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Autore: deminamylove    08/09/2018    2 recensioni
In ogni liceo esiste una piramide sociale, grazie alla quale molti giovani credono di avere successo, ma per Lauren non è quello ciò che conta. Lei ama la sua vita, non perchè è considerata la ragazza più adorata della scuola, ma perchè ha tutto ciò che un adolescente può desiderare: degli amici fantastici, un'ottima media scolastica, una famiglia agiata.
Cosa succederà quando il suo mondo calmo e perfetto verrà turbato dall'arrivo della ragazza, invece, più problematica dell'istituto? Quali saranno le sue scelte quando inizierà a provare sulla propria pelle la realtà infernale di Camila?
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Ally Brooke, Altri, Camila Cabello, Dinah Jane Hansen, Lauren Jauregui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Non tutti hanno il coraggio di definire bella e soddisfacente la propria vita, ma Lauren sì. In un mondo tenebroso ed infernale come il liceo, lei era riuscita a portare tutto a suo favore: con la giusta dose di simpatia, fascino ed umiltà, Lauren si era fatta strada attraverso la piramide sociale della scuola, arrivando tra gli studenti più invidiati, apprezzati e guardati da lontano dalle povere creature introverse che ammiravano chi era in cima alla scala evolutiva scolastica quasi fossero dei. Come detto, Lauren era una di quelli, ma era come se tutto ciò che in realtà contasse per lei non fosse questa presunta popolarità, ma una fantastica compagnia di amici, un'ottima media scolastica ed uno stile di vita al di fuori dell'ambito studentesco molto più che agiato.

Non era solita guidare per andare a scuola, ma quella mattina la sua migliore amica, Normani, le aveva dato buca per aver avuto problemi con l'auto, così quel giorno toccava a Lauren passarla a prendere sotto casa. Fermatasi davanti al vistoso cancello dell'ancor più vistosa villa, iniziò a suonare ripetutamente il clacson, consapevole dell'inevitabile ritardo dell'amica.

"Mani, andiamo! Faremo tardi!" iniziò ad urlarle quando intravide finalmente la sua figura sbucare fuori dal portone dell'edificio, con passo lento e disinvolto, quasi come stesse intraprendendo una sfilata improvvisata con l'unica intenzione di mettere ulteriore pepe all'espressione scocciata di Lauren. Quando finalmente entrò nella decappottabile, tutto ciò che Normani ottenne fu un leggero pugno sul braccio.

"Ahi!"

"La prossima volta non sarò così gentile, stupida" rispose Lauren, con un sorriso sul volto che aveva già sostituito quel finto sguardo arrabbiato. Ormai conosceva perfettamente la routin, sveglia estremamente in anticipo, colazione in compagnia della cameriera, ed attesa infinita dell'arrivo di Normani, la quale dopo tre anni doveva ancora comprendere in pieno il preciso orario delle lezioni.

"Ma dai, che avrai aspettato nemmeno 5 minuti" si difese l'amica di colore, che quel giorno indossava dei semplici skinny jeans ed una t-shirt corta bianca. Iniziò a cercare qualcosa dello scompartimento della macchina posto davanti al sedile del passeggero, trovando la custodia degli occhiali da sole rotondi neri di Lauren, per poi aprirla.

"Ehi! È roba mia quella" si lamentò subito Lauren, tentando disperatamente di recuperare gli occhiali senza perdere il controllo della macchina.

"Sì, ma sono così carini!"

"Lo so benissimo che sono carini, e costano un occhio della testa quindi ridammeli!" più tentava di recuperarli, più spesso cacciava dei piccoli urli per aver accidentalmente occupato la corsia opposta. Dopo una lotta assidua, Normani cedette.

"Okay, ha vinto! Soltanto perché tengo più alla mia vita, ma sappi che non finisce qui"

"Mi dispiace deluderti cara" cominciò Lauren con i capelli al vento mentre indossava quelle lenti scure "ma questi occhiali sono off limits"

"Vedremo.." e fu così che finalmente entrarono nel parcheggio della scuola.

Non appena scesero dal veicolo e si avviarono all'ingresso, un gruppo di ragazzi seduti sul muro della scalinata iniziò a dimenare le braccia per farsi notare da loro due. Quando Lauren li vide, subito si avviò verso di loro sorridendo e ricambiando il saluto. Quelli erano i suoi amici, unici ed insostituibili. Il ragazzo castano chiaro con gli occhi azzurri era Zac, che poteva essere definito il festaiolo del gruppo: con lui nei dintorni era davvero difficile stare tranquilli per più di cinque minuti; al contrario, il componente più calmo e tranquillo era Matthew: per quanto potesse essere alto e grosso, era il più gentile e disponibile di tutti; per concludere, vi era Shawn: lui sì che era una certezza, un'àncora alla quale poter fare affidamento senza il men che minimo dubbio, ma con il quale era anche molto facile divertirsi e svagarsi un po'. Loro tre, insieme a Lauren e Normani, erano considerati i VIP di quella scuola.

