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Autore: Sarah_lilith    11/08/2018    1 recensioni
(Soulmate AU)
In un mondo in cui l'anima gemella si trova per caso e i colori, sapori e odori prendono significato solo dopo di lei, Dean non spera di trovare la sua metà mancante, invece...
Dal testo:
-Castiel, era ora che ti presentassi, gli ospiti sono...- la calda voce di Michael passa in secondo piano non appena Dean incrocia gli occhi con il nuovo arrivato.
Blu, blu e ancora blu.
Castiel sembra un angelo e se non fosse così scioccato Dean riderebbe di se stesso per il paragone.
[Deastiel con accenni a Michelifer/famLucifer e Sabriel/famGabriel]
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Castiel, Dean Winchester, Gabriel, Lucifero, Sam Winchester
Note: AU | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Mama, take this badge off of me
I can't use it anymore
It's gettin' dark, too dark to see
I feel I'm knockin' on heaven's door
Knock, knock, knockin' on heaven's door 

(Bob Dylan - Knockin' on heaven's door)

 

C’è questa domanda che gli fa Sam, mentre bevono birra scadente appoggiati al cofano dell’Impala e guardano il cielo fuori dal bunker riempirsi di stelle, che gli rimbomba in testa come uno di quei tormentoni pubblicitari orrendi ma indimenticabili.

-Se incontrassi la tua anima gemella, come sarebbe?-

Non è una cosa strana da chiedere. Tutti fantasticano sulla loro metà che li aspetta da qualche parte e sperano, in un modo o nell’altro, di trovarla al più presto e poter vedere finalmente il mondo per quello che è.

Colori, sapori, odori… tutte cose che solo chi ha trovato la sua metà predestinata può sperimentare.

Il punto è che la domanda di Sam glie l’hanno rivolta in tanti, e a nessuno di loro ha saputo dare risposta.

Come si immagina la sua anima gemella? Quando ci pensa la prima cosa che gli viene in mente e che vorrebbe amare qualcuno che somiglia al cielo, perché è l’unica sfumatura di grigio che cambia regolarmente col tempo e gli da una parvenza di felicità. 

Ma se una persona del genere esiste non è di certo destinata ad un uomo che per vivere fa quello che fa Dean. Non lo augurerebbe a nessuno.

E poi lui neanche ce l’ha, l’anima gemella.

 

✡︎

 

Sono in viaggio per il Kansas e fa caldo da morire.

Ogni volta che Dean prende fiato per respirare l’aria è così densa da soffocarlo e non gli entra nei polmoni. Vuole morire solo per finire in una stanza gelata all’obitorio.

Sam cerca di rinfrescarsi sventolando il computer e non ha nemmeno la forza di ridere per la naturalezza con cui Dean ha rimesso per la decima volta la stessa cassetta.

-Hey Jude è un classico e i Beatles sono fantastici, non rompere Sammy- gli intima il maggiore, poi continua a guidare celando un sorriso divertito.

Durante il tragitto passano davanti ad un cinema in apertura e si fermano poco più in là per fare colazione. 

Non si stupiscono di trovare branchi di ragazzine esaltate, davanti alle porte ancora chiuse, che aspettano l’inizio di un nuovo film in cui la giovane ingenuamente bella si ritrova ad essere la dolce metà di un muscoloso e sexy milionario.

Fa un pò schifo, ma è un tema ricorrente.

Dean si domanda come mai tutte quelle ragazze vogliano trovare l’amore, perché di sicuro lui a quell’età non voleva neanche pensarci, all’anima gemella. Era troppo impegnato ad uccidere… cosa? Vampiri? Ghoul? Sinceramente, non vuole saperlo.

Si sente un forte tuono e il gruppetto di adolescenti guarda in su con disperazione e un pizzico di speranza negli occhi. Il cielo sembra accogliere le preghiere e si ammutolisce.

 

The minute you let her under your skin
Then you begin to make it better
Hey Jude, don't be afraid1

 

Pochi secondi dopo viene giù il diluvio e Dean ride tanto da lacrimare.

 

✡︎

 

Appena fuori dal motel si imbattono in una Rivelazione.

Un ragazzino alto, coi capelli chiari - Dean li vede quasi bianchi - le spalle larghe e la maglietta decorata dalla bandiera americana, sta fermo immobile in mezzo al marciapiede, incurante della pioggia torrenziale, tanto che nella fretta Sam quasi ci va a sbattere contro.

Non dimostra più di diciott’anni, ma in quel momento potrebbe averne cento e non cambierebbe nulla. Quello sguardo è lo stesso per tutti.

