NdA: eccoci qui! La mia prima fic sul Signore degli Anelli! Ho seguito un ordine strano con la storia di Tolkien. Prima ho visto il film, poi ho letto il libro (prima avevo letto Lo Hobbit) e alla fine avevo iniziato a scrivere la storia. Ma poi ho avuto un blocco (soprattutto perché avevo perso il file durante il cambio di computer). Così, quando ho ritrovato il tutto e rincominciato a scrivere, mi ero dimenticata buona parte delle informazioni del libro! Quindi se trovate qualche errore è dovuto a quello (anche se dopo ho dato una riletta al libro). Please, abbiate pietà! E se proprio fa schifo, beh, potete sempre mandarmi i vostri barili di vomito (come nelle altre fic che ho scritto e che scriverò magari su qualcos’altro) o costruirvi un pupazzo wodoo, tanto ci sono sempre Amber, Je, Elly (alias pomolo) e la Voce che vi danno una mano! Dopo quest’elenco di cavolate (non potete dire che nono sono demenziali…) ecco la mia fic, che consiste nel continuo del Signore degli Anelli di Tolkien, tutto ambientato a Eressea, nelle Terre Immortali!
La Stella
Scripted by: Meky
Capitolo 1
Sulla strada delle Terre Immortali. L’arrivo
-E
tu che ci fai qui?!- chiese Legolas alla ragazza spuntata all'improvviso dalla
barca -Chi sei?-
-Una
ragazza lo vedi anche tu, no?- gli disse lei con aria furbetta -E il perché del mio
trovarmi qui dovresti capirlo: voglio vedere le Terre Immortali-
-Ma
tu non puoi! Sei Mortale!-
-Anche
lui lo è!- disse indicando il Nano che guardava stupito quella ragazza
"Ha qualcosa d'elfico ma anche
qualcosa di regale. Deve essere d'alto lignaggio quella lì. Oltretutto è molto
bella, chissà da quale regno salta fuori. Gondor o Rohan?" pensò il nano
-Lui
ha il permesso di qualcuno più in alto di me, di quelli con molto potere in
mano, gente che tu non sai neanche chi sia- continuò Legolas facendo finta di
non aver sentito il commento dell'intrusa
-Legolas
siamo costretti a portarla con noi- gli disse Gimli in un orecchio -Non possiamo
buttarla in mezzo al mare, affogherebbe!! È meglio lasciare discutere con
questa chi ha potere-
Hai
ragione, - gli disse -pienamente ragione, ma alcune cose deve almeno dirmele per
farmi un'idea di chi sia-
-Che
cosa mi chiederesti allora?- gli chiese la ragazza
-Come
ti chiami?-
-Non
posso dirtelo-
-Come
non puoi?!-
-Non
posso, ma se vuoi mi puoi chiamare Moko-
-Va
bene "Moko", come hai fatto ad imbarcarti con noi?-
-E'
stata una delle cose più semplici che io non abbia mai fatto. Sono partita da
casa mia…-
-Frena!
Dove abiti?-
-Non
so se te lo posso dire… va bene, abito a Gondor-
-Quindi
sei partita da Gondor e…-
-E
sono andata all'Anduil dove vi ho trovati. La notte in cui tu avevi appena
finito la barca, io mi sono intrufolata sotto queste coperte che servono in caso
di pioggia-
-Ma
tu come potevi immaginare che non sarebbe piovuto?-
-Ehm…
vedi l'ho… intuito-
-Vai
avanti- disse poco convinto
-Poi
ho aspettato, finché non mi avete trovata-
-Cavolo
Legolas, perdi colpi!- rise Gimli
-Non
te la prendere con lui, sono molto silenziosa quando voglio! Anche più di un
hobbit! Scherzo!- disse ai due che avevano cambiato faccia al sentir nominare la
parola hobbit
-Conosci
degli hobbit?- le chiese Legolas
-Certo!
Ne conosco un po'-
-Chi?
Magari li conosco anch' io-
-Forse,
ma non m'imbrogli. Potrei sembrare una ragazzina ma non lo sono più da tante
estati. So che se te lo dicessi tu capiresti chi sono e io non ho nessuna
intenzione di aiutarti a capirlo!-
"Ha
qualcosa di famigliare… ma non so cosa! Sono molti anni che non torno a Gondor,
da quando Aragon ha avuto il terzo figlio, se non sbaglio una femmina. Anche
un'altra volta vi ho fatto ritorno ma trovai suo figlio a governarvi e mi disse
tutto. Povera Arwen, chissà quanto ha sofferto per le sua morte" pensò
Legolas diventando grigio in volto: il ricordo della tomba dell'amico gli era
tornata in mente
Sospirò.