"Ehi ragazzi! Come andiamo?" iniziò Normani una volta raggiunti gli altri.

"Mani, Lauren, va alla grande! Oggi conosceremo la nostra nuova prof di matematica, mi hanno detto che è una figa da paura" rispose prontamente Zac, euforico ed indiscreto come sempre.

"Vi prego, tenetelo a bada per noi" chiese Shawn con una mano rassegnata sul viso per i cattivi propositi di Zac.

"Oh, ma andiamo, lasciate sfogare il suo spirito da giovane innamorato adolescente arrapato" rispose Mani, circondando con un braccio le spalle di Shawn "non potrà combinare chissà che guai"

"Credevo che dopo 3 anni insieme ti fossi fatta una minima idea del soggetto che hai davanti" rispose Shawn, completamente contrariato all'affermazione dell'amica.

"Tranquillo Shawn, lo terrò d'occhio io" intervenne così Lauren, facendogli l'occhiolino e ricevendo un piccolo sorriso di gratitudine in risposta.

"Allora è viva" esclamò silenziosamente Matthew in maniera così improvvisa che tutti si voltarono verso di lui contemporaneamente con dei punti interrogativi stampati in faccia.

"Chi è viva?" chiese Zac, probabilmente interessato solo per l'aggettivo al femminile.

"Come chi, quella ragazza che l'anno scorso si è assentata per tutta la fine dell'anno scolastico. Era al mio corso di storia, se non sbaglio. Non la vedo da mesi, pensavo avesse avuto un qualche incidente, non so" al che, tutti si voltarono verso il punto in cui guardava Matthew per trovarvici una figura minuta, coperta da un beanie grigio in testa ed una felpa enorme nera a maniche lunghe, il tutto completato da un paio di jeans scuri stracciati e delle converse nere.

"Come fa a vestirsi in quel modo a ottobre quando ci sono 30° all'ombra? Per di più tutta di nero" chiese Normani scioccata.

"Certo che sembra un tipo strano" commentò Shawn.

"Non so che problemi abbia, ma Zac non è fatto per damigelle in difficoltà" concluse Zac parlando di sé in terza persona.

"Perché è già il tuo cervello ad essere in difficoltà, idiota" lo prese in giro Shawn, anche se Lauren non poté capire il livello di serietà della battuta, dato che era troppo concentrata ad osservare quella ragazza con i capelli lunghi castani, che da sola saliva le scale per dirigersi verso l'ingresso dell'edificio. Sarà stato per l'andatura leggermente malmessa, o per l'alone di mistero che circondava quella studentessa, ma Lauren non riusciva a staccarle gli occhi di dosso.

"Terra chiama Lauren, terra chiama Lauren, Lauren rispondi" tre schiocchi di dita risuonarono a pochi centimetri dal suo volto. Era Normani che tentava di risvegliarla dalla trans "che ti prende?"

"Niente, niente" rispose Lauren, aggiustandosi con una mano i capelli neri, un vizio che aveva da sempre e che metteva in pratica ogni volta che rifletteva su qualcosa.

Non credo di averla mai vista, eppure ha qualcosa di familiare.

Pensò, cercando di riportare alla mente un qualche ricordo che comprendesse quella ragazza.

"La campanella sta suonando, sarà meglio entrare" interruppe Matthew, mentre si alzava con lo zaino in spalla. Tutti lo imitarono, e senza aggiungere altro, ognuno entrò per poi dirigersi alle corrispettive aule. Alla prima ora, Lauren, Normani e Zac avevano lezione di matematica insieme.

"Non vedo l'ora di vederla!" urlò Zac, mentre sistemava la propria roba al lato del banco, davanti a quello di Normani.

"Di vedere chi?" chiese Lauren divertita dai comportamenti strambi di Zac. Aveva già messo da parte l'immagine di quella studentessa nella propria mente.

"Come chi?! La professoressa Lovato, la nostra nuova prof di matematica, lo schianto di cui vi ho parlato prima!" e come se fosse stata una presentazione, la prof Lovato entrò in aula con un sorriso rilassato in volto. Wow, era davvero una bella donna, o forse una bella ragazza, era dannatamente giovane. Aspettò che tutti prendessero posto, e dopo che Lauren si fu accomodata al banco accanto a quello di Normani, la donna adorata da Zac si presentò:

"Buongiorno, mi chiamo Demetria Lovato e sarò la vostra nuova insegnante di matematica per questo ultimo anno" disse, mostrando un sorriso che era a dir poco spettacolare. Questo, ovviamente, lo pensò anche Zac, che per poco non riuscì a far spuntare sul suo viso degli occhi a cuoricino.

Non sbavare, non sbavare, non sbavare.

