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Autore: Nao Yoshikawa    27/08/2018    9 recensioni
Bakugou e Kirishima vanno al loro primo appuntamento. Peccato che Kaminari abbia deciso di seguirli e portarsi dietro un'intera squadra di supporto.
DAL TESTO:
"Kaminari ti ha creato problemi?"
"Tsk, lui mi crea sempre problemi. Però forse non è stato totalmente inutile, mi ha convinto a venire qui"
"Oh, avevi dubbi?", domandò Kirishima interessato. Bakugou abbassò lo sguardo, mordicchiando la cannuccia. Certo che aveva dubbi, era praticamente tutto nuovo per lui, oltre che incredibilmente strano.
"Senti, io di queste cose non ne capisco niente. E poi non sapevo come dovermi comportare o cosa dire"
"Davvero ti preoccupi per questo? Ma se praticamente sono l'unico con cui riesci ad essere totalmente te stesso"
"Sì, ma adesso è diverso. Io e te non siamo più soltanto amici".
Kirishima si rendeva conto del suo turbamento, dopotutto Katsuki aveva una psicologia piuttosto complessa per essere un adolescente. Fece per dire qualcosa, quando i suoi occhi si posarono su quello che doveva essere un incubo: Kaminari che si nascondeva tra le piante finte. Quest'ultimo adesso gli stava facendo segno di agire, di abbracciarlo e baciarlo. Era forse completamente impazzito?
"Ma cos'hai visto?", domandò Bakugou stranito, poiché tutto ciò stava avvenendo alle sue spalle.
Genere: Comico, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Kaminari Denki, Katsuki Bakugou, Kirishima Eijirou, Mina Ashido, Shouto Todoroki
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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 Suicide Squad: Missione appuntamento perfetto [epic fail]

"No. Ho detto di no"
"Coraggio, Bakugou. Perché non vuoi andarci?"
"Perché no. Gli appuntamenti sono stupidi!".
Da dieci minuti buoni, Kaminari stava cercando di condurre Katsuki per la retta via, senza però riuscirci. Doveva ammettere che vedere quello scorbutico in evidente difficoltà era divertente.
"Ah, ho capito. Tu hai paura", lo provocò. "Oh, povero piccolo Bakugou, è terrorizzato"
"CHIUDI LA BOCCA, FACCIA DI MERDA!".
Probabilmente il pugno che ricevette in seguito avrebbe dovuto aspettarselo. Ma almeno Katsuki sembrava essersi convinto.
"E va bene, ci vado", affermò con le nocche ancora arrossate "Ma guai a te se dici una parola a qualcuno"
"P-promesso!", Kaminari lo rassicurò. Ovviamente stava mentendo spudoratamente. Trovarsi sempre in mezzo fra Bakugou e Kirishima era sempre piuttosto divertente, specie da quando i due avevano scoperto di piacersi. E in quanto lui primo sostenitore del loro nascente amore, non poteva che spingere il testardissimo Katsuki ad andare a quell'appuntamento. Kirishima non gli aveva detto altro.
"Probabilmente ci rimuginerà sopra, ma tu cerca di convincerlo!"
"Lascia fare a me!", lo aveva rassicurato.
E alla fine ce l'aveva fatta. Ma non finiva lì. Doveva assicurarsi che andasse tutto per il meglio. E per fare certe cose era necessario un gioco di quadra.

