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Autore: Il corsaro nero    07/08/2018    4 recensioni
Per salvare il figlio Goten, rapito da un malvagio demone, Goku dovrà intraprendere un pericoloso viaggio agli inferi e allearsi con un suo vecchio nemico legato al suo passato...
Genere: Avventura, Comico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Goku, Goten, Nuovo personaggio, Radish
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7: AL DI LA' DI CHI TU SIA...


Goku e Radish si misero in posizione di combattimento.

Il demone ridacchiò: “Non fatemi ridere! Anche se siete in due non avete alcuna speranza di battermi!” “Non sottovalutare i saiyan.” ribatté, con un ghigno, Radish.

Dopo aver detto quelle parole, Radish si avventò verso il demone e gli tirò un pugno al volto, facendo volare il demone verso il muro.

Lo schianto fu immenso ma il demone si rialzò in piedi e sogghignò: “Davvero niente male, saiyan...”

Radish non si arrese e cominciò a tempestarlo di pugni, seguito dal fratello minore.

Vedendo che anche Goku si era intromesso alla battaglia, Radish gli urlò: “Fila via, scocciatore! Ci sono prima io!” “Ehi, non tenerti il divertimento tutto per te!” protestò l'altro.

Tuttavia, Radish continuò a continuò a combattere, cercando di essere superiore al fratello.

Ad un tratto, il demone li prese entrambi per un braccio e li fece colpire entrambi di testa.

Non appena li lasciò andare li avvisò: “Avete qualche problema a collaborare non è vero? Nonostante siate fratelli, avete combattuto l'uno contro l'altro e alla fine siete morti insieme. Che cosa patetica.”

Goku sgranò gli occhi.

Come faceva il demone a sapere ciò?!

Io ho il potere di guardare i vostri tormenti...” rise il demone “Per il tuo fratellone, il fatto che tu sei il suo assassino, è la cosa che lo tormenta sempre...” “STA' ZITTO!!!!” urlò Radish, avventandosi come una tigre sull'essere, per riempirlo di pugni.

Goku rimase in silenzio, incredulo.

Il fatto che fosse stato lui a permettere la sua morte, tormentava da sempre Radish?!

Ma com'era possibile?!

Perché non riveli al tuo fratellino un tuo piccolo segreto?” lo provocò il demone, mentre parava i suoi attacchi “Che l'unico motivo per cui sei venuto sulla Terra era solo per trovarlo e portarlo via con te?” “TACI, TACI!!!” “Ma come siamo agitati... la verità è che su quel freddo pianeta, ti sentivi sempre solo e indesiderato... perciò volevi andarlo a prendere per avere qualcuno che ti amasse... che brutta sorpresa, trovare uno sconosciuto con la faccia di tuo padre che non si ricordava nemmeno di essere un saiyan, non è vero?” “NON E' VERO... NON E' VERO!!!” “Così, hai rapito suo figlio per fargli ricordare chi fosse e riavere il tuo Kakaroth... peccato che il tuo Kakaroth sia morto.” “Per una buona volta... STA' ZITTO, STUPIDO DEMONE!” urlò Radish, mentre continuava ad attaccarlo.

Goku si accorse che delle lacrime gli stavano scendendo.

Quindi, tutto quello che il demone stava dicendo era la verità...

Ad un tratto, si accorse che ogni colpo che Radish dava al demone, egli sembrava diventare più forte... e se...

Spostati, Radish!!” urlò Goku, mentre si preparava a fare un'onda Kamehame.

Il fratello, incredulo, schivò e l'onda colpì in pieno il demone.

Ma che fai?!” domandò, incredulo, Radish e Goku spiegò: “Quel demone si nutre del dolore. Quando l'attacchi in uno stato di disperazione, l'assorbe e diventa più potente. Per questo ti stava provocando.”

Radish fece una faccia scocciata, poi disse: “Dannazione, hai altri piani?” “Ehm, veramente... speravo che ce l'avessi tu...” “Sgrunt.” “Però, ho capito una cosa. Dobbiamo attaccarlo insieme.” “Levatelo dalla testa. Io con te non faccio niente.” “Ti prego. Dobbiamo collaborare per sconfiggerlo. Per una volta, dobbiamo collaborare come due fratelli.”

