Anime & Manga > Boku no Hero Academia
Ricorda la storia  |      
Autore: BluAvis    18/09/2018    1 recensioni
My Hero Academia è finalmente approdato nelle televisioni della penisola, doppiato nella nostra lingua madre. Alcune voci rendono bene, altre forse meno. La voce di All Might si lascia troppo andare al Sanji dei tempi di One Piece, la voce di Bakugou ha fatto bagnare tante mutandine femminili. Nel complesso, tutto è bene ciò che inizia bene. Siamo tutti pronti a rivivere le prime emozioni di Boku no Hero in italiano, ma qualcosa ha fatto storcere il naso ai grandi appassionati. In che modo hanno pronunciato Quirk? Come si pronuncia realmente quella parola? I diretti interessati incapperanno in una studentessa molto particolare, che svelerà questo arcano mistero.
-BluAvis
Genere: Comico, Satirico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Mina Ashido, Momo Yaoyorozu, Nuovo personaggio, Ochako Uraraka, Tsuyu Asui
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
 

Quirk Quork e Quark
My Hero Academia

 
Il cielo splendeva azzurro sopra Tokyo, un clima perfetto per uscire di casa e sgranchirsi le gambe. Gli studenti della 1°A avevano deciso di non sprecare quella fantastica domenica primaverile. Una volta ogni tanto, anche un aspirante eroe aveva il diritto di concedersi un pomeriggio di puro svago. Quel giorno, gran parte della classe più famosa del momento si sarebbe riunita al centro commerciale, così da fiondarsi nello shopping sfrenato per distrarsi.
Alle dieci in punto, come da programma, erano già tutti davanti ai cancelli, il punto d’incontro prefissato. Iida, da degno rappresentante, era arrivato una ventina di minuti in anticipo e si era preoccupato di radunare tutti i compagni.
- Ragazzi! Fate circolo intorno a me, in modo che vi possa contare! Devo accertarmi che siate tutti presenti, prima di cominciare le compere!
- Rilassati, uscita di sicurezza!
Kirishima esibiva con fierezza una pacchiana camicia a maniche corte, stile hawaiano. Davanti ai gesti convulsi del rappresentante occhialuto, aveva cercato di alleggerirne la formalità. Manco a dirlo, quello era sempre stato un compito impossibile. Iida finì di contare i presenti, prima di esplodere con indignazione.
- Ci sono dei ritardatari! Chi sono?!
- Credo siano Ochaco-chan e la sua ospite.
Disse Asui, il suo vestitino acquamarina ritraeva ironicamente una piccola ranocchia verde sul petto. La ragazza indicò dietro le spalle del ragazzo in escandescenza.
- Non preoccuparti, comunque. Sono lì che corrono verso di noi, guarda tu stesso.
Infatti, Uraraka era intenta a dribblare agilmente i numerosi passanti che la separassero dal gruppo dei suoi compagni.
Ashido notò la ragazza aggrappata al braccio di Uravity.
- Quindi è lei la studentessa dello scambio culturale?
In effetti, la giovane Ochako teneva per mano una gracile coetanea, che a mala pena riusciva a tenere il suo passo. La chioma corvina le ricadeva spesso davanti al viso dai morbidi lineamenti, ciò le impediva parzialmente la vista. Infatti non faceva altro che inciampare, complici anche gli alti tacchi delle sue scarpe rosse, in tinta con la T-shirt a mezza-vita. La gonna di jeans, costretta a seguire i goffi movimenti delle gambe esili, svolazzava pericolosamente, mettendo fin troppo in mostra le cosce abbronzate.
Finalmente, le due ragazze poterono aggregarsi al resto della combriccola.
- Scusate il ritardo, ragazzi!
Disse Uraraka, sforzandosi di parlare chiaramente nonostante il fiatone. Dopo un paio di respiri profondi, si ricompose ed indicò la figura al suo fianco.
- Ve ne avevo già parlato, ma questa è la prima volta che la vedete. Vi presento Elika Hales, la ragazza americana che starà da me due settimane.
La straniera esitò timidamente, prima di sprofondare in un esagerato inchino.
- È d-davvero un piacere!
Urlò tutto in un fiato.
- Incredibile! Il tuo giapponese è ottimo.
Si complimentò Momo, sinceramente colpita. Elika riemerse dalla riverenza, palesemente rossa in viso.
- Ti ringrazio. Mio zio era di Tokyo, quindi ho avuto occasione di imparare qualcosa prima del viaggio culturale.
- Sembri davvero una madrelingua.
Sero rincarò la dose degli apprezzamenti. Iida, invece, fu più formale.
- Hales-san, ti do ufficialmente il benvenuto nella 1°A come ospite d’onore. Spero che la tua permanenza sia fruttifera!
- Ehm… grazie mille, sei molto gentile. Vi chiedo un po’ di pazienza, ci metterò qualche giorno prima di memorizzare tutti i vostri nomi.
- Se ci fosse Bakugou, ti direbbe di non sprecare tempo ad imparare i nomi delle comparse.
Scherzò Kirishima, poi si rivolse a Jiro, leggermente confuso.
- A proposito di comparse, Jiro-san. Dov’è Kaminari? E Mineta?
- Oggi non verranno.
Rispose secca Kyoka.
- L’autore ha pensato bene di escluderli dalla fanfiction, in modo che non possano importunare la ragazza nuova…

