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Autore: lmpaoli94    13/08/2018    0 recensioni
Meridian era tornato ad essere un luogo di pace e di prosperità dopo la sconfitta del Principe Phobos.
Gli abitanti del Regno non erano mai stati così felici prima d’ora.
Ma i residui del male non erano scomparsi per sempre.
Un nuovo segreto oscuro era nascosto su quel Pianeta.
Un segreto che avrebbe scosso ancora una volta la pace dell’universo.
P. S.: Questa storia è una “What if?” partendo dalla fine della prima stagione.
Genere: Avventura, Fantasy, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Caleb, Nuovo Personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno
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Le guardiane, Caleb e nonna Lin furono fatte accomodare nella sala da pranzo del Palazzo di Elyon.
La vecchia guardiana non si era permessa di dire nemmeno una parola durante il loro viaggio al castello.
«Nonna, non ti ho mai visto così seria» rispose sua nipote.
«Cara Hay Lin, presto capirai perché…»
«Dobbiamo preoccuparci così tanto?»
Ma la donna non rispose.
Appena tutti si riunirono nella sala da pranzo, Elyon fece gli onori di casa.
«Vi faccio portare qualcosa da mangiare?»
«Non è il momento…» rispose nonna Lin parlando per tutti i presenti.
I commensali, si riunirono di fronte alla vecchia guardiana fissandola con sguardo incuriosito.
«Credevo che non avrei mai raccontato questa storia…»
«Nonna…»
«Le creature che avete incontrato nella Città Infinita sono gli Antichi Maghi di Meridian. Un’antica congrega che vive nelle profondità sotterranee in attesa di riprendere il potere di Meridian.»
«Cosa volete dire con ciò? Che usurperanno il mio trono?» domandò Elyon preoccupata.
«No. A loro non interessa il vostro trono, maestà… L’unica cosa che vogliono è assorbire tutta la magia oscura di questo mondo.»
«E come pensano di fare?»
«Ancora non lo so… Quando sono venuti alla luce migliaia di anni fa’, essi facevano parte del consiglio di Kandrakar… Ma la loro sete di potere era troppo forte e la loro magia non ha fatto altro che distruggere le loro anima… Per affinare le loro arti magiche, i cinque antichi maghi si sono rifugiati nella Città Infinita in attesa che i loro poteri possano essere invincibili.»
«Io credo già che lo siano» intervenne Will «Il fatto che non riusciamo ad attaccarli, mi da’ molto da pensare…»
«Nonna, adesso come possiamo fare?»
«C’è solo un modo per sconfiggere i nostri nuovi nemici: la magia oscura deve completamente essere bandita in questo regno. E per fare ciò, un nemico di nostra conoscenza deve aiutarci.»
«Stai forse cercando di dirci…»
«Sì, Irma… Phobos è la nostra chiave di salvezza.»
Le cinque guardiane si guardarono sbigottite a vicenda.
«Cosa? Non ci penso nemmeno a farmi aiutare dal principe del male!» sbraitò Cornelia.
«Cornelia, ma se lui è la nostra unica speranza, dobbiamo lasciare da parte l’orgoglio e farci aiutare»cercò di convincerla Taranee.
«Ti rendi conto che è passato pochissimo tempo da quando Phobos è stato imprigionato? E se la sua liberazione potesse essere un nuovo pericolo per noi? Non ci voglio nemmeno pensare.»
«Hai un’altra idea migliore?» intervenne Irma.
«Non è possibile che i nostri poteri siano così inefficaci contro quei mostri incappucciati. Ci deve essere un altro modo.»
«Allora dicci qual è…»
Ma Cornelia non sapeva cosa rispondere.
«Maestà, c’è qui un bambino che desidera parlare con voi» fece la governante interrompendo la discussione delle guardiane.
«Un bambino?»
«Sì. Ed è molto impaziente.»
«Fallo passare.»
Una volta che la governante diede il via libera al misterioso ospite, Elyon fu alquanto sorpresa nel vedere chi fosse.
«Alador! Che cosa ci fai qui?»
«Volevo solo informarmi se avete sconfitto quelle creature orribili che popolano i sotterranei di Meridian.»
«Purtroppo no… Ma stiamo facendo ogni sforzo per trovare la soluzione.»
«Ce l’avremmo a portata di mano se non fosse per Cornelia…»
Indignata, Cornelia lasciò la sala del trono per rimanere sola.
«Cornelia, aspetta!» cercò di fermarla Caleb prima di andargli dietro.
«Perché quella ragazza è così arrabbiata?»
«Niente di cui ti possa preoccupare, Alador» rispose la sovrana cercando di placare la curiosità del bambino.
«Da quando ho visto quelle cinque creature mostruose, non riesco più a dormire la notte.»
«Oh, mi dispiace molto Alador. C’è qualcosa che posso fare per te?»
«E come se non bastasse, nella mia testa sento qualcuno che mi sta chiamando. Ma non riesco a capire chi!»
«Ne hai parlato con tua madre?»
«No. Tanto lei crede che io stia dicendo delle bugie e non vuole aiutarmi.»
Ma mentre Alador stava parlando amichevolmente con Elyon, il bambino fu scosso da terribili fitte alla testa.
