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Autore: silvia93    13/09/2018    1 recensioni
Avevano cinque Gemme.
Grazie a Scott, ad alcuni salti temporali degni dei migliori episodi di Doctor Who e ad un paio di viaggi nel Reame Quantico, erano riusciti ad ottenere cinque Gemme dell’Infinito: Realtà, Tempo, Spazio, Mente e Potere.
Avevano un Guanto dell’Infinito. Grazie a Eitri, l’amico di Thor, e ai progetti di Tony.
Oltre a quello, avevano la teoria, basata più sulla cieca speranza che fatti tangibili, che i loro amici e persone care fossero intrappolati nella Gemma dell’Anima e che le azioni di Thanos potessero essere annullate.
Tutto ciò che Tony e Steve avevano quando arrivarono su Vormir erano cinque Gemme, un Guanto e quella teoria.
Genere: Angst, Azione, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Steve Rogers/Captain America, Tony Stark/Iron Man, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Tra tutte le teorie, spoiler ecc su Avengers 4 e aver rivisto Age of Ultron l’altra sera..beh..questo è quello che è successo
 
 
Avevano cinque Gemme.
Grazie a Scott, ad alcuni salti temporali degni dei migliori episodi di Doctor Who e ad un paio di viaggi nel Reame Quantico, erano riusciti ad ottenere cinque Gemme dell’Infinito: Realtà, Tempo, Spazio, Mente e Potere.
Avevano un Guanto dell’Infinito. Grazie a Eitri, l’amico di Thor, e ai progetti di Tony.
Oltre a quello, avevano la teoria, basata più sulla cieca speranza che fatti tangibili, che i loro amici e persone care fossero intrappolati nella Gemma dell’Anima e che le azioni di Thanos potessero essere annullate.
Tutto ciò che Tony e Steve avevano quando arrivarono su Vormir erano cinque Gemme, un Guanto e quella teoria.
-E’ da molto che aspetto questo momento, Capitano- disse una figura fluttuante.
-Amico tuo, Cap?- chiese Tony cercando di sembrare spensierato come al solito.
-Teschio Rosso- sibilò Steve, un attimo prima che il suo vecchio nemico emergesse dall’ombra.
-Un altro fantasma dal passato. Perfetto. E’ esattamente quello di cui abbiamo bisogno- sospirò Tony.
-Quello di cui avete bisogno è la Gemma dell’Anima- disse Teschio Rosso con un sorriso diabolico.
Steve rimase in silenzio a fissarlo.
L’unica cosa a cui riusciva a pensare era quel giorno sull’aereo.
Dopoche il Generale tedesco era stato risucchiato nello spazio, Steve aveva capito subito quello che doveva fare. Era l’unica cosa da fare. Era la cosa giusta da fare. E fu ciò che Steve fece. Ma non fu facile.
Tutta la paura che Steve aveva sentito mentre faceva inabissare l’aereo nell’Atlantico, tutto il rammarico che aveva provato sentendo la voce disperata di Peggy, tutto il dolore che aveva provato affondando, annegando nell’acqua ghiacciata lo colpirono di nuovo con la forza di un treno in corsa.
Ma non aveva tempo per quello. Era stanco, era spaventato, ma niente di tutto quello importava, perché Bucky e Sam erano più importanti. Le loro vite e milioni di altre dipendevano da lui. Da loro.
 
-Okay. Dov’è la Gemma?- chiese Tony impaziente.
Non aveva tempo per quello. Era stanco, sentiva la mancanza di casa e dei suoi amici, ma Pepper e Peter gli mancavano di più. Le loro vite e milioni di altre dipendevano da lui. Da loro.
Iron Man e Capitan America.
Tony e Steve.
 
