Anime & Manga > Kuroshitsuji/Black Butler
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Autore: Sel_Yuki    07/10/2018    0 recensioni
Due ragazze, due opposti. Luxifer, ribelle e cattiva, Yuki, dolcissima e ingenua. Eredi di due regni lontani, ma molto vicini. Nemiche e rivali, però unite da un legame di sangue e non solo...
Salve a tutti... quest'oggi tocca a me fare le presentazioni. Siamo un trio di amiche che ha bellamente deciso di venire a raccontarvi una storia molto particolare. Non fatevi ingannare, non si tratterà di una fan fiction noiosa su Kuroshitsuji, ma sarà qualcosa di mai visto, o meglio, mai letto... starà a voi scoprire di cosa si tratta... buona lettura...
Genere: Avventura, Azione, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ciel Phantomhive, Nuovo personaggio, Sebastian Michaelis
Note: OOC, Otherverse | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo 3:

 

Pov’s Yuki

Apro lentamente gli occhi, sorpresa di ritrovarmi in camera mia e non più nell’infermeria. Ancora un po’ addormentata mi siedo, rimanendo nel letto, e mi guardo attorno per capire chi mi aveva portato.

Sposto lo sguardo ai miei piedi e solo adesso mi accorgo di una macchiolina nell’angolo del letto.

Cautamente mi avvicino, riconoscendo la figura di un gatto nero addormentato.

Sorrido leggermente, iniziando a fargli delle coccole, prima sulla testa e poi sul ventre, sentendolo fare le fusa. Lentamente lo vedo aprire gli occhi, mostrandomi due iridi rosse, sfumate da alcuni tratti castani. Colore insolito per un gatto.

< e tu da dove salti fuori micio? guarda che qui non puoi restare… >

Lo coccolo ancora un po’, prima di alzarmi e andare verso l’armadio. Prendo la divisa scolastica e iniziando a cambiarmi, senza dare molta importanza al piccolo ospite nella camera.

Subito dopo torno verso il letto e, dando un’ultima carezza al micio, prendo un codino, sistemandomi i capelli in una coda alta. Recupero le ultime cose, tra cui i il mio prezioso diario.

< Se proprio devi rimanere qui, vedi di non fare disastri. Io vado a lezione, quindi non ci sarò per tutta la mattinata. >

Sorridendo esco dalla stanza, dirigendomi verso l’aula.

 

Pov’s Sebastian

Aspetto che si richiuda la porta alle spalle, prima di ritornare nella mia forma umana. Sogghigno divertito a quello che è successo, anche perchè non mi aspettavo di vederla in questo “modo”. Controllo che sia tutto apposto, prima di svanire e riapparire di fronte alla porta della camera di Lux, trovando subito Abael.

< ancora dorme? >

Alla mia domanda ricevo solamente un cenno affermativo da parte sua. Così sospiro e, con nonchalance, entro nella stanza della demone. Il caos regna sovrano nella stanza e l’unica cosa in ordine era la libreria, piena di tomi e altri libri importanti o proibiti.

Con molta calma mi avvicino al letto, notandola dormire pacifica, anche se non è certo un aggettivo che descriverebbe la figlia di Lucifero.

< quanto ancora intendi dormire? >  ghigno togliendole la coperta di colpo < ho delle cose interessanti da dirti. Si tratta della principessina. >

 

pov’s Luxifer

Apro gli occhi sbuffando.

< Cosa c’è, ha detto meno preghiere del consueto? >

Chiedo spazientita. Mi alzo dal letto lasciando che le coperte scivolino a terra, mostrando il mio pigiama praticamente creato grazie ad una maglietta di Abael o Sebastian, in questo momento non lo saprei dire, che arrivava poco sotto il sedere, lasciando le gambe libere di essere ammirate.

< Puoi cortesemente vestirti? >

Sento dire dal demone.

< come se non mi avessi già visto mezza nuda… >

Sbuffo di nuovo mettendomi la divisa. Lascio liberi i capelli, dandogli solo una spazzolata veloce.