Moko, come leggendogli il pensiero, capì ciò cui stava pensando e divenne
triste anche lei. Gimli, non capendo più niente disse ai due:
-Comunque
"Moko" hai un motivo migliore per andare là, oppure è una scusa che
hai trovato per non dirci nulla?-
-E'
entrambe le cose: la voglia di attraversare il mare e di vedere le Terre
Immortali è sempre presente nel mio cuore, dall'altra parte c'è un motivo che
voi non potete sapere- disse levando il viso e cancellando l'immagine che le era
apparsa nella mente
-Quindi
tu senti il richiamo del mare?-
-Si
e no. Sicuramente meno di quanto lo senti tu-
"Dunque
possiede qualcosa d'elfico" pensò Legolas "Come pensavo non deve
essere una semplice ragazza; né nella saggezza, né nel lignaggio"
-Avete
finito con le domande? Finora la più intelligente è stata quella del Nano; ora
tocca a me- disse Moko
-Spara-
sbuffò Legolas
-Come
vi chiamate?-
-Io
mi chiamo Legolas, invece il mio amico si chiama Gimli-
"Ma
allora sono… si, sono proprio loro!" pensò disegnandosi in volto
un'espressione di gioia
-Che
c'è?-
-Niente!
Passiamo alla seconda domanda: chi è che ha concesso a Gimli di partire per le
Terre Immortali? Se non sbaglio gli Elfi e i Nani non sono più amici da secoli
tranne per quella Compagnia in cui partecipavarono due uomini, Sire Aragon e
Sire Boromir, quattro Hobbit tra cui i Portatori dell'Anello Frodo e Sam, gli
altri due se non sbaglio sono Meriadoc (se preferite Merry) e Pipino; infine vi
siete voi due che avete rivoluzionato la storia dei Nani e degli Elfi con la
vostra amicizia-
-Tu
come fai a sapere tutte queste cose?-
-Istruzione!
Ma prima di farmi qualche domanda rispondete alla mia-
-Ok
signorina! Io ho avuto il permesso di Dama Galadriel, la più bella…-disse
Gimli
-Si,
si, vai avanti-
-Costei
gli ha concesso il permesso per qualche ragione ignota- disse Legolas tappando
la bocca all'amico per non permettergli di iniziare a sparare notizie sulla
bellezza di Galadriel
"Se
sapessero…" penso trattenendo il riso che le sgorgava dalle labbra:
voleva che rimanessero a bocca aperta quando avranno scoperto chi è lei
-Ma
ora rispondi alla nostra domanda: come fai a sapere così tante cose sulla
Guerra dell'Anello? Per sapere certe cose bisognerebbe…- si bloccò "E se
fosse…" pensò "veramente figlia di… incredibile!"
-Che
succede?- chiese
"Lì
si spiegherebbe il perché di tutto, anche l'averlo chiamato Sire e non Re,
sempre che lei non abbia mentito sul luogo d'origine… rischierò"
Allontanando
i dubbi le chiese:
-Dimmi
una cosa Moko tu sei…-
-Non
ci credo! Sei veramente tu?!- rise Gimli
-No
guarda, sono te!- disse imbronciata: le avevano rovinato la sorpresa e,
oltretutto gliela avevano fatta loro
-Non
te la prendere ci sarà molta gente nelle Terre Immortali cui fargli lo scherzo-
disse Legolas
-Lo
so, ma si da il caso che tutte le persone che conosco lo intuiranno subito!-
disse imbronciata
-Come
fai a dirlo?-
-La
parola lungimiranza non ti dice niente?-
-Ah,
ho capito-
-Ma
come farai a convincerli a farti rimanere?-
-Con
questa!- e così dicendo tirò fuori una bellissima collana in argento con
incastonate otto piccole gemme bianche, che assomigliavano più a stelle che a
monili.