Continuò a pensare Lauren guardando l'amico, ormai completamente andato. La prof Lovato, con i suoi capelli castani legati a chignon e un paio di lenti dalla montatura trasparente e rettangolare, proseguì illustrando il programma che avrebbero affrontato insieme nelle prossime ore. Fu dopo non meno di venti minuti dall'inizio della lezione che qualcuno aprì la porta dell'aula dopo aver bussato.

Era lei. Quella figura piccola e tanto misteriosa, era lì, sullo stipite della porta.

"Sì?" chiese la Lovato, interrompendo il proprio discorso per rivolgersi a quella strana ragazza. Quest'ultima senza dire nulla si avvicinò alla professoressa per consegnarle un foglio, che fu letto velocemente dalla Lovato.

"Bene, siediti pure dove preferisci" le disse dolcemente, quasi fosse una conoscente più che un'insegnante. Detto ciò, la studentessa senza nome si voltò verso la classe ed iniziò a camminare, stranamente verso Lauren. Per la prima volta la vide in volto: degli occhi castano scuro sbucavano da quelle ciocche di capelli schiacciate da quel cappello sulla fronte, un naso delicato divideva poi quegli occhi da quelle labbra, le quali avevano una forma rosea perfetta.

È davvero una bella ragazza.

Si ritrovò a pensare, sorpresa. Tuttavia, quando le fu davvero vicina, poté notare la pelle del viso esageratamente pallida, con delle occhiaie profonde. Lauren continuava a fissarla e solo dopo pochi secondi si rese conto che il piccolo fantasma stava ricambiando lo sguardo, quasi con aria infastidita.

O mio Dio Lauren, smettila di fissarla!

Pensò, nel panico più totale per averla eventualmente offesa, distogliendo subito lo sguardo da lei. In quel momento, la ragazza prese posto davanti a lei, e tutto tornò alla normalità, come se quella breve interruzione, che a Lauren parve infinita, non fosse mai avvenuta. Trascorsero pochi minuti prima che Lauren ricevesse un messaggio. Era da parte di Normani, così si girò per guardarla stranita. Era a meno di mezzo metro da lei, perché non dirglielo a voce? L'amica, in tutta risposta, puntò il suo sguardo sul cellulare tra le mani di Lauren per dirle di leggerlo, e così fece.

Da Mani: "Lauren, le mani di quella ragazza stanno tremando fin troppo per essere una cosa normale, è inquietante!".

A quel messaggio, Lauren alzò lo sguardo per guardare le mani della ragazza seduta davanti a lei, affacciandosi leggermente, e notò effettivamente che le sue mani si muovevano in maniera spasmodica mentre stringeva con grande pressione una matita. Sembrava si stesse sentendo male, ma non poteva dirlo dato che il viso era al di fuori della sua visuale. Non ne conosceva bene il motivo, ma iniziava a preoccuparsi, così si sporse leggermente in avanti per farsi sentire.

"Ehi, tu, ti senti bene?" chiese sotto voce per non far udire la propria voce anche alla professoressa, ma non ricevette risposta. Così allungò la mano per toccarle il braccio.

"Ehi, sto parlando con t- "

"AH!" un urlo squarciò l'aria di quell'aula non appena le sue dita entrarono in contatto col corpo di quella ragazza. Lauren ritrasse immediatamente il braccio, quasi sbiancata per lo spavento, mentre la figura davanti a lei si era completamente rannicchiata sulla sedia tenendo ben stretto in una mano il punto in cui Lauren l'aveva sfiorata. Era stata lei ad urlare.

"Che succede qui?" subito accorse la prof Lovato, che si inginocchiò al lato della ragazza che aveva appena urlato.

"I-io... sembrava star male, così le ho chiesto cos'avesse, ma appena l'ho toccat- "

"Va bene, non preoccuparti" la interruppe subito la professoressa, senza nemmeno guardarla in faccia mentre parlava. Tutta la sua attenzione era per la studentessa raggomitolata davanti a lei. Stando attenda a non sfiorarla, vide l'insegnante dire qualcosa all'orecchio della ragazza spaventata, la quale, dopo un po', sembrò calmarsi prima di alzarsi ed uscire dall'aula insieme alla Lovato.

"Ma cosa accidenti è appena successo?!" chiese scioccata Normani, guardando prima Lauren e poi Zac sperando in una risposta da parte di qualcuno dei due.

"Io non capisco..." rispose Lauren, lasciandosi andare sulla sedia mentre nei suoi occhi riviveva la scena ancora ed ancora, per cercare di trovare una spiegazione che non riusciva, tuttavia, a vedere.

Chi diavolo è quella ragazza?

Salve a tutti! Questa è una nuova storia Camren che stavo pensando di scrivere e volevo sapere se questo inizio vi abbia interessato e se vorreste il continuo. Scrivetelo nei commenti!

A presto,

Mary

 

  
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