Ha gli occhi fissi su una delle panchine fuori dalla motel, o più precisamente sul ragazzo dai capelli scuri che ci sta appollaiato sopra come un gufo arruffato, con tanto di broncio e vestiti bagnati.

I due Winchester capiscono cosa sta succedendo ancora prima che il ragazzino parta con uno scatto degno di un maratoneta e si metta a correre a perdifiato verso l’altro che, incurante di tutto, si stringe le ginocchia al petto e guarda le gocce colpire il suolo.

Quando il giovane gli arriva difronte non prova nemmeno ad attirare la sua attenzione o a presentasi, preferisce afferrargli le delicate spalle con le mani e stampargli una pioggia di baci sul viso bagnato. 

L’altro giovane, inizialmente sconvolto per quell’aggressione improvvisa, sbatte le ciglia e si aggrappa alla maglietta completamente zuppa del suo assalitore. Incrocia il suo sguardo e per un attimo sembra ad un passo dal morire d’infarto.

Singhiozza forte e tiene le labbra serrate sperando di nascondere i tremiti del pianto.

-Io sono Steve- dice intanto il ragazzo in piedi, sorridendo così tanto che Dean si chiude se non senta male alla faccia.

-Anthony- si presenta quello seduto. Gli afferra alcune ciocce bagnate e le bacia piano -Hai i capelli biondi, gli occhi azzurri e profumi di buono, Steve- 

Mentre lo dice gli si spezza la voce per l’emozione. Vede i colori dipingersi sulla sua anima gemella e quasi muore per la felicità.

-Tu hai i capelli marroni e gli occhi dorati, Tony, ma puzzi di cane bagnato- 

Si baciano di nuovo e ridono come in uno di quei film d’amore che Dean detesta. Si ritrova ad odiare un pò anche quei due ragazzi, perché in quel momento sono così felici da rivoltargli lo stomaco.

Le lacrime di gioia di Anthony si confondono con l’acqua e Steve gli le asciuga con le mani fradice, guardandolo negli occhi come se non credesse veramente di poter essere sveglio.

 

✡︎

 

Quando si rendono conto che dovranno restare in quella cittadina infestata per più del previsto decidono di andare a fare la spesa.

Non che Dean ne senta il bisogno, ma Sam insiste sul fatto che devono rifornirsi di roba per conigli e che non possono mangiare solo ai fast food se vogliono arrivare alla pensione. Dean non si pone nemmeno il problema.

Quindi, dopo due ore di giri per corsie e banconi straripanti di cibo, il loro carrello della spesa è un pò sbilanciato: la metà di Sam contiene cose salutari e perfino alimenti biologici mentre quella del fratello è piena di torta di mele e pizza surgelata.

-Il cibo italiano è genuino- insiste Dean mentre si aggrappa al contenitore di pasta con le polpette che l’altro sta cercando di rimettere nel congelatore.

-Questo è surgelato e fa male, non ti permetterò di prendere questa schifezza- ribatte Sam irremovibile -e poi non è nemmeno vero cibo italiano-

-Ma sopra c’è la scritto “Italia”, quindi mi fido- continua ad impuntarsi il maggiore, piagnucolando come una bambina di sei anni a cui viene impedito di fermarsi al McDonald -Fidati anche tu dell’Italia, Sammy- 

-No- il moro non esita nemmeno un attimo e sostituisce il pasto ipercalorico con un sacchetto di insalata valeriana, sotto lo sguardo disgustato di Dean.

-Puttana- si sente sussurrare il minore dei due mentre torna a spingere il carrello, diretto verso la corsia della frutta.

-Ho pietà dell’anima pia che ti dovrà sopportare, stronzo- gli urla di rimando e sente un’inserviente ridere mentre pulisce il pavimento poco più in là.

Dean sbuffa e lo segue con le mani nelle tasche e lo sguardo diretto verso uno scaffale di patatine fritte. Non sorride più.

✡︎

 

Sammy ha la Rivelazione una mattina soleggiata pochi giorni dopo la fatidica spesa.

Sta per salire in macchina quando una tizia bassa e parecchio distratta lo urta camminando sul marciapiede affollato. 

La sconosciuta, che indossa un ridicolo vestito decorato con scarabocchi di caramelle e delle scarpe altissime vomitate fuori da un video di Katy Perry, cade a terra bestemmiando qualcosa che nessuno dei due fratelli coglie, poi alza lo sguardo e spalanca gli occhi scuri.