-E'
la chiave per le Terre Immortali!- disse stupefatto Legolas -Dove l' hai presa?-
-Piccolo
regalo di mia madre che si rivelerà più utile di quanto pensasse, credo-
-P-piccolo
regalo?! Se quello è piccolo, io sono un hobbit con tanto di cappello!-
-Adesso
non esagerare! Piccolo ma grande nell'importanza-
-Quello che mi chiedo è come tua madre
potesse averlo!Ma per il momento non è importante, godiamoci quest'attraversata
che probabilmente sarà l'unica che faremo e se tu- disse rivolgendosi a Moko
-ne farai un'altra te le godrai tutte e due!- e con questo conclusero il loro
discorso, mentre il sole di un rosso fuoco tramontava annunciando che la
giornata era conclusa. La stanchezza pian piano li fece addormentare obliando
così le sorprese della giornata
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-Sveglia
pigroni!-li urlò la ragazza emozionata -Siamo quasi arrivati!Da qui si riescono
perfino a vedere le Terre!-
-Davvero?-
chiese Legolas precipitandosi a vedere -Uao!-
Erano
lì con un'espressione incantata quando il Nano si svegliò e distrusse
l'incantesimo che teneva i due con la bocca aperta
-Ma,
io non ci trovo niente di speciale- disse mentre se ne tornava a dormire dopo
aver visto l'isola
-Stupido
Nano! Non capisci proprio nulla. Se fosse per me ti butterei giù dalla barca
perché non sai godere lo splendore di tutto ciò!- gli disse arrabbiata Moko
-Comunque
io non capisco…-
-STAI
ZITTO E NON ROMPERE PIÙ LA GENTE O TI BUTTO GIÙ PER DAVVERO!- gridò
-S-scusa…-
-STAI
ZITTO!-
"Mamma
mia se l'ha fatta arrabbiare! Non vorrei avere a che fare con lei se si
arrabbiasse! Chissà da chi a preso…" pensò Legolas
-Babbeo!-
sbuffò Moko: per lei il discorso era concluso
-A
proposito, io per voi sono Moko e nessun altro d’accordo? Se non lo fate,
correrete il rischio di svegliarvi un mattino e non trovarvi più sulla
terraferma ma in mezzo al mare-
-Ok,
Moko- rispose Legolas "meglio non farla arrabbiare di più, se no qua ci
rimettiamo le penne!"
-Legolas
ho una domanda: siamo sicuri che sia una ragazza? A me sembra più una belva!-
bisbiglio Gimli all'amico
-Guarda
che ti ho sentito- l'ammoni Moko
Un
altro giorno passo prima che arrivassero. Moko e Legolas dall'emozione non si
controllavano più e il povero Gimli si doveva sorbire tutti gli attacchi
lunatici della ragazza. Finalmente, il terzo giorno dalla scoperta di Moko sulla
barca si avvicinarono al porto. Solo allora Legolas si rese conto che erano in
grossi guai: avevano un Mortale con se! Come avrebbero spiegato tutto? Cercò di
trovare una risposta mentre entravano nel golfo naturale che formava un
semicerchio di scogli, formando uno spettacolo strano per i navigatori che vi
entravano
-Chi
è quella ragazza?- chiese la guardia
-Si
è intrufolata nella barca di nascosto e l'abbiamo scoperta solo a metà del
viaggio, quando era impossibile farla tornare indietro: sarebbe annegata a nuoto
e noi non possedevamo altre barche per farla tornare indietro- rispose Legolas
-Venite!
Condurremo questa clandestina davanti ai saggi e al Re-
“E’
andata meglio del previsto"pensò sollevato Legolas
Attraversarono
un ponte che collegava il porto galleggiante alla terraferma. Moko si guardò
intorno: c' erano molte barche attraccate ai numerosi moli, ma nessuna di loro
era in partenza
"Forse
le tengono per casi come il mio?" pensò
-Ecco,
lui è Halen e vi accompagnerà fino in cima a questo promontorio dove poi vi
sarà qualcun altro al vostro arrivo; probabilmente i saggi e il Re sanno già
tutto- disse la guardia tornandola suo posto sul molo
"Chissà
cosa aspetta quell'uomo" pensò guardando l'elfo sul molo "Qualcuno
d'importante che però non tornerà più"
Seguirono
la loro guida attraverso una strada in lieve pendenza: girava intorno al
promontorio con tutt'intorno elfi che andavano e venivano, ma le loro abitazioni
non si scorgevano da nessuna parte
-Dove
abitate voi?- chiese Moko
-Non in questa zona- fu la sua risposta secca
-Gentile e cordiale a quanto vedo-
-Tu non hai il diritto di saperlo perché sei
Mortale-
-E' la più grande..- Legolas bloccò Moko con la
mano
-Cosa?- disse la guida voltandosi
-Niente- gli rispose. Ripartirono. Moko con lo
sguardo fulminava Legolas per averla fermata. Furente tornò a guardarsi
intorno: vide molte strade secondarie che portavano alle altre zone. Pian piano
la strada si faceva più piana finché rimase solo una lunga strada retta; con
ai lati splendide fontane e fiori rendevano l'aria pura e profumata. Più in là
piccoli labirinti nascondevano i Fiori di Luce: rose d'oro che sfavillavano come
stelle di giorno e di notte ininterrottamente e con la stessa intensità.
