''Caleb Stonewall'' quando sentii per la prima volta quel nome
avevo paura; era il bulletto del quartiere, il ragazzino abbandonato
dai genitori che portava solo guai.
Avevo paura di lui, come
tutti del resto; poi però un giorno lo conobbi.
Successe circa
tre mesi fa quando era il mio turno di andare a fare la spesa
(già
all'orfanotrofio in cui vivevo facevamo turni per tutto, era il modo
più semplice per riuscire a completare in nostri impegni
bene senza
esserne sovraccaricati).
Quella volta avevo studiato fino a
tardi per la verifica di matematica del giorno dopo (anche
perchè
dovevo recuperare le insufficienze.
Già, matematica alle medie
era la mia materia preferita, di fatto avevo scelto il liceo
scientifico, ma ora a due mesi dall' inizio della scuola i miei voti
sono pessimi un ammasso di 4 e 5 e anche un paio di 3).
Ma
ritorniamo alla storia, quella sera ero uscita tardi di casa erano
già le 19:30 e i miei ''fratelli'' avevano fame,
così presi una
scorciatoia.
Sapevo bene che era molto pericolosa, ma così
sarei riuscita a tornare per le 20 e avremmo cenato per le
20:30.
Aimè che brutta idea; avevo percorso il vialetto fino a
metà circa quando mi fermarono tre ragazzi che cominciarono
a
spintonarmi.
Ero messa molto male dato che non sapevo difendermi
e continuavo a sbattera la testa e il busto conto il muro, nel mentre
pensavo a un modo per scappare, anche se ero parecchio rassegnata.
Fui certa di non poter più far nulla quando udii il nome
''Caleb
Stonewall'',lui era proprio lì, in piedi in fondo al
vialetto. Si
avvicinava lentamente e la mia paura cresceva sempre di più,
finché
ad un tratto me lo ritrovai solo a pochi metri da noi, stringevo gli
occhi dalla paura già pronta a chissà quale
tortura, ma invece di
iniziare a colpirmi o a farmi chissà cos’altro
cominciò ad urlare
ai ragazzi di fronte a me di spostarsi; non potei fare a meno di
notare quel suo strano tono di voce, era un tono quasi nasale, tipico
di una persona ammalata o appena sveglia, notai anche quel suo modo
di fare stanco e spento, ma siamo sicuri che sia proprio lui il tanto
odiato e temuto Caleb Stonewal?
“SPOSTATEVI” ripetee lui con un tono un po più autoritario, i due lo fissarono e scoppiarono in una sonora risata “ma stai scherzando” disse uno “ahhh ho capito, te la vuoi fare tu eh, spiacenti le trovi sempre tu le più belle, sta volta questa qui la lasci a noi” concluse il secondo “forse non sono stato abbastanza chiaro,… VI DOVETE LEVARE” urlò Stonewall
Angolo me+
Il primo capitolo di una fic scritta durante le interminabili ore di fisica.
Spero che vi piaccia, appena torno a casa dal mare scrivo la seconda parte,
se vi và recensite la storia che sono curiosa. Ah e comunque ''ancora" del titolo è quella del mare delle barche l'ancora non ancora come ripetizione(spero si sia capito)
Baci baci
Tecla