«Lasciami in pace! Lasciami andare!» gridò disperato.
«Alador, che cosa ti sta succedendo?»
«E’ lui… Vuole parlare immediatamente con me…»
«Fatti dire chi è.»
«Il suo nome è Phobos e mi aspetta nelle prigioni della Città Infinita.»
«Phobos?»
«Ah!»
Alla fine, il povero bambino cadde a terra esausto.
«Alador, ti prego svegliati!» fece Elyon scrollandogli le spalle.
Ma era inutile.
Il bambino era svenuto.
 
 
Alador fu fatto accomodare nelle camera degli ospiti del palazzo.
Dormiva sommessamente.
Sembrava che tutti i suoi incubi fossero passati.
«Non ci sto a capire più niente» fece Will scrollandosi la testa «Che cosa potrebbe volere Phobos da quel bambino?»
«Non lo sapremo mai se non scopriremo le sue reali intenzioni» rispose Irma.
«E per scoprire le sue intenzioni dobbiamo tornare nella Città Infinita e magari fronteggiare quelle cinque creature» ribatté Cornelia.
«Non abbiamo altra scelta. Quando lo capirai?»
«C’è sempre un’altra scelta, Irma. Non te lo scordare.»
«Litigare tra di noi non farà altro che peggiorare la nostra situazione» mormorò Hay Lin «Dobbiamo rimanere unite nonostante le avversità.»
«Non potremmo mai rimanere unite se due delle nostre migliori amiche hanno pareri discordanti» rispose Taranee.
«Questo vuol dire che dobbiamo mantenere la calma se vogliamo sconfiggere il nuovo nemico.»
Mentre le cinque guardiane stavano discutendo animatamente tra di loro, Elyon si avvicinò a loro con sguardo confortante.
«Allora? Come sta Alador?»
«Dorme come un angioletto.»
«Se non parliamo subito con Phobos, la curiosità che attanaglia la mia mente non verrà mai esaudita.»
«Cerca di non impazzire, Taranee» rispose Irma «A meno che noi andiamo nella Città Infinità senza la nostra guardiana delle terra.»
«Sapete cosa vi dico? Andate pure. Ma se avrete bisogno di aiuto, non contate su di me.»
«Adesso basta litigare, va bene?» intervenne Caleb alzando i toni «Ti prego Cornelia, fai come ti dicono le ragazze. È per il bene dell’universo.»
«Caleb, anche tu mi remi contro?»
«Non ti sto remando contro. Sto solo dicendo qual è la decisione giusta da prendere… E le tue amiche hanno ragione… Io tornerò sulla Terra per scoprire qualcosa di più su questi Antichi Maghi.»
«E come pensi di fare, scusa?»
«Andrò nella vecchia biblioteca di Cedric. Molto probabilmente li troverò qualcosa.»
«Molto bene ma stai attento. Per qualsiasi cosa…»
«Non ti preoccupare, tesoro. So badare a me stesso» replicò il Capo dei Ribelli stampando un bacio sulle labbra della guardiana della terra.
«Va bene. Mi avete convinto: verrò con voi nella Città Infinita per parlare con Phobos.»
«Evvai! È così che si ragiona!» fece Irma abbracciando la sua amica.
Ma girando lo sguardo, Cornelia notò lo sguardo serio e assente della sua amica Elyon.
«Elyon, tu cosa farai? Verrai con noi?»
«Certo che sì. Devo parlare con mio fratello e scoprire cosa vuole da quel povero bambino indifeso.»
«Vengo anch’io con voi» replicò Alador stropicciandosi gli occhi.
«Alador, tu dovresti essere a letto a riposarti.»
«Non ce la faccio a dormire ben sapendo che la mia vita è in pericolo.»
«Non ti devi preoccupare. Finché ci saremo noi a proteggerti, non ti succederà niente di male» cercò di rassicurarlo Hay Lin.
«Comunque non rimarrò qui senza fare niente. Portatemi con voi.»
«Cosa? Alador, non credo che sia una buona idea…»
«Devo sapere cosa vuole da me il principe del male. È una questione di vita o di morte.»
«Non credo che tua madre sarà d’accordo con te» intervenne Elyon «E se ti succedesse qualcosa di male? Ti ricordo che dobbiamo ritornare nella Città Infinita.»
«L’avete appena detto voi: non mi succederà niente perché voi mi proteggerete.»
«Soltanto se sapremo che tu starai al sicuro» rispose Taranee.
«Ma come farete a proteggermi se voi sarete lontano?»
«Ci penserà la mia governante a badare a te.»
«Con tutto il rispetto, preferisco rimanere vicino a voi.»
«Ma…»
«Non fatemi fare cose di cui voi potreste pentirvi.»
«E cioè?»
«Come per esempio andare nella Città Infinita da solo.»
«Adesso ci minacci pure?» domandò Irma con tono adirato.
«Non voglio fare il bambino capriccioso, ma dovete capire che vi posso tornare utile in qualche modo…»
Le cinque guardiane e Elyon si fissavano a vicenda.
«E va bene. Hai vinto tu» rispose Will.
«Benissimo! Vedrete, non ve ne pentirete.»
«Ce ne siamo già pentiti.»
   
 
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