Concluse le presentazioni, il gruppetto di studenti si incamminò all’interno del centro commerciale. L’edificio era immenso, non era composto solo da negozi, ma anche da un lungo viale ricreativo, con panchine e giardinetti a tema. Si poteva fare di tutto, sia infilarsi nelle miriadi di botteghe sia rilassarsi sotto il sole, rinfrescati dai zampilli della fontana più vicina.
Le ragazze composero un gruppetto a sé stante, così da concentrarsi sulle compere “femminili”. Uraraka non aveva esitato a trascinare con sé la giovane Elika. La studentessa straniera era rimasta stupefatta dalla bellezza del paese nipponico e Ochako voleva rispettare le sue alte aspettative. Anche le altre ragazze presero maggior confidenza, intavolando discussioni su discussioni, spaziando tra gli argomenti più vari. Elika stessa si trovò presto a suo agio.
- Quindi, Asui-san, tu sei in g-grado di spiccar salti di quattro metri?
- Alcune volte riesco ad arrivare pure a otto, kero. E comunque chiamami Tsuyu.
- D’accordo, ci p-proverò…
- E tu, Elika-chan? Cosa ci dici del tuo potere?
- Oh, beh, vedete, il mio Quork si chiama “Riflesso”. Posso ricreare una copia perfetta di tutto ciò che vedo all’interno di uno specchio, ma non posso plasmare oggetti troppo grandi, altrimenti mi vengono forti capogiri.
Le ragazze della U. A. la guardarono attonite. Elika cercò di nascondersi dietro i propri capelli, in imbarazzo.
- Sì, lo so, non è granché come Quork, però è migliorabile, mi sto impegnando…
- No, non è per quello.
Uraraka, confusa un po’ come tutte le altre, puntò l’indice dritto contro la ragazza.
- È per come hai detto Quirk. Sarà la tua cadenza straniera, ma suona veramente bizzarro alle nostre orecchie.
- Intendi Quork?
- Sì esatto, che strana storpiatura.
Commentò Ashido, le braccia portate dietro la testa. Elika si mordicchiò leggermente le labbra. Era come se volesse dire qualcosa, ma temesse di sembrare troppo maleducata e sfrontata nel dirlo.
- Ehm, veramente, Quork è una pronuncia più corretta di Quirk.
- Eh? Dici sul serio?
- Già, in realtà si dovrebbe dire Querk, con una ”e” molto chiusa, ma all’interno di una frase è una pronuncia così ostica che viene spesso accostata a “Quork”.
- Accidenti!
Jiro si mostrò totalmente spiazzata.
- Quindi non si legge così come la si scrive. Abbiamo sempre sbagliato noi.
- Mi sembra ovvio.
Si intromise Momo. Teneva gli occhi chiusi, il mento alto e l’indice alzato. Era la postura che assumeva sempre in classe, quando interpellata per rispondere ad una domanda.
- Quirk è una parola inglese, quindi va pronunciata seguendo la fonetica anglosassone. Noi giapponesi utilizziamo spesso il termine “kosei”, un po’ per adattamento un po’ per semplicità.
- La nostra Momo sa sempre tutto!
Esclamò Uraraka, sorpresa. Elika era semplicemente felice di non esser sembrata troppo saccente ai loro occhi. Momo, tra l’altro, le riservò un’altra piccola soddisfazione.
- E non è tutto, ragazze. La nostra lingua presenta parecchie incongruenze quando tentiamo di pronunciare una parola appartenente ad una lingua straniera. Noi giapponesi riscontriamo molta confusione tra “l” ed “r”, così come “s” e “th”.
Ashido e le altre manifestarono nuovamente la loro sorpresa.
- Non me ne sono mai accorta!
- Ma questa cosa è incredibile!
Elika, d’altra parte, alzò la mano con fare timido, come per chiedere il permesso di parlare.
- Io di solito non dico niente, perché ci sono abituata, ma il mio nome è Erika Hareth, non Elika Hales.
La straniera si ritrovò tutti gli occhi strabuzzati puntati addosso.
- Ripetilo, per favore.
- E-ri-ka Ha-re-th.
- È vero! È diverso!
- Penso proprio che, prima di giudicare una pronuncia, dovremmo essere i primi a riguardare le nostre.
Concluse saggiamente Momo.

In quel di primavera, la giornata trascorse spensierata. Tutti gli studenti si divertirono, alleggerendo la pressione del loro futuro, godendosi un po’ il presente. Inoltre, come direbbe Iida, quello scambio culturale si rivelò “fruttifero” per entrambe le parti.

--------------------------------------------------------------------------------------
Grazie per aver letto fino alla fine! Non si può mai sapere quanta ispirazione si possa avere da una fugace navigata per i sette mari del web. Il “meme del Quork” è già esploso, ma è stimolante vedere quanta confusione possa causare la poca chiarezza su alcuni termini, manco stessimo parlando di Pokémon o Final Fantasy (il mio cuore ancora sanguina per Charmander e Tidus, sappiatelo). E voi? Che reazione avete avuto? Quali voci vi sono piaciute e quali voci avete bocciato? Non dimenticate di recensire/commentare/criticare qui sotto, siete i benvenuti. Un ringraziamento speciale, inoltre, a tutti quelli che hanno letto ed apprezzato la One Shot "Gli Eroi Scoprono EFP", che ha toccato le 550 visualizzazioni. Un traguardo che mi rende felice, grazie di cuore.
Detto questo, vi auguro un buon proseguimento. E ricordate tutti: PLUS ULTRA!
                                                                                                                                                                   - BluAvis
   
 
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Boku no Hero Academia / Vai alla pagina dell'autore: BluAvis