Niente.
Non c’era proprio nulla da fare: andare a casa di Masaki gli piaceva, e molto perché era un posticino molto accogliente e dove grazie alla presenza di Hiroto e Midorikawa regnava sempre una grande allegria, ma stare da solo nella sua camera da letto era l’esatto opposto, lo metteva terribilmente a disagio.
Non si trattava di imbarazzo, o almeno non più visto che ormai passava molto più tempo lì che a casa propria, ma di una sensazione strana. Si sentiva in qualche modo indesiderato, disprezzato, e aveva sempre la spiacevole sensazione di avere dei piccoli e luccicanti occhietti neri come la pece puntati addosso con odio, proprio come se quel qualcuno cercasse ogni volta di raggiungere solo guardandolo, gli angoli più bui e remoti della sua mente, della sua nima, alla ricerca di un sistema efficace per toglierlo di mezzo una volta per tutte e tenersi Masaki tutto per sé.
No. Non era più una semplice sensazione, ormai era una certezza: in quella stanza c’era qualcuno che lo odiava.
Quando Masaki rientrò in camera da letto, di ritorno dalla cucina dove aveva fatto scorta di cibo (per lo più dolciumi e patatine) trovò Ranmaru esattamente dolo lo aveva lasciato qualche minuto prima: seduto ai piedi del suo letto. Ora però, invece che tenere lo sguardo fisso sui loro libri di scuola, lo rivolgeva al tavolino che si trovava al centro della stanza. Sembrava quasi ipnotizzato.
“Che fai, ti sei incantato?” domandò con una risatina beffarda mentre appoggiava il vassoio che si era portato dietro sul letto.
Ranmaru non gli diede la soddisfazione di rispondere alla sua provocazione, prese un paio di patatine dal sacchetto e senza distogliere lo sguardo dall’oggetto che si trovava su tavolino disse:
“Sai credo proprio che la tua tartaruga mi odi”
 
 
 
 
 
 
Angolino autrice<3
Salve a tutti gente! Finalmente, per la felicità di tutti, sono ritornata a scrivere su questo fandom!! Ok ok in realtà in questo periodo non ho scritto su nessun fandom ma fa nulla, l’importante è che sono di nuovo qui ehehe.
La scuola sta per ricominciare, non so voi ma io riprendo il 10 e mi sento distrutta, non ho vogli di tornarci, il solo pensiero mi rattrista, in particolare se penso a tutti i giretti che facevo con mia madre e alle lunghe dormite çAç
Insomma il concetto è che ieri sera, in preda allo sconforto (ahaha in realtà avevo semplicemente mal di denti e non riuscivo a dormire) mi sono rintanata in cucina e ho iniziato a fissare la mia tartaruga. In realtà è lei che fissava me, e lo faceva con uno sguardo così penetrante e inquietante che non ho potuto non scriverci qualcosa a riguardo. Erano settimane, se non addirittura mesi che cercavo l’ispirazione per una RanMasa, ma nulla proprio non voleva arrivare. Ieri sera invece, verso l’una di notte eccola arrivare *A*
Ero felicissima quando mi sono immaginata la storia subito con loro due, mi sentivo emozionatissima!!
Masaki mi sembra il tipino che potrebbe avere una tartaruga, un animaletto semplice che non richiede troppo impegno, almeno a me hanno comprato una tartarughina per quello ehehe (se vi interessa il suo nome è Dende U.U).
E come potrebbe essere questa tartarughina se non scontrosa e possessiva esattamente come lo è il suo padroncino?? Mi sembrava starci bene e poi leggere tartaruga alla fine della storia invece che gatto, come sempre, mi pareva una cosa originale ehehe. Poi non potevo mica cambiare animale, la storia mi è venuta in mente guardando la mia tartarughina, si sarebbe offesa altrimenti.
Lo so, lo so, la storia è corta, ha solo 296 parole ma non sempre bisogna scrivere tanto, spero comunque che vi possa strappare almeno un sorrisino, io mi sono divertita davvero moltissimo a scriverla *W*
Ringrazio tutti colore che leggeranno, o decideranno di lasciarmi un commentino. Accetto qualsiasi tipo di critica purché sia costruttiva e fatta con tatto, gentilezza, perché anche io ho un cuoricino che batte e potrei restarci male se siete troppo brutali.
Un bacio
Hika<3