Il vecchio nemico li condusse verso un precipizio.
-Come ho detto a colui che è venuto prima di lui, ciò che cercate è davanti a voi- rispose Schimidt.
-Potresti essere un po’ meno criptico, Voldemort? Siamo di fretta, qui- insistette Tony.
-Se fossi in te, apprezzerei la mia reticenza, mortale. Non ti piacerà ciò che ti aspetta-
Sia Steve che Tony si irrigidirono a quelle parole.
-Io, invece, mi godrò ogni momento- continuò Teschio Rosso con un ghigno malefico.
-Dacci la Gemma e basta!- gli ordinò Steve.
-La Gemma non è mia, non ve la posso dare. Dovrete conquistarla-
-Come? Combattendo contro di te?- chiese Tony, puntandogli contro repulsori dell’armatura.
-La Gemma esige un sacrificio: per poter prenderla dovrete perdere ciò che amate. Un anima..per un anima-
-Abbiamo già perso ciò che amiamo! E’ per questo che siamo qui pazzo d’un nazista! Cos’altro abbiamo da perdere?!- gridò Tony.
La sua voce era pregna di tristezza e sconfitta.
Davvero tutto ciò che avevano fatto, era stato per niente?
Tony cadde in ginocchio, pensando che non importava quanto ci avesse provato, aveva comunque fallito.
Alzò la testa verso Steve. Per chiedergli scusa. Per dirgli che ci aveva provato, ma non era in grado di sistemare le cose.
Ma non vide tristezza ne sconfitta nello sguardo di Steve.
-Va tutto bene, Tony. So cosa bisogna fare. Andrà tutto bene- gli disse il Capitano allungando un braccio per aiutare Tony a rimettersi in piedi.
-Cosa intendi dire che sai cosa bisogna fare, Rogers?- domandò Stark.
Non c’era speranza nel suo tono, ma accettò comunque l’aiuto.
-E’ quello di cui ci ha parlato, Nebula, ricordi? Thanos venne qui con Gamora..lei è stata il suo sacrificio..- cominciò a spiegare Steve.
-Lo so- lo interruppe Tony -Cosa stai cercando di fare, Rogers?  Hai intenzione di dichiarare il tuo ardente amore per me e poi gettarmi giù dal precipizio?-
Tony tentò di scherzare, ma qualcosa nello sguardo di Steve gli fece gelare il sangue.
Perché Steve sapeva davvero cosa bisognava fare. Cosa Tony doveva fare.
Proprio come sapeva cosa fare quel giorno sull’aeroplano.
E Tony lo capì un attimo dopo.
-No, no no. Non puoi dire sul serio. Non puoi..-
-Tony..- cominciò Steve dolcemente.
-No..- ripeté Tony allontanandosi con espressione inorridita -..io non ti voglio bene, Rogers. Al contrario. Io ti odio, ricordi?- mentì disperatamente -Non facciamo altro che litigare e urlarci in faccia e..e..no!-
-Tony, ascoltami..per favore..- Steve allungò le braccia e posò entrambe le mani sulle spalle dell’altro -..tu non mi odi e lo sappiamo entrambi. Mi dispiace che tocchi a te, ma ti prego, ti prego dobbiamo farlo-
-Coglione moralista!!- urlò Tony scrollandosi di dosso le mani di Steve -Devi smettere di voler fare il martire!-
-Non è così..Tony, Tony ti prego- Steve provò a fermare Tony che continuava ad allontanarsi dal dirupo.