Bakugou era nervoso. E questa non era di certo una novità. Ma Dio, trovarsi in un centro commerciale ad aspettare il suo ragazzo... no, un momento, erano già arrivati alla parte del fidanzamento? Non voleva neanche pensarci. Soprattutto, perché doveva sentirsi tanto agitato? Si parlava di Kirishima, lo conosceva bene, non avrebbe avuto motivo di provare disagio. O forse, quest'ultimo era dato dal fatto che lui di certe cose proprio non se ne intendeva. Aveva sempre disprezzato le melense storie d'amore, le coppiette affiatate e tutto ciò che l'amore comportava. Ma con Kirishima era diverso. Forse perché erano simili, sulla stessa lunghezza d'onda, forse perché era l'unico in grado di stargli dietro e l'unico che riusciva effettivamente a tenere testa al suo carattere tanto brusco e leggermente violento.
Sbuffò con le mani infilate nelle tasche. Dov'era finito? Non aveva di certo tutto il giorno!
"Giuro che se non arriva entro due minuti torno a casa!", si lamentò fra sé e sé, la fronte aggrottata e un'ansia palpabile. Aveva fatto tante storie per non voler essere lì', eppure adesso eccolo... quanto stupido si sentiva! Forse poteva tornarsene a casa. Ma sì, sarebbe inventato una scusa, tipo che gli era morto il cane o cose così.
Stava quasi per agire, quando Kirishima, in lontananza, prese a muovere la mano.
"Ehi! Eccomi, scusa il ritardo!", esclamò correndogli incontro e fermandosi poi di botto. "Aspettavi da molto?".
Katsuki fece una smorfia. Era sicuramente più carino del solito, per non parlare del profumo dolciastro che aveva addosso. Affatto sgradevole.
"Ma va! Sono arrivato adesso, figurati!", borbottò. Kirishima allora sorrise. Quel maledetto, era in grado di farlo sciogliere senza fare praticamente nulla. L'unico che poteva avere quell'effetto catastrofico su di lui!
Cosa avrebbero dovuto fare adesso? Tenersi per mano? Scambiarsi tenere effusioni? Bakugou tremò al solo pensiero.
"Di lì c'è il cinema, andiamo?", suggerì ad un tratto Kirishima.
"Eh? Ah, sì, va bene", rispose, mentre il braccio dell'altro stringeva ora le sue spalle. Avrebbe voluto dirgli qualcosa come come "Togli quello stracazzo di braccio o giuro che te lo faccio esplodere", ma di fatto non riuscì neanche a dire una parola. Tentò di scacciare via l'imbarazzo e sperò che Kirishima non si accorgesse del rossore sulle sue guance.

"Aaah, eccoli, eccoli! Meno male, sta andando bene!"
"Fatemi vedere, fatemi vedere!"
"Sssh, non fate rumore!"
"Non ci sentiranno mai, c'è tutta questa gente intorno, figurati!".
Kaminari si trovava a capo di una vera e propria spedizione. Il suo braccio destro era Mina, i soldati erano Uraraka, Tsuyu e Aoyama. Il loro compito era assicurarsi che tutto fra quei due andasse bene e che non accadessero cose strane. Certo, sarebbe stato molto meglio se solo non avessero attirato l'attenzione con i loro modi di fare casinisti.
"Io dico di seguirli!", proclamò Mina con grande brio.
"Ma se andiamo tutti insieme daremo nell'occhio!", disse giustamente Ochaco.
"Ragazzi, l'amore è davvero una cosa splendida, non trovate?", fece Aoyama, perso nel suo mondo di unicorni e cuori.
"Dovete fae silenzio!", disse ancora una volta Kaminari, schiacciato contro la parete. "Va bene, io e Aoyama andiamo per primi, voi ragazze ci seguite dopo due minuti. Pronti? Uno, due-"
"Deku, Todoroki! Ma cosa fate qui?!", la voce di Uraraka lo costrinse a voltarsi. Davanti a lui, Midoriya e Todoroki stavano mano nella mano, a quanto pare avevano deciso anche loro di uscire per un tranquillo appuntamento.
"Noi cosa facciamo qui?", chiese Shoto chinando la testa di lato. "Voi cosa state facendo? Sembra quasi che stiate spiando qualcuno!"
"Sssh! Non lo dire!", esclamò Kaminari con gran teatralità. "Noi siamo qui per fare del bene! Dobbiamo essere sicuri che l'appuntamento fra Bakugou e Kirishima vada alla grande!"
"Umh", Midoriya non sembrava molto convinto. "Kacchan si arrabbierà di brutto quando vi scoprirà"
"Non è detto che ci scopra! Adesso basta, stiamo perdendo tempo! Andiamo subito!".

