Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Nao Yoshikawa    29/07/2018    11 recensioni
Come ben sappiamo, Levi è letteralmente drogato di pulizie. Cosa succederebbe se, un giorno, per fargli una sorpresa Eren decidesse di cucinargli un dolce che si rivelerà essere bruciato e la cucina ridotta ad un disastro?
DAL TESTO:
“Io… io… ecco, non è come sembra. V-va bene, forse è come sembra, ma non è stata colpa mia, il forno si è rotto”.
Con un portamento impeccabile, Levi si fece avanti. Nessuno, vedendolo, avrebbe saputo dire cosa doveva star provando, ma il suo compagno lo conosceva meglio di chiunque altro e sapeva che di lì a poco sarebbe esploso.
Come se nulla fosse e con un’agilità mostruosa, l’uomo afferrò una spatola, puntandogliela contro.
“Voglio sapere cosa è successo entro cinque secondi. O giuro che ti farò molto male”
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Eren Jaeger, Levi Ackerman
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Lovely sweet disaster
 



Poteva farcela. Sì, non sarebbe stato poi così difficile. Dopotutto Eren aveva passato mezz’ora a leggere e rileggere la ricetta su internet, chiunque ci sarebbe riuscito.  Anche qualcuno privo di totale esperienza come lui.
Ma quando si fissava con qualcosa, era impossibile convincerlo a cambiare idea.
L’idea geniale era preparare un dolce per Levi, che tornato a casa da lavoro, avrebbe sicuramente gradito. E poi questa sarebbe stata una buona occasione per dimostrargli che era perfettamente in grado di cavarsela da solo.
In genere la cucina era off-limits per Eren. Per lui era vietato mettere mano su fornelli, padelle e quant’altro, ed ogni volta che ci provava Levi lo rimproverava aspramente.
“Sporcherai tutto”, gli diceva. “Ogni cosa qui dentro deve stare al suo posto, e solo io so come riordinarle. Quindi sta fermo”.
Ovviamente, anche solo tentare di andargli contro era assolutamente fuori discussione.
Ma come diceva un vecchio proverbio “quando la gatta non c’è i topi ballano”.
Quello era proprio ciò che stava accadendo. Il tavolo era un vero e proprio caos. In un angolo gusci di uova rotti, frustra elettrica sporca e colante, insieme alla farina bianca che imbrattava l’intera superficie come la neve a natale.
Eren però non sembrava badarci troppo, impegnato per com’era a leggere la ricetta dal suo telefono, mentre con una mano mescolava l’impasto.
“A questo punto aggiungere le mele tagliate. D’accordo, facile”, parlo fra sé e sé. Le sue attenzioni si rivolsero agli spicchi di mela adagiati su un piatto, che si premurò di prendere e versare. Dopo aver mescolato il tutto, mise l’impasto in una teglia e infornò.
Sospirò. Era riuscito a non fare un casino indicibile… all’incirca. Tutt’intorno era un vero disastro, forse Levi aveva ragione quando gli diceva che era un “disordinato cronico”.
Queste erano le conseguenze dello stare con un tipo che, oltre ad essere un maniaco del controllo, era anche e soprattutto un maniaco della pulizia. L’unico problema adesso era riordinare e fare in modo che il suo compagno trovasse tutto esattamente come lo aveva lasciato.
Levi possedeva una sorta di super potere che gli permetteva di accorgersi anche del più piccolo granello di polvere. Il solo immaginarsi la sua ira era un ottimo stimolo che lo spingeva ad eseguire una pulizia perfetta!
Quindi, per prima cosa, afferrò le stoviglie sporche e le gettò rumorosamente nel lavandino. Guardandosi intorno, si accorse che anche il pavimento non era rimasto illeso. Sarebbe stato meglio passare lo straccio, giusto per mettersi al sicuro.
Dopo aver riempito un secchio, Eren si armò di pazienza e iniziò a dedicarsi a quella mansione che tanto odiava.
Come cavolo fa Levi a fare questa cosa ogni giorno? Deve essere pazzo. Sicuramente tornerà a casa di umore pessimo come sempre, spero di riuscire ad addolcirlo un po’. Ah, accidenti, ma c’è un odore strano, sembra quasi… fumo?!
Si voltò verso il forno con gli occhi sgranati. Da quest’ultimo stava uscendo del fumo nerissimo che non prometteva niente di buono.
“AH!”, urlò in modo assai poco virile. “NO!”.
Lasciò andare il bastone che teneva in mano, finendo con lo scivolare rovinosamente a terra.
“Oh”, un gemito di dolore uscì dalla sue labbra. “Non sta accadendo a me, accidenti”.
Con un grande sforzo si sollevò, spegnendo il forno. La temperatura era giusta, probabilmente doveva essersi rotto.
Maledizione, la mia solita fortuna.