Radish sbuffò, poi disse: “D'accordo...” “Bene, cosa facciamo?” “Per prima cosa, mandiamo via lo scocciatore.” rispose Radish, indicando il demone, che nel frattempo li stava raggiungendo.

Mise quasi subito le mani in una posa che Goku conosceva molto bene.

Quella posa... era simile alla sua onda Kamehame!

Solo le dita erano posizionate in modo diverso.

HAAA!!!!” urlò Radish, lanciando la strana onda contro il demone e allontanandolo da lui e dal fratello.

Quella mossa... è la mia onda Kamehame! Quando l'hai imparata, Radish?” domandò, incredulo, il più giovane e l'altro, guardandolo incredulo, domandò: “Cosa?” “Quella che hai riprodotto era la mia onda.” “Ti sbagli, era l'attacco preferito di nostro padre.”

Goku sgranò gli occhi.

L'attacco preferito di suo padre era simile all'onda Kamehame?!

Adesso capiva perché si era trovato subito a suo agio con quella tecnica e l'aveva imparata subito.

Era già destinato a quella tecnica...

Mentre pensava, ad un tratto, Radish esclamò: “Forse ho capito come annientarlo!” “E come?” “Annientiamo il suo cuore con un attacco combinato. La tua onda non – so – cosa e la mia unite, che ne dici?” “Ottima idea, Radish. Ma per far ciò avrò bisogno di più potenza.”

Rimase immobile un attimo e poi una fiamma blu lo avvolse completamente.

Quando essa finì di avvolgerlo, Radish rimase incredulo.

I capelli di suo fratello non erano biondi come prima ma blu.

Sentiva un'immensa energia provenire da lui.

Persino il demone rimase immobile.

Questo è il supersaiyan Blue.” disse Goku “L'ultimo stadio delle trasformazioni in supersaiyan.” “Quindi stavi nascondendo un'energia simile?!” “Non preoccuparti. Ci arriverai non appena avrai imparato il supersaiyan... ma sarà molto lungo. Di trasformazioni in mezzo ce ne sono tre.” “Pur di ottenere quel potere, farò di tutto! Intanto, però, andiamo avanti col piano.” “Va bene.”

Entrambi si misero in posizione da combattimento e prepararono le loro onde.

Il demone ridacchiò: “Pensate davvero di potermi battere con due misere onde?”

E sparò dalla bocca un raggio energetico.

I due fratelli, intanto, lanciarono le proprie onde che si unirono nel mentre e si scontrarono con quella del demone.

Tuttavia, il demone era più potente e, lentamente, stava sconfiggendo il raggio, avvicinandosi pericolosamente a Goku e a Radish.

Non hai altro potere?” domandò Radish e l'altro rispose: “Mi dispiace, ma questa è tutta l'energia che possiedo!” “Dannazione...!”

Ad un tratto, però, si udì un “HAH!!!” e un terzo raggio si unì al loro, cominciando a far respingere il raggio del demone.

I due fratelli si voltarono e videro, con incredulità, Goten trasformato in supersaiyan che stava lanciando la sua onda Kamehame.

Grazie all'onda di Goten, l'onda del demone venne respinta e centrò in pieno il demone.

Il demone fece un urlo e poi svanì.

Ce l'abbiamo fatta!” esultò Goten prima che gli arrivasse uno scappellotto sulla testa.

Si voltò e vide Radish guardarlo furibondo.

Ma perché?” gli domandò il bambino e lo zio rispose: “Si può sapere che ti è saltato in testa, moccioso?!” “Volevo solo aiutarvi. Sembravate in difficoltà...” “Beh, comunque non dovevi muoverti, zucca vuota! Non pensi che saresti potuto morire?!”

Non appena si accorse che il fratello e il nipote lo stavano guardando, arrossì e aggiunse: “Così, io non avrei avuto il mio supersaiyan! Riesci a capire cosa avrebbe significato per me?!”