L'unica cosa che Kirishima voleva era vedere un film in santa pace. Ma evidentemente non era destino che ciò accadesse. Lui e Bakugou erano usciti dal cinema, quest'ultimo sembrava prossimo ad un'esplosione data dai nervi.
"Accidenti, ma quale cinema ha in programma solo film vietati ai minori per tutto il giorno?", si lamentò Ejirou.
"Stupidi idioti", si lamentò Katsuki. "Come osano trattarmi come un bambino!".
A quella reazione, Kirishima non poté fare a meno di sorridere.
"Sbaglio o sei più nervoso del solito?"
"Io non so proprio di cosa tu stia parlando!"
"E va bene", fece stiracchiandosi. "D'altronde è meglio così. Sarebbe stato molto imbarazzante se al nostro primo appuntamento ci fossimo trovati davanti ad un film a luci rosse, dico bene?".
Bakugou si trattenne dal rispondere. Non solo quello scemo aveva un effetto disastroso sui suoi neuroni, ma anche sui suoi ormoni. Doveva piantarla di pensare a certe cose, dopotutto non si erano neanche ancora baciati.
"Umh", borbottò. "Adesso ho fame"
"Sì, anche io mangerei volentieri qualcosa", ammise Eijirou.

A circa dieci metri, la Suicide Squad - Mina aveva pensato che sarebbe stato un nome perfetto - stava osservando i due piccioncini che adesso si sedevano ad un tavolo e ordinavano qualcosa.
"No, no, no, questo non va bene!", esclamò infatti la ragazza.
"Che c'è che non va?", domandò Tsuyu.
"Sono seduti gli uni di fronte all'altro. Dovrebbero stare accanto, altrimenti il bacio non scatta! E poi c'è troppa luce! Kaminari fa qualcosa!"
"Che cosa dovrei fare? Far saltare la corrente? Oh, questa sì che è unì'idea"
"Emh. Mi spiegato in tutto questo io cosa c'entro?", domandò Todoroki, che era stato tirato in mezzo senza alcun motivo.
"Su, Todoroki, è divertente", Midoriya sorrise nervosamente. "Se Kacchan non lo scopre. Altrimenti ci uccide tutti"
"Voi ci servite", spiegò Uraraka. "Siete i più esperti. Per esempio, cosa avete fatto al vostro primo appuntamento?".
I due diretti interessati si guardarono con sommo imbarazzo. Tendevano ad essere molto riservati sulla loro vita privata.
"In verità il nostro primo appuntamento è stato a casa mia", mormorò Izuku abbassando lo sguardo. Bastò solo quella frase per far andare Mina in escandescenza.
"Ah, avete fatto le cosacce, eh sporcaccioni!"
"M-ma-ma cosa dici?! Todoroki, salvami!"
"Potete smetterla di molestarci?".
La loro attenzione fu poi catturata da Tsuyu.
"Ragazzi? Dov'è andato Kaminari?".
Ad ognuno di loro venne la voglia di urlare il suo nome e di riservargli i peggio insulti: il ragazzo si stava avvicinando lentamente alla coppia. Cos'aveva in mente? Avrebbe fatto saltare la loro copertura!
"Stupido!", commentò Mina. "Non sei più il capo, ho deciso!".