Moko
rimase a bocca aperta: un palazzo di cristallo, resistente come la Torre
d'Orthanc ma bella come la primavera, con in cima una cupola di vetro che
risplendeva ai raggi del sole. Erano arrivati al Perlhen: il Palazzo del
Re.
-Eccovi
arrivati finalmente! Forza, forza, il Re e i saggi sanno già tutto e aspettano
solo voi per capire come sia potuta accadere una cosa del genere. Scusate, non
mi sono presentato: il mio nome è Derk e sono una guardia del Re ma oggi,
esclusivamente per voi, sono la vostra guida fino alla stanza del Re.
Seguitemi!- disse l'elfo
Si
avviarono alle grandi porte di cristallo che si aprirono da sole al loro
passaggio. Entrarono.
"Si
vede che non hanno mai avuto battaglie in questi luoghi" pensò Moko
guardando l'interno di quel grande palazzo: la via centrale era coperta da un
lungo tappeto di seta blu, ai lati sculture quasi irreali di marmo bianco erano
appoggiate ad un pavimento dello stesso materiale; la strada portava ad una
grande scala che portava ai piani del Re e dei Saggi.
-Notevole,
veramente notevole- bisbiglio fra sé Gimli: in fondo era un nano e di pietre se
ne intendeva molto -Questo marmo è molto bello, sembra che brilli-
-Il
materiale che tu vedi può sembrare marmo, ma in realtà è un minerale molto
raro che si trova solo qui; noi lo chiamiamo sheav ma per la gente di qui
è la pietra del Re visto che solo lui può adoperarla- rispose Derk che aveva
sentito i complimenti del nano: faceva piacere sapere che gente come i nani
apprezzasse l'arte elfica, forse non erano terribili come credevano.
Si
avviarono per la strada per le scale, mentre la loro guida gli spiegava alcune
cose riguardanti l'interrogatorio che avrebbero avuto
-…in
cima a queste scale ci sono gli appartamenti del Re. Più in là ci sono le aule
del Consiglio composto dai Saggi, voi andrete lì…-
-Chi
sono i Saggi?- chiese Moko -Credo che almeno questo possa saperlo!-
-Hai
chiesto qualcosa a Halen, vero?-le chiese
-Si,
e non è stato molto cordiale-
-Lui
è così! Stamattina si deve essere alzato col piede sbagliato- le disse
-Comunque i saggi sono i maggiori rappresentanti degli Elfi e, se non sbaglio,
da poco si è aggiunto uno Stregone-
"Gandalf!"
pensarono i tre contemporaneamente
-Hai
altre domande?-
-No,
per il momento- rispose Moko "Nel sogno non c'era, perché?"si chiese
-Ora
vi devo lasciare- disse Derk quando arrivarono in cima alle scale -Io non posso
seguirvi. Andate dritto lungo quel corridoio, la vedete la porta? Voi dovete
andare lì. Buona fortuna! Spero di rivedervi signorina!- disse inchinandosi
-Il
piacere è tutto mio!- disse salutandolo cordialmente. Quell'uomo era come lei:
un mezz’elfo
-Forza!
Il Consiglio ci aspetta!- disse Legolas avviandosi verso la porta. Il momento
decisivo era giunto.
Avanzarono
finché non si trovarono davanti quell'imponente porta dorata. Moko tremava per
la paura di quello che le avrebbero fatto, Gimli guardava curioso la grande
porta d'oro facendo mille complimenti all'artefice; invece Legolas avanzava
tranquillo. Il portone, come il primo, si aprì automaticamente. Una voce
sconosciuta giunse alle loro orecchie:
-Vi
stavamo aspettando-