Mentre i tre parlarono, non si accorsero che dai detriti si erano spostati e che il demone, che nel frattempo era ritornato vecchio, era riapparso, furibondo.

Per colpa di quei due, il suo piano era andato completamente in fumo!

Ma non gliela avrebbe fatta passare liscia!

Generò una piccola sfera dalla mano.

Fece un ghigno.

In quella sfera c'era tutta la sua energia vitale e anche se scagliandola sarebbe svanito per sempre, avrebbe potuto uccidere uno di loro...

La lanciò con tutta le sue forze e mentre svaniva, vide con soddisfazione che essa stava per centrare quello con i capelli a palma...

Solo una persona se ne accorse...

KAKAROTH!!!” urlò Radish, spingendo il fratello minore dall'altra parte.

Prima che Goku potesse capirci qualcosa dello strano gesto, vide un lampo di luce abbagliarlo.

Quando li riaprì, vide il fratello maggiore inginocchiato e che ansimava pesantemente.

Ad un tratto, il saiyan cadde pesantemente per terra.

Radish...” sussurrò Goku, incredulo per quello strano gesto e quando vide che Radish non si rialzava o faceva un gesto, urlò, con quanto fiato aveva in gola: “RADISH!!!”

Intanto, il castello cominciò a tremare e demolirsi.

Evidentemente, era collegato alla vita del demone e adesso che lui era morto...

Papà, dobbiamo andarcene!” disse Goten e Goku, abbracciandolo con un braccio, esclamò: “Sì... ce ne andremo tutti da qui!”

Con l'altro, abbracciò il fratello maggiore e quest'ultimo, dolorante gli domandò: “Ma cosa diavolo fai?! Lasciami qui!” “Scordatelo! Non ti lascerò solo una seconda volta!”

Goku si trasformò in supersaiyan Blue e con esso cominciò a volare verso l'alto, distruggendo tutti i soffitti finché non trovò le acque nere del lago.

Con l'energia rimasta, salì in superficie e raggiunse la riva.

Non appena fu lì, Goku lasciò andare sia Goten che Radish.

Appena fu a riva, Radish si accorse subito che il suo corpo stava, a tratti scomparendo.

Il mio corpo!! Cosa gli sta succedendo?!” domandò agitato e Goku, che sapeva benissimo cosa gli stava succedendo, spiegò, tristemente: “Stai morendo. E quando un'anima muore, svanisce per sempre.”

Radish, alla notizia, fece un sorriso triste e poi disse: “Immagino che a nessuno dispiacerà la mia scomparsa definitiva... dopotutto, per tanta gente, io sono solo un assassino.”

Aveva appena detto quelle parole che Goku lo abbracciò.

Il fratello più grande arrossì vistosamente e protestò: “Cosa cavolo fai?! Smettila!” “Radish... tu non sei un assassino. Se tu lo fossi stato, non mi avresti aiutato a salvare mio figlio.” gli disse Goku, ignorando le sue parole, e Radish gli ricordò, sempre imbarazzato: “Guarda che l'ho fatto solo per ottenere il supersaiyan!” “Mi hai salvato la vita.” “E questo cosa centra?!” “Ora che stai morendo, non potrai mai imparare il supersaiyan... eppure in quel momento non te n'è importato niente. Volevi solo salvarmi.”

L'altro spostò lo sguardo e rimase in silenzio.

Per un attimo, i due fratelli, rimasero immobili e silenziosi, mentre Radish spariva e poi ricompariva a tratti.

Alla fine, Radish sussurrò: “Ti... voglio svelare un segreto... sai perché quella volta ti ho detto tutto sugli scouter e sui vostri futuri invasori?” “Eh?! Avevi un secondo fine?!” “Sì... volevo... volevo che tu ti allenassi, diventassi più forte e sopravvivesti... perché era questo che volevano i nostri genitori.” “Cosa intendi?” “Durante il nostro primo incontro... ti ho mentito... non sei stato mandato sulla Terra per conquistarla... papà sospettava che Freezer volesse ucciderci tutti... ti hanno mandato via per salvarti.”