Ma in verità Kaminari aveva in mente un piano. Certo, gli sarebbe piaciuto far saltare la corrente e rendere l'ambiente più buio e di conseguenza intimo, ma forse era meglio evitare. Kirishima e Bakugou erano seduti e parlavano, di cosa avrebbe voluto saperlo. I tavoli erano circondato da un recinto con tanto di piante finte, sarebbe stato un nascondiglio perfetto. Quindi si accovacciò, alzando con attenzione il capo in modo da osservarli senza farsi scoprire. Fortunatamente poteva anche sentire ciò che stavano dicendo.
"Kaminari ti ha creato problemi?"
"Tsk, lui mi crea sempre problemi. Però forse non è stato totalmente inutile, mi ha convinto a venire qui"
"Oh, avevi dubbi?", domandò Kirishima interessato. Bakugou abbassò lo sguardo, mordicchiando la cannuccia. Certo che aveva dubbi, era praticamente tutto nuovo per lui, oltre che incredibilmente strano.
"Senti, io di queste cose non ne capisco niente. E poi non sapevo come dovermi comportare o cosa dire"
"Davvero ti preoccupi per questo? Ma se praticamente sono l'unico con cui riesci ad essere totalmente te stesso"
"Sì, ma adesso è diverso. Io e te non siamo più soltanto amici".
Kirishima si rendeva conto del suo turbamento, dopotutto Katsuki aveva una psicologia piuttosto complessa per essere un adolescente. Fece per dire qualcosa, quando i suoi occhi si posarono su quello che doveva essere un incubo: Kaminari che si nascondeva tra le piante finte. Quest'ultimo adesso gli stava facendo segno di agire, di abbracciarlo e baciarlo. Era forse completamente impazzito?
"Ma cos'hai visto?", domandò Bakugou stranito, poiché tutto ciò stava avvenendo alle sue spalle.
"No!", Kirishima gli afferrò una mano. "Ti prego, guarda me!".
Altro contatto fisico. Non che Bakugou disprezzasse, ma davvero, era tutto troppo bizzarro.
"Questo è melenso"
"Oh, no, no, non lo è affatto", ridacchiò nervosamente, lanciando un'occhiataccia a Kaminari. "Baciarti sarebbe melenso, giusto? Ma non lo farò"
"Non lo farai?"
"Non lo so!", esclamò alzandosi di scatto. "Senti, io devo andare un attimo in bagno, torno subito!".
Kaminari capì che sicuramente Kirishima avrebbe voluto parlare con lui. Si allontanò infatti da Bakugou, tentando di tornare dalla Suicide Squad. Peccato che l'altro era stato ben più veloce e lo aveva afferrato per la maglietta.
"Tu!"
"Kirishima! Ma ciao, come procede?"
"Mi chiedi come procede? Che ci fai qui?"
"Ma scusa, io non dovevo fare in modo che quest'appuntamento andasse bene?"
"No, tu doveva fare in modo che Bakugou venisse qui. Manderai tutto all'aria. Ti prego, dimmi che sei da solo!".
Kaminari sorrise nervosamente. Era proprio negato a dire le bugie.
"Chi c'è con te?", chiese con un sospirò Eijirou.
"Amh... Uraraka, Mina, Tusyu, Ayama, Todoroki e Midoriya"
"CIOE' TU MI STAI DICENDO CHE MEZZA SCUOLA CI STA SPIANDO?"
"No, soltanto noi! Volevo soltanto darti una mano. Dovreste baciarvi"
"Certo, effettivamente adesso riuscirò a farlo sapendo che ci guardate tutti", sbuffò. "D'accordo, se volete fare questa cosa, fatela. Ma che Bakugou non vi scopra, altrimenti sono morto!"
"Sissignore!".

"Allora? Cosa si stanno dicendo?", domandò Uraraka a Mina.
"Non lo so! Quello stupido, lo uccido!".
Poco dopo, Kaminati tornò dalla Suicide Squad, sospirando.
"Tutto a posto. Finché è Kirishima a saperlo non è un problema. Ho cercato di dirgli che deve darsi una mossa, visto che se aspetta che lo faccia Bakugou, dovranno aspettare anni!"
"Ah, lo capisco", affermò Todoroki con una naturalezza disarmante. "Se io non avessi fatto il primo passo con Midoriya, penso che ancora starei aspettando"
"Ma tu sei riservato solo quando ti conviene?!", si lamentò il suo ragazzo, ora in imbarazzo.

