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Autore: Salsasoul    22/09/2018    0 recensioni
Questa è una raccolta (one shot) dedicata ai Rumbelle: principalmente scene familiari ma magari anche qualche avventura; momenti che avremmo voluto vedere, e che questa coppia si merita dopo tante disgrazie, ma che ci sono state negate o appena accennate. Praticamente un pò di felicità per la famiglia Gold!
Sono storie ambientate dopo il finale della sesta stagione quindi spoiler per chi non ha ancora visto la settima...e pronti a tanti fluff!
Genere: Fluff, Romantico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Belle, Gideon Gold, Moe French/Maurice, Signor Gold/Tremotino
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“Papà cosa devo fare adesso?”
“Abbiamo quasi finito, prendi il cacciavite e giralo verso destra sulle viti grandi, poi io avvito quelle piccole…ti ricordi qual è la destra?”
“Mmm da questa parte?”
“No dall’altra…si così.”
Tremotino e Gideon erano seduti dietro il banco del negozio e si divertivano ad aggiustare un suo giocattolo. Gideon era seduto sulle ginocchia del suo papà e ascoltava attentamente i suoi insegnamenti.

Tra un viaggio e l’altro la famiglia Gold riprendeva le proprie abitudini a Storybrooke: Belle si occupava della biblioteca, che era sempre più ricca di libri che comprava in giro per il mondo, e Tremotino del suo negozio. Praticava sempre meno la magia, salvo rari casi non gli serviva…e ormai non era più così importante.
Gideon giocava con i suoi amici, Neal in particolare, occupava il tempo in compagnia del nonno o dei suoi genitori. Gli piaceva passare il tempo tra i libri con la mamma: sfogliare le pagine, guardare i disegni e soprattutto ascoltarla leggere. Belle gli aveva sempre letto molte storie fin da quando era piccolino trasmettendogli così la sua passione e, com’è facile immaginare, tra i libri preferiti di Gideon c’era “Her hadsome hero”. Adorava ascoltare le avventure dell’eroe di cui portava il nome.
Ma essendo un bambino molto curioso si divertiva anche a osservare suo papà mentre lavorava e adesso che aveva cinque anni voleva imparare. Tremotino gli aveva insegnato a usare gli attrezzi più semplici e sicuri e adesso si erano messi all’opera.
“Uffa papà non mi è venuto bene! E’ difficile.”
“Non importa, riprova…ecco così va meglio, bravo.” Lo incoraggiò Tremotino dandogli un bacio sulla testa.
Furono interrotti dall’arrivo di Emma:
“Ciao Gold, ciao Gideon, bentornati.”
“Ciao Emma!”
“Ciao Swan.”
“Non ci riesci proprio a chiamarmi Emma eh!?”
“Sarebbe strano non trovi?”
“Si ripensandoci è vero…però come sei cresciuto Gideon! Siete stati via parecchio questa volta.”
“Siii in Australia! Bella! La era estate non faceva freddo come qua! Abbiamo fatto tante cose: abbiamo visto i canguri, i koala e un animale strano l’onit…orno…come si chiama papà?”
Tremotino rispose divertito: “Ornitorinco. Tesoro so che sei entusiasta ma ci saranno altre occasioni per raccontarle le nostre avventure. Adesso ascoltiamo cosa deve dirci Emma, ho la sensazione che non sia venuta solo in visita di cortesia.”