Sam ha un attimo di smarrimento completo, bloccato con la mano a mezz’aria intento a porgergliela per rialzarsi, poi scatta qualcosa nel suo cervello e lui si butta in ginocchio a baciarla di slancio.

Alcuni passanti sorridono e li indicano, altri tirano dritto e evitano di guardare la scena proprio come vorrebbe fare anche Dean. Potrebbe svenire di li a poco, ne è certo.

Quando gli spiega la faccenda, seduto in una stanza di un motel vicino, Sam racconta al fratello che la ragazza, Gabrielle, ha il profumo dolce dello zucchero filato e gli occhi marroni cioccolato più belli del mondo.

-Come fai a sapere che odore ha lo zucchero filato?- è l’unica cosa che gli viene in mente di chiedergli, in quel momento.

-Non lo so, ma è il primo paragone che mi è saltato in mente non appena l’ho sentito- sospira piano e si porta le mani alla faccia -Dean, io…-

Passa un minuto e non termina la frase.

-Lo so, e sono contento per te, davvero- il maggiore sorride e gli da una pacca sulla spalla come faceva John -Ora prendetevi una stanza, dateci dentro come se mancassero due minuti all’Apocalisse e poi introducila al nostro mondo da sballo, bel ragazzone- 

Sam sorride e guarda un pò impaurito la porta del bagno da dove dovrebbe uscire a breve la sua anima gemella. Si passa le mani sudate sui pantaloni e si alza.

Dean è talmente spossato che si addormenta ancora prima che se ne siano andati.

 

✡︎

 

Gabrielle prende bene la faccenda dei mostri, tutto sommato.

Sam dice che gli ha creduto dopo pochi secondi, anche se lei insiste sul fatto che per un attimo l’ha trovato un perfetto imbecille e che voleva spaccargli una lampada sul cranio per farlo rinsavire.

La ragazza, Dean ne prende atto, è più testarda di lui e potrebbe essere un problema. Ma gli piace troppo come mette in riga il fratellino.

Gabe, come ha preteso di farsi chiamare perché “Gabrielle è un nome da vedova gattara”, ha accettato di non partecipare alla caccia attiva e di svolgere solo ricerche nel bunker, al sicuro come Sam ha richiesto, ma pone una condizione: i due Winchester devono conoscere la sua famiglia. 

In un buco di città in Tennessee. Ad una cena. Formale. 

Dean fa ancora in tempo a ritrattare la sua approvazione verso la giovane donna.

-Voglio che incontriate i miei fratelli e sorelle- insiste quando vede la smorfia allucinata del biondo riflessa nello specchietto retrovisore dell’auto.

Sembra che ci tenga tanto a questo incontro e Dean non ha il cuore di dirle di no, anche se si sente in dover di mettere il broncio. 

Accende la radio per cercare di tirarsi su e si trova ad alzare gli occhi al cielo quando anche i Led Zeppelin lo tradiscono.

 

Oh, Gabriel, let me blow your horn 
Let me blow your horn  
Oh, I never did, did no harm2

 

Guida verso est con la radio spenta e il malumore sulle spalle.

-Raccontami di loro- Sam ha deciso per la prima volta dopo secoli di sistemarsi nei sedili posteriori dell’Impala, così da poter parlare tranquillamente con la sua Gabe, e ora le stringe le mani delicate con le proprie.

-Beh, per cominciare c’è mio fratello maggiore Michael…-

 

✡︎

 

Dean ha smesso di tenere il conto dei fratelli di Gabe dopo i primi sette, tutti rigorosamente con nomi di angeli che variavano dall’impronunciabile all’assurdo, e si è concentrato sulla guida.

Insomma, chi chiama il proprio figlio Samandriel? E poi chi cazzo ha così tanti fratelli?

Ognuno dei sui adorati “consanguinei”, da come li ha descritti Gabe, soffre di una malattia mentale tutta sua. Tutti tranne Lucy, la secondogenita adottata, che di disturbi ne ha troppi per essere classificati.

La metà del cerchio familiare di Gabe non ha legami biologici, grazie alla generosità del padre disposto a prendere sotto la sua ala protettiva tutti gli orfanelli che trovava, e questo rende le relazioni tra loro se possibile sono ancora più complicate.

Relazioni semi-incestuose a parte, sono comunque degli schizzati.

Dean ne è davvero entusiasta, perché gli mancava la famiglia di matti nella sua lista di cose da trovare prima di morire per l’ennesima volta. 

Poi gli viene in mente una cosa.