Nel frattempo, Kirishima se n'era tornato al tavolo, piuttosto nervoso. Forse Kaminari aveva ragione? Doveva fare qualcosa? E se la sua si fosse rivelata una mossa avventata? No, doveva assolutamente riflettere.
E poi... seriamente aveva un'intera squadra di supporto alle spalle?
"Eh? E adesso perché fai quella faccia?", chiese Bakugou. Eijirou infatti era fin troppo serio.
"Amh... sai, all'ultimo piano c'è un terrazzo con una visuale niente male... ti andrebbe di andarci?".
Katsuki finse di non sentire il tremolio nella sua voce. In verità in quel momento il cuore gli stava balzando dal petto.
"Come vuoi".

Era tempo di cambiare ancora una volta scenario. Kirishima e Bakugou avevano le espressione di due persone che stavano andando a imboscarsi da qualche parte, un finale che sarebbe stato davvero niente male. La Suicide Squad si era infilata nell'ascensore - tutti insieme, giusto per scongiurare il rischio di rimanere bloccati  - per raggiungere il terrazzo. Una volta arrivati, si erano nascosti dietro delle scatole vuote e accatastate tra loro vicine all'ascensore, e se ne rimasero in silenzio.
Forse non era buio, ma c'era una bella atmosfera, calma e soprattutto intimità. Davanti a loro si estendeva un cielo incredibilmente azzurro, senza neanche una nuvola. Kirishima stava tentando di darsi una calmata, altrimenti era certo che il cuore gli sarebbe esploso.
"Amh... emh... allora", si schiarì la voce. "È stato così terribile come pensavi?"
"Se parli dell'appuntamento... no. Pensavo avremmo fatto cose più sdolcinate,tipo vere dalla stessa cannuccia, farci foto stupide o così no"
"Oh, no! Non sono così smielato. A me basta poco. Ma non so se quel poco per te va bene", confidò, guardandolo negli occhi.

"Eccoli, eccoli!", sussurrò Mina. "Bravo Kirishima, cogli l'occasione!"
"Teneri uccelletti innamorati", commentò Aoyama.
"Tutto ciò non mi piace", si lamentò Midoriya. "Sto stretto"

Bakugou lo sentì farsi più vicino. Eppure quel contatto non gli dispiacque affatto, anzi. Il respiro divenne pesante, la tensione - piuttosto piacevole - palpabile.
"Dipende".
Kirishima poggiò una mano sul suo viso.
"Se adesso provassi ad avvicinarmi per baciarti... tu cosa faresti?"

"Andiamo!", fece Kaminari. "I baci non si chiedono! Inchiodalo al muro e facciamola finita"
"Kaminari, non sei per niente delicato", commentò Uraraka. Todoroki invece guardava preoccupato il suo fidanzato.
"Midoriya? Stai bene?"
"No che non sto bene! Non posso stare tutto appallottolato, devo muovermi!". Si sollevò appena sulle gambe, giusto quel poco che bastò per muovere una delle scatole e farla cadere sul pavimento.
Bakugou si girò nella direzione da cui aveva sentito il rumore.
"Ma..."
"È stato il vento!", Kirishima lo afferrò per un braccio.

"Bravo, Midoriya, ottimo lavoro!", sbottò Kaminari.
"Mi dispiace! Non l'ho fatto a posta!".
Aoyama allora gli poggiò una mano su una spalla.
"Sarai la nostra vittima sacrificale"
"Aspetta... COSA?!".

