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Autore: Lady S    23/09/2018    2 recensioni
Cadde sul letto, atterrando sulla caviglia dolente, ma il dolore che aveva nel cuore era molto peggio. Lacrime amare ricominciarono a scenderle dagli occhi mentre veniva scossa da violenti spasmi.
-Basta Marinette, ti prego..- la implorò Tikki, volando nel suo campo visivo, ma la ragazza si limitò ad alzare il capo verso si lei.
Le sue pupille erano incredibilmente strette.
-Ti prego Marinette, parla con me..-
-No, Tikki, NO!- esplose di nuovo -Non voglio parlare, io voglio URLARE!- strillò, alzandosi dal letto e alzando le braccia -Perché?- chiese ancora -Tikki dimmi per quale motivo proprio Adrien doveva essere Chat Noir?!-
Ma Tikki non riuscì a risponderle.
Marinette aveva lanciato i suoi orecchini dall'altra parte della stanza.
***
Incuriositi? Almeno un pochino?
Bhè, ci spero!
Che dire, dopo l'uscita del trailer di Frozer il mio cervello ha cominciato a galoppare e questa storia si sta LETTERALMENTE scrivendo da sola (le mie dita hanno ormai una volontà propria).
POTREBBERO ESSERCI DEGLI SPOILER!
Spero di regalarvi un'avventura da vivere insieme.
Un saluto a tutti!
Genere: Introspettivo, Romantico, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Adrien Agreste/Chat Noir, Alya, Marinette Dupain-Cheng/Ladybug, Nino
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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1 – Il portafortuna
 
 
Il giorno in cui Marinette aveva ricevuto in regalo da Adrien il portafortuna era stato il più bello della sua vita.
 
Doveva ammetterlo, non si sarebbe mai aspettata da parte sua un regalo così personale e questo lo rendeva ancora più prezioso.
Per questo, da quel giorno, non si era mai voluta separare da quel regalo cosi speciale, nemmeno quando vestiva i panni di Ladybug. Il giorno stesso che lo aveva ricevuto, era andata a casa e aveva acceso il cervello, nella speranza di avere un'idea, una buona idea su come fare per averlo sempre con sé. Era consapevole che durante la sua vita di tutti i giorni non sarebbe stato un problema, lo avrebbe attaccato al suo cellulare e sarebbe stato sempre con lei, ma mentre era Ladybug le cose sarebbero state decisamente diverse.
Lo aveva guardato e se lo era rigirato tra le mani per diverso tempo mentre una rassegnata Tikki l'aveva osservata in silenzio.
 
Poco prima di arrendersi alla stanchezza, aveva trovato la soluzione guardando uno dei tanti regali ricevuti quel giorno e tutta la stanchezza era passata in un attimo.
 
Fu così, che con un velocissimo gancio removibile fai-da-te, aveva reso il suo portafortuna, un braccialetto che avrebbe portato con sé durante tutte le sue battaglie.
 
***
 
Ladybug questa volta era davvero a pezzi. La battaglia appena conclusa era stata lunghissima ed interminabile. Era proprio vero, gli akumizzati più recenti erano sempre più forti e spietati.
 
Frozer non aveva fatto eccezione, anzi!
 
Lei e Chat noir erano stati addirittura costretti ad utilizzare un nuovo potere e questo l'aveva stancata ancor di più.
Lo scontro poi era stato decisamente senza esclusione di colpi e, sinceramente, Ladybug doveva ancora capire cosa era realmente successo.
 
Si voltò alla ricerca del proprio compagno, pronta a battere il pugno contro il suo, come ormai era abituata a fare, ma non lo trovò. Si fermò con la mano a mezz'aria e si mise a cercare Chat con lo sguardo.
 
Ma dov'era andato?
 
***
 
Non ce la faceva più.
 
Era da troppo tempo ormai che Chat Noir sopportava i sentimenti che provava per Ladybug e, nell'ultimo periodo, questi sentimenti erano diventati un peso sul cuore.
 