< Allora? qual è l’informazione urgente che mi devi dare e che non può attendere il rapporto? >

Lo incito ad andare avanti mettendo la borsa a tracolla e iniziando a riempirla di cianfrusaglie. Tanto non averi di certo seguito le lezioni.

< a parte che la tua cuginetta ha quella che viene definita la pelle dei nobili, bianca e priva di qualsiasi macchia; tranne una lieve ferita lungo il fianco destro >

< l’hai vista nuda? >

Chiedo sogghignando. Da Sebastian una cosa del genere me la sarei aspettata, ma da mia cugina, farsi vedere completamente nuda, faccio fatica a crederci.

< Non è questo il punto >

Mi dice lui. Sbuffo ancora. Sempre pronto a rovinarmi il divertimento.

< e allora parla uomo >

Lo guardo seccamente chiudendo la borsa. Senza aspettarlo inizio ad avvicinarmi alla porta, pronta ad uscire dalla stanza.

< Il punto, Luxifer, è che qualcuno l’ha ferita. La cosa è molto strana dato che Yuki si sa difendere anche da sola e ce ne ha dato dimostrazione più volte. >

La situazione inizia a puzzarmi di bruciato e non quel buon profumo di zolfo di casa.

 

Pov’s Yuki

Guardo distrattamente fuori dalla finestra, non riuscendo a rimanere concentrata alla lezione. Cosa che fino ad adesso non mi era mai successa.

Improvvisamente sento qualcosa appoggiarsi sui miei piedi, così abbasso il viso e ritrovo il gatto di questa mattina. Sgrano gli occhi incredula.

Senza farmi notare dal professore, lo prendo e lo faccio sedere sulle mie gambe, stando attenta che nessuno si accorga di lui.

< non potevi aspettarmi in camera? >

Sussurro arrabbiata verso il gatto, ricevendo solo un miagolio e uno sbadiglio. Subito dopo lo vedo rannicchiarsi e addormentarsi. Rimango con la testa bassa, senza accorgermi che nessuno stava più spiegando.

< qualche problema signorina Yuki? >

Alzo di colpo la testa verso il professore, notando che quasi tutti mi stavano fissando.

< no, mi scusi se ho disturbato la lezione >

Sorrido imbarazzata, per poi abbassare di nuovo la testa e sospirare rassegnata.

Dopo un’agonia, finalmente sentiamo il suono della campanella, così prendo in braccio il micio e gli faccio un piccolo incantesimo di camuffamento, riuscendo ad uscire dalla classe senza essere fermata da nessuno.

Non appena mi trovo in giardino, vado velocemente verso il mio ciliegio, liberando il gatto dall’incantesimo e permettendogli di andare dove vuole.

Nel frattempo mi siedo all’ombra dei rami, aprendo un quaderno e sistemando degli appunti presi durante la lezione.

 

Pov’s Sebastian

Con un salto, raggiungo uno dei rami più bassi, mettendomi sdraiato e tenendo sotto controllo la principessina. Da programma non avrebbe dovuto fare granchè questo pomeriggio, quindi saremmo potuti rimanere qui in giardino fino a sera.

Improvvisamente vedo arrivare da lontano Lux e Abael, facendomi venire in mente un’idea. Così colgo la palla al balzo e scendo giù dal ramo, proprio di fronte a Yuki, per poi andare dalla demone.

Raggiungo il mio obiettivo, notando l’angioletto alzare il volto nella nostra direzione e raggiungerci.

Non appena sono vicino ai due, mi sento prendere in braccio dalla demone, pronto a sentire quello che mi voleva dire.

< Ehi, puoi anche ritrasformarti sai, credo sia giunto il momento che mia cugina sappia >

La sento sussurrare vicino al mio orecchio, per poi rimettermi giù, ad attendere l’arrivo della principessina.

Non so per quale motivo, ma l’idea di farle sapere che sono io il gatto nero mi lascia una strana sensazione.