"Qui non tira un cavolo di vento, tra l'altro è un po' che mi sento osservato. Cosa succede?!".
Come potergli spiegare? Come poter trovare le parole giuste?
In verità non ce ne fu alcun bisogno. Perché Midoriya era diventato il capro espiatorio, era stato spinto fuori dal nascondiglio e... adesso si ritrovava lì come un emerito imbecille. Seguirono dieci secondi di silenzio, in cui Izuku vide tutta la sua vita passare davanti, oltre al cambiamento d'espressione di Bakugou.
"DEKUMERDA! COSA CAZZO FAI TU QUI?! ERI NASCOSTO? MI STAVI SPIANDO?!"
"NO! Io sono solo una povera vittima delle circostanze!", piagnucolò. "Diglielo anche tu, Kirishima!"
"CHE?! TU SAPEVI?!".
Eijirou sospirò avvilito.
"Su ragazzi, venite fuori".
Poco a poco, Bakugou vide sbucare da dietro le scatole i suoi compagni di classe. Era incredibile. Tutto ci poteva solo essere opera di.
"KA-MI-NA-RI! LA COLPA È TUTTA TUA!"
"Sì, assumiti le tue responsabilità, sei tu il capo della squadra!", Mina tentò di scaricargli addosso tutta la colpa.
"Oh, certo, lasciatemi in mezzo ai guai!"
"Ah, fanculo!", imprecò Katsuki. "Fareste meglio ad andarvene, oppure giuro che vi ammazzo!".
La reazione di Bakugou era anzi stata più tranquilla di quelli che si erano aspettati. Kirishima si morse il labbro.
"Amh... grazie lo stesso. Io vado da lui adesso"
"Ah", sbuffò Kaminari. "Che disastro. Midoriya, la smetti o no di piagnucolare?"
"E PENSARE CHE ERO VENUTO QUI SOLO PER PRENDERE UN GELATO!", esclamò mentre Todoroki lo consolava accarezzandogli la testa.

Bakugou intanto era tornato a guardare il panorama. Tutto ciò era a dir poco umiliante, come si erano permessi quegli idioti?
Kirishima si avvicinò lentamente a lui, nella speranza che Bakugou non volesse ucciderlo. O, peggio, rompere con lui.
"Eh", sospirò. "Premettendo che non ne avevo idea, ed è una cosa che ho scoperto solo in seguito. Non è stato esattamente l'appuntamento perfetto, eh?"
"No, direi di no"
"Mi spiace. Quegli scemi lo hanno fatto a fin di bene, volevano aiutarmi. Perchè effettivamente io sono un imbranato. Non sono neanche riuscito a baciarti. E non sai quanto desidero farlo".
Katsuki lo guardò male. Non poteva affermare certe cose con tanta facilità. Ma dopotutto, perché cavolo doveva comportarsi come una ragazzina imbranata? Non era una principessa, non doveva aspettare che l'altro facesse un passo verso di lui.
Senza alcun preavviso lo afferrò, guardandolo.
"Sicuramente non è stato un appuntamento perfetto,  ma è stato molto meglio di quello che mi aspettavo. È stata una cosa proprio da noi. Inoltre, poco fa mi hai chiesto una cosa"
"U-una cosa?"
"Se adesso mi avvicinassi e provassi a baciarti... che faresti?".
Kirishima smise di respirare.
"Dio... Ti prego, fallo".
Non erano per le cose tradizionali. Non lo sarebbero mai stati, e andava bene così. Bakugou lo afferrò con impeto, baciandolo come mai avrebbe baciato nessun altro. E fu incredibilmente bello, dolce, senza essere melenso, caldo e passionale.
"EVVAI!", esclamò Kaminari, visto che né lui né gli altri si erano mossi di lì. "Allora non è stato un completo fallimento! Vi adoriamo! Questo non è che l'inizio di una magnifica carriera".
Bakugou si staccò un attimo.
"Quei maledetti..."
"Sssh. A loro pensi dopo", sussurrò Kirishima, zittendolo con un altro bacio.
Alla fine, la Suicide Squad poteva ritenersi più che soddisfatta. Adesso dovevano solo cercare la prossima coppia a cui dedicarsi... 


NDA
Io sono sconvolta. Sono stata a ridere tutto il tempo mentre scrivevo, devo ringraziare una personcina del Giardino di Efp per avermi dato questo prompt (GRAZIE).
Volevo troppo scrivere una BakuShima e... siamo qua. Più che una storia è un mezzo sclero, ma andiamo, non è tutto così caaanon?
Con una Suicide Squad così sarebbero tutti più felici. 
Quindi è ormai certezza che io in questo fandom scrivo solo storie buffe. Va bene dai, almeno non faccio piangere nessuno.
Grazie per essere arrivati fin qui ^^
   
 
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