Scritta
per il giardino di Efp per ‘I
prompt del lunedì’.
Prompt:
-
Megatropoli.
Lory
e Veki
Lory
si guardò intorno con aria
spaventata, deglutì rumorosamente e alzò la testa.
Veki
era seduta su un ramo, con le braccia
incrociate al petto e le gambe penzoloni.
“Cosa
ci fai ancora lì?” chiese alla sua ancella.
Lory
strinse le labbra fino a farle
sbiancare, le sue braccia minute erano magre il doppio del normale e i
suoi
occhi avevano uno sguardo vuoto.
“Secondo
me è pericoloso, principessa”
disse con voce terrorizzata.
Veki
scosse il capo, facendo ondeggiare il
caschetto di cortissimi capelli neri.
“Dai,
Lory, non fare la guastafeste. Da
quassù il panorama è stupendo” rispose.
Le sue iridi castane brillarono,
vivaci, mentre i suoi occhi scrutavano il giardino del palazzo.
“Devi venire
anche tu” ordinò, dimenando la coda da scimmia.
Lory
levitò, dimenando le braccia e
atterrò dietro Veki, sedendosi lateralmente sul ramo
dell’albero. Il battito
cardiaco le accelerò, mentre vedeva in lontananza i palazzi
di metallo della
citta, oltre le guglie del palazzo.
“Non
posso negare sia affascinante”
esalò Lory. Si affacciò, fu colta da un capogiro
e rischiò di cadere.
Veki
l’afferrò al volo.
“Che
combini?” borbottò.
Lory
arrossì.
“Gra-grazie…”
sussurrò.
<
Vorrei esserci sempre per la
principessa, ma per lei devo proprio essere una palla al piede >
pensò.
“Guarda
che se ti fai succedere qualcosa
non te la perdono” la richiamò Veki.
“Voi
due che fate lassù?!” udirono le urla
di Vegeta provenire dal basso.
“Non
sono affari tuoi!” gridò Veki. Chiuse
gli occhi e fece la linguaccia al minore, che si strinse nel suo
mantello
rosso.
“Tsk.
Scendete!” gridò il principe.
Veki
lanciò un doppio cannone Gallick
verso il minore e scoppiò a ridere, vedendolo correre via.
Lory
giocherellò con la propria coda e
sospirò.
“Principessa…”
gemette.
Veki
le fece l’occhiolino.
“Dai,
è divertente” disse.
“Un
giorno pensate che potremo di nuovo
uscire dal palazzo?” domandò Lory, cambiando
discorso.
Veki
scrollò le spalle.
“Se
mai quel giorno verrà, ti porterò a
visitare la ‘megatropoli’” promise.
Lory
le sorrise.
“Me
lo promettete?” chiese e la voce le
tremò.
Veki
le prese le mani nelle proprie e le
fece l’occhiolino.
“Te
lo giuro” disse.
<
Anche a costo di dover aspettare l’età
adulta. Non ho nessuna intenzione di farti andare da nessuna parte. Non
voglio
rimanere da sola, sei la mia unica…
‘amica’, si può dire >
pensò, stringendole
le mani con forza.
Lory
ignorò che le sue dita si erano
arrossate. Chiuse gli occhi e piegò le labbra sottili in un
sorriso.
<
Quella metropoli mi sembra un posto
spaventoso, ancor di più di quest’albero, ma sono
sicura che al suo fianco debba
essere meravigliosa.
Sono
stata fortunata a vivere questi
giorni di pace, così da poter servire la mia principessa dei
saiyan > pensò.
L’urlo
di un corvo risuonò, mentre l’animale
sorvolava le fronde degli alberi del giardino.
Sarah,
ritta in piedi sul davanzale della sua
torre, tenendo le mani strette al petto, guardava la figlia. Le sue
iridi color
ambra erano liquide.
<
Piccoli miei, cosa farei per tenervi
al sicuro > pensò, accarezzandosi il ventre rigonfio.
Tarble
scalciò.