“In effetti no, in questi giorni ho trovato una specie di anello molto particolare che secondo me è magico. Volevo una tua opinione per capire con cosa abbiamo a che fare.”
“Regina e gli altri non l’hanno capito?”
“Diciamo che hanno i miei stessi sospetti ma sai benissimo che tu sei il più esperto in materia.”
“Si è vero.” si gongolò compiaciuto “Vediamolo.”
Quando Emma si avvicinò al tavolo inciampò su qualcosa e per un pelo non finì faccia a terra.
“Swan tutto a posto? Cosa c’è per terra?...Gideon! Cosa ti avevo detto? Devi mettere in ordine i tuoi giochi quando non li usi più.”
“L’ho fatto ma mi sono dimenticato del trenino…scusa papà.”
“Non devi chiedere scusa a me.”
“Scusa Emma.”
“Non preoccuparti ragazzino, sono sopravvissuta a cose peggiori” disse Emma ridendo. “Ecco questo è l’anello”
“Papà voglio vedere anch’io!”
Tremotino lo prese in braccio prima ancora che terminasse la frase, conosceva bene il suo Gideon. Osservò l’anello con attenzione:
“Le decorazioni sono familiari…”
“Sembra quello del libro che ha la mamma in biblioteca…Le mille notti.”
“Le mille e una notte, esatto Gid che memoria!”
“Mi state dicendo che questo anello viene da Agrabah? Com’è arrivato qui? E che magia può avere?”
“Swan dimentichi che abbiamo avuto visitatori provenienti da là? Uno dei quali ha rubato nel mio negozio…è meglio che non ci pensi…tornando a noi secondo la storia, e anche secondo me, questo anello potrebbe contenere un genio.”
“Un genio? Come quello della lampada? Ok…le sorprese non sono mai finite…e potrebbe trattarsi di magia oscura?”
“Non è da escludere, ma non percepisco nessuna forza oscura e no non farò niente per scoprirlo.”
“Dai papà! Magari è un genio buono, puoi esprimere un desiderio!” si lamentò Gideon.
“Cosa ti ripeto sempre?”
“La magia ha sempre un prezzo.” Disse il piccolo.
“Esatto…un prezzo che non voglio più pagare…niente rischi.”
Tremotino restituì l’anello a Emma che lo guardò contenta ma ancora un po’ sorpresa per l’enorme cambiamento che lui aveva fatto in questi anni…era vero: l’amore è la magia più potente di tutte.
“Tra l’altro non saprei cosa chiedere al genio, dopo anni e anni finalmente ho qui tutto quello che desidero.” Sorrise a Gideon che ricambiò.
In quel momento entrò Belle.
“Letteralmente ho qui tutto quello che desidero.” Disse Tremotino abbracciando sua moglie.
“Ok prima che diventiate sdolcinati io vi saluto, per ora l’anello starà nella cripta di Regina. Ciao a tutti!” Si congedò Emma.
“Quale anello?” Chiese Belle ancora appoggiata a Tremotino.
“Dopo ti raccontiamo tutto…sei in anticipo ha già chiuso la biblioteca?”
“Si sono un po’ stanca, dev’essere ancora l’effetto del fuso orario…poi fa un freddo stasera!”
“Anch’io ho freddo mamma.”
“Davvero? La temperatura non è così bassa…”
“Tu non fai testo, non hai mai freddo!” Lo prese in giro Belle. “Probabilmente dobbiamo solo riabituarci al clima di Storybrooke.”
“Allora che ne dite di una cena da Granny?” Propose Tremotino.
“Siiii!”