Eppure non posso continuare così per sempre; così guardo Lux e le annuisco, voltandomi verso Yuki, pronto a trasformarmi, però vengo fermato dall’arrivo del professor Gabriel.

Istintivamente inizio a rizzare il pelo, soffiando contro l’uomo.

 

Pov’s Yuki

Mi avvicino titubante a Lux, notando le orecchie e la coda del micio basse, come se temesse una mia reazione.

< scusa Lux… posso sapere se questo gatto è…  >

L’arrivo di una persona mi impedisce di continuare la mia domanda. Subito noto il cambiamento del gatto, come se fosse pronto ad attaccare il professore.

< quale coincidenza, mia cara Yuki… giusto te cercavo >

Sento subito qualcosa che non va con il suo tono di voce, ma cerco di rimanere tranquilla, anche se la cosa mi risulta difficile.

< io invece le ricordo che non le ho mai permesso di darmi del tu, professore. In questo momento sono impegnata; quindi, se vuole scusarmi, ora devo andare >

Guardo un secondo mia cugina, per poi dare le spalle ad entrambi e avviarmi verso il ciliegio, però sento subito una mano afferrarmi il polso.

< Non è così che si tratta un tuo amico… mia piccola Yuki… >

A quelle parole mi volta verso di lui e mi blocca tenendomi per le braccia. Incrocio lo sguardo con quello del professore, notando desiderio e malizia, cosa che mi spaventa tantissimo.

< Mi lasci immediatamente andare! Io non la considero minimamente un mio amico e le ho già detto che non sono una sua proprietà! >

Mi agito, riuscendo a liberarmi e a dargli un calcio su una gamba, però questo non lo ferma dal tirarmi uno schiaffo che mi fa perdere l’equilibrio, ritrovandomi per terra con una mano sulla guancia arrossata e dolorante.

< mocciosa viziata, tu sai bene che mi appartieni! >

 

Pov’s  Luxifer

< Gabriel, leva le mani di dosso da mia cugina >

Dico usando un tono fermo e freddo. Osservo l’angelo allontanarsi dalla ragazza.

< Perchè dovrei prendere ordini da te, piccolo essere ripugnante, se fosse per me in  questa scuola non dovreste essere ammessi, siete degli animali con il dono della parola >

Sputa come un insulto, riuscendo solo a farmi sbuffare. Mi avvicino tirando mia cugina verso di me e poi spingendola alle mie spalle, dritta tra le braccia di Sebastian già ritrasformato. Subito dopo guardo Gabriel dritto negli occhi.

< Se ti rivedo ronzarle intorno di nuovo, non sarò così educata. E dato che ci reputi degli animali, ti mostrerò la mia parte peggiore >

Sussurro con tono glaciale, assottigliando lo sguardo.

< non puoi seguirla ovunque, abbasserai la guardia prima o poi >

dice tentando di sostenere il mio sguardo.

< Dispongo di molte risorse, inoltre non minaccerei una principessa degli inferi se fossi in te >

Rispondo voltandomi e facendo un cenno agli altri di andare. Mi fermo solamente a recuperare le cose che mia cugina aveva lasciato vicino al ciliegio, per poi seguire gli altri.

< Un giorno non sarai lì per proteggerla Luxifer Talitha, è in quel momento che ti porterò via quello che hai di più caro >

Lo sento esclamare, rimanendo fermo sotto il ciliegio.

< Quel giorno sarò morta Gabriel! >

Scoppio in una risata irritante non voltandomi nemmeno e continuando per la mia strada.

 

Pov’s Sebastian

Non appena mi ritrovo Yuki tra le braccia, il primo istinto che ho è di portarla il più lontano possibile da quel bastardo. Eppure rimango fermo dove sono, aumentando di poco la stretta sulla vita della ragazza.