Le aveva già confessato i suoi sentimenti e aveva anche già incassato il suo rifiuto e quello era stato il giorno più brutto di tutta la sua vita. Tutte le sue speranze di erano infrante in quello stesso giorno.
 
E' vero che Ladybug era la sua compagna di mille battaglie, forse era addirittura sua amica, ma lui voleva di più. Ogni giorno che passava si innamorava sempre più di lei.
Aveva preso una decisione, una decisione pericolosa e drastica, una decisione che non aveva confidato nemmeno a Plagg.
 
Era una follia, un vero e proprio salto nel buio, ma ormai si era convinto di non avere più nulla da perdere.
 
La battaglia contro Frozer era finita e lui era volutamente rimasto indietro. Se voleva sperare di ottenere qualcosa, avrebbe dovuto interrompere la loro routine e cogliere Ladybug di sorpresa.
Le arrivò alle spalle e la vide con il braccio alzato che lo cercava con lo sguardo.
 
In lei c'era la bellezza.
 
Non era solo un fatto estetico, ne era consapevole. La sua figura emanava bellezza in ogni sua cosa. C'era una luce e una forza in lei che lo attraeva da sempre.
 
Lui era il gatto nero della sfortuna.
Lei era la coccinella della fortuna.
 
Come poteva non amarla? Non avrebbe potuto.
E se lei non poteva amare Chat Noir, forse avrebbe amato Adrien Agreste.
 
Le si avvicinò fino ad arrivare ad un palmo dalla sua schiena.
Non le avrebbe dato il tempo di reagire. Afferrò il suo anello e, finalmente la chiamò.
 
-Ladybug?-
 
lui si voltò di scatto, pronta a rispondere a tono ad ogni sua istigazione ma si bloccò appena i loro sguardi si incrociarono.
 
-Chat? Cos..- Ladybug cominciò a parlare ma lui la interruppe.
 
-Mi dispiace my lady, ma non posso più farne a meno- e così dicendo, si sfilò l'anello che lo rendeva Chat Noir.
 
Ladybug non disse niente.
Fece un passo indietro e il suo sguardo si riempì di stupore. Cominciò a muovere la testa in segno di negazione mentre i suoi occhi, sbarrati continuavano a fissare Adrien.
 
Lui fece per avvicinarla ma lei indietreggio ancora, come se fosse spaventata da lui.
Il suo silenzio lo stava mandando fuori di testa. Per quale motivo stava reagendo così?
 
-Ladybug, ti prego, dì qualcosa..- la pregò, ma quella si limitò a guardarlo negli occhi.
 
I suoi orecchini suonarono, velocemente, e lei sembrò ridestarsi.
La sua trasformazione stava per terminare.
 
Si voltò, scappando via.
Adrien scattò in avanti, afferrandola per un polso.
 
-Ti prego, bugaboo, non andare, non scappare da me!- le disse, ma lei non si fermò, anzi cercò di divincolarsi da lui.
 
Istintivamente Adrien cercò di trattenerla, ma lei, a quel punto si voltò un'ultima volta verso di lui e la vide.
Il suo voltò era rigato di lacrime.
 
Vide la sua trasformazione iniziare a svanire e, a quel punto, Adrien la lasciò andare.
Lei scappò, lasciandolo solo con il silenzio a fargli compagnia.
 
A quel punto, Plagg si sedette sulla sua spalla.
 
-Amico, hai fatto una cosa che non approvo nella maniera più assoluta, ma mi dispiace per come sono andate le cose- gli disse il kwami
 
Adrien abbassò il capo, abbattuto.
In quel momento, si rese conto di avere qualcosa in mano. Aprì il pugno e il suo cuore mancò un battito.
Conosceva perfettamente l'oggetto che aveva in mano, lo aveva fatto lui stesso.
 
Quello che aveva in mano era il portafortuna che aveva regalato a Marinette.










 
   
 
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