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Autore: misunderstood_philosopher    15/09/2018    1 recensioni
Cosa accadrebbe se le cinque ragazze più popolari di Rosewood venissero catapultate nella scuola più prestigiosa del mondo magico?
Emily, Hanna, Alison, Spencer e Aria sono costrette a fronteggiare un nuovo nemico, molto più pericoloso del precedente, che si firma V. Tra una lezione di pozioni e una di trasfigurazione, per le neo streghette è giunto il momento di riaprire la stagione delle indagini.
Durante la cerimonia di smistamento, si verifica un evento totalmente inaspettato che Hogwarts non aveva mai messo in conto. Il cappello parlante non riesce a prendere una decisione e per la prima volta nella storia del mondo magico una strega non viene collocata in alcuna casa.
Un caso di testurbante senza precedenti, o forse non è proprio così…?
Genere: Fantasy, Mistero, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, FemSlash, Crack Pairing | Personaggi: Un po' tutti
Note: AU, Cross-over, Lime | Avvertimenti: Spoiler!
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Non è ancora finita


Nel paiolo cuocerà

un segreto che sarà

causa di mille pozioni

frutto di disattenzioni

 

Dagli dagli, senza sbagli

nella tomba vuoi portarli

Dagli dagli, senza amarli

nel mistero torturarli

Dagli dagli, senza tagli

una lezione che li incagli


Quale arcano arriverÀ 

 

Era finita. Chi l’avrebbe mai detto? Le cinque amiche se ne stavano ferme immobili sedute sul divano di velluto di casa Montgomery, incapaci di dare sfogo ai loro pensieri, e di tanto in tanto si guardavano negli occhi per cercare un appiglio, per scorgere quel dolore e quel vissuto che solo chi aveva affrontato per così tanto tempo lo stesso nemico poteva rispecchiare.

Alison, con i suoi capelli color miele e gli occhi chiari un po’ abbattuti, era l’unica a non aver ancora alzato lo sguardo da terra, perché la libertà che le ragazze si erano appena guadagnate aveva un prezzo. Reggere una corazza così pesante per mantenere intatta l’immagine di sé che si vuole trasmettere non è così facile, per anni Alison aveva tentato di portarsela appresso e aveva permesso soltanto ad una persona di aiutarla a sostenere quel fardello da lei creato, Cece Drake. 

Cece, Charlotte, Charles, A. 

Pensava davvero di conoscere tutto della sua migliore amica, eppure ne aveva svelato soltanto una parte, forse nemmeno quella più vera, ed era costretta a mettere in discussione tutta la sua vita, i segreti che le aveva confidato e che Cece aveva utilizzato come un’arma contro di lei, contro tutte loro e nessuna ne era uscita indenne.

Non era facile ricostruire una nuova vita e ricominciare dopo un’esperienza simile, perché nessuna di loro ricordava com’era quando potevano uscire di casa senza aver paura di essere seguite, partecipare ad una festa soltanto per ballare e divertirsi, uscire con il proprio ragazzo o con la propria ragazza senza essere costantemente in apprensione e trascorrere le giornate consapevoli che l’unica loro preoccupazione era lo studio. 

Nella loro mente si riproponevano incessantemente le immagini della casa delle bambole, delle persone che non c’erano più, intervallate dalla sagoma di A. che in ogni fotogramma si scomponeva e ricomponeva in mille forme diverse, perché nessuna di loro era riuscita ancora ad accettare la verità.

Sarebbe stato più semplice cancellare tutto, almeno il ricordo di ciò che avevano affrontato, per andare avanti, o per tornare indietro, non aveva importanza, tutto sarebbe stato meglio che restare in sospeso, imprigionate in quel momento.

Oblivion.

Il suono del campanello ruppe il silenzio e le fece sobbalzare. Le ragazze si guardarono negli occhi, indecise sul da farsi, incapaci di muoversi senza tremare. Dopo qualche secondo interminabile fu Spencer ad alzarsi. Il viso pallido solcato da occhiaie marcate che rivelavano le molte ore di sonno arretrate e un’eccessiva predisposizione per le indagini. Ricomparve pochi attimi dopo con un pacco tra le mani che bastò per schiodare le altre quattro dal divano e allertare i loro sensi. Si riunirono intorno al tavolo scrutando con preoccupazione il pacco e nonostante nessuna tra loro avesse il coraggio di aprire la bocca erano certe che ognuna stesse pensando e temendo esattamente la stessa cosa.

«Cosa facciamo ragazze?» disse Aria con voce flebile senza ottenere alcuna risposta.