-No- si rifiutò Stark facendo un ulteriore passo indietro -Non posso farcela senza di te. Non posso perderti, Steve, okay? In questi anni ho perso così tanto che perdere anche te mi ucciderebbe, letteralmente-
La risata tonante di Schimidt risuonò per tutto il pianeta deserto.
-Questo è amore, mortale. Questo è esattamente quello che la Gemma esige-
-Tony, ehi, guardami..- il Capitano ignorò Teschio Rosso e si concentrò su Tony -..mi dispiace. So che non è giusto chiedertelo, ma ti prego. Devi salvarli-
-Non posso farcela senza di te- ripeté Tony con le lacrime che scendevano a rigargli il viso.
Le stesse parole della loro prima conversazione, quando Tony era appena atterrato in Wakanda.
-Abbiamo perso, Stark. Non so che altro fare-
-Io sì. Prendiamo a calci in culo quel figlio di puttana viola e riportiamo tutti a casa. Ma non posso farcela senza di te, Rogers-
-Si che puoi. Sei Tony Stark. Hai costruito un reattore arc in una grotta con nient’altro che pezzi di ferraglia. Tu puoi fare qualunque cosa. Non mi sono fidato di te riguardo gli Accordi, e poi di nuovo a Lipsia. E questo è sempre stato il mio più grande rimpianto, sai? Non essermi fidato di te. Ma non commetterò lo stesso errore due volte. Io mi fido di te, Tony. Sei mio amico e mi fido di te. Tu ti fidi di me?-
-Noi non scambiamo vite. L’hai detto tu stesso!- tentò Tony un’ultima volta.
-Io non ho una vita!- sbottò Steve -Ho solamente la prossima missione, la prossima strategia, la prossima battaglia. Tu hai Pepper, hai Rhodey, hai quel ragazzino del Queens. Hai la tua azienda e le tue invenzioni. Io non ho nulla. La mia vita è finita quando sono affondato nell’oceano. Sto a malapena sopravvivendo, Tony. E sono stanco. Così dannatamente stanco. Voglio che finisca. Voglio riposare. Voglio andare a casa-
Entrambi gli uomini stavano piangendo per la confessione.
-Avevamo un piano- mormorò Stark.
-E’ sempre stato questo il mio piano, Tony- rispose Steve dolcemente.
Stark abbassò la testa, sconfitto.
Poi la rialzò e guardò Steve negli occhi.
-Non ti odio, Steve. Non penso di averti mai odiato. Ma adesso vorrei esserne capace. Vorrei che le cose fossero andate diversamente, per entrambi. Ma allo stesso tempo sono grato per ciò che abbiamo condiviso. Mi fido di te e ti prometto che non ti deluderò. Li riporterò a casa-
Il Capitano allungò la mano verso Tony, che questa volta accettò la presa.
Insieme tornarono verso il bordo del precipizio.
-Dì a Bucky che mi dispiace. Digli che era la fine della mia strada- sussurrò Steve per poi aggiungere
-Riportali a casa, Tony-
-Lo farò. Mi prenderò cura di tutti loro. Te lo prometto, Steve-
Un’ultima promessa, un’ultima stretta di mano, un ultimo sorriso.
Poi Tony mollò la presa e Steve cadde.
Ma questa volta non provò ne paura, ne rimpianto, ne dolore.
Solo pace.
 
