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Autore: AryaDream    08/10/2018    1 recensioni
Il cavaliere del leone solo per essere stato una distrazione per lei sarebbe dovuto essere ucciso, ma Apollo aveva deciso di benedire quell'unione.
Delle volte pensava a cosa sarebbe accaduto se avrebbe dovuto fare una scelta tra il suo ruolo e il suo amore.
Genere: Drammatico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arkhes, Leo Ilias
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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In un epoca lontana in una foresta protetta dagli dei dove ogni albero non era solo una pianta, ma un essere vivente, gli alberi stessi non potevano muoversi, ma offrivano la loro chioma come casa per gli uccelli che volavano tra di essi.
Tra le loro radici nascevano funghi e frutti di ogni colore e tanti animali trovavano non solo rifugio, ma occasione di divertirsi e di giocare tra di loro.
Pochi umani che visitavano la foresta non solo si meravigliavano, ma consideravano il bosco come un luogo sacro e rispettavano le piante e tutti gli esseri che vivevano in esso come creature protette dagli dei.
In questo luogo era protetto da la Pizia Arkhes la Gran Sacerdotessa di Apollo che dava i responsi nel santuario di Delfi.
Essendo la maggiore delle sacerdotesse di Apollo, possedeva un segno rosso sotto gli occhi.
Correva come il vento per raggiungere il luogo segreto dove avrebbe incontrato il suo cavaliere.
Una volta raggiunta il luogo del loro incontro, la giovane sacerdotessa, riprese le sembianze umane.
Capelli biondi e ricci ricadevano dietro la schiena e gli occhi color ocra, osservavano il cavaliere di Athena Ilias del Leone.
Corse ad abbracciarlo, mentre lui la stringeva forte.
 
La guerra contro l'esercito di Hades si avvicinava.
Il cielo era di un colore nero, segno che le stelle malefiche si stavano risvegliando.
Nonostante la minaccia degli specter ogni notte Ilias era con la sua Arkhes.
Ogni notte le sue labbra erano sul suo collo.
Arkhes distese la schiena, sentendo il calore tra le gambe aumentare: quella sensazione di vuoto nel basso ventre farsi sempre più forte mentre le mani di Ilias le accarezzavano le cosce, le dita callose di lui che trovavano il suo centro umido.
Lei apparteneva al cavaliere del leone e lui apparteneva alla Gran Sacerdotessa di Apollo da lunghe notti.
Non volevano perdere neppure un istante di ciò che stavano vivendo.
Ma servire il Dio Apollo non ammetteva distrazioni, e questo lo sapeva benissimo.
entrambi avevano dei doveri: lias, doveva addestrare suo fratello Sisyphus e riuscire a farlo diventare un perfetto cavaliere d'oro prima dell'inizio della guerra contro Hades e il suo esercito.
Quando aveva iniziato a servire il dio del sole, aveva fatto un giuramento; niente distrazioni, nessuno che non fosse lei, ma Ilias era diverso.
Il cavaliere del leone solo per essere stato una distrazione per lei sarebbe dovuto essere ucciso, ma Apollo aveva deciso di benedire quell'unione.
Delle volte pensava a cosa sarebbe accaduto se avrebbe dovuto fare una scelta tra il suo ruolo e il suo amore.
La scelta non sarebbe stata facile, ma alle fine era sicura del suo amore e avrebbe scelto Ilias.
A volte si domandava se l’avrebbe fatto davvero...
Forse sarebbe stato più facile, e anche più giusto...
Avrebbe avuto un uomo che l’amava accanto ogni giorno, fino a quando gli dei avrebbero voluto.
 
Avrebbe potuto non partorire da sola, avrebbe potuto non essere costretta a chiedere aiuto alle ancelle del tempio di Delfi, ma si sentiva comunque sola e il motivo era l'assenza di Ilias.
La sua vista si appannò, le lacrime scesero per la prima volta dopo tanti anni lungo le sue guance mentre spingeva un’ultima volta con un grido.
Poi, il silenzio. Fino a quando un pianto non squarciò il silenzio che regnava in quel momento nella sua stanza.
Una donna si avvicinò a lei tenendo un fagottino tra le braccia.
-È un maschio-
Arkhes entì un piccolo peso umido, essere posato tra le sue braccia.
Dal loro amore era nato un bambino che urlava e piangeva, ma la sua presenza rassicurò il piccolo che smise di piangere.
 
L’aveva chiamato Regulus come la stella più brillante appartenente alla costellazione del leone.
I venti di guerra si avvicinavano sempre di più, ma Apollo è stato generosa con lei, permetto a Ilias di conoscere suo figlio.
-E' tuo figlio-
Disse quando si trovò di fronte a Ilias, porgendogli il piccolo tra le braccia.
-Arkhes-
Fu l'unica cosa che riuscì a dire il cavaliere del leone felice della notizia gli era stata data.
-Si chiama Regulus-
Ilias avrebbe voluto baciarla più di ogni altra cosa al mondo, stringerla, e non lasciarla andare. Avrebbe voluto chiederle di crescere insieme quel bambino. Avrebbe voluto dirle mille cose.
Il cavaliere del leone prese il bambino, giocando per un istante con la manina del piccolo.
 
Prima dell'inizio della guerra la Gran Sacerdotessa di Apollo predì il futuro al cavaliere della terza casa, rivelandogli che la parte oscura del suo segno avrebbe preso possesso di lui.
Per quel motivo il cavaliere d'oro decise di eliminarla e insieme a lei tutte le altre sacerdotesse.
Per Ilias fu una notizia devastante, ma decise di prendersi cura di suo figlio Regulus e crescerlo.
Il lungo inverno era giunto al termine e nonostante la malattia che aveva colpito il cavaliere del leone, lui continuò a prendersi cura di Regulus e parlare con la natura che le ricordava la sua amata e lei in qualche modo rispondeva ad Ilias.
Lui lo chiamava “padre” e correva da lui, quel sorriso così simile a quello di lei sul viso, i capelli al vento sempre arruffati, i gomiti e le ginocchia sbucciati.
-Ti somiglia molto e so che ovunque tu ci stai osservando e proteggendo-
Quelle parole si perdevano nel vento e il cavaliere del leone sapeva che le sue parole avrebbero raggiunto la sua amata Arkhes.





Nota Autrice: Ho voluto scrivere una piccola storia su Arkhes e Ilias essendo una coppia che apprezzo molto.
Arkhes appare in Lost Canvas Gainden di Sisyphus ed è la madre di Regulus del Leone.
Ho voluto lasciare uno spazio tra una scena e un'altra per far capire le varie fasi della storia.
Mentre scrivevo stavo ascoltando la  canzone " If tomorrow never comes" di Ronan Keating
Credito immagine va all'autore che purtroppo non ho trovato.
  
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