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Autore: BettyLovegood    06/10/2018    4 recensioni
Prima classificata al "Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic]" indetto da AleDic sul forum di EFP" , giudicata da missredlights.
[School!AU]
Vede Sherlock seduto sotto una quercia, fogli e libri sparsi tutt'intorno, si avvicina.
Sta per aprire bocca ma l’amico lo zittisce con un gesto: osserva l’orologio poi annota qualcosa su un block notes nero. Sembra infastidito. Richiude il quaderno: “Due minuti e quarantacinque, non va bene.” Si alza in piedi e inizia a girargli intorno. Sta cercando indizi, John riconosce lo sguardo.
Genere: Comico, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: John Watson, Sherlock Holmes
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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"Storia partecipante al concorso "Flash Contest: in meno di 500 parole [Drabble & Flashfic]" indetto da AleDic sul forum di EFP".

Nickname sul forum e su EFP: Demigod_ , BettyLovegood
Fandom: Sherlock BCC
Personaggi e pairing: Sherlock Holmes e John Watson, friendship.
Numero Parole: 499
Avvertimenti: School!AU
Note autore: non scrivo da qualche anno e ho deciso di rimettere mano alla tastiera con un bel contest. Ho scritto questa storia in due giorni, ho scoperto di non essere brava nel contentermi con le parole, però ce l'ho fatta! Spero vi piaccia. <3

 


 

John corre lungo il corridoio, per poco non sbatte contro un ragazzo fermo a rimettere in ordine il suo zaino. Gli chiede velocemente scusa, senza fermarsi.
Svolta a destra, tenta di ricordarsi dove diamine sia l’uscita di quella stupida scuola, si blocca, ha il fiatone, guarda a destra, poi a sinistra. Vede Greg venirgli incontro, lo vede aprire bocca, sta per chiedergli qualcosa ma John alza una mano per interromperlo. Si guarda ancora una volta intorno, poi chiude gli occhi per concentrarsi meglio: sinistra poi destra. Ricomincia a correre.
Finalmente la trova la grande porta rossa con su scritto “Uscita”. Spinge la maniglia, viene investito dalla fredda aria di novembre, si stringe nel cappotto e punta verso i giardini, come indicato dal messaggio.
Vede Sherlock seduto sotto una quercia, fogli e libri sparsi tutt’intorno, si avvicina.
Sta per aprire bocca ma l’amico lo zittisce con un gesto: osserva l’orologio poi annota qualcosa su un block notes nero. Sembra infastidito. Richiude il quaderno: “Due minuti e quarantacinque, non va bene.” Si alza in piedi e inizia a girargli intorno. Sta cercando indizi, John riconosce lo sguardo.
“Sher…”
“A giudicare dalle macchie di sugo sparse sul maglione eri in mensa”. Si ferma un attimo, poi ricomincia a camminare. “Eri in compagnia di qualcuno, di una ragazza …”.
“Sherlock …” John ci riprova, ma viene zittito nuovamente.
“Non può essere Molly Hooper, né Sarah, aveva detto di non volerti vedere più dopo l’ultima volta”. Lo sente fermarsi alle sue spalle, sta annusando l’aria.
“Già grazie a chi?” Si volta verso di lui per guardarlo in faccia.
Sherlock fa un gesto con la mano, come per scacciare quell’inutile accusa.
“Chi è questa nuova ragazza?” Gli chiede.
Se John lo non conoscesse bene penserebbe che la sua fosse gelosia.
“Questi non sono affari tuoi.” E’ la sua risposta secca.
“Andiamo, John …”
“No, Sherlock.” Stavolta lo guarda diritto negli occhi, “lei mi piace davvero, e non ti lascerò ancora una volta dedurre tutto da un’occhiata e rovinarmi tutta la sorpresa.” Sente le guance improvvisamente calde.
Sherlock sbuffa, ma non controbatte.
John sospira e si siede a terra. “Ora potresti spiegarmi a quale dei tuoi assurdi esperimenti mi hai sottoposto?” Perché sa che il motivo della sua corsa è stato quello, l’ha immaginato dalla prima volta che ha visto il messaggio. Ma si tratta di Sherlock, il suo folle migliore amico, e avrebbe fatto davvero di tutto per lui.
Sherlock si lascia cadere vicino a lui e riapre il block notes. “Adattamento in un nuovo ambiente” spiega, “devi migliorare.”
John osserva i dati che l’amico ha scritto sul taccuino e annuisce.
“Ok, e il vero motivo per cui sono qui?”
Sherlock sorride, per niente sorpreso dall’intuizione dell’amico.
“Test di scienze”, indica i fogli sparsi, “è la Terra a girare intorno al Sole, o viceversa?”
John lo guarda, serio. “Stai scherzando?”
Sherlock gli lancia un’occhiataccia per risposta.
Lui rimane in silenzio per un attimo, poi prende il cellulare dalla tasca e inizia a filmare.
“Cosa diamine fai?”
“Immortalo il momento” dice mentre alza il cellulare così da inquadrare entrambi. “Non capita tutti i giorni di insegnare qualcosa al grande Sherlock Holmes.”
   
 
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