< Dispongo di molte risorse, inoltre non minaccerei una principessa degli inferi se fossi in te >

A quelle parole noto subito il cenno che ci rivolge, così do la schiena a quello stronzo e spingo leggermente la giovane, cercando di ignorare i deliri di quel pazzo.

< Un giorno non sarai lì per proteggerla Luxifer Talitha, è in quel momento che ti porterò via quello che hai di più caro >

Senza rendermene conto mi ritrovo bloccato da Abael, mentre i miei occhi sono completamente rossi.

< trattieniti idiota! torna dalla principessina >

Mi sussurra a poca distanza dall'orecchio,. Così faccio un profondo respiro e mi ricompongo. Torno da Yuki e mi dirigo con lei nella sua camera.

< verrò più tardi a fare rapporto >

 

Pov’s Yuki

Rimango in silenzio per tutto il tragitto, non capendo il motivo per cui Lux mi ha difesa in quel modo. Ha sempre dimostrato di odiarmi e questi cambiamenti repentini mi mandano in confusione. Diciamo anche che mi creano una falsa speranza.

< perché ti vuole bene… a suo modo… >

Sussulto nel sentire improvvisamente la voce di Sebastian a pochi centimetri dal mio orecchio.

Mi allontano di colpo sentendo le guance diventare rosse.

< beh… esistono altri modi per dimostrare il voler bene ad una persona! >

Dico sbuffando e riprendendo a camminare più velocemente, volendo solo andarmi a riposare dopo la pesante giornata.

Dietro di me lo sento ridere, irritandomi ancora di più. Non capisco come i demoni facciano ad esprimere le loro emozioni, in fondo è così semplice. Loro, invece, devono complicare sempre tutto.

< cosa ci trovi di tanto divertente? >

Mi volto nuovamente verso di lui, ma, con mia sorpresa, non lo trovo più. Così, indispettita, mi dirigo velocemente in camera.

Non appena entro vengo accolta da un miagolio, seguito dal micio nero che mi viene incontro.  Sorrido, prendendolo in braccio e accarezzandolo, sentendomi subito meglio. Non so se sia veramente di mia cugina, oppure un gatto randagio che si è affezionato a me. Però sono felice di averlo qui con me in questo momento.

< grazie per essere venuto qui… >

Sussurro contro il suo pelo, cadendo in ginocchio e lasciando scorrere le lacrime, non riuscendo più a trattenermi tutto dentro.

< non ce la faccio più… non lo sopporto più… è  tutta colpa sua se… >

Non finisco la frase, bloccata  dai singhiozzi, che soffoco contro il pelo del gatto.

 

Pov’s Luxifer

Passo per il corridoio dove Yuki ha la stanza. Singhiozzi smorzati arrivano da dietro la sua porta.

Così sbuffo bussando piano sulla porta.

< Avanti >

La voce rotta dal pianto mi fa capire che stava veramente male. Prendo coraggio e apro la porta.

< Stai… Stai bene? Prima volevo parlarti ma siamo state interrotte… >

Dico accomodandomi sul suo letto e iniziando a rimbalzare un po’

< wow… il tuo letto è sorprendentemente duro… fidati se ti dico che so di cosa parlo >

Dico con un sorrisetto malizioso. è più forte di me, non riesco a fare la seria quando le battutine si formano nella mia mente.

< se sei qui per dare fastidio esci immediatamente Luxifer! >

< Non diciamo stronzate Yuki, pensavo che una battutina ti potesse tirare su un po’ il morale, ma a quanto sembra sei senza senso dell’umorismo… >

Sbuffo lasciandomi andare all’indietro e atterrando sul materasso. Mi perdo per qualche secondo a fissare il soffitto, prima di tornare con il pensiero a Yuki.

< Visto che, con l’umorismo non ti risollevo il morale, cosa posso fare? >

Chiedo ormai allo stremo della mia pazienza, che, per chi mi conosce, non è mai troppa.

< cosa vuoi in cambio? >

Il tono della sua voce è titubante, segno che ormai faticava a credermi.