Improvvisamente, tutto intorno a lui si fermò e di fronte gli apparve un uomo con uno svolazzante mantello rosso.
Nei suoi occhi, Steve vi lesse uno sguardo compassionevole.
-Mi dispiace che sia dovuta finire così. Come ho detto a Tony non c’era altro modo. Ma voglio che tu sappia che non è stato invano-
A quelle parole una luce verde circondò Steve e immagini riempirono l’oscurità.
 
Steve vide Tony e Pepper scambiarsi un bacio di fronte a tutti i loro amici nel giorno del loro matrimonio.
 
Vide Bucky accanto a Tony, uno sguardo serio su entrambi i loro volti, ma una stretta di mano ad unirli.
 
Vide Natasha prendere le redini degli Avenger e trovare finalmente il proprio posto nel mondo.
 
Vide Thor ricostruire Asgard sulla Terra e diventare il sovrano giusto e onorevole per cui il fratello aveva scelto di sacrificarsi.
 
Vide Clint nel giardino della sua fattoria mentre insegnava ai suoi figli a tirare con l’arco, Laura che guardava orgogliosa dal portico.
 
Vide Sam e Rhodey fondare insieme la Fondazione Steve Rogers, ente di beneficenza per veterani di tutto il mondo.
 
Vide T’Challa sul trono, pronto per guidare il Wakanda e il resto del mondo verso un periodo di pace. Okoye sempre al suo fianco.
 
Vide Bruce e Shuri lavorare fianco a fianco in quello che era, ora, il loro laboratorio. L’equilibrio perfetto tra genio e esperienza, tra esuberanza e compostezza.
 
Vide il ragazzino del Queens, Peter, in piedi sul palco con in mano il proprio di diploma, sorridere alla folla in mezzo alla quale una donna bruna applaudiva con le lacrime agl’occhi e Tony sorrideva orgoglioso.
 
Vide Tony e Bucky di nuovo, questa volta sorridere l’uno all’altro nonostante i loro sguardi tristi. Tony stava consegnando a Bucky il vecchio scudo di Steve.
 
Vide Wanda riprendersi lentamente, grazie all’aiuto dei suoi amici, dalla perdita di Visione e, una volta pronta, aiutare nell’addestramento delle nuove reclute.
 
Vide Quill, Drax, Rocket, Groot, Mantis e Nebula lasciarsi la Terra alle spalle per tornare a proteggere la Galassia. Combattendo in nome della donna più forte che avessero mai conosciuta. Un’amante, una sorella, un’amica.
 
Vide Scott insegnare a sua figlia e Hope Van Dyne dei trucchi con le carte, le loro risate felici e spensierate.
 
Vide Tony sul divano a leggere quello che sembrava un vecchissimo libro per bambini ad una bambina che aveva i capelli biondi di Pepper ma una scintilla intelligente nello sguardo che poteva aver preso solo da lui.
-Solo questa, Morgan, e poi andiamo a letto- stava dicendo alla piccolina.
 
Vide Bucky e Natasha camminare mano nella mano per Brooklyn, per quelli stessi luoghi in cui Bucky e Steve erano cresciuti. Entrambi avevano uno guardo sereno.
 
Vide Tony di nuovo. Questa volta alla mostra su Capitan America allo Smithsonian. Un bambino gli correva incontro per poi saltargli in braccio. Aveva tre o quattro anni e occhi e capelli scuri come Tony.
-Voglio essere proprio come lui quando diventerò grande, papi- disse il piccolo indicando la statua di Steve.
-Lo diventerai, Stevie, se continuerai a mangiare tutte le tue verdure. Diventerai forte e coraggioso proprio come lui. Mi ha aiutato a salvare mamma, zio Bucky e il resto del mondo, lo sai? Era un eroe..era mio amico-
 
Poi tutto tornò nero.
Non c’era bisogno che Steve chiedesse a quello strano tipo cosa avesse appena visto. Lo sapeva.
Sapeva che Tony avrebbe mantenuto la promessa.
Sapeva che i suoi amici, la sua famiglia sarebbero stati bene. Sapeva che la Terra sarebbe stata al sicuro.
 
Steve poteva riposare.
Steve poteva andare a casa.
 
Chiuse gli occhi.
Tutto divenne bianco per un attimo.
 
Poi sentì una voce. Una voce che avrebbe riconosciuto fra mille.
-Sei in ritardo. Ti stavo aspettando-
 
Era Peggy.
Era casa.






 
 
Per chiarire:
-Pepper è tra le vittime dello schiocco
-E’ Tony quello che dovrà indossare il guanto perchè RDJ è il mio preferito è lui che l’ha progettato.
-Tutti coloro che sono stati uccisi prima dello schiocco non ritornano in vita (oh Loki I’m so sorry baby)
-Dottor Strange usa la gemma del Tempo per mostrare a Steve il futuro dei suoi amici..non è chiaro se lo faccia prima di scomparire su Titano o dopo che Tony lo riporta indietro..stavo piangendo troppo per considerare bene la cosa. Ho scelto il ‘metodo Moffat’

 
 
  
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