-Visto che avete tutti nomi così... originali, ho quasi paura a chiederlo, ma devo saperlo: come si chiama tuo padre?- evita l’argomento “madre” perché da quanto ha capito sono tutti e tre sulla stessa barca.

Nel loro pacchetto le mamme non sono incluse.

-Si chiama Chuck- risponde Gabe con una naturalezza sconcertante. 

Dean inchioda e ride fino alle convulsioni.

 

✡︎

 

La casa della famiglia Novak si trova in un quartiere tutto sommato carino e gradevole da vedere. 

Uno di quelli in cui i balconi hanno i fiori abbinati e le tendine di pizzo alle finestre. Sammy sorride deliziato e Dean mima un conato di vomito senza farsi vedere.

Prima di imboccare il viale Gabe gli tira le orecchie.

L’interno è accogliente e per nulla a fanatici religiosi come il biondo aveva immaginato dopo la spiegazione biblica dei nomi, anche se appesa alla parete dell’ingresso c’è un’inquietantissimo dipinto raffigurante la caduta degli angeli dal Paradiso, con tanto di ali che si sbriciolano e smorfie di terrore e sofferenza.

Non guarderà mai più le comete nello stesso modo.

Il soggiorno è grande e ben arredato, ma di certo non abbastanza per contenere un totale di quattordici persone, loro compresi.

Appena Dean giunge in cucina e vede la tavola imbandita, i conti non gli tornano. 

-Perché ci sono tre posti in meno? Ce ne andiamo subito?- ghigna malefico all’espressione di rimprovero di suo fratello.

-No, è che Naomi e Anna sono all’università e Zaccaria è occupato a lavoro, quindi non vengono- Gabe sospira e scrolla le spalle -una litigata in meno- aggiunge con un sussurro rassegnato.

Sam le stringe la mano. Dean si butta su una sedia e si versa un generoso bicchiere di vino.

-Tre in meno, alla salute!-

 

✡︎

 

La cena procede senza intoppi per i primi ventidue secondi circa, poi succedono troppe cose per una sola serata.

Nell’ordine: Lucy spacca un bicchiere sul bordo del tavolo e tenta di infilzare le dita di Michael che, per tutta risposta, le stampa un bacio sulla tempia e fa un microscopio sorriso sul volto fino a quel momento impassibile. 

Intanto Balthazar cerca di vendere qualcosa di non propriamente legale a Dean, ma viene fermato da Metatron che inizia una filippica sull’importanza della lettura e della musica per poi essere bloccato a sua volta da Gedrieel, ubriaco fradicio e intento a tessere le lodi del sedere di un tizio carino incontrato al bar la sera prima.

Il tutto si svolge sotto lo sguardo schifato di Uriel e Raphael, i due fratelli che vengono definiti “spocchiosi e con un palo nel culo” perfino da Gabe.

E pensare che ancora non si sono seduti a tavola.

Sono una strana famiglia e Dean ne è spaventato e affascinato allo stesso tempo. 

Poi vede Lucy mordere forte la guancia di Michael e leccarsi il sangue dalle labbra con un sorriso che è tutto un programma e si ricrede. Forse è più spaventato che affascinato, in effetti.

L’inverosimile accade pochi attimi più tardi. 

La porta che dà sulle scale e sulle camere da letto si apre con un cigolio molesto che zittisce i presenti. Si voltano tutti verso il rumore e sorridono rincuorati.

-Castiel, era ora che ti presentassi, gli ospiti sono...- la calda voce di Michael passa in secondo piano non appena Dean incrocia gli occhi con il nuovo arrivato.

Blu, blu e ancora blu.

È il cielo in tempesta quello che vede, la luce del sole che filtra da sotto una profonda distesa d’acqua limpida o un campo di non-ti scordar-di-me illuminato dalla luce della luna. 

Dean sta affogando in una sala da pranzo di una casetta in Tennessee. Chi avrebbe mai ipotizzato una fine simile?

L’elettricità nell’aria inizia a sfrigolare e Castiel - Cas - fa un passo avanti con le mani allungate davanti a se e i palmi rivolti verso l’alto. Tutto è blu e nero e bianco e bellissimo e - oh mio Dio - Sam ha gli occhi castano-verdi e le pareti di quel casa sono di un arancione orribile.

Castiel sembra un angelo e se non fosse così scioccato Dean riderebbe di se stesso per il paragone.

Quando sente i suoi muscoli scattare, è troppo tardi per fermarsi. In un attimo si ritrova avvolto in un abbraccio che ha sapore di casa e gli vengono le lacrime agli occhi con tanto di nodo in gola e cuore che gli esce dal petto.