Aprì lo sportello. E fu un’idea pessima, perché il fumo gli andò addosso, causandogli una brutta tosse e, soprattutto, sporcandogli il viso di nero. Cercando alla cieca uno dei due guanti da cucina, riuscì a tirar fuori la torta di mele. O quello che ne rimaneva. La superficie era del tutto bruciata, il sotto era crudo. Come prima volta era assolutamente disastrosa.
“Cavolo”, imprecò poggiando la teglia a terra. “E adesso?”.
Doveva assolutamente pensare a qualcosa da fare prima che Levi tornasse. O lo avrebbe cacciato fuori di casa, ne era più che certo.
Non avrebbe avuto tempo né di preparare un altro dolce, né di ripulire alla perfezione.
Sono un uomo morto.
Ebbe appena il tempo di finire di formulare quel pensiero a mente, che sentì la chiave girare nella serratura. E poi lo sentì.
“Eren, sono a casa”.
Cavolo!
Immediatamente si alzò, posando la teglia sul bancone e togliendosi velocemente il grembiule.
Che gli dico? Cosa gli dico?
Va bene, Eren. Niente panico. Magari apprezzerà il tuo sforzo…
Ma cosa sto dicendo?
“Ti prego, Levi! Non venire in cucina!”.
Ovviamente, agendo in quel modo, Eren non aveva fatto altro che darsi la zappa sui piedi da solo.
Anche perché nessuno avrebbe potuto fermare Levi, il quale si era molto insospettito nell’avvertire la puzza di fumo.
Quando l’uomo si ritrovò davanti a quell’epocale disastro, si immobilizzò.
La sua perfetta e igienizzata cucina era… completamente andata, sporca da cima a fondo, stoviglie usate ovunque, residui di ingredienti sul tavolo e sul pavimento, ancora tra l’altro bagnato.
E poi c’era Eren. Gli occhi verdi spiccavano in mezzo al nero della sua faccia.
“Io… io… ecco, non è come sembra. V-va bene, forse è come sembra, ma non è stata colpa mia, il forno si è rotto”.
Con un portamento impeccabile, Levi si fece avanti. Nessuno, vedendolo, avrebbe saputo dire cosa doveva star provando, ma il suo compagno lo conosceva meglio di chiunque altro e sapeva che di lì a poco sarebbe esploso.
Come se nulla fosse e con un’agilità mostruosa, l’uomo afferrò una spatola, puntandogliela contro.
“Voglio sapere cosa è successo entro cinque secondi. O giuro che ti farò molto male”
“Mi spiace, perdonami!”, il più giovane si portò le mani davanti al viso per pararsi. “Volevo solo prepararti una torta di mele, volevo farti vedere che anche io sono in grado di fare qualcosa senza necessariamente combinare un disastro! Ma il forno si è rotto e io non ho fatto in tempo a pulire, volevo far tornare tutto perfetto come prima, così saresti stato fiero di me! Ti prego, non farmi male!”.
Levi ascoltò senza fiatare. Avrebbe meritato davvero di essere preso a colpi di spatola, ma stranamente non riuscì a muoversi.
Anzi, riuscì solo a provare una grande tenerezza nei suoi confronti. Di certo, Eren era lontano anni luce dall’essere pulito e ordinato come lui, però doveva ammettere che faceva del suo meglio.
E poi era anche vero che non era affatto facile stargli dietro.
Richiamando a raccolta tutte le sue forze, abbassò il braccio.
“L-Levi?”, Eren lo chiamò cautamente, temendo una sua reazione.
L’altro, per tutta risposta, aveva afferrato una forchetta e aveva preso un po’ di torta – anzi impasto – dalla teglia e se l’era portata alla bocca.
“Aspetta, è bruciata…!”
“Sì, effettivamente lo è. Ma il sotto è buono. Quindi direi che hai fatto un buon lavoro...o quasi”.
Gli occhi del ragazzo si illuminarono.
“Vuol dire che non mi uccidi?”.
Levi gli si avvicinò. Era inutile, davanti quegli occhioni dolci perfino la sua indole da maniaco delle pulizie crollava… anche se non del tutto.
Con un fazzoletto gli pulì una parte del viso e poi gli posò un baciò sulle labbra, guardandolo poi con fare serio.
“No. Ma tu usa un’altra volta la cucina mentre non ci sono e giuro che ti uccido”.
Mi sembra giusto. Me lo sono meritato.
“Sissignore”, deglutì a vuoto. “Posso aiutarti a pulire? Così almeno mi insegni come si fa”
“Allora preparati, soldato. Perché non sarà affatto una passeggiata”, affermò in tono vagamente divertito.
Forse, come prima volta non era stata poi un totale disastro.



NDA
E con onore (e grandissimo piacere) sono arrivata anche al fandom di SNK, con una storia offerta dal prompt di Jill Shitsuji, alla quale un giorno farà una statua, perché se non fosse per lei che mi da le idee belle, io starei a dondolarmi triste nel mio angolino.
Cosa dite? Eren è stato tenero, e la sua tenerezza ha fatto sciogliere anche Levi, che non l'ha ucciso. Adesso il primo avrebbe bisogno di un bagno, ma non devo fare pensieri impuri, questa è una storia carina e innocente. Spero che vi sia piaciuta, perché è stato divertente scriverla ^^
   
 
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