se a lei non piace un mio progetto io sono fuori, non posso portarlo davanti alla commissione. Per fortuna, le mie idee sembrano interessare, perciò ho un’opportunità.
Mentre sto parlando vedo Hans che mi fissa, come se stesse cercando di mandarmi un qualche tipo di messaggio che non riesco a decifrare. Accanto a lui c’è la sua assistente personale, non ho idea di quale sia il suo nome. Non parla, ascolta e fissa, nient’altro. L’unica cosa che so di lei? È rossa. Sono io o Hans è circondato da rosse?

Una volta finito di esporre il progetto, Anna interviene, commentando alcuni punti con gli altri membri del consiglio. Io rimango lì, seduta, ad aspettare che mi dicano qualcosa, se sia una buona idea o meno.
“Bene, questo è tutto. Sappiamo del suo progetto, signorina Arendelle. Le faremo sapere la nostra decisione.” Anna dice terminando la riunione. Tutti si alzano dai propri posti e escono dalla stanza. Sono passate 3 ore, siamo tutti esausti. Io recupero le mie cartelle e le metto nella valigetta. Nella stanza ci sono Anna, Hans, la sua assistente.
“Forse questo progetto.. potrebbe essere l’unica cosa in cui tu possa riuscire, signorina Arendelle.” Oh, conosco il tuo gioco Hans. Stai cercando di dirmi che non posso avere Anna ma forse potrei vedere la mia proposta accettata. Be’, sono sicura che voterà contrario. Non mi vuole attorno.
“Vedremo.” Dico sfidandolo e vedo un’occhiataccia provenire da Anna. Che? Ho solamente risposto.. stavo facendo l’educata. Con lo stronzo. Non dovrei. Oh be’, non sto al suo gioco, conosco le buone maniere io.
Cerco di uscire dalla stanza quando l’assistente di Hans mi passa davanti e mi guarda male. Sento qualcosa che proviene da lei, un suono indecifrabile e se ne va via con Hans che mi sorride.
Che cavolo..?

Una volta a casa Olaf mi salta addosso, abbaiando nel vedermi. Meg è sdraiata sul mio divano con un bicchiere di aranciata e un libro tra le mani.
“Ciao, com’è andata la riunione?” mi fa spazio per potermi sedere accanto a lei.
“Be’ devo aspettare di vedere se il progetto venga approvato o meno. Penso che il voto di Hans sarà contro. Ma onestamente? Forse ho una chance, il consiglio pareva interessato. Come è stato Olaf?”
“È stato un bravo bimbo. Spero non ti dispiaccia, ho ordinato una pizza non appena mi hai avvisato che avevi finito. Penso tu non abbia cenato.”
“Oh, grazie Meg! Sono esausta per cucinare qualcosa. Mangi con me quindi?”

La pizza arriva in tempo e la divoriamo. Le racconto cosa è successo con l’assistente. Le chiedo se sappia come si chiama, Ariel, non parla molto, perciò Meg non la conosce più di tanto, sa solo che è molto vicina ad Hans.
Quella ragazza a me sembra un poco strana. Non so perché, non mi piace, non fisicamente parlando, ha un bel corpo dopo tutto, ma non mi sembra okay. È strano, non saprei dire bene.
Dopo che Meg torna a casa sua, io accendo il computer e controllo la posta: solo spam oggi. Avvio Skype e controllo se Anna sia online. Dopo qualche secondo, risponde alla video chiamata.
“Ehi Elsa, che succede?” mi saluta con un sorriso.
“Ciao, volevo farti sapere che dopo la chiamata di ieri non ho ricevuto alcun messaggio.”
“Oh, bene bene! Speravo ci fosse un modo per poter parlar..”
“Successo qualcosa? Tutto bene?”
“Sì, sì, va tutto bene non preoccuparti. È solo che.. non volevo non poterti parlare, tutto qua. È difficile al lavoro non poter star con te..”
“Lo sai che è-”
“La cosa migliore. Lo so, non c’è bisogno che me lo ricordi. I tuoi amici alla stazione ti hanno detto qualcosa? C’è una svolta o ancora nulla?”
“Non lo so. Domani vado alla stazione e vedrò.” C’è una pausa. Potrei terminare la chiamata adesso, ma voglio prima sapere se davvero è tutto okay, soprattutto con lui. “Dimmi, come stanno andando le cose? Come stai?”
“Bene.” Sospira osservando un angolo della stanza.
“Anna, è successo qualcosa? Non mi sembra che tu stia bene.. oggi alla riunione-”
“È tutto okay, solo un poco stressata. Non c’è bisogno di preoccuparsi.” Cerca di sorridere. “Oggi hai fatto bene. Penso che al consiglio piaccia la tua idea.”
“Lo spero, ma penso che ad Hans e alla sua assistente non piaccia. Sai per caso qualcosa su di lei? È come se non esistesse.”
“Sì, Ariel lavora al nostro piano. Non l’hai mai notata prima? Oltre che alle riunioni dico.”
“Non credo, è sempre così silenziosa, quasi un fantasma. Oggi era strana..”
“Che vuoi dire?”
“Non lo so.. continuava a guardarmi in una maniera.. strana. Non saprei dirti.. e quando me ne stavo andando mi ha bloccato la strada e mi è sembrata, non so, scazzata? Penso non le piaccio. Proprio come Hans.”
“Oh be’, non credo sia quello. Magari era solamente stanca.”