< un sorriso potrebbe bastarmi, tanto per iniziare, poi potremmo continuare con una risata alle mie battute e infine di un consiglio… >

Dico senza pensarci troppo.

< un consiglio riguardo a cosa? >

Sussurra voltandosi a guardarmi.

< Abael e Mikail… è tutto così confuso… non so più che pensare. Con Mik è nato solo come progetto, però devo dire che non mi dispiace passare del tempo con lui, ma Abael, lui… cosa devo fare? >

Chiedo rialzandomi e guardandola meglio.

Tra le braccia tiene stretta una palla di pelo nero. Faccio finta di nulla e riporto lo sguardo su mia cugina lasciandole vedere la confusione sul mio volto.

< dipende da te… tu cosa provi quando stai con Abael? >

La guardo confusa. la guardo eloquente, cercando di farle capire.

< e invece con Mik? >

< Non lo so… mi sembra tutto così strano, perdo ogni controllo, vorrei darmi tanti di quei calci, dico cose assurde e arrossisco come una verginella se si avvicina troppo, senza offesa… > sussurro studiando il suo viso con cautela < e la cosa peggiore è che non smetto mai di parlare, con lui potrei discutere anche del clima per ore e non mi annoierei comunque, per convincerlo a fare qualcosa con me ci ho messo una vita… quasi un mese! capisci? > esclamo non più sicura che stia seguendo il mio ragionamento.  

< direi che ti sei risposta da sola… quello che provi per Abael è come una fiamma, potente all’inizio, ma che poco dopo svanisce come il fumo. Invece con Mik rimarresti ore anche solo a guardarvi e tu non ti annoieresti mai… o sbaglio? >

< Una volta mi ha detto, “mi stai fissando”, ho cercato di inventarmi una scusa, ma era vero… stavamo studiando… non parlavamo neanche, è stato penso il migliore e il peggior pomeriggio della mia vita… > sussurro leggermente in imbarazzo.

 

Pov’s Yuki

Guardo sorpresa mia cugina, non capendo il motivo per cui aveva deciso di venirsi a confidare con me. Mi alzo e mi vado a sedere al suo fianco, tenendo tra le braccia il micio.

< onestamente non ho ancora mai provato tutto quello che ti è successo, ma ti posso dire che quello che provi si può chiamare con un semplice nome: amore. > questa volta sento che ha veramente bisogno di aiuto, così la guardo e le sorrido sincera.

< io penso che tu debba dare una possibilità a questo sentimento, perchè potresti pentirtene in futuro… >

< Voglio farlo cadere… > quelle parole mi fanno sentire un brivido freddo lungo la schiena.

< perchè me lo dici? > sussurro.

< Era il mio progetto. Doveva essere una cosa rapida e indolore, senza sentimenti, ora non so se voglio strappargli le ali… >

Nel suo tono sento tanta incertezza, cosa che non mi era mai successo di ascoltare.

Certo, quello che mi aveva appena confidato poteva essere un’importante informazione per Michele, ma qualcosa mi dice che sta soffrendo molto.

Le poso una mano sulla spalla, cercando di farle sentire che ero lì per lei, come lo ero sempre stata da piccola.

< non posso bloccarti, non spetta ancora a me… però non posso nemmeno andare a dirlo al diretto interessato, rovinando il vostro rapporto… devi solo seguire quello che ti senti, senza avere rimpianti… per quelli avremo tempo… >

< Lui lo sa, lui fa il gioco inverso… mi ci vedi a dire le preghiere e stare buona sotto il controllo di Michele? >

< per questo non posso fermarti… adesso è meglio se torni in camera tua. Tra poco dovrebbe venire a trovarmi mia madre e non penso ti abbia ancora perdonato per quella faccenda… >

< Quale faccenda? > la guardo negli occhi.

< lei crede ancora che sia stata tu a maledirmi… >

la guardo uscire dalla stanza, non capendo le sue parole. Poi mi cambio e mi stendo nel letto, addormentandomi assieme al micio nero.

   
 
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