Ricambia la stretta con tanta intensità che pensa di rompersi, o rompere Cas, ma l’altro si limita ad affondargli il viso nella spalla e respirare il suo odore. Sorride e piange e ride e Dean non ci capisce più nulla.

-I tuoi occhi sembrano smeraldi e profumi di birra e torta di mele- gli mormora l’angelo con un sospiro tremulo che gli fa vibrare la voce. O forse è solo l’eco del pianto non ancora sfogato.

-Tu sei la cosa più bella che abbia mai visto, angioletto, e non servono i colori per dirlo- e se lo stringe contro baciandogli i capelli che sanno di sale e no, forse sono le sue stesse lacrime e non i capelli, in effetti.

Quando alza lo sguardo vede suo fratello che gli sorride stingendo la mano a Gabe e tutta la famiglia che li guarda, alcuni sorpresi e altri solo felici.

Metatron sospira e tracanna un abbondante bicchiere di gin canticchiando “I can’t help falling in love with you3” come se non aspettasse altro da tutta la serata.

 

✡︎

 

Anche Cas prende bene la faccenda dei mostri; forse meglio della sorella, in effetti.

Dopo il lunghissimo monologo di Dean in cui quest’ultimo ripete per dodici volte di non essere pazzo o sotto sostanze stupefacenti ma di combattere davvero contro le forze del male, il moro si limita ad annuire e abbracciare per l’ennesima volta l’altro. 

Una reazione normale, insomma.

-Non sei neanche un pò stupito o scettico?- gli chiede Dean godendosi le coccole ma restando vigile. Sembra tutto troppo perfetto per essere vero.

Castiel scuote la testa e gli bacia le labbra con una delicatezza disarmante.

-Hai gli occhi stanchi di un guerriero, non di un assassino- gli sussurra -Sei buono, ed uccidere ti pesa, ma la tua anima è così bella che nemmeno il buio dell’Inferno potrebbe spegnerla- si stropiccia le palpebre e gli indica il letto.

La stanza che Chuck gli aveva offerto è inutilizzata: Dean ha deciso di dormire nella camera di Cas, con somma gioia di quest’ultimo e parecchi mugolii di protesta da parte dei fratelli.

-Non vogliamo troppi rumori molesti- gli ha intimato Michael, lasciandoli davanti alle scale e trascinarsi dietro una Lucy tutta intenta a ridacchiare mentre gli fa dei gesti allusivi con le dita.

Si infilano sotto le coperte ancora vestiti, come dei bambini che decidono di non dormire per poter vedere l’alba ma che dopo pochi minuti crolleranno sfiniti con le mani intrecciate.

É esattamente quello che succede, ma Dean non potrebbe essere più felice di così.

 

NOTE D’AURICE
(Il titolo è una citazione di Beau Taplin)
1. Nella parte in cui ho citato Hey Jude (dei The Beatles) ho inserito uno dei versi della canzone che dice:
“Nel momento in cui l'hai lasciata entrare sotto la pelle
Quindi inizi a migliorare
Ehi, Jude, non aver paura”

2. La canzone dei Led Zeppelin citata è In my time of dying, e la chicca su Gabriel non potevo farmela mancare. Si traduce con:
"Oh, Gabriel, fammi soffiare il tuo corno
Lasciami soffiare il tuo corno
Oh, non l'ho mai fatto, non ho fatto male”
Il doppio senso non è voluto, ma Gabriel apprezzerebbe, ne sono sicura.

3. I can’t help falling in love with you: è la canzone di Elvis, ragazzi. Roba tosta.

Allora, per chi lo notasse c’è un riferimento alla Stony (Steve Rogers-Capitan America e Tony Stark-Iron Man della Marvel). Due mie amiche mi vorrebbero linciare perché loro shippano la Stucky (Steve e Bucky-Soldato d’Inverno) quindi… beccatevi questa!

Per quanto riguarda Gabrielle, è il nostro caro arcangelo Gabriel, solo in un tramite femminile. Qualcuno insisteva che mettessi Jessica, ma non è esattamente uno dei miei personaggi preferiti, quindi sono giunta ad un compromesso.

I non-ti-scordar-di-me sono questi fiori (immagine) e in inglese si chiamano forget me not

In questa fan fiction Dean e Sam sono cacciatori ma i nostri angioletti sono umani, tanto per variare. Questa la rende un’AU, giusto?
Ditemi se vi è piaciuta e se volete altri capitoli.

Baci Sarah_lilith

   
 
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