Dopo qualche minuto ci diamo la buona notte e vado a letto. Forse Anna ha ragione, Ariel poteva semplicemente essere stanca, a nessuno piace stare per 3 ore ad una riunione. Diamine, a nessuno piacciono le riunioni in generale! Ero stanca pure io.
Mattina come sempre monotona, vita davanti al computer aspettando notizie dal consiglio, ma niente ancora. onestamente non so quanto debba aspettare per saperne qualcosa. Ricevo un messaggio da Phil e vado a chiedere un’ora di permesso ad Anna per poter andare alla stazione.

Una volta arrivata da lui, mi porta subito in una stanza dove ci sono altri agenti.
“Elsa, grazie per esser arrivata così presto.”
“Nessun problema, avete trovato qualcosa?”
“Sì. Era un telefono prepagato, non sappiamo chi fosse il proprietario. Se lo sconosciuto di manderà un altro messaggio, rintracceremo il tuo telefono, così lo sapremo e saremo in grado di rintracciarlo o rintracciarla.” Prende il mio telefono e lo passa ad un suo collega. “Come stai comunque?”
“Bene, un poco sotto pressione.”
“Andrà tutto bene. Ricorda che puoi contare su di me e sulla mia squadra. Troveremo questo bastardo e l’arresteremo.”
“Grazie Phil.. vorrei chiederti se puoi tenere d’occhio anche Anna, solo per precauzione. Non vorrei fosse di mira anche lei.” Mi sorride e noto chiaramente la sua comprensione.
“Non preoccuparti, terremo i nostri occhi aperti. Sei la migliore amica di Meg ed Herk, perciò fai parte della famiglia.”
L’agente che aveva preso il mio telefono me lo restituisce sorridendomi. Saluto Phil e gli altri e torno di nuovo al lavoro. Una volta in ufficio, Meg è alla mia scrivania, aspettandomi con un panino tra le mani.
“Ecco. Il tuo pranzo.” Mi chiede com’è andata alla stazione, le dico che sta andando tutto bene. Non voglio parlarne troppo, soprattutto qui al lavoro. Ancora tutto un’incognita e non mi piace.
Ho il cellulare in mano. Quindi adesso c’è una cimice? Se non lo sapessi, non lo noterei neanche che ora è sotto controllo. I miei occhi si alzano e guardo ad Hans che sta andando nell’ufficio di Anna. Dice qualcosa nell’orecchio della sua assistente, che fa una smorfia, mi guarda e poi riporta la sua attenzione al suo capo.
 
Ndr: Ciao a tutti! Mi rendo conto che questa storia non sia stata aggiornata da un po', però avevo preferito metterla in pausa per tradurla con calma, avendola scritta per la prima volta in inglese.
Chiedo scusa per i possibili errori e per la lunga attesa!

A presto,
Christy
  
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