A conti fatti, le volte in cui Kacchan era stato visto piangere si potevano enumerare sulle dita della mano di un monco. Accadeva così raramente, e sempre in maniera per niente annunciata, che Izuku ancora non aveva capito cosa di preciso innescasse la rottura dei suoi condotti lacrimali. A scuotergli le iridi era un’incontrollabile rabbia che sfociava nell’insofferenza più pura, a propria volta masticata così alacremente da diventare frustrazione. C’entravano il suo orgoglio ferito e l’eventualità di sentirsi privato della propria potenza, amalgamati alla paura di non farcela e di uscirne sconfitto.
Altro particolare in comune a tutte e tre le volte in cui Kacchan aveva pianto: in un modo o nell’altro, Izuku ci era sempre finito nel mezzo.
(Storia ambientata in un momento molto preciso tra "Absolute Beginners" e "Tonight we honor the hero")