«Cosa può essere?» Alison conservava dentro di sé ancora un briciolo di speranza, forse il contenuto di quel pacco poteva rivelare una verità diversa e più accettabile per lei, ancora sotto shock per la recente scoperta. 

A quel punto Hanna, che tra le cinque era sempre stata la più impulsiva, si avvicinò allo scatolone e iniziò a strappare il nastro adesivo con foga, insofferente a causa l’indecisione delle amiche. 

«È inutile continuare ad osservarlo, non si aprirà da solo, per magia! Emily passami le fobici, non riesco a strappare questo maledetto scotch.» Emily uscì dallo stato di trance in cui era scivolata e con le sopracciglia scure corrucciate passò le forbici ad Hanna che riuscì finalmente a scoperchiare il pacco. 

L’interno era completamente ricoperto di polistirolo.

«Un lavoro coi fiocchi, deve contenere qualcosa di importante.» osservò Spencer circospetta un attimo prima di iniziare a scavare, seguita dalle altre.

In fondo alla scatola cinque lettere color caffè chiuse da un sigillo rosso fuoco le attendevano accanto ad un foglio arrotolato, simile ad una pergamena dai margini più scuri e irregolari. 

Emily le raccolse e le distribuì alle sua amiche dopo aver notato con una certa sorpresa l’indirizzo di ognuna di loro scritto sul retro con una calligrafia antica ed elegante.

«Non ho il coraggio di aprirla, state pensando a ciò che penso io?» chiese Aria mentre il rossore abbandonava le sue guance.

«No! Non è possibile, non si tratta di A., A. è Cece, è sempre stata Cece e se non ve lo ricordate ora lei si trova in prigione, sarà soltanto uno scherzo, o forse sono delle lettere di scuse da parte della polizia!» urlò Hanna mentre scartava la sua lettera. 

Mentre i suoi occhi scorrevano veloci sul foglio estratto dalla busta, la sua espressione, inizialmente rabbiosa e vulnerabile, si trasformò gradualmente in sgomento.

«Cosa dicono le vostre?» sussurrò distogliendo gli occhi dal foglio, «Apritele! Cosa dicono le vostre?!» insistette alzando il tono della voce.

Le ragazze si decisero ad estrarre il contenuto dalla busta e dovettero leggere più e più volte il testo prima di riuscire a comprenderne il senso.

 

SCUOLA DI MAGIA E STREGONERIA DI HOGWARTS

 

Cara signora Marin,


Siamo lieti di informarla che Lei ha diritto a frequentare la Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts. Qui accluso troverà l’elenco di tutti i libri di testo e delle attrezzature necessarie.

L’anno scolastico avrà inizio il 1° settembre.

Restiamo in attesa del Suo gufo entro e non oltre il 31 luglio p.v.

 

Distinti saluti,

Minerva McGonagall

Vicepreside

 

«Scuola di magia?» disse incredula Alison. «Che cosa significa? Chi ce le manda??»

«Guardate ragazze, qui c’è un altro foglio!» esclamò Emily.

Spencer estrasse dal pacco la pergamena e la srotolò rivelando una cartina geografica di Londra realizzata nei minimi dettagli che arrecava una “X” rossa in corrispondenza del disegno di un edificio, affiancato dalla scritta Paiolo Magico. Le ragazze iniziarono a studiarlo senza riuscire a coglierne il messaggio nascosto.

«Credete che si tratti di un gioco? Una caccia al tesoro forse?» si domandò Aria.

«Ma come? A Londra? Credete che si tratti di una scuola di prestigio o qualcosa del genere?» chiese Emily. «Dobbiamo andarci sul serio?»

«Ragazze… guardate sul retro… c’è un altro messaggio per noi.» disse Spencer notando un piccolo post it incollato alla mappa.


Non è ancora finita. Guardate come vi faccio sparire. Buon viaggio stronzette. - V.


Fu sufficiente un singolo tocco e una dopo l’altra tutte le ragazze vennero risucchiate nell’oscurità e catapultate in un altro mondo che ben presto avrebbero imparato a conoscere. 

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Una sagoma incappucciata e dal volto coperto si fece strada tra i corridoi bui della scuola di magia e stregoneria di Hogwarts. Il carrello cigolava sotto il peso di cinque grandi valigie. Il piano stava andando come previsto e ben presto le cinque amiche avrebbero finalmente conosciuto il sapore della paura, quella vera. Ciò che avevano affrontato fino a quel momento non era stato altro che un assaggio.

   
 
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