Goku sgranò gli occhi, incredulo.

Il vero motivo per cui era stato inviato sulla Terra non era conquistarla ma era che lui fosse al sicuro dalla futura strage di Freezer?!

Lui era da sempre convinto che era stato mandato via per quel motivo...

Perché dicevi che la mia missione era annientare gli esseri umani, allora?” domandò con un filo di voce e il fratello rispose: “Ho tenuto nascosta la tua esistenza per anni... ma un giorno, Nappa e Vegeta scoprirono che eri vivo... così dissi loro che il tuo obiettivo era quello di conquistare il pianeta...”

Sentendo quelle parole, Goku capì tutto.

Ti stavano tenendo d'occhio con lo scouter, non è vero?” domandò Goku e l'altro ammise: “Vegeta lo faceva sempre...”

I due restarono in silenzio per un po', poi Radish, con un filo di voce, sussurrò, con un tono così basso che solo Goku, in quanto gli era vicino, poteva sentirlo: “Mi dispiace... per tutto che ho fatto... immagino che tu mi abbia odiato dopo quel fatto...” “Ti sbagli...” gli rispose, invece, il fratello minore “Nonostante tutto quello che mi hai fatto... non ti ho mai odiato. Al di là di chi tu sia, Radish... resterai sempre mio fratello.”

Radish spostò lo sguardo, per impedire al fratello di vederlo piangere, e gli disse: “Avrei voluto venire con te sulla Terra... avrei voluto voluto stare ancora un giorno con te... sai, questi tre giorni insieme... non sono stati male... anzi, sono stati indimenticabili...”

Dopo aver detto quelle parole, chiuse gli occhi.

Radish...” sussurrò Goku, abbracciandolo più forte e scoppiando anche lui a piangere.

Nel frattempo, il piccolo Goten si era allontanando, in quando voleva lasciare il padre e lo zio da soli in quel momento così delicato e importante.

All'improvviso, cascò pesantemente per terra.

Mentre si rialzava si accorse di un grosso zaino.

A giudicare dalla dimensione, era così pieno che sembrava che stesse per scoppiare, doveva averlo fatto sua madre.

Proprio allora, sentì lo stomaco muoversi dalla fame.

Intuendo che la sua mamma doveva avergli messo delle provviste al suo interno, lo aprì e cominciò a tirare fuori tutti gli oggetti che c'erano al suo interno.

Ad un tratto, la sua attenzione fu attirata da un vecchio logoro sacchetto.

E se al suo interno ci fossero...

Lo aprì e sorrise.

PAPA'!! PAPA'!!” urlò il bambino, correndo verso il padre e Goku domandò: “Cosa c'è Goten?” “Ho trovato dei Senzu! Possiamo salvarlo!”

Alla notizia, Goku sorrise e con un rapido movimento, prese un fagiolo e lo mise in bocca al fratello.

Radish lo mangiò e, di colpo, risentì la vita circolare e aprì di scatto gli occhi.

Si alzò in piedi e guardò incredulo le mani, non riuscendo a credere di non essere morto di nuovo.

Ma cosa mi è successo?” domandò, senza parole, e Goku, mettendosi la mano dietro la testa, spiegò: “Scusa, mi ero completamente dimenticato di essere andato da Karin prima di recarmi qui, per prendere dei Senzu.” “E cosa sono? Fagioli magici che possono farti passare la fame ma anche guarire le ferite.” “Quindi avresti potuto salvarmi molto prima?!” “Beh... sì, scusa. Me ne sono dimenticato.” “Sei il solito deficiente, Kakaroth!”

Goku rimase in silenzio un secondo: “Non mi dai un pugno in testa?” “E' inutile. Quella stupida botta che ti sei fatto è più dura di una roccia. Per quanto ti colpisco, non cambi. Non posso far altro che arrendermi.” “Mi hai chiamato Kakaroth.” “In ogni caso, sei un deficiente.”

Radish si voltò di scatto, con lo sguardo scocciato.

Dopo qualche secondo, sul suo volto apparve un sorriso.

   
 
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