La cena fu ottima ma Belle e Gideon sembravano particolarmente stanchi quindi tornarono a casa presto.
Quando Tremotino raggiunse Belle a letto lei era tutta imbacuccata sotto le coperte, le si vedeva a malapena il viso.
“Ehi hai ancora freddo?”
“Si, mi scaldi?”
Non se lo fece ripetere due volte, l’abbracciò stretta stretta massaggiandole la schiena per scaldarla. Belle si sentiva già meglio, stava sempre meglio tra le sue braccia. Si allungò e infilò i piedi in mezzo alle sue gambe e improvvisamente Tremotino sussultò.
“Caspita hai i piedi ghiacciati! Sembrano i ghiaccioli della Regina delle nevi!”
“Uff non prendermi in giro.” Rispose lei accoccolandosi ancora di più su di lui.
“Sei così buffa quando hai freddo!...comunque conosco un altro modo per scaldarti…” sussurrò tra i suoi capelli.
“Invitante, ma sono così stanca…”
“Belle è tutta la sera che sei strana, ti senti bene?”
“Mmm non tanto.”
Tremotino le diede dolcemente un bacio sulla fronte e scoprì il problema.
“Lo credo, scotti come il tè che hai bevuto prima!”
“Non ero un ghiacciolo fino a pochi minuti fa?” rise Belle.
“Ti sei presa l’influenza altro che fuso orario! Quindi anche Gideon…”
In quel momento sentirono dei piccoli passi, accompagnati da colpetti di tosse, avvicinarsi alla loro camera.
“Mamma, papà posso stare con voi nel lettone? Non mi sento bene.”
“Vieni tesoro, mi sa che ci siamo presi l’influenza.”
“Uffa, volevo giocare con Neal domani!” Brontolò Gideon stringendosi a sua mamma.
“Giocherai un altro giorno, la febbre passa presto.” Lo tranquillizzò Belle abbracciandolo.
“Adesso ci penso io, il rimedio della Foresta Incantata vi farà passare tutto in un baleno.” Disse Tremotino.
“Noooo” gridarono in coro Belle e Gideon.
“Papà fa schifo quella medicina!”
“Ma sapete benissimo che funziona, avanti niente storie.”
Così preparò in fretta l’infuso e tornò dai suoi pazienti ancora imbronciati.
“E’ inutile che facciate così, tanto ve lo faccio bere lo stesso…andiamo Belle che fine ha fatto la mia eroina preferita? Quella che non ha paura di niente?”
“Oh Rumple come sei scorretto!” Belle voleva fare l’arrabbiata ma non ci riusciva, si emozionava quando la chiamava “la mia eroina”…e Tremotino lo sapeva bene.
“E va bene, coraggio Gid beviamo insieme 1,2, 3 via!”
E così fecero…Tremotino si divertì un sacco a vedere le loro smorfie e lamenti, ma cercò di non farsi notare altrimenti gli sarebbe arrivata una cuscinata!
“Ora dovete dormire.”
“Ci leggi una storia papà? Ci vuole dopo la medicina cattiva.”
“Si va bene ma io non sono bravo come la mamma…”
Sorridendo Belle gli passò “Her hadsome hero” che teneva sempre sul comodino.
“Si che lo sei.”
Così cominciò: “Gideon era intrepido, estrasse la spada e si voltò verso il malvagio stregone pronto a salvare le persone che amava…”
Il tempo di leggere una pagina e si addormentarono. Tremotino li osservò per qualche minuto: Gideon era disteso su Belle e lei lo abbracciava, una posizione non proprio comoda ma da anni erano abituati a questo ed atro. E lo adoravano.
In seguito scese a preparare un’altra dose di infuso. Era un rimedio che gli avevano insegnato le sue zie molti anni prima e concordava che avesse un sapore disgustoso, ma niente rimetteva in forze più in fretta. Decise di passare la notte sul divano per non disturbare Belle e Gideon e iniziò a guardare le foto del loro ultimo viaggio. Ma rimase solo per poco tempo.
“Gid cosa ci fai qui?! Dovresti essere a letto al caldo.”
“Non riesco a dormire, posso stare con te?”
“Si certo.” Rispose teneramente. Lo prese in braccio e lo coprì con la coperta, con un gesto della mano accese il caminetto.
“Hai fatto un brutto sogno?”
“No…”
“Allora cosa c’è?”
“Papà cosa succede se non divento un eroe come il Gideon del libro? O come la mamma?”
Tremotino rimase sbigottito, non si aspettava una domanda del genere. Con un dito alzò il visino preoccupato di suo figlio e lo guardò negli occhi:
“Non succede niente, io e la mamma ti vorremo sempre tanto bene qualsiasi cosa deciderai di diventare…e comunque tu sei già il nostro eroe.”
“Perché?”
“Perché grazie a te siamo una famiglia e sono successe tante cose belle.”
Gideon sorrise e abbracciò Tremotino, che ricambiò contento di averlo tranquillizzato.
“Sei un eroe anche tu papà.”
“Non ne sono sicuro, ma grazie piccolo…Adesso cerca di dormire che è tardi.”
“Si…mi dici la poesia della buonanotte?”
“Va bene…
Riposa bene bimbo mio, riposa
La lunga notte si posa amorosa.
Al chiaro di luna giocano le fate
E le stelle brillano dorate.
I fantasmi stanno arrivando, gli spiritelli cadono danzando,
E il canto dei gufi dagli alberi in schiera giunge fin giù alla brughiera.
Riposa bene bimbo mio, riposa
La lunga notte si posa amorosa
Al chiaro di luna giocano le fate
E le stelle brillano dorate.”

Funzionava sempre, a breve si addormentò. Tremotino gli diede un bacio sulla fronte e poi decise di tornare in camera: alla fine dormirono tutti insieme.



Nota dell'autrice: Ciao a tutti! Vi è piaciuta? Mi sono ispirata alla 6x21 quando Tremotino e Gideon lavorano insieme nel negozio e non ho resistito a fantasticare su come sarebbe stato con Gideon bambino. :) Il resto è venuto da se :)
La storia del genio nell'anello fa parte della storia di "Aladino" delle "MIlle e una notte". Il viaggio in Australia è un tributo